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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Intervento del sen. Lauro nella discussione sulle relazioni della commissione parlamentare antimafia sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito ed illecito Senato della Repubblica, 5 ottobre 2011 Nell’arco di un decennio, la spesa registrata di gioco pubblico d’azzardo si è moltiplicata di 7,3 volte: da circa 10 miliardi di euro nel biennio 2000-2001 a un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi. Come accertato dalla Commissione Antimafia tale volume non ha sostanzialmente sottratto spazio di mercato all’offerta illegale di azzardo, ma al contrario ne ha aumentato le opportunità. La disciplina di un settore di tale ampiezza finanziaria richiedeva (e lo domanda ancora) una organica riprogettazione del sistema di regolazione nelle sue diverse componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze, di tutela della salute dei cittadini. Dal punto di vista normativo vi è stato un indubbio ridimensionamento delle procedure tradizionali con grave sottrazione di potere di controllo all’autorità di pubblica sicurezza (che dal 1897 aveva il compito di vigilare ampiamente con gli strumenti del diritto di polizia) e attribuzione di funzioni ispettive a entità facilmente condizionabili – specie sul territorio – da pressioni anche delinquenziali. Inoltre i controlli, poiché privi della rilevanza che ha invece la funzione di PS, sono particolarmente esposti alla pressione sia di minacce fisiche e sia di offerte di corruzione. Il panorama di alcune inchieste giudiziarie dell’ultimo biennio dimostra chiaramente il rilievo di tale composito fenomeno. Ai concessionari e ai gestori del gioco pubblico d’azzardo è stato aperto il campo a dispiegare la promozione e la istallazione capillare delle varie modalità di gioco pubblico d’azzardo nell’assenza pressoché totale di un profilo di responsabilità verso il loro “clienti”. Questi ultimi possono agire al più come “consumatori” e non come persone danneggiate nella loro salute psichica, non essendo riconosciuta, dalle autorità della Salute, la sindrome da Gioco d’Azzardo Patologico come un quadro clinico tipizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che a sua volta ha recepito la definizione contenuta dal DSM IV (Manuale statistico diagnostico della malattie mentali). E’ urgente colmare il vuoto pericolosissimo di riconoscimento giuridico della responsabilità per induzione al GAP, per porre dei precisi limiti all’arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d’azzardo eccessivo e per conseguenza nel gioco d’azzardo patologico. Si è passati da 10 miliardi a 73 miliardi, da una spesa procapite di 175 euro a un’altra di 1200 senza l’emanazione di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall’induzione al gioco d’azzardo, con il corollario che si può fare ovunque e insistentemente propaganda delle varie forme di puntate a soldi, senza risparmiare i minorenni e le fasce sociali più deboli. Quanto ai “benefici” per l’Erario dello Stato, essi appaiono esigui e addirittura compensati da perdite finanziarie nette, attesa la pressoché invarianza del ricavato lordo documentato dall’AAMS per la fiscalità pubblica negli ultimi tre anni. E questo mentre la spesa degli italiani per i giochi è aumentata – sempre in tale lasso di tempo – del 75 %. Il gioco pubblico d’azzardo – e dunque concessionari e gestori – si avvantaggia di una costante riduzione delle aliquote fiscali, rendendo risibile il ricavato dall’unica tassa (il PREU) che ha conglobato molte altre. Il PREU si attesta sul 14 per cento del totale dei consumi, a fronte di circa il 40 per cento del gettito da altri e ordinari consumi. La capillarità delle istallazioni di gioco d’azzardo, in specie delle slotmachine (di “vecchia” e di “nuova generazione), dei punti di raccolta delle scommesse, delle postazioni di gioco d’azzardo on line (poker e casinò) e delle altre forme “tradizionali” (le c.d. lotterie istantanee) riguarda anche province e comuni dove la criminalità organizzata possiede una rete capillare di controllo del territorio. Spesso tale alternativa “sovranità” è esibita sfacciatamente, come hanno mostrato le registrazioni, da ultimo, di una festa patronale nel quartiere Barra a Napoli, con esibizione in pubblico e sceneggiata di riappacificazione dei capi delle locali famiglie camorristiche. In tali contesti la capillarità delle istallazioni di gioco (tutte) equivale alla totale disconnessione dai sistemi – peraltro fragilissimi e contrassegnati da falle – dell’AAMS. La Commissione Antimafia, nella relazione dedicata al problema, documenta l’inverarsi delle previsioni a suo tempo (1998) formulate dal Gruppo d’Azione Finanziaria (GAFI) circa la funzione delle sale da gioco nel riciclaggio delle risorse monetarie della criminalità organizzata. Il GAFI si riferiva ai casinò, ma ormai in Italia sono in funzione (sebbene non così denominati) oltre 1100 casinò “locali”, mentre la funzione di riciclaggio è stata seriamente documentata anche per le sale di raccolta delle scommesse su eventi sportivi. Ultimo aspetto riguarda le gare per le concessioni di alcune specifiche modalità: slot machine (“vecchie” e “nuove”) e casinò on line. La presenza di gruppi italiani e stranieri con partecipazioni o totale proprietà di società investitrici registrate in paesi o città-stato off shore aprono un campo dove impegnare importanti risorse investigative, in particolare della nostra polizia finanziaria, cioè il Corpo della Guardia di finanza. Insieme a tale iniziativa – urgente e doverosa – devono essere introdotte ulteriori modalità di vigilanza antiriciclaggio nel nostro territorio nazionale.
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Giochi. Lauro (PdL): Misure urgenti di tutela ed una riforma organica di regolamentazione per evitare che la peste del gioco d'azzardo contribuisca alla rovina del nostro Paese. La spesa pro-capite è arrivata a 1200 euro all'anno. "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicità ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuirà alla rovina del nostro Paese." Sono le richieste che avanzerà stamane, al Governo ed al Parlamento, il sen. del PdL Raffaele Lauro, membro della commissione antimafia, nel suo intervento conclusivo sulla discussione, in Aula, delle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. "Nell'arco di un decennio - ha dichiarato Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si è moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo. Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilità verso i loro clienti. È essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perché, sui territori dominati dalla criminalità organizzata, la sovranità criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito." ------------------- Agenzie di stampa GIOCHI, LAURO (PDL): MISURE URGENTI TUTELA E RIFORMA ORGANICA (9Colonne) Roma, 5 ott - "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicità ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuirà alla rovina del nostro Paese". Sono le richieste che avanzerà oggi, al Governo ed al Parlamento, il senatore del Pdl Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia, nel suo intervento conclusivo sulla discussione, in Aula, delle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. "Nell'arco di un decennio - ha dichiarato Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si è moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo. Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilità verso i loro clienti. È essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perché, sui territori dominati dalla criminalità organizzata, la sovranità criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito". 051108 OTT 11  GIOCHI: LAURO (PDL), SERVONO MISURE URGENTI DI TUTELA E RIFORMA ORGANICA = (ASCA) - Roma, 5 ott - Contro la ''peste del gioco d'azzardo'' sono ''necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio''. Lo afferma il senatore Pdl, Raffaele Lauro. Tutto questo, aggiunge, ''in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini''. ''Nell'arco di un decennio - ricorda Lauro, componente della commissione Antimafia - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a 1200. E' essenziale porre dei precisi limiti e sanzioni''. com-njb 051115 OTT 11 NNN GIOCHI. LAURO (PDL): MISURE URGENTI DI TUTELA E RIFORMA ORGANICA (DIRE) Roma, 5 ott. - "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuira' alla rovina del nostro Paese". Sono le richieste che avanzera' oggi, al Governo ed al Parlamento, il senatore del Pdl Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia, nel suo intervento conclusivo sulla discussione, in Aula, delle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. "Nell'arco di un decennio- ha dichiarato Lauro- la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo. Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilita' verso i loro clienti". "È essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perche', sui territori dominati dalla criminalita' organizzata, la sovranita' criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito", conclude Lauro. (Com/Vid/ Dire) 11:16 05-10-11 NNNN GIOCHI:LAURO(PDL), MISURE SUBITO CONTRO PESTE GIOCO AZZARDO (ANSA) - ROMA, 5 OTT - ''Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuira' alla rovina del nostro Paese''. Lo chiede al governo ed al Parlamento, il senatore del PdL Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia tra i piu' impegnati sul tema, nel suo intervento in Aula, sulle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. ''Nell'arco di un decennio - sottolinea Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo''. ''Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo - osserva il senatore del Pdl - pesano gravi responsabilita' verso i loro clienti. E' essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico''. ''Anche perche', sui territori dominati dalla criminalita' organizzata - conclude Lauro - la sovranita' criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito''.(ANSA). SES 05-OTT-11 11:34 NNNN Giochi, Lauro (Pdl): Misure urgenti di tutela e riforma organica Roma, 05 OTT (il Velino/AGV) - "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuira' alla rovina del nostro Paese". Sono le richieste che avanzera' oggi, al governo e al Parlamento, il senatore Raffaele Lauro (Pdl), membro della Commissione Antimafia, nel suo intervento conclusivo sulla discussione, in Aula, delle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. "Nell'arco di un decennio - ha dichiarato Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo. Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilita' verso i loro clienti. E' essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perche', sui territori dominati dalla criminalita' organizzata, la sovranita' criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito". - www.ilvelino.it - (com/gat) 051136 OTT 11 NNNN GIOCHI: LAURO (PDL), SPESA PRO-CAPITE SCHIZZATA A 1.200 EURO L'ANNO = MISURE URGENTI PER EVITARE CHE AZZARDO CONTRIBUISCA A ROVINA PAESE Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Il gioco sembra non conoscere crisi. "Nell'arco di un decennio la spesa registrata per gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata. Dai circa 10 miliardi di euro del biennio 2000-2001 siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi". Schizzata anche la spesa pro-capite, passata dai 175 euro di 10 anni fa agli attuali 1.200 euro "in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo". A snocciolare i numeri e' il senatore del Pdl Raffaele Lauro, che oggi interverra' in Aula nel corso della discussione sulle relazioni della Commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito e illecito. "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani e dei soggetti patologici - sottolineera' oggi Lauro rivolgendosi a Governo e Parlamento - per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo online". E cio' "in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti - avverte - la peste del gioco d'azzardo contribuira' alla rovina del Paese". "Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische - ricorda Lauro - sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilita' verso i loro clienti. E' essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perche' - avverte - sui territori dominati dalla criminalita' organizzata, la sovranita' criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito". (Sin/Ct/Adnkronos) 05-OTT-11 12:28 NNNN GIOCHI. LAURO "MISURE URGENTI DI TUTELA E RIFORMA ORGANICA" ROMA (ITALPRESS) - "Sono necessarie misure urgentissime per la tutela dei giovani, dei soggetti patologici, per il divieto di pubblicita' ingannevole e per il contrasto al riciclaggio, accertato dalla magistratura, nelle scommesse e nel gioco d'azzardo on-line, in attesa di una organica riprogettazione, altrettanto urgente, del sistema di regolamentazione del gioco d'azzardo, in tutte le sue componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Altrimenti la peste del gioco d'azzardo contribuira' alla rovina del nostro Paese". Sono le richieste che avanzera' oggi, al Governo ed al Parlamento, il senatore del PdL Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia, nel suo intervento conclusivo sulla discussione, in Aula, delle relazioni della commissione antimafia sulle infiltrazioni mafiose nel gioco, lecito ed illecito. "Nell'arco di un decennio - afferma Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3: da circa 10 miliardi di euro, nel biennio 2000-2001, siamo passati ad un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi; da una spesa pro-capite di 175 euro a un'altra di 1200, in assenza di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo. Anche a Las Vegas, regno mondiale delle bische, sui concessionari e sui gestori del gioco pubblico d'azzardo pesano gravi responsabilita' verso i loro clienti. È essenziale, quindi, porre dei precisi limiti, sanzionando severamente, come negli Stati Uniti, l'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo, eccessivo e patologico. Anche perche', sui territori dominati dalla criminalita' organizzata, la sovranita' criminale si esercita sia nel gioco d'azzardo illecito che, attraverso dei prestanome, in quello lecito", conclude l'esponente del Pdl. (ITALPRESS). sat/com 05-Ott-11 13:07 NNNN "Ballaro'", Pdl: con Di Pietro violata par condicio su voto in Molise Il gruppo di maggioranza in Vigilanza Rai scrive a Zavoli e per conoscenza alla Lei Roma, 05 OTT (il Velino/AGV) - "Caro Presidente, ieri sera (4 ottobre 2011), durante la trasmissione 'Ballaro'', in onda su Rai 3, l'On. Di Pietro, in spregio alla par condicio e a meno di 15 giorni dal voto in Molise, dopo aver ripetutamente richiamato l'attenzione del conduttore dicendo ad alta voce 'devo dire una cosa del Molise, devo dire una cosa del Molise', ha dichiarato: 'Cosi' come a Roma la maggioranza conferma la fiducia ad un Ministro accusato e riconosciuto colpevole di mafia, cosi' in Molise si ricandida, e nessuno dice niente, il candidato uscente, dichiarato insolvente per i buchi finanziari provocati, e dopo aver distrutto la Sanita'; viene ricandidato, e nessuno dice niente'. Riteniamo che queste affermazioni, fatte senza il dovuto contraddittorio, violino le norme sulla par condicio". Cosi' il Gruppo PdL in Commissione di Vigilanza Rai in una lettera indirizzata al presidente Zavoli e per conoscenza al dg della Rai, in merito ad una possibile violazione della par condicio da parte dell'on. Di Pietro, nella puntata di ieri di "Ballaro'". "La circostanza e' inoltre aggravata dal fatto che l'onorevole Di Pietro e' personalmente interessato alla competizione elettorale in Molise, essendo il figlio candidato a consigliere regionale - continua la lettera -. A seguito delle affermazioni dell'on. Di Pietro, il coordinatore regionale del PdL in Molise, senatore Ulisse Di Giacomo, ha contattato attraverso la batteria la redazione di 'Ballaro''. Il dottor Valentini, qualificatosi come responsabile della trasmissione, ha affermato che non e' consuetudine di 'Ballaro'' ammettere interventi telefonici nel corso del programma, e che eventualmente avrebbe riferito il messaggio al conduttore Giovanni Floris affinche' lo riferisse, cosa non accaduta. Chiediamo che nella prossima puntata della stessa trasmissione venga invitato il candidato Michele Iorio, o altra persona, per una doverosa replica, oppure che il conduttore legga, dando la stessa evidenza, una dichiarazione del presidente della regione Molise, Iorio". La lettera porta le seguenti firme: Butti Alessio, Paolo Amato, Bianchi Dorina, Baldini Massimo, Fasano Vincenzo, Casoli Francesco, Lauro Raffaele, Palmizio Elio Massimo, Achille Totaro, De Angelis Marcello, Lainati Giorgio, Landolfi Mario, Lupi Maurizio, Santelli Jole, Mazzuca Giancarlo, Rampelli Fabio. - www.ilvelino.it - (com/onp) 051640 OTT 11 NNNN GIOCHI: STOP A PUBBLICITA' AZZARDO, 'CROCIATA' PALAZZO CONTRO RISCHI DIPENDENZA/ADNKRONOS = DE SENA, BASTA CARTELLI STRADALI E SPOT TV - C'E' GENTE CHE SI ROVINA, SERVE LEGGE Roma, 5 ott. - (Adnkronos) - Una ''crociata'' contro il gioco d'azzardo patologico. Ma anche uno stop alla pubblicita' invasiva e la richiesta di maggiore tutela per i minori. Il Parlamento fa quadrato e in maniera bipartisan chiede una norma per combattere e prevenire i rischi del gioco.''La pubblicita' dei giochi e' troppo aggressiva e allettante. C'e' gente che si rovina, bisogna cercare di abbattere questo rischio, anche sotto il profilo normativo'', dice all'Adnkronos il senatore del Pd, Luigi De Sena, che ha presentato un disegno di legge mirante a istituire il 'Divieto di propaganda pubblicitaria a tutela dei consumatori, in particolare dei minori e delle fasce deboli e sensibili, dai fenomeni ludopatici'. La violazione del divieto sarebbe punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 100.000 euro, a carico del trasgressore. In caso di recidiva, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 50.000 a 200.000 euro. ''Basti pensare -sottolinea De Sena- che c'e' un'impennata del gioco nei giorni in cui gli anziani riscuotono la pensione. Bisogna tutelare le fasce deboli e i minori in particolare, tenendo conto che la pubblicita' propone un miraggio. Stop ai cartelli stradali e agli spot in tv: la pubblicita' va limitata ai soli luoghi dove si esercita il gioco lecito''. ''E' un percorso condiviso -rimarca De Sena- che va coniugato con altri disegni di legge, giacenti da tempo al Senato. Il primo e' del senatore Pdl, Raffaele Lauro, che va a tutelare la fascia degli utenti minorenni addebitando precise responsabilita' al concessionario e prevedendo un aggiornamento sulla normativa antiriciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari''. ''Il secondo disegno di legge -ricorda l'esponente democratico- e' del senatore dell'Idv, Luigi Li Gotti, che giustamente propone una modifica all'art. 88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, in tema di autorizzazioni e di controlli. Se c'e' una condivisione -sottolinea De Sena- non ci vorra' molto tempo per varare queste norme: serve solo un po' di buona volonta'''. (segue) (Sin/Zn/Adnkronos) 05-OTT-11 17:14 NNNN GIOCHI: STOP A PUBBLICITA' AZZARDO, 'CROCIATA' PALAZZO CONTRO RISCHI DIPENDENZA/ADNKRONOS (3) = LI GOTTI, SI INCENTIVA MALATTIA GIOCO - LAURO, URGENTE INTERVENIRE SU GIOCO AZZARDO (Adnkronos) - Percio', conclude Binetti, ''ci auguriamo che nonostante questa legislatura sembri volgere al termine, si trovi ancora il coraggio in Parlamento di affrontare un problema che, senza costi per lo Stato, salvo forse il possibile guadagno mancato, ha pero' un guadagno sociale molto alto. Chiamiamo a questa battaglia le associazioni delle famiglie e tutti coloro che si preoccupano di prevenzione del disagio psicologico''. Per il senatore dell'Idv Luigi Li Gotti, relatore delle due relazioni della Commissione Antimafia sulle infiltrazioni della criminalita' del gioco, "in periodi di crisi questo fenomeno degenerativo si accentua maggiormente: nell'impossibilita' di un aumento della tassazione si incentiva la malattia del gioco: e' un meccanismo che favorisce una forma occulta di prelievo, mascherandolo con l'ammiccante definizione di gioco e intrattenimento''. Il senatore dell'Idv sottolinea il "costo sociale'' del fenomeno del gioco: "Il numero dei malati da gioco compulsivo ha superato il milione". Da sempre in trincea contro gli abusi del gioco, il senatore Pdl Raffaele Lauro. ''E' urgente -spiega all'Adnkronos- colmare il vuoto pericolosissimo di riconoscimento giuridico della responsabilita' per induzione al gioco d'azzardo patologico, per porre dei precisi limiti all'arruolamento progressivo e di massa della popolazione nel gioco d'azzardo eccessivo e per conseguenza nel gioco d'azzardo patologico''. (segue) (Sin/Zn/Adnkronos) 05-OTT-11 17:14 NNNN GIOCHI: STOP A PUBBLICITA' AZZARDO, 'CROCIATA' PALAZZO CONTRO RISCHI DIPENDENZA/ADNKRONOS (4) = AFFRONTARE TEMA TRASPARENZA SOCIETA' CONCESSIONARIE - OCCHIO A INFILTRAZIONI CRIMINALI (Adnkronos) - Per Lauro, ''si e' passati da 10 miliardi a 73 miliardi, da una spesa procapite di 175 euro a un'altra di 1.200 senza l'emanazione di norme che rendano risarcibili i danni provocati dall'induzione al gioco d'azzardo, con il corollario che si puo' fare ovunque e insistentemente propaganda delle varie forme di puntate a soldi, senza risparmiare i minorenni e le fasce sociali piu' deboli''. ''Gli effetti patologici del gioco sono una questione seria ma va affrontata a monte -avverte Lauro- la trasparenza delle societa' concessionarie, che hanno sede legale all'estero e sono fuori controllo. Cosi' come vanno esaminati i rischi indiretti del gioco on line, denunciati anche dalla Banca d'Italia, che riguardano la governance delle societa' concessionarie proiettate verso un profitto senza limiti e un marketing aggressivo''. ''Senza dimenticare -rimarca l'esponente Pdl- il rischio, denunciato dalla commissone antimafia, dell'infiltrazione da parte della criminalita' organizzata nelle piattaforme digitali del gioco d'azzardo on line, ai fini del riciclaggio di denaro sporco. Nell'arco di un decennio -ragiona Lauro - la spesa registrata di gioco pubblico d'azzardo si e' moltiplicata di 7,3 volte: da circa 10 miliardi di euro nel biennio 2000-2001 a un ammontare previsto per la fine del 2011 di 73 miliardi. Come accertato dalla Commissione Antimafia tale volume non ha sostanzialmente sottratto spazio di mercato all'offerta illegale di azzardo, ma al contrario ne ha aumentato le opportunita'''. ''La disciplina di un settore di tale ampiezza finanziaria -taglia corto il senatore Pdl- richiede dunque un'organica riprogettazione del sistema di regolazione nelle sue diverse componenti: amministrative, economiche, di pubblica sicurezza, di controllo di gestione dei mercati finanziari, di prevenzione delle devianze e di tutela della salute dei cittadini. Interventi che si possono e si devono fare. Sono contento che ora tutti i partiti e i gruppi veglino sui questi problemi -conclude Lauro- dagli inizi della legislatura ho condotto una battaglia solitaria, con l'unico sostegno della commissone Antimafia''. (segue) (Sin/Zn/Adnkronos) 05-OTT-11 17:14 NNNN
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INTERVISTA SUL GIOCO AL SEN. RAFFAELE LAURO di Dario Caselli GIOCO. LAURO, TUTELARE FAMIGLIE E GIOVANI DA DIPENDENZA E ILLECITI "Finalmente". E' soddisfatto Raffaele Lauro, senatore e componente della Commissione Antimafia, alla notizia che l'Aula del Senato discute le due relazioni sulle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito ed illecito, approvate all'unanimità dalla Commissione antimafia nel novembre 2009 e nel luglio 2011. "E’ un momento significativo per approfondire una questione, come il gioco d'azzardo, che sta provocando, nel nostro Paese, una disarticolazione sociale dei ceti più deboli". Senatore, partiamo dall'inizio: perchè questa indagine? "Il nostro intento è stato quello di analizzare le diverse forme di riciclaggio di denaro, individuare le misure sia patrimoniali e sia finanziarie per contrastarlo ed infine portare avanti un'attività istruttoria che consentisse anche di formulare adeguate proposte normative. Un'attività complessa ma che è stata portata avanti con grande scrupolo ed attenzione ma soprattutto è stato un atto necessario vista la gravità del fenomeno". Possiamo dire che oggi esiste un'emergenza gioco in Italia' "Senza alcun dubbio. Durante i lavori della Commissione è emersa in maniera decisa la preoccupazione proprio per il crescente ricorso, in particolare da parte di giovani e fasce sociali più deboli, al gioco. Sia lecito che illecito. Tutto questo con gravi ricadute dal punto di vista sociale". In che senso? "Mi spiego: il gioco rappresenta il punto in cui si incontrano gravi distorsioni. Penso all'erosione dei redditi degli italiani che con il gioco sperano di migliorare la loro condizione; oppure la criminalità organizzata che attraverso il gioco ricicla i propri profitti; o l'esplosione di fenomeni come l'usura". Ma perchè, secondo lei, c'è questo ricorso massiccio al gioco? "E' la disperata ricerca di un benessere effimero, di una 'svolta' che alla fine non c'è. Invece di migliorare la propria condizione di vita i giocatori finiscono per trovarsi ad affrontare una vera e propria 'aggressione' ai beni e ai patrimoni delle loro famiglie, intaccando i portafogli prima ancora della loro salute. Per questo dico che ci troviamo ad affrontare una piaga sociale". Tornando all'Italia, qual è la situazione? "Da noi registriamo una tendenza crescente. Tra il 2003 e il 2010 la spesa si è attestata complessivamente a 309 miliardi di euro ed il comparto dei giochi pubblici e delle scommesse sportive si è affermato come il settore trainante. Tradotto in percentuali i volumi di raccolta sono aumentati ad un tasso medio annuo del 23 per cento tra il 2003 e il 2009 e del 13 per cento nel 2010, raggiungendo la cifra di 61,433 miliardi di euro (+296 per cento rispetto al 2003). E volendo fare una previsione nel 2011 arriveremo a 70, 485 miliardi di euro". Lei però ha puntato il dito sui costi sociali... "Al di là dei numeri infatti l'attenzione deve essere riposta sulle conseguenze umane della crescita del gioco. Come ho già detto ci troviamo di fronte ad una piaga ed in particolare sono i giovani a subirne le maggiori conseguenze. Purtroppo questo problema è considerato di interesse pubblico all'estero ma non in Italia. Le norme vigenti ed i sistemi di controllo nel nostro Paese non garantiscono concretamente la tutela dei minori che accedono liberamente a luoghi loro vietati, a causa della irrisorietà delle sanzioni a carico degli esercenti infedeli; intorno ai luoghi del gioco d'azzardo, anche lecito o autorizzato, nei quali accedono spesso liberamente i minori, si creano circuiti criminali, collegati all'usura, al riciclaggio del danaro sporco e allo spaccio degli stupefacenti; non esistono protocolli sanitari, né strutture idonee al recupero di giocatori patologici, specie giovani. E' una situazione gravissima". E come è possibile contrastare questo fenomeno tra i giovani' "La Commissione è giunta a formulare una proposta concreta che parte da un mio disegno di legge in cui sono previste, tra le altre, misure contro il gioco minorile, le ludopatie, sanzioni più pesanti a carico degli esercenti che contravvengono alle regole, la tracciabilità dei flussi di gioco, l’istituzione del registro delle scommesse. In pratica mettere in atto una stretta decisa proprio al fine di evitare il proliferare di una malattia sociale che può avere conseguenze molto gravi". Nella relazione è stato fatto riferimento anche alla possibilità che il gioco diventi mezzo per riciclare il denaro delle organizzazioni malavitose... "Proprio così. Si tratta di un'eventualità sempre più frequente dovuta al fatto che il mercato dei giochi ha registrato livelli notevoli di espansione. E' naturale che le organizzazioni criminali guardino con interesse questo settore. E la crescita adesso del gioco a distanza, l'e-gaming, crea ulteriori condizioni favorevoli per attività illecite". Ed in questo caso quale può essere la risposta? "Rafforzare i controlli e le misure di opposizione a questi fenomeni. L’entità delle somme movimentate dal settore giochi giustifica l’esigenza di contrastare, in modo sempre più stringente, l'illegalità e l'abusivismo che possono produrre pesanti ricadute anche sul gettito dei tributi diretti e indiretti, oltre ad arrecare gravi danni agli operatori autorizzati. Per questo abbiamo proposto anche una modifica normativa al Tupls (Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) nella parte riguardante le licenze per l'esercizio delle scommesse, al fine di armonizzarlo con i principi comunitari. Una modifica opportuna, alla luce del contrasto sempre più stridente tra le esigenze di difesa dell'ordine pubblico, cui certamente non è estranea la tutela del risparmio delle famiglie italiane, ed il massiccio ricorso dello Stato al settore del gioco, attraverso il quale persegue l'obiettivo di incrementare il gettito fiscale". Roma, 5 ottobre 2011
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"I LUOGHI DELLA MIA ANIMA" di Angelo D'Amelio Edizioni Albatros Commento breve di Raffaele Lauro Roma, Camera dei Deputati, Sala del Refettorio 29 settembre 2011, ore 18.30 "La nostra storia è la storia della nostra anima, e la storia dell'anima umana è la storia del mondo." L'anima è quel "locus sacer", ove serbiamo quanto di più prezioso arricchisce la nostra identità. Ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che potremo essere. I luoghi della nostra anima siamo noi! La sublime bellezza della nostra vita è racchiusa in questa parola, in questo concetto, in questo soffio dello spirito. L'anima, quindi, è ciò che rende diverso ed unico, ciascuno di noi. Con questa opera prima, Angelo D'Amelio, racconta la sua anima, quasi come una confessione e, per certi aspetti, come una liberazione. Apre coraggiosamente grandi varchi che consentono al lettore di guardarvi dentro. Come un cinematografo d'altri tempi, illustra i fotogrammi della sua storia, della storia della sua famiglia e della storia della sua terra, con una immediatezza e una ricchezza, che soltanto un esteta, amante delle arti figurative, può essere capace di conferire. La realtà dei sentimenti e delle sensazioni viene prima distillata nel crogiuolo interiore e, poi, trasferita nella scrittura. Si dischiude così una galleria pittorica, che espone dipinti di scuola preraffaellita. La parola di Angelo è come un pennello, intinto in una tavolozza, fatta di cielo, di terra, di mare, di sole, di pioggia, di vento ed anche di polvere. Come i preraffaelliti, Angelo utilizza un registro espressivo e un linguaggio vivido - e, allo stesso tempo, penetrante e profondo -, in bilico sempre tra una forte tensione verso il naturalismo e la predilezione, talvolta ridondante, per materiali storici ed arcaici, nutriti di espressioni romantiche. In contrasto con gli artifizi del linguaggio ufficiale di tanta letteratura contemporanea, Angelo ricerca anche quei dettagli più trascurabili (un albero, il gambo di un fiore, un leggero nembo di nubi), riscoprendo così, nella struttura della natura, lo spirito ormai dissolto dell'animo umano. Un viaggio dell'anima, dunque, una confessione, anzi, una liberazione. Quest'opera si presenta come un "voyage" sentimentale attraverso la primissima infanzia, sino alle soglie della maturità. Un "voyage" che pellegrina per le terre delle Puglie, descritte con amore devoto. Quell'amore che unicamente un figlio autentico è in grado, non solo di provare, ma anche di trasmettere. "I luoghi della mia anima" è, innanzitutto, un libro d'amore, amore per le donne della vita di Angelo: la madre, la nonna materna, le terre delle Puglie. Un amore condito di gesti naturali, di carezze, di abbracci, genuino ed immediato. Un amore che affonda le radici nelle stesse difficoltà di una terra bellissima e di frontiera, che, seppur povera, si mostra sempre generosa a dispensare piccole gioie ai suoi abitanti: un'epopea silente di genti costrette a confrontarsi con le esigenze del quotidiano; un'epopea silente di popoli ai quali la storia non dà voce ma che contribuiscono a fare la storia, anche la grande storia. La madre, la nonna materna, la conturbante maestrina Rossella e la ragazza della scogliera, Daniela, si trasformano, per dirla con Shakespeare, in protagoniste che calcano il palcoscenico del mondo, dove ogni giorno va in scena la commedia umana. E come nel significato originario di commedia, che trae origine dalle komai, i piccoli villaggi dei contadini, anche la storia di Angelo principia da un piccolo paese del Sud, come tanti, abitato da gente laboriosa e semplice, i cui ritmi di vita sono scanditi dal succedersi dei giorni e delle stagioni, in una natura che appare idealizzata. Da bambino, è costretto a subire la traumatica separazione dei genitori e l'abbandono morale, da parte del padre. E da quel momento doloroso, pian piano, emerge la figura della madre, di cui Angelo, lungo tutto il libro, non pronuncia mai il nome: una donna straordinaria, pur nella ordinarietà che ha contraddistinto e contraddistingue tante donne del Sud; una donna divisa tra il necessario lavoro e il figlio; una donna dai capelli dorati e setosi, come se i raggi del sole le si arrotolassero intorno e una donna dal volto radioso di bambina felice ed entusiasta di essere al mondo; una donna di ferro, foderata di sorriso, verso la quale la vita non è stata, in fin dei conti, troppo benevola. Un donna che è stata più forte di tutte le avversità, che è riuscita a tirare su il "suo" Angelo, non facendogli mancare mai quell'affetto e quel calore che, durante l'infanzia, come scrive l'Autore, "sono necessari quanto un pezzo di pane inzuppato in una tazza di latte caldo." La nonna materna! Il profumo dei cui pranzetti domenicali fuoriesce dalle pagine del libro, amorevole come solo una seconda madre può essere, un po’ in affanno nello star dietro al fanciullo irrequieto. La maestrina Rossella! Poco più che ventenne lentamente apre la porta della classe il primo giorno di scuola, messaggera divina simile ad una Venere, con una carnagione freschissima e qualcosa di infantile negli occhi e nel sorriso. È la prima donna a travolgere Angelo, con una scintillante armonia ed una ineffabile grazia. E non sarà l'ultima, nella collezione sterminata dell'universo femminile dell'Autore! Ed, infine, Daniela, la ragazza della scogliera, la bella che non si troverà più, perché dormiente di sonno eterno, protetta dalle ninfe degli abissi, in qualche antro sottomarino, magico ed irraggiungibile. Un'altra qualità del libro è la sapiente commistione operata, tra personaggi ed eventi comuni, che potrebbero anche apparire un prodotto di finzione narrativa, con personaggi ed eventi della storia delle Puglie. L'origine greca della città di Taranto, come gli insediamenti greci lungo tutta la Puglia ionica sono i prodromi necessari di un racconto che si alimenta di queste nobilissime radici, che affondano in un terreno di storia e di leggenda. Storia che giunge sino al novecento, affacciandosi alla ringhiera del Canale di Taranto, dalla quale la popolazione tarantina assiste, muta e pensosa, durante i quattro anni del secondo conflitto mondiale, al partire delle navi verso il nemico e al loro ritornare in porto indenni, o mortalmente ferite, ma pur sempre "eroiche". Al centro, il più illustre tra i personaggi che abbiano mai vissuto le Puglie, Federico II imperatore, lo stupor mundi, presentato come legislatore, uomo animato da profonda cultura artistica, tale da lasciarne impronte in molte città e paesi delle Puglie e grande appassionato di caccia, per secondare la quale, ordina la costruzione di uno di più belli e misteriosi castelli d'Europa: Castel del Monte. Il Castel del Monte si staglia sovrano, misterioso e inespugnabile, imperioso, col suo volto possente, con la grazia elegantissima delle sue finestre e con l'insidia delle sue feritoie che sembrano tagliate da netti colpi di spada. E qui bisogna lasciar spazio all'Autore: "Venire nelle Puglie e non conoscere Federico II è come ammirare l'opera e ignorare l'artista. Visitare i monumenti che egli fece erigere e non sentire la presenza della sua grande anima può essere esaltazione puramente estetica, ma non ricostruzione ideale di un'epoca che, nell'anima dell'imperatore, trovò l'anima sua e da essa attinse tutte le fonti della sua bellezza e del suo tormento." Terre intrise anche di pietà religiosa, come poche altre, non potevano che essere lo sfondo per un'altra leggenda: mille anni fa, i sacerdoti Lupo e Grimoaldo, insieme con quarantacinque marinai, si recano a Mira per tentare di sottrarre a quella città, allora occupata dai saraceni, i resti mortali di San Nicola il Taumaturgo. L'audace tentativo riesce e le ossa, avvolte nel mantello di Grimoaldo, vengono rifugiate sulla nave che le trasporta a Bari, dove, nello stesso anno, viene iniziata la costruzione della basilica, nell'altare d'argento della cui cripta, esse ancor oggi riposano. Il raffinato lirismo, col quale Angelo descrive le sue donne, la sua terra e la storia delle Puglie, tutto circonfondendo di unicità e di assolutezza e tutto elevando, al di là della narrazione, oscilla, come un pendolo, in moto perpetuo, tra un proseggiare antico, di sapore omerico, che sovrabbonda di apposizioni, di caratteri e di immagini (come il Mediterraneo delle origini lo era di misteriose e fantastiche creature ed eroici semidei!) ed il realismo naturalistico riscontrabile nel Petrarca della prima parte del Canzoniere o in quello, splendidamente visivo, della Primavera del Botticelli, con i suoi reconditi motivi neoplatonici, ficiniani ed esoterici. Quest'opera si legge d'un fiato e si disvela al lettore, come un intreccio di destini, come un proliferare di "beau désordre" amoroso, dai rimandi proustiani, carico di simmetrie e di parallelismi tra i diversi piani, narrativi e sentimentali. E, proprio come ci accade con la "Recherche", leggendo queste pagine non tardiamo a cogliere, come, nel mondo incontaminato dell’infanzia di Angelo, viva il vero regno felice, ove nulla ha segreti per nulla, dove il cielo precipita in fondo ai fiumi, il sole lungo i muri e le farfalle, uscite non si sa da dove, tra i fiori, battono le loro ali blu o bianche o nere dagli occhi di fuoco. Sotto l'astro celeste della luce, tutto reca gioia: il vivo splendore della mattina, i primi freddi dell’inverno, il chiarore dorato del pomeriggio, che, sebbene giunga sul banco di un'aula di scuola, riempie di calore. L'Autore, sempre proustianamente, rivela l’importanza della memoria non sollecitata, ma involontaria, quale strumento atto ad evocare l'inconscio, ricco di quella realtà essenziale del passato, che non ci è dato di cogliere nel momento in cui lo si vive. Mediante quella memoria che appare, improvvisamente, con le intermittenze del cuore, e che, come un’illuminazione, colpisce la sfera intima e le sue profonde pulsioni, prende vivida forma il passato. La restituzione del passato raggiunge la perfezione attraverso la parole e l’arte, proiettandolo fuori dal tempo. Sono grato all'amico Angelo per il coraggio dimostrato, con questo libro, di mettersi a nudo, senza timori e senza pudori, e per aver voluto permettere, a noi, di penetrare la sua interiorità e di uscirne arricchiti. Un libro, come un film, deve saper emozionare. E questo libro emoziona molto! Emozioni che nessun algoritmo, pur sofisticato, potrà mai misurare. Questo libro dovrebbe essere letto da tutte le donne e gli uomini del Sud, ma non solo. La Yourcenar lo definirebbe "Annale del Sud"! Chi vive o ha vissuto nel Mezzogiorno d'Italia si identifica facilmente con i luoghi descritti e con i ritmi che ne scandiscono la vita. Questo libro, però, è principalmente lo specchio dell'anima di un uomo, che assume carattere universale e travalica il confine dell'individo. "La nostra storia è la storia della nostra anima, e la storia dell'anima umana è la storia del mondo." Parole di Benedetto Croce!
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Il Senato, premesso che - il Parlamento europeo, nella seduta del 28 settembre 2011, ha approvato, con 442 voti favorevoli (PPE, SD, ALDE, ECR, GVE e Verdi), 104 contrari e 40 astenuti, la "Risoluzione sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite"; - i contenuti della relazione, che, di seguito, integralmente si richiamano (Il Parlamento europeo, viste la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, – vista la risoluzione A/RES/60/251 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che istituisce il Consiglio dei diritti dell'uomo (UNHRC), – vista la dichiarazione sull'istituzione del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite resa dalla Presidenza del Consiglio a nome dell'Unione europea il 16 marzo 2006, – vista la sua risoluzione del 10 marzo 2011 sulla 16a sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo, – vista la sua risoluzione del 16 dicembre 2010 sui diritti umani nel mondo nel 2009 e la politica dell'Unione europea in materia, – viste le precedenti dichiarazioni comuni delle Nazioni Unite, ivi incluse la dichiarazione comune del Consiglio dei diritti dell'uomo, del 22 marzo 2011, sull'eliminazione delle violenze basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere nonché delle violazioni dei diritti umani a esse connesse, e la dichiarazione dell'Assemblea generale, del 18 dicembre 2008, sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere, – vista la risoluzione del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite A/HRC/17/19, del 17 giugno 2011, sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere, – viste la 17a sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, in occasione della quale è stata adottata la risoluzione A/HRC/17/19 sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere, e la 19a sessione del medesimo Consiglio nell'ambito della quale si terrà il dibattito ad alto livello previsto dalla risoluzione A/HRC/17/19, – viste la risoluzione 1728 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del 29 aprile 2010, sulla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, e la raccomandazione del Comitato dei ministri CM/Rec(2010)5, del 31 marzo 2010, sulle misure per combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere, – vista la risoluzione dell'Organizzazione degli Stati americani AG/RES. 2653, del 7 giugno 2011, sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere, – vista la relazione dell'Agenzia dei diritti fondamentali dal titolo «Omofobia, transfobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere» (novembre 2010), – visti l'articolo 2, l'articolo 3, paragrafo 5, l'articolo 18, l'articolo 21 e l'articolo 27 del trattato sull'Unione europea nonché l'articolo 10 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, – visto lo strumentario per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) adottato dal Consiglio, – vista la dichiarazione sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite resa dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, – visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento, A. considerando che il rispetto, la promozione e la salvaguardia dell'universalità dei diritti dell'uomo sono parte integrante dell'acquis etico e giuridico dell'Unione europea e costituiscono una delle pietre miliari dell'unità e dell'integrità europee; B. considerando che tanto nell'Unione europea quanto nei paesi terzi ogni giorno vengono perpetrate numerose violazioni dei diritti umani connesse all'orientamento sessuale e all'identità di genere; C. considerando che l'Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero garantire il rispetto dei diritti umani nelle loro politiche e prassi in modo da rafforzare e rendere credibile la posizione dell'Unione europea in seno al Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite; D. considerando che l'Unione europea attribuisce un'importanza fondamentale all'universalità e indivisibilità dei diritti umani; E. considerando che le questioni dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere sono già contemplate nelle attività svolte dall'Unione europea in seno alle Nazioni Unite nonché nel quadro degli organismi regionali e dei dialoghi bilaterali sui diritti umani; F. considerando che la risoluzione del Consiglio dei diritti dell'uomo sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere è la prima risoluzione delle Nazioni Unite dedicata specificatamente all'orientamento sessuale e all'identità di genere; G. considerando che la risoluzione sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere ha ricevuto il voto favorevole di paesi di tutte le regioni del mondo, inclusi tutti gli Stati membri dell'UE che siedono nel Consiglio dei diritti dell'uomo, e che il testo era patrocinato da 21 Stati membri dell'Unione europea; H. considerando che numerosi organismi previsti dal trattato, relatori speciali e agenzie dell'ONU attivi nel settore dei diritti umani, al pari del Segretario generale e dell'Alto commissario per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, hanno espresso gravi preoccupazioni in merito alle violazioni dei diritti umani subite in tutto il mondo da lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT); I. considerando che altre istituzioni regionali come il Consiglio d'Europa e l'Organizzazione degli Stati americani hanno recentemente adottato risoluzioni con le quali condannano le violazioni dei diritti umani fondate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere; 1. ribadisce la propria preoccupazione per le numerose violazioni dei diritti umani e le diffuse discriminazioni connesse all'orientamento sessuale e all'identità di genere perpetrate sia nell'Unione europea che nei paesi terzi; 2. riconosce e sostiene il lavoro già svolto dal Consiglio dei diritti dell'uomo, dal Segretario generale e dall'Alto commissario per i diritti dell'uomo delle Nazioni unite nonché dagli organismi previsti dal trattato, dai relatori speciali e dalle agenzie dell'ONU attivi nel settore dei diritti umani per garantire la piena applicazione dei principi internazionali in materia di diritti umani indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere delle persone; 3. accoglie con favore l'adozione, da parte del Consiglio dei diritti dell'uomo, della risoluzione A/HRC/17/19 sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere; 4. richiama l'attenzione sul fatto che la suddetta risoluzione è stata sostenuta da Stati di tutte le regioni del mondo ed elaborata dal Sud Africa; ribadisce che i diritti umani sono universali e indivisibili e si applicano a tutti nello stesso modo indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere; 5. è favorevole all'organizzazione di un dibattito ad alto livello in occasione della 19a sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo, che si svolgerà nella primavera 2012, ai fini di un dialogo costruttivo, informato e trasparente sulla questione delle leggi e pratiche discriminatorie e degli atti di violenza contro i singoli fondati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere; ritiene indispensabile sviluppare un dialogo rispettoso e aperto sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere cui partecipino i paesi membri delle Nazioni Unite di tutte le regioni del mondo; 6. plaude al sostegno da lungo tempo espresso, anche in occasione di precedenti dichiarazioni congiunte, dagli Stati membri dell'UE e dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a favore dell'inclusione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere nei lavori del Consiglio dei diritti dell'uomo e degli altri organismi delle Nazioni Unite; 7. ricorda che lo strumentario per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), messo a punto dal gruppo di lavoro sui diritti umani del Consiglio dell'Unione europea, cita tra i settori prioritari di azione la decriminalizzazione dell'omosessualità nel mondo, l'uguaglianza e la non discriminazione nonché la protezione dei difensori dei diritti umani; è del parere che l'alto rappresentante, tutte le istituzioni dell'Unione e gli Stati membri debbano sostenere dette priorità in modo sistematico a livello interno e nelle rispettive relazioni esterne; 8. invita l'alto rappresentante e gli Stati membri a promuovere sistematicamente, in partenariato con i paesi terzi, la tutela e il rispetto dei diritti umani relativi all'orientamento sessuale e all'identità di genere presso le Nazioni Unite e gli altri forum multilaterali nonché, a livello bilaterale, nei rispettivi dialoghi sui diritti umani; 9. incoraggia gli Stati membri a impegnarsi in modo costruttivo, in partenariato con i paesi terzi, nell'esame periodico universale e nelle procedure degli organismi previsti dal trattato per garantire che i diritti umani relativi all'orientamento sessuale e all'identità di genere siano pienamente rispettati nell'Unione europea e nei paesi terzi; incoraggia a tal fine gli Stati membri e l'alto rappresentante a garantire la coerenza tra l'azione esterna ed interna dell'UE nel settore dei diritti umani, come stabilito all'articolo 21, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea; 10. invita l'alto rappresentante, la Commissione e gli Stati membri a continuare a promuovere, in partenariato con i paesi terzi, i diritti umani relativi all'orientamento sessuale e all'identità di genere tramite i dialoghi bilaterali sui diritti umani, lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR) e gli altri strumenti di finanziamento dell'azione esterna; 11. si rammarica che nell'Unione europea i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ivi inclusi il diritto all'integrità fisica, alla vita privata e alla famiglia, il diritto alla libertà di opinione, di espressione e di associazione, il diritto alla non discriminazione, il diritto alla libera circolazione anche per le coppie omosessuali e le relative famiglie, il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ricevere cure mediche, nonché il diritto di asilo, non siano ancora sempre pienamente rispettati; 12. ricorda che gli Stati membri hanno l'obbligo di dare protezione o asilo ai cittadini di paesi terzi che fuggono da (potenziali) persecuzioni fondate sull'orientamento sessuale nei rispettivi paesi di origine, così come previsto dalla direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta; 13. condanna con assoluta fermezza il fatto che, in alcuni paesi, anche all'interno dell'Unione, l'omosessualità, la bisessualità o la transessualità siano ancora percepite come una malattia mentale e chiede agli Stati membri di affrontare questo fenomeno; chiede in particolare la depsichiatrizzazione del percorso transessuale, transgenere, la libera scelta del personale di cura, la semplificazione del cambiamento d'identità e una copertura da parte della previdenza sociale; 14. richiama l'attenzione sulle conclusioni della relazione dell'Agenzia dei diritti fondamentali dell'Unione europea dal titolo 'Omofobia, transfobia e discriminazione fondate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere'; invita la Commissione e gli Stati membri a dare un seguito ai pareri contenuti in detta relazione nella massima misura possibile; 15. esorta gli Stati membri e la Commissione e il SEAE ad affrontare in modo completo le disuguaglianze in questione; ribadisce la sua richiesta che la Commissione elabori una tabella di marcia globale contro l'omofobia, la transfobia e le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere; 16. invita la Commissione e l'Organizzazione mondiale della sanità a depennare i disturbi dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali e a garantire una riclassificazione non patologizzante in sede di negoziati relativi all'11a versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11); 17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al Consiglio dell'Unione europea, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'alto commissario per i diritti dell'uomo nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite), incoraggiano gli Stati membri ad impegnarsi, in modo costruttivo, per garantire che i diritti umani, relativi all'orientamento sessuale e all'identità di genere, siano pienamente rispettati e promossi nell'Unione europea e nei Paesi terzi; considerato che: nella primavera del 2012, si svolgerà, in occasione della diciannovesima sessione del Consiglio dei Diritti dell'Uomo (ONU), un dibattito ad alto livello, ai fini di un dialogo costruttivo, informato e trasparente sulle questioni delle leggi, e pratiche discriminatorie, e degli atti di violenza contro i singoli, fondati dell'orientamento sessuale e sull'identità di genere; impegna il Governo, in applicazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale: - a promuovere sistematicamente, impartendo anche istruzioni cogenti a tutte le istituzioni pubbliche, centrali e periferiche, la tutela ed il rispetto dei diritti umani, relativi all'orientamento sessuale e all'identità di genere; - a perseguire, anche con l'introduzione di norme penali specifiche e sanzioni adeguate, qualunque atto di discriminazione (culturale, sociale, fisico o lavorativo), relativo all'orientamento sessuale e all'identità di genere; - a rendere concreta l'applicazione dell'articolo 2 Cost., sul rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni ove si svolge la sua personalità, e dell'articolo 3 Cost., sulla pari dignità sociale dei cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
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