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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 04/05/2011 @ 21:28:52, in Il commento politico, linkato 435 volte)
Gioco d'azzardo. Lauro (PdL): E' urgente che il Parlamento discuta le relazioni dell'antimafia sul gioco d'azzardo per pervenire ad una commissione parlamentare d'inchiesta. Nell'attesa è necessario approvare delle misure urgenti per la tutela dei minori, per il contrasto alla pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse
"Il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d'azzardo, sia cd. legale o autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalità organizzata, è, in Italia, in fortissima espansione (non meno di 100 miliardi di euro per il 2012), anche con riferimento al gioco d'azzardo on line. Esso, di fronte alla sostanziale indifferenza delle istituzioni, dell'informazione e della pubblica opinione, sta producendo effetti devastanti sui redditi delle famiglie, sui soggetti meno abbienti e sulle categorie più deboli della società, giovani ed anziani, specie in una fase di recessione economica, nonché patologie, i cui costi umani e sociali, in futuro, saranno rilevanti." Con queste parole di denunzia, stamane, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della commissione antimafia e del comitato antiriciclaggio, ha illustrato un disegno di legge già presentato, recante "Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse." "Esiste, in molti casi - ha aggiunto Lauro - una continuità e una contiguità, ormai accertata dalle indagini della magistratura e dalle operazioni di polizia, tra il cd. gioco d'azzardo legale o autorizzato e quello illegale, in mano alla criminalità organizzata, che è ramificato su tutto il territorio nazionale, ma assume una valenza allarmante sui territori di tradizionale insediamento delle società criminali e dei circuiti malavitosi. Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi, non appare sufficiente a disciplinare, a controllare e a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno più grave." "In attesa che il Parlamento - ha concluso Lauro - discuta la prima relazione sul tema, approvata all'unanimità dalla commissione antimafia ed inviata, l'anno scorso, ai Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, ed altre relazioni, che sono in corso di redazione da parte del comitato antiriciclaggio della commissione stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre di rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, per il contrasto alla pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse."
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Agenzie di stampa
Giochi, Lauro prensenta ddl omnibus: servono maggiori controlli
Misure dalla tutela dei minori alla pubblicita' ingannevole
ROMA, 04 MAG (Il Velino/Agicos) - Inasprire le norme
per chi consente ai minori di 18 anni di partecipare a giochi
pubblici, portando le attuali sanzioni (che prevedono multe
da 500 a 1.000 euro) a cifre che vanno da 5.000 a 20.000
euro. Lo propone il senatore del Pdl Raffaele Lauro nel
disegno di legge "Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la
tutela dei minori, sul divieto di pubblicita' ingannevole,
sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in
materia di scommesse". Un provvedimento che sara' depositato
a Palazzo Madama e che affronta a 360 gradi la questione del
controllo sul mondo dei Giochi. Lauro, all'articolo 1 del
testo, chiede anche la chiusura dell'esercizio responsabile
dell'infrazione da 10 a 30 giorni, anziche' fino a 15. Per di
piu' la proposta e' di una ulteriore sanzione amministrativa
qualora il trasgressore commetta tre violazioni nell'arco di
un triennio, stabilendo, in tale ipotesi, la revoca da
qualunque autorizzazione o concessione amministrativa,
rilasciata in materia di gioco pubblico. Nel caso in cui la
violazione venga commessa attraverso l'utilizzo di "VLT" o
"new slot" e' prevista una ulteriore sanzione di carattere
amministrativo non pecuniario, consistente nella sospensione,
per un periodo da 1 a 3 mesi, dall'elenco di cui all'articolo
1, comma 533, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge
finanziaria per il 2006). Misure sono introdotte anche contro
la pubblicita' ingannevole. Il senatore Lauro chiede nel ddl
di "vietare ogni forma di pubblicita' ingannevole che
favorisca, tra i soggetti deboli, in particolare minori e
anziani, l'accesso al gioco d'azzardo. Al riguardo, ogni
violazione e' punita con un'adeguata, significativa,
ancorche' proporzionata sanzione amministrativa pecuniaria".
Per evitare attivita' di riciclaggio l'articolo 2 della norma
stabilisce "un aumento delle sanzioni applicabili nel caso di
violazioni commesse da operatori di gioco, soggetti alle
disposizioni previste dal D.Lgs. n. 231/2007, quando le
stesse vengono eluse frazionando fraudolentemente le
operazioni per non superare il limite di 1.000 euro. In
secondo luogo, viene introdotta un'ulteriore aggravante
quando le violazioni medesime sono commesse da operatori che
agiscono in assenza o inefficacia delle autorizzazioni e
concessioni amministrative". L'articolo 3 della norma
disciplina il sistema della tracciabilita' dei flussi
finanziari relativi ai concorsi pronostici e alle scommesse
di qualsiasi genere, introducendo il principio
dell'obbligatorieta' dell'utilizzo di conti dedicati, bancari
o postali, per tutte le attivita' attinenti ai concorsi e
alle scommesse. In particolare, le norme prevedono che tutti
i movimenti finanziari relativi a tali attivita' di gioco
siano effettuati attraverso l'addebito o l'accredito su conti
correnti dedicati. Si propone anche di introdurre l'obbligo
per chiunque gestisca "con qualunque mezzo, anche telematico,
per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero,
concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere" di
annotare "in apposito registro, relativamente alle operazioni
effettuate in ciascun giorno, l'ammontare globale delle somme
giocate, delle vincite pagate e della differenza tra le somme
giocate e le vincite pagate". L'articolo 5 vieta la
partecipazione alle gare per il rilascio o rinnovo di
concessioni in materia di gioco per "i soggetti residenti o
localizzati in Stati e territori con regime fiscale
privilegiato, che non consentono un effettivo scambio di
informazioni". Con l'articolo 6 Lauro chiede, "per il solo
settore dei giochi, che, fermo restando quanto prevede il
citato testo unico, le autorizzazioni di polizia possono
essere rilasciate soltanto quando non sussistono le
condizioni ostative previste dalla legislazione 'antimafia'".
Infine, con l'articolo 7, si prevede il divieto assoluto, per
gli operatori bancari e finanziari, di procedere al
trasferimento di somme verso soggetti che offrono in Italia,
attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi,
scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in
difetto di concessione, autorizzazione, licenza od altro
titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in
violazione delle norme di legge o di regolamento o delle
prescrizioni definite dall'Amministrazione autonoma dei
monopoli di Stato. - www.ilvelino.it - (agc)
041243 MAG 11 NNNN
Giochi, Lauro (Pdl): Necessarie misure urgenti di controllo
Roma, 04 MAG (Il Velino) - "Il mercato del gioco e, in
particolare, quello del gioco d'azzardo, sia cosiddetto
legale o autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, e', in Italia, in fortissima espansione (non
meno di 100 miliardi di euro per il 2012), anche con
riferimento al gioco d'azzardo on line. Esso, di fronte alla
sostanziale indifferenza delle istituzioni, dell'informazione
e della pubblica opinione, sta producendo effetti devastanti
sui redditi delle famiglie, sui soggetti meno abbienti e
sulle categorie piu' deboli della societa', giovani ed
anziani, specie in una fase di recessione economica, nonche'
patologie, i cui costi umani e sociali, in futuro, saranno
rilevanti." Cosi' il senatore Raffaele Lauro (Pdl), membro
della commissione Antimafia e del comitato antiriciclaggio,
ha illustrato al Senato un disegno di legge gia' presentato,
recante "Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei
minori, sul divieto di pubblicita' ingannevole, sul
riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in
materia di scommesse". "Esiste, in molti casi - spiega Lauro
- una continuita' e una contiguita', ormai accertata dalle
indagini della magistratura e dalle operazioni di polizia,
tra il cosiddetto gioco d'azzardo legale o autorizzato e
quello illegale, in mano alla criminalita' organizzata, che
e' ramificato su tutto il territorio nazionale, ma assume una
valenza allarmante sui territori di tradizionale insediamento
delle societa' criminali e dei circuiti malavitosi. Il
sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi, non
appare sufficiente a disciplinare, a controllare e a
sanzionare una situazione che diventa ogni giorno piu' grave.
In attesa che il Parlamento discuta la prima relazione sul
tema, approvata all'unanimita' dalla commissione antimafia ed
inviata, l'anno scorso, ai presidenti del Senato e della
Camera dei deputati, ed altre relazioni, che sono in corso di
redazione da parte del comitato antiriciclaggio della
commissione stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione
parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre
di rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul
gioco d'azzardo per la tutela dei minori, per il contrasto
alla pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse". -
www.ilvelino.it - (com/gat)
041342 MAG 11 NNNN
GIOCHI: LAURO (PDL) PRESENTA DDL MISURE URGENTI CONTRO QUELLO D'AZZARDO =
VINCITE IN DENARO VIETATE A MINORI DI 18 ANNI
Roma, 4 mag. - (Adnkronos) - "Il mercato del gioco e in
particolare quello del gioco d'azzardo, sia cosiddetto legale o
autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalita' organizzata, e',
in Italia, in fortissima espansione (non meno di 100 miliardi di euro
per il 2012), anche con riferimento al gioco d'azzardo on line. Esso,
di fronte alla sostanziale indifferenza delle istituzioni,
dell'informazione e della pubblica opinione, sta producendo effetti
devastanti sui redditi delle famiglie, sui soggetti meno abbienti e
sulle categorie piu' deboli della societa', giovani ed anziani, specie
in una fase di recessione economica, nonche' patologie, i cui costi
umani e sociali, in futuro, saranno rilevanti". Con queste parole di
denuncia, stamane a Palazzo Madama il senatore del Pdl, Raffaele
Lauro, membro della commissione antimafia e del comitato
antiriciclaggio, ha illustrato un disegno di legge gia' presentato,
recante 'Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori,
sul divieto di pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse'.
Lauro, all'articolo 1 del testo, chiede che sia ''vietato
consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro
ai minori di anni diciotto. Il titolare dell'esercizio commerciale,
del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco che consente la
partecipazione ai giochi pubblici a minori di anni diciotto e' punito
con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro cinque mila a euro
venti mila''.
''Indipendentemente dalla sanzione amministrativa pecuniaria -si
legge nel testo del ddl- e anche nel caso di pagamento in misura
ridotta della stessa, la violazione prevista dal presente comma e'
punita con la chiusura dell'esercizio commerciale, del locale o,
comunque, del punto di offerta del gioco da dieci fino a trenta
giorni''.''Esiste in molti casi -ha rimarcato Lauro- una
continuita' e una contiguita', ormai accertata dalle indagini della
magistratura e dalle operazioni di polizia, tra il gioco d'azzardo
legale o autorizzato e quello illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, che e' ramificato su tutto il territorio nazionale, ma
assume una valenza allarmante sui territori di tradizionale
insediamento delle societa' criminali e dei circuiti malavitosi''.
''Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi,
non appare sufficiente -rimarca Lauro- a disciplinare, a controllare e
a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno piu' grave".
"In attesa che il Parlamento -ha concluso il senatore del Pdl-
discuta la prima relazione sul tema, approvata all'unanimita' dalla
commissione antimafia e inviata l'anno scorso ai presidenti del Senato
e della Camera dei Deputati, ed altre relazioni, che sono in corso di
redazione da parte del comitato antiriciclaggio della commissione
stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione parlamentare
d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre di rafforzare il
sistema normativo con misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela
dei minori, per il contrasto alla pubblicita' ingannevole, sul
riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di
scommesse".
(Sin/Pn/Adnkronos)
04-MAG-11 14:05
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GIOCHI. LAURO (PDL): URGENTE COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
(DIRE) Roma, 4 mag. - "Il mercato del gioco e, in particolare,
quello del gioco d'azzardo, sia cosiddetto legale o autorizzato,
sia illegale, in mano alla criminalita' organizzata, e', in
Italia, in fortissima espansione (non meno di 100 miliardi di
euro per il 2012), anche con riferimento al gioco d'azzardo on
line. Esso sta producendo effetti devastanti sui redditi delle
famiglie, sui soggetti meno abbienti e sulle categorie piu'
deboli della societa', giovani ed anziani, specie in una fase di
recessione economica, nonche' patologie, i cui costi umani e
sociali, in futuro, saranno rilevanti" Con queste parole di
denuncia, stamane, al Senato, il senatore Raffaele Lauro (Pdl),
membro della Commissione antimafia e del Comitato
antiriciclaggio, ha illustrato un disegno di legge, recante
'Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul
divieto di pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse'.
"Esiste, in molti casi- ha aggiunto Lauro- una continuita' e
una contiguita', ormai accertata dalle indagini della
magistratura e dalle operazioni di Polizia, tra il cd. gioco
d'azzardo legale o autorizzato e quello illegale, in mano alla
criminalita' organizzata, che e' ramificato su tutto il
territorio nazionale. Il sistema normativo, sanzionatorio e di
controllo, quindi, non appare sufficiente a disciplinare, a
controllare e a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno
piu' grave".
"In attesa che il Parlamento- ha concluso Lauro- discuta la
prima relazione sul tema, approvata all'unanimita' dalla
commissione antimafia ed inviata, l'anno scorso, ai Presidenti
del Senato e della Camera, ed altre relazioni, che sono in corso
di redazione da parte del comitato antiriciclaggio della
commissione stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione
parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre di
rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul gioco
d'azzardo".
(Com/Vid/ Dire)
14:27 04-05-11
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04-05-2011 - udg
DDL LAURO, SUI GIOCHI REVISIONE A 360°
Il senatore del Pdl Raffaele Lauro propone un DdL che chiede di aumentare i controlli, tracciare i trasferimenti di
fondi, inasprire le sanzioni per chi sbaglia
GIOCO MINORI. LAURO, PUNIRE CHI CONSENTE
Giro di vite proposto dal senatore del Pdl, Raffaele Lauro, a chi consente ai minori la partecipazione al gioco: sanzioni
massime che arrivano a 20.000 euro, con chiusura dell’esercizio fino a un mese
Sanzioni per chi consente ai minori di giocare che passano da un minimo di 500 a 5.000 euro e da un massimo di 1.000 a 20.000
euro. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge che verrà depositato a Palazzo Madama recante
“Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza
dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Lauro chiede di inasprire le sanzioni previste per chi consente ai minori di anni diciotto
la partecipazione ai giochi pubblici, per aumentare la deterrenza del divieto. In particolare, la sanzione pecuniaria da 500 a 1.000
euro viene aumentata da 5.000 a 20.000 euro, precisando che la sanzione amministrativa chiusura dell'esercizio (da 10 a 30 giorni
anziché fino a 15 giorni) si applica indipendentemente dall'irrogazione della sanzione pecuniaria e dalla eventuale definizione in via
breve della stessa. Inoltre, la norma prevede una ulteriore sanzione amministrativa qualora il trasgressore commetta tre violazioni
nell'arco di un triennio, stabilendo, in tale ipotesi, la revoca da qualunque autorizzazione o concessione amministrativa, rilasciata in
materia di gioco pubblico. Si tratta, come è noto, dell'autorizzazione di polizia prevista, a seconda delle diverse tipologie di gioco,
dagli articoli 86 e 88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e della concessione amministrativa rilasciata da AAMS. Poiché
le violazioni della specie sono accertate dal competente ufficio di AAMS, la norma prevede che sia l'ufficio accertatore a comunicare
alle autorità che hanno rilasciato le autorizzazioni (Comune o Questura) l'avvenuta violazione, onde consentire ad esse di applicare
la predetta sanzione accessoria.
VLT, LAURO: SOSPENSIONE PER CHI SBAGLIA
Punire severamente chi consente ai minori di giocare con la “VLT” o le “new slot”: il senatore del Pdl, Raffaele Lauro,
propone un giro di vite con un ddl depositato in Senato
Chi permette ai minori di giocare con le “new slot” o le “VLT” veda sospeso – in aggiunta alle sanzioni pecuniarie – la propria
presenza nell’elenco di Aams (stabilito dalla Finanziaria del 2006, art. 1, comma 533 della legge 266 del 23 dicembre 2005) per un
periodo da 1 a 3 mesi. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge che verrà depositato a Palazzo
Madama recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e
sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Al riguardo, ricorda Lauro, “il comma 82 dell'articolo 1 della legge di
stabilità, sostituendo il citato comma 533 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2006, ha previsto che presso Aams venga
istituito, a decorrere dal 19 gennaio 2011, un elenco riportante i soggetti proprietari o possessori degli apparecchi e terminali per
l'esercizio dei giochi, i concessionari per la gestione della rete telematica dei predetti apparecchi e terminali, ogni altro soggetto che
svolga attività relativa al funzionamento e al mantenimento in efficienza degli apparecchi ovvero qualsiasi altra attività funzionale
alla raccolta di gioco. La disposizione prevede il divieto per i concessionari di intrattenere rapporti contrattuali funzionali all'esercizio
delle predette attività di gioco con soggetti diversi da quelli iscritti nell'elenco, sotto comminatoria della sanzione amministrativa
pecuniaria pari ad 10.000 euro per ciascun contraente e della revoca della concessione nel caso di "terza reiterazione, anche non
consecutiva, della medesima violazione nell'arco di un biennio", oltre alla risoluzione di diritto del rapporto inter partes. Il comma 3
della norma stabilisce, conseguentemente, che, in caso di violazione delle norme sui minori, i concessionari per la gestione della
rete telematica non possono intrattenere, neanche indirettamente, rapporti contrattuali funzionali all'esercizio delle attività di gioco
con il trasgressore e che, nel caso di rapporti contrattuali in corso, l'esecuzione della relativa prestazione è sospesa per il
corrispondente periodo di sospensione dall'elenco. In sostanza, l'irrogazione di questa sanzione amministrativa comporterà,
nell'ipotesi, ad esempio, di pubblico esercizio con apparecchi da divertimento, che, per il periodo di sospensione, l'esercente
trasgressore non potrà utilizzare gli apparecchi nel locale in cui è stata perpetrata la violazione. Il particolare rigore previsto
nell'ipotesi di gioco minorile con gli apparecchi da divertimento, di cui all'articolo 110, comma 6, è giustificato dalla particolare
pericolosità insita in questo tipo di gioco, soprattutto per i soggetti, come appunto i minori di età, socialmente più "indifesi". Appare,
altresì, opportuno vietare ogni forma di pubblicità ingannevole che favorisca, tra i soggetti deboli, in particolare minori e anziani,
l'accesso al gioco d'azzardo. Al riguardo, ogni violazione è punita con un'adeguata, significativa, ancorché proporzionata sanzione
amministrativa pecuniaria”.
file:///C|/Documents%20and%20Settings/Aita/Desktop/rassegnaLAURO.htm (1 di 46)04/05/2011 13.52.40
AGICOS - 04-05-2011 13:47:29
GIOCO, DDL LAURO: COLPIRE IL RICICLAGGIO
Il senatore del Pdl propone di aumentare le sanzioni – raddoppiando e in alcuni casi triplicando quelle già previste dal
decreto legislativo del 21 novembre 2007, n. 231 – per gli operatori che frazionano gli importi scommessi per sfuggire alla
normativa antiriciclaggio
Aumentare – in alcuni casi raddoppiare, in altri triplicare – le sanzioni per gli operatori di gioco che commettono violazioni
“frazionando fraudolentemente le operazioni per non superare il limite di 1.000 euro”, in modo da sfuggire alla normativa
antiriciclaggio. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge che verrà depositato a Palazzo Madama
recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Lauro pensa a “un'ulteriore aggravante quando le violazioni medesime
sono commesse da operatori che agiscono in assenza o inefficacia delle autorizzazioni e concessioni amministrative”. Infatti, spiega
il senatore nella relazione che accompagna il ddl, “non v'è dubbio che questi operatori, che agiscono al di fuori di ogni tipo di
controllo preventivo di natura amministrativa e che sono sconosciuti sia ad Aams sia alle forze di polizia, potrebbero più facilmente
degli altri veicolare il denaro contante in ambiti estranei ai circuiti finanziari regolari. Se si considera, poi, che molti di questi operatori
irregolari sono collegati con soggetti esteri emerge con maggiore vigore la necessità di inserire norme sanzionatorie dotate di un
sufficiente grado di deterrenza. A tali fini, la norma in esame modifica gli articoli 55 e 57, concernenti, rispettivamente, le sanzioni
penali ed amministrative in materia di riciclaggio, prevedendo un inasprimento delle relative pene, quando le violazioni previste dalle
citate disposizioni sono poste in essere da tali operatori irregolari, in quanto operanti in assenza o inefficacia di autorizzazione di
polizia o di concessione amministrativa rilasciata da AAMS. Consegue a tale nuovo impianto normativo che gli obblighi in materia di
antiriciclaggio (identificazione del cliente e registrazione delle operazioni effettuate) si intendono estesi anche agli operatori
irregolari, pur non potendo questi essere assimilati ai soggetti dotati di regolare autorizzazione di polizia e di concessione
amministrativa”.
GIOCO, LAURO: FLUSSI PIU’ TRACCIABILI
Il senatore del Pdl presenta un dettagliato ddl sul mondo dei Giochi con cui chiede, tra l’altro, di passare a movimentazioni
tramite conti correnti dedicati nel caso di puntate su concorsi o scommesse
Tutti i movimenti finanziari relativi alle attività di gioco, come i concorsi o le scommesse, siano effettuati attraverso l'addebito o
l'accredito su conti correnti dedicati. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge che verrà depositato a
Palazzo Madama recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul
riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Lauro vuole disciplinare il sistema della tracciabilità dei
flussi finanziari relativi ai concorsi pronostici e alle scommesse di qualsiasi genere, introducendo il principio dell'obbligatorietà
dell'utilizzo di conti dedicati, bancari o postali, per tutte le attività attinenti ai concorsi e alle scommesse. “In particolare – si legge nel
testo del provvedimento –, le norme prevedono che tutti i movimenti finanziari relativi a tali attività di gioco siano effettuati attraverso
l'addebito o l'accredito su conti correnti dedicati. In tale modo, sarà più efficace l'effettuazione dei controlli in materia di riciclaggio, in
quanto tutte le movimentazioni derivanti dall'attività di gioco dovranno trovare conferma nelle entrate e nelle uscite del conto o dei
conti dedicati, per cui eventuali transazioni finanziarie non evidenziate in detti conti potranno essere ritenute, presuntivamente,
effettuate al di fuori del circuito legale, salvo prova contraria da parte dell'operatore”.
GIOCO, LAURO: REGISTRO DELLE SCOMMESSE
Il senatore del Pdl, con un ddl depositato a Palazzo Madama, chiede di inasprire le sanzioni per chi non si adeguerà alla
normativa che prevede l’obbligo di un registro delle scommesse, dove annotare entrate e uscite
Obbligo di tenuta di un’apposita scrittura contabile, ove annotare giornalmente gli importi della raccolta, quelli delle vincite e la
relativa differenza. In pratica un “registro delle scommesse”. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge
che verrà depositato a Palazzo Madama recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità
ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Nel caso in cui si trasgredisca tale
norma le sanzioni sono pesanti: da mille euro a cinquemila euro, irrogata in misura doppia se vengono accertate evasioni
dell'imposta unica sui concorsi pronostici e le scommesse complessivamente superiori, nell'anno solare, a cinquantamila euro. “La
base imponibile dell'imposta sui concorsi pronostici e sulle scommesse – spiega Lauro – è determinata dall'importo delle giocate
(raccolta). Ciò presuppone la tenuta di scritture contabili che consentano di mettere a raffronto gli elementi per il calcolo del debito
d'imposta e di effettuare i relativi controlli fiscali. A tal fine si prevede l'obbligo di tenuta di un'apposita scrittura contabile, ove
annotare giornalmente gli importi della raccolta, quelli delle vincite e la relativa differenza. L'importanza di tale registro, pur di
matrice fiscale, travalica tale ambito essendo evidente la sua utilità anche per il controllo delle movimentazioni finanziarie
dell'operatore ai fini del riciclaggio, venendo così a coniugarsi con la previsione della tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai
concorsi pronostici e alle scommesse. Infatti, l'importo delle somme incassate, al netto delle vincite pagate, deve trovare
corrispondenza con le annotazioni nel conto corrente dedicato. Pertanto, la regolare tenuta del registro in questione assume
importanza fondamentale, essendo ad esso attribuito il carattere di vera e propria scrittura contabile a tutti gli effetti fiscali ed
extrafiscali e non solo, quindi, per la determinazione delle somme dovute a titolo di imposta unica. Per motivi di semplificazione
file:///C|/Documents%20and%20Settings/Aita/Desktop/rassegnaLAURO.htm (2 di 46)04/05/2011 13.52.40
AGICOS - 04-05-2011 13:47:29
contabile, è previsto che le registrazioni nel totalizzatore nazionale sono equiparate a tutti gli effetti a quelle previste nel registro in
parola”.
GIOCO, LAURO: STRETTA SULLE CONCESSIONI
Il senatore del Pdl propone una stretta un giro di vite sulla possibilità che vengano concesse licenze a operatori di gioco
residenti o localizzati in territori con regime fiscale privilegiato
Non possono partecipare a gare per il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di gioco i soggetti residenti o localizzati in Stati e
territori con regime fiscale privilegiato, che non consentono un effettivo scambio di informazioni. Lo prevede l’articolo 6 del ddl
recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”, presentato dal senatore del Pdl, Raffaele Lauro. “Il medesimo divieto – si
legge nel provvedimento – si applica ai soggetti partecipati, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o
patrimonio, da persone fisiche o giuridiche residenti nei suddetti Stati o territori. Per l'individuazione di questi Paesi la norma rinvia
alle disposizioni dettate per le imposte sui redditi. A tali fini, è previsto (comma 1) l'obbligo, da parte delle società ed enti collettivi
che partecipano a gare per l'ottenimento di concessioni in materia di giochi, di dichiarare il nominativo e gli estremi identificativi dei
soggetti che detengono una partecipazione superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio. Poiché è previsto che la dichiarazione
comprenda tutte le persone giuridiche o fisiche della catena societaria che detengano, "anche indirettamente", una partecipazione
superiore a tale soglia, i soggetti interessati dovranno dichiarare l'effettivo dominus della società. Ponendo tali obblighi sopra una
soglia minima di partecipazione, la disposizione è compatibile con la normativa comunitaria, in quanto consente di partecipare alle
gare anche alle società (estere o nazionali) quotate che non conoscono il nominativo dei soci quando la partecipazione è al di sotto
di detta soglia. La proposta legislativa in esame, inoltre, prevede che per le società di capitali o le società estere assimilabili alle
società di capitali, la documentazione circa la sussistenza di una delle cause di decadenza, di divieto o di sospensione di cui all'art.
10 della legge n. 575/1965, e dei tentativi di infiltrazione mafiosa di cui all'art. del DPR n. 252/1998 deve riferirsi, oltre che
all'interessato e alla società, anche ai soci che detengano, direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale o al
patrimonio superiore al 2 per cento In tal modo, il contrasto agli eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa può assumere maggiore
efficacia, impedendo il nascondimento dei reali detentori delle partecipazioni attuato mediante schermi societari o intestazioni
fiduciarie, magari situate in Paesi che non consentono lo scambio di informazioni. In ogni caso, non possono partecipare a gare né
ottenere il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di giochi pubblici i soggetti in cui il titolare o il rappresentante legale o
negoziale risulti indagato, imputato o sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei delitti previsti dagli
articoli 416, 416-bis, 648, 648-bis e 648-ter del codice penale ovvero, se commesso all'estero, per un delitto di criminalità
organizzata o di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Il medesimo divieto si applica anche al soggetto partecipato,
anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio da persone fisiche che risultino condannate,
anche con sentenza non definitiva, ovvero imputate o indagate, per uno dei predetti delitti”.
GIOCO, LAURO: OCCHIO A NORME ANTIMAFIA
Il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, propone con un ddl di inasprire – seguendo le indicazioni della legislazione Antimafia –
i controlli sulle autorizzazioni concesse agli operatori di gioco
Le autorizzazioni di polizia, per operatori del settore Giochi, possono essere rilasciate soltanto quando non sussistono le condizioni
ostative previste dalla legislazione “antimafia”, di cui dall'art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e all'articolo 10 del decreto del
Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con un disegno di legge che
verrà depositato a Palazzo Madama recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità
ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. “Il gioco on line – spiega Lauro – può
essere esercitato in base alle prescrizioni fissate dalla legge 7 luglio 2009, n. 88 ("legge comunitaria per il 2008"), dal decreto legge
28 aprile 2009, n. 39, convertito dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 (decreto legge "Abruzzo") e dai provvedimenti attuativi emanati
dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, esclusivamente da soggetti all'uopo autorizzati dalla stessa Amministrazione.
Il settore sta attraversando un momento di fortissimo sviluppo e, dopo l'approvazione dei citati provvedimenti attuativi, si prevede un
notevole incremento di nuove richieste di concessione, nonché di attivazione di nuovi giochi. In prospettiva, questo settore è quello
che mostra un più ampio margine di crescita che consentirà, tra l'altro, di sottrarre risorse al mercato illegale e di recuperare, così,
gettito a favore dello Stato, a scapito degli operatori illegali. Il contrasto al gioco illegale, inoltre, consente una maggiore tutela per i
consumatori italiani e la possibilità di introdurre, grazie alla tecnologia, serie misure contro il gioco patologico (ad esempio, blocchi
automatici quando le giocate superano una determinata numerosità o certi importi). In tale ambito, AAMS ha, fra l'altro, il compito di
contrastare la diffusione del gioco illegale ed irregolare, inibendo l'accesso ai siti illegali”.
LAURO, STRETTA TRASFERIMENTO FONDI
Il senatore del Pdl chiede il divieto assoluto, per gli operatori bancari e finanziari, del trasferimento di fondi verso operatori
di gioco illegali. Multe fino a 1.500.000 di euro
“Per impedire che i giocatori, molto spesso inconsapevolmente, accedano ai siti irregolari, con l'articolo 7 si prevede il divieto
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AGICOS - 04-05-2011 13:47:29
assoluto, per gli operatori bancari e finanziari, di procedere al trasferimento di somme verso soggetti che offrono in Italia, attraverso
reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione,
autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o
delle prescrizioni definite dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato”. Lo propone il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con
un disegno di legge che verrà depositato a Palazzo Madama recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela dei minori, sul
divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. “Tale divieto si
ritiene efficace anche per contrastare il riciclaggio di denaro di provenienza illecita che, attraverso il gioco (anche simulato) via
internet, con operatori illegali, può trovare una ulteriore via di espansione”. “L'inosservanza dell'obbligo di cui al comma 1 – si legge
all’articolo 7 del provvedimento – comporta l'irrogazione, alle società emittenti carte di credito, agli operatori bancari, finanziari e
postali, di sanzioni amministrative pecuniarie da 300.000 euro a 1.500.000 euro per ciascuna violazione accertata”.
NEW SLOT, LAURO: PERICOLOSE PER I MINORI
Il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, spiega, nella relazione che accompagna un suo ddl sui Giochi quali sono i rischi per i
minori
“Molti giochi sono notoriamente ‘pericolosi’ per i minori (new slot, giochi on line), in quanto caratterizzati da una vera e propria
rivoluzione tecnologica. Essi definiscono un nuovo modo di giocare - solitario, decontestualizzato (a ogni ora e in ogni luogo),
globalizzato, con regole semplici e universalmente valide ad alta soglia di accesso per le frange più giovani della società”. Lo dice il
senatore del Pdl, Raffaele Lauro, nella relazione che accompagna il suo ddl recante “Misure urgenti sul gioco d’azzardo per la tutela
dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. “Si
tratta, infatti, di tipologie di gioco che – osserva Lauro – si rivolgono a un pubblico generalmente "indifeso", in quanto lontano
dall'azzardo e dai suoi "luoghi di culto": adolescenti, pensionati mai entrati in sale da gioco, interi nuclei familiari, con i loro bambini,
popolano le sale da gioco. L'esigenza della tutela del consumatore in subiecta materia e la conseguente necessità di contrasto al
fenomeno delle cd. "ludodipendenze" e del "gioco d'azzardo patologico" è, peraltro, da sempre avvertita dalla giurisprudenza
comunitaria ed amministrativa, come testimoniano le restrizioni alle attività di gioco apportate dagli Stati membri, giustificate dal
motivo imperativo di interesse generale costituito dalla "tutela del consumatore e la prevenzione della frode e dell'incitazione dei
cittadini ad una spesa eccessiva collegata al gioco"”.
GIOCO, LAURO: DEVASTANTE PER FAMIGLIE
Il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, si scaglia contro il mercato del gioco: “Sta producendo effetti devastanti sulle famiglie”
“Il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d'azzardo, sia cosiddetto legale o autorizzato, sia illegale, in mano alla
criminalità organizzata, è, in Italia, in fortissima espansione (non meno di 100 miliardi di euro per il 2012), anche con riferimento al
gioco d'azzardo on line. Esso, di fronte alla sostanziale indifferenza delle Istituzioni, dell'informazione e della pubblica opinione, sta
producendo effetti devastanti sui redditi delle famiglie, dei soggetti meno abbienti e sulle categorie più deboli della società, giovani
ed anziani, specie in una fase di recessione economica, nonché patologie, i cui costi umani e sociali, in futuro, saranno rilevanti”. Lo
dice il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, nella relazione che accompagna un ddl da lui presentato che propone una stretta sul
settore dei Giochi. “Esiste, in molti casi, una continuità e una contiguità, ormai accertata dalle indagini della magistratura e dalle
operazioni di polizia, tra il cosiddetto gioco d'azzardo legale o autorizzato e quello illegale, in mano alla criminalità organizzata, che
è ramificato su tutto il territorio nazionale, ma assume una valenza allarmante sui territori di tradizionale insediamento delle società
criminali e dei circuiti malavitosi. Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi, non appare sufficiente a disciplinare, a
controllare e a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno più grave”.
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2011-05-04
GIOCO: DDL LAURO, MISURE A 360 GRADI
Provvedimento "omnibus" del senatore del Pdl, Raffaele Lauro, con cui si chiedono numerose misure di contrasto al gioco minorile e illegale: pesante giro di vite contro chi commette reati
Inasprire le norme per chi consente ai minori di 18 anni di partecipare a giochi pubblici, portando le attuali sanzioni (che prevedono multe da 500 a 1.000 euro) a cifre che vanno da 5.000 a 20.000 euro. Lo propone il senatore del Pdl Raffaele Lauro nel disegno di legge "Misure urgenti sul gioco d'azzardo o per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse". Un provvedimento che sarà depositato a Palazzo Madama e che affronta a 360 gradi la questione del controllo sul mondo dei Giochi. Lauro, all'articolo 1 del testo, chiede anche la chiusura dell'esercizio responsabile dell'infrazione da 10 a 30 giorni, anziché fino a 15. Per di più la proposta è di una ulteriore sanzione amministrativa qualora il trasgressore commetta tre violazioni nell'arco di un triennio, stabilendo, in tale ipotesi, la revoca da qualunque autorizzazione o concessione amministrativa, rilasciata in materia di gioco pubblico. Nel caso in cui la violazione venga commessa attraverso l'utilizzo di "VLT" o "new slot" è prevista una ulteriore sanzione di carattere amministrativo non pecuniario, consistente nella sospensione, per un periodo da 1 a 3 mesi, dall'elenco di cui all'articolo 1, comma 533, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006). Misure sono introdotte anche contro la pubblicità ingannevole. Il senatore Lauro chiede nel ddl di "vietare ogni forma di pubblicità ingannevole che favorisca, tra i soggetti deboli, in particolare minori e anziani, l'accesso al gioco d'azzardo. Al riguardo, ogni violazione è punita con un'adeguata, significativa, ancorché proporzionata sanzione amministrativa pecuniaria". Per evitare attività di riciclaggio l'articolo 2 della norma stabilisce "un aumento delle sanzioni applicabili nel caso di violazioni commesse da operatori di gioco, soggetti alle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 231/2007, quando le stesse vengono eluse frazionando fraudolentemente le operazioni per non superare il limite di 1.000 euro. In secondo luogo, viene introdotta un'ulteriore aggravante quando le violazioni medesime sono commesse da operatori che agiscono in assenza o inefficacia delle autorizzazioni e concessioni amministrative". L'articolo 3 della norma disciplina il sistema della tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai concorsi pronostici e alle scommesse di qualsiasi genere, introducendo il principio dell'obbligatorietà dell'utilizzo di conti dedicati, bancari o postali, per tutte le attività attinenti ai concorsi e alle scommesse. In particolare, le norme prevedono che tutti i movimenti finanziari relativi a tali attività di gioco siano effettuati attraverso l'addebito o l'accredito su conti correnti dedicati. Si propone anche di introdurre l'obbligo per chiunque gestisca "con qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero, concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere" di annotare "in apposito registro, relativamente alle operazioni effettuate in ciascun giorno, l'ammontare globale delle somme giocate, delle vincite pagate e della differenza tra le somme giocate e le vincite pagate". L'articolo 5 vieta la partecipazione alle gare per il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di gioco per "i soggetti residenti o localizzati in Stati e territori con regime fiscale privilegiato, che non consentono un effettivo scambio di informazioni". Con l'articolo 6 Lauro chiede, "per il solo settore dei giochi, che, fermo restando quanto prevede il citato testo unico, le autorizzazioni di polizia possono essere rilasciate soltanto quando non sussistono le condizioni ostative previste dalla legislazione ‘antimafia'". Infine, con l'articolo 7, si prevede il divieto assoluto, per gli operatori bancari e finanziari, di procedere al trasferimento di somme verso soggetti che offrono in Italia, attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o delle prescrizioni definite dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.
Gioco d'azzardo, Lauro (Pdl): Urgente comm. parlamentare d'inchiesta
Roma, 04 MAG (Il Velino) - "Il mercato del gioco e, in
particolare, quello del gioco d'azzardo, sia cd. legale o
autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, e', in Italia, in fortissima espansione (non
meno di 100 miliardi di euro per il 2012), anche con
riferimento al gioco d'azzardo on line. Esso, di fronte alla
sostanziale indifferenza delle istituzioni, dell'informazione
e della pubblica opinione, sta producendo effetti devastanti
sui redditi delle famiglie, sui soggetti meno abbienti e
sulle categorie piu' deboli della societa', giovani ed
anziani, specie in una fase di recessione economica, nonche'
patologie, i cui costi umani e sociali, in futuro, saranno
rilevanti." Con queste parole di denuncia, stamane, al
Senato, il senatore Raffaele Lauro (PdL), membro della
Commissione antimafia e del Comitato antiriciclaggio, ha
illustrato un disegno di legge, recante "Misure urgenti sul
gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di
pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza
dei flussi finanziari in materia di scommesse". "Esiste, in molti casi - ha
aggiunto Lauro - una continuita' e una contiguita', ormai
accertata dalle indagini della magistratura e dalle
operazioni di Polizia, tra il cd. gioco d'azzardo legale o
autorizzato e quello illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, che e' ramificato su tutto il territorio
nazionale, ma assume una valenza allarmante sui territori di
tradizionale insediamento delle societa' criminali e dei
circuiti malavitosi. Il sistema normativo, sanzionatorio e di
controllo, quindi, non appare sufficiente a disciplinare, a
controllare e a sanzionare una situazione che diventa ogni
giorno piu' grave". "In attesa che il Parlamento - ha
concluso Lauro - discuta la prima relazione sul tema,
approvata all'unanimita' dalla commissione antimafia ed
inviata, l'anno scorso, ai Presidenti del Senato e della
Camera dei Deputati, ed altre relazioni, che sono in corso di
redazione da parte del comitato antiriciclaggio della
commissione stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione
parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre
di rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul
gioco d'azzardo per la tutela dei minori, per il contrasto
alla pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla
trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse". -
www.ilvelino.it - (com/glv)
041729 MAG 11 NNNN
GIOCO D'AZZARDO, LAURO (PDL): URGENTE COMMISSIONE PARLAMENTARE INCHIESTA (2)
(9Colonne) Roma, 4 mag - "Esiste, in molti casi - ha aggiunto Lauro - una
continuità e una contiguità, ormai accertata dalle indagini della magistratura
e dalle operazioni di Polizia, tra il cd. gioco d'azzardo legale o autorizzato
e quello illegale, in mano alla criminalità organizzata, che è ramificato su
tutto il territorio nazionale, ma assume una valenza allarmante sui territori
di tradizionale insediamento delle società criminali e dei circuiti
malavitosi. Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi, non
appare sufficiente a disciplinare, a controllare e a sanzionare una situazione
che diventa ogni giorno più grave". "In attesa che il Parlamento - ha concluso
Lauro - discuta la prima relazione sul tema, approvata all'unanimità dalla
commissione antimafia ed inviata, l'anno scorso, ai presidenti del Senato e
della Camera dei deputati, ed altre relazioni, che sono in corso di redazione
da parte del comitato antiriciclaggio della commissione stessa, pervenendo ad
una auspicabile commissione parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto
indifferibile proporre di rafforzare il sistema normativo con misure urgenti
sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, per il contrasto alla pubblicità
ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in
materia di scommesse". (Red)
041738 MAG 11
GIOCO AZZARDO: LAURO (PDL) SERVE UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA
(ANSA) - ROMA, 4 MAG - ''Il mercato del gioco e, in
particolare, quello del gioco d'azzardo, sia legale o
autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, e', in Italia, in fortissima espansione (non meno
di 100 miliardi di euro per il 2012) e, di fronte alla
sostanziale indifferenza delle istituzioni e dell'informazione
sta producendo effetti devastanti sui redditi delle famiglie,
sui soggetti meno abbienti e sulle categorie piu' deboli della
societa', giovani ed anziani, specie in una fase di recessione
economica, nonche' patologie, i cui costi umani e sociali, in
futuro, saranno rilevanti''. Lo afferma il senatore del Pdl
Raffaele Lauro, che e' membro della Commissione antimafia e del
Comitato antiriciclaggio, illustrando un disegno di legge, sul
fenomeno del gioco d'azzardo.
Secondo Lauro, che auspica una commissione d'inchiesta
parlamentare ''il sistema normativo, sanzionatorio e di
controllo non appare sufficiente a disciplinare, a controllare e
a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno piu'
grave''. ''In attesa che il Parlamento - conclude Lauro -
discuta la prima relazione sul tema, approvata all'unanimità
dalla commissione antimafia ed inviata, l'anno scorso, ai
Presidenti del Senato e della Camera auspicabile commissione
parlamentare d'inchiesta, ho ritenuto indifferibile proporre di
rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul gioco
d'azzardo''. (ANSA).
COM-SES
04-MAG-11 17:41 NNNN
DDL
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS 2714
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse
———–
Onorevoli Senatori,
il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d'azzardo, sia cd. legale o autorizzato, sia illegale, in mano alla criminalità organizzata, è, in Italia, in fortissima espansione (non meno di 100 miliardi di euro per il 2012), anche con riferimento al gioco d'azzardo on line. Esso, di fronte alla sostanziale indifferenza delle Istituzioni, dell'informazione e della pubblica opinione, sta producendo effetti devastanti sui redditi delle famiglie, sui soggetti meno abbienti e sulle categorie più deboli della società, giovani ed anziani, specie in una fase di recessione economica, nonché patologie, i cui costi umani e sociali, in futuro, saranno rilevanti. Esiste, in molti casi, una continuità e una contiguità, ormai accertata dalle indagini della magistratura e dalle operazioni di polizia, tra il cd. gioco d'azzardo legale o autorizzato e quello illegale, in mano alla criminalità organizzata, che è ramificato su tutto il territorio nazionale, ma assume una valenza allarmante sui territori di tradizionale insediamento delle società criminali e dei circuiti malavitosi. Il sistema normativo, sanzionatorio e di controllo, quindi, non appare sufficiente a disciplinare, a controllare e a sanzionare una situazione che diventa ogni giorno più grave. In attesa che il Parlamento discuta la prima relazione sul tema, approvata all'unanimità dalla commissione antimafia ed inviata, l'anno scorso, ai Presidenti del Senato e della Camera, ed altre relazioni, che sono in corso di redazione da parte del comitato antiriciclaggio della commissione stessa, pervenendo ad una auspicabile commissione parlamentare di inchiesta, appare indifferibile provvedere a rafforzare il sistema normativo con misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, per il divieto della pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse, contenute nel provvedimento che si propone.
Molti giochi sono notoriamente "pericolosi" per i minori (new slot, giochi on line), in quanto caratterizzati da una vera e propria rivoluzione tecnologica. Essi definiscono un nuovo modo di giocare - solitario, decontestualizzato (a ogni ora e in ogni luogo), globalizzato, con regole semplici e universalmente valide ad alta soglia di accesso per le frange più giovani della società. Si tratta, infatti, di tipologie di gioco che si rivolgono a un pubblico generalmente "indifeso", in quanto lontano dall'azzardo e dai suoi "luoghi di culto": adolescenti, pensionati mai entrati in sale da gioco, interi nuclei familiari, con i loro bambini, popolano le sale da gioco. L'esigenza della tutela del consumatore in subiecta materia e la conseguente necessità di contrasto al fenomeno delle cd. "ludodipendenze" e del "gioco d'azzardo patologico" è, peraltro, da sempre avvertita dalla giurisprudenza comunitaria ed amministrativa, come testimoniano le restrizioni alle attività di gioco apportate dagli Stati membri, giustificate dal motivo imperativo di interesse generale costituito dalla "tutela del consumatore e la prevenzione della frode e dell'incitazione dei cittadini ad una spesa eccessiva collegata al gioco". In tale ottica, la recente legge "di stabilità" (legge n. 220/2010) ha introdotto, per la prima volta in modo espresso nel nostro ordinamento, il divieto generalizzato di gioco per i minori di anni 18, prevedendo, in caso di inosservanza del divieto, la sanzione amministrativa da 500 a 1.000 euro e con la chiusura dello stesso esercizio fino a 15 giorni nei confronti del titolare dell'esercizio commerciale, locale o, comunque, punto di offerta del gioco. Al fine di rafforzare l'impianto normativo di fondo previsto dalla legge di stabilità, mantenendone la "filosofia", l'articolo 1 prevede un inasprimento delle sanzioni previste per chi consente ai minori di anni diciotto la partecipazione ai giochi pubblici, per aumentare la deterrenza del divieto. In particolare, la sanzione pecuniaria da 500 a 1.000 euro viene aumentata da 5.000 a 20.000 euro, precisando che la sanzione amministrativa della chiusura dell'esercizio (da 10 a 30 giorni anziché fino a 15 giorni) si applica indipendentemente dall'irrogazione della sanzione pecuniaria e dalla eventuale definizione in via breve della stessa. Inoltre, la norma prevede una ulteriore sanzione amministrativa qualora il trasgressore commetta tre violazioni nell'arco di un triennio, stabilendo, in tale ipotesi, la revoca da qualunque autorizzazione o concessione amministrativa, rilasciata in materia di gioco pubblico. Si tratta, come è noto, dell'autorizzazione di polizia prevista, a seconda delle diverse tipologie di gioco, dagli articoli 86 e 88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e della concessione amministrativa rilasciata da AAMS. Poiché le violazioni della specie sono accertate dal competente ufficio di AAMS, la norma prevede che sia l'ufficio accertatore a comunicare alle autorità che hanno rilasciato le autorizzazioni (Comune o Questura) l'avvenuta violazione, onde consentire ad esse di applicare la predetta sanzione accessoria.
Per motivi di coordinamento, il comma 2 dell'articolo che si propone, abroga le disposizioni recate dall'articolo 1, comma 70, periodi secondo, terzo e quarto, della legge n. 220/2010 ed i commi 8 e 8-bis, nonché il primo periodo del comma 9-ter dell'articolo 110 del citato testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto n. 773/1931). Il comma 3 della norma in esame, nell'ipotesi di violazione commessa mediante utilizzo degli apparecchi da divertimento di cui all'articolo 110, comma 6, del Tulps ("new slot" e "VLT") aggiunge, a quelle fin qui indicate, una ulteriore sanzione di carattere amministrativo non pecuniario, consistente nella sospensione, per un periodo da 1 a 3 mesi, dall'elenco di cui all'articolo 1, comma 533, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006). Al riguardo, si ricorda che il comma 82 dell'articolo 1 della legge di stabilità, sostituendo il citato comma 533 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2006, ha previsto che presso 1'AAMS venga istituito, a decorrere dal 19 gennaio 2011, un elenco riportante i soggetti proprietari o possessori degli apparecchi e terminali per l'esercizio dei giochi, i concessionari per la gestione della rete telematica dei predetti apparecchi e terminali, ogni altro soggetto che svolga attività relativa al funzionamento e al mantenimento in efficienza degli apparecchi ovvero qualsiasi altra attività funzionale alla raccolta di gioco. La disposizione prevede il divieto per i concessionari di intrattenere rapporti contrattuali funzionali all'esercizio delle predette attività di gioco con soggetti diversi da quelli iscritti nell'elenco, sotto comminatoria della sanzione amministrativa pecuniaria pari ad € 10.000,00 per ciascun contraente e della revoca della concessione nel caso di "terza reiterazione, anche non consecutiva, della medesima violazione nell'arco di un biennio", oltre alla risoluzione di diritto del rapporto inter partes. Il comma 3 della norma stabilisce, conseguentemente, che, in caso di violazione delle norme sui minori, i concessionari per la gestione della rete telematica non possono intrattenere, neanche indirettamente, rapporti contrattuali funzionali all'esercizio delle attività di gioco con il trasgressore e che, nel caso di rapporti contrattuali in corso, l'esecuzione della relativa prestazione è sospesa per il corrispondente periodo di sospensione dall'elenco. In sostanza, l'irrogazione di questa sanzione amministrativa comporterà, nell'ipotesi, ad esempio, di pubblico esercizio con apparecchi da divertimento, che, per il periodo di sospensione, l'esercente trasgressore non potrà utilizzare gli apparecchi nel locale in cui è stata perpetrata la violazione. Il particolare rigore previsto nell'ipotesi di gioco minorile con gli apparecchi da divertimento, di cui all'articolo 110, comma 6, è giustificato dalla particolare pericolosità insita in questo tipo di gioco, soprattutto per i soggetti, come appunto i minori di età, socialmente più "indifesi".
Appare, altresì, opportuno vietare ogni forma di pubblicità ingannevole che favorisca, tra i soggetti deboli, in particolare minori e anziani, l'accesso al gioco d'azzardo. Al riguardo, ogni violazione è punita con un'adeguata, significativa, ancorché proporzionata sanzione amministrativa pecuniaria.
Dall'anno 2010 è in vigore, anche per gli operatori che esercitano in sede fissa l'attività di offerta di giochi e scommesse e concorsi pronostici, la normativa antiriciclaggio, introdotta dal D.Lgs 21/11/2007 a. 231, in attuazione della Direttiva 2005/60/CE, modificata dal D.Lgs. 25/09/2009 n 15, già in precedenza in vigore per gli operatori che esercitano tale attività on line. Gli obblighi in vigore, che riguardano le agenzie di scommesse, i corner, le ricevitorie, le sale bingo e le sale in genere ove viene esercitata l'attività in sede fissa, devono essere rispettati:
- dai Concessionari AAMS;
- dai Gestori che operano per conto di un Concessionario, il quale fornirà ai propri Gestori ulteriori istruzioni operative;
La norma, in particolare, individua due tipologie di operatori:
a) gli operatori di gioco "fisso" (art. 14, comma 1, lett. e-bis), ovvero coloro che svolgono l'attività di offerta di giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro;
b) gli operatori di gioco "on line" (art. 14, comma 1, lett. e), ovvero coloro che svolgono l'attività di offerta, attraverso la rete internet e altre reti telematiche o di telecomunicazione, di giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro.
Per la raccolta "fìssa", l'articolo 24, comma 4, del D.Lgs. n. 231/2007 prevede l'obbligo di procedere all'identificazione di ogni cliente per movimentazioni superiori a 1.000 euro.
Per identificazione si intende la registrazione cartacea e/o informatica delle seguenti informazioni (Cliente) - Nome e cognome, - Data e luogo di nascita, - Indirizzo di residenza e/o domicilio, - Codice fiscale, - Estremi del Documento di identificazione; (Operazione) - Data e valore dell'operazione, - Mezzo di pagamento utilizzato.
Lo stesso articolo 24, comma 4, secondo periodo, del decreto legislativo prevede che gli operatori che svolgono l'attività di gestione di case da gioco on line, ovvero che effettuano l'offerta, attraverso la rete internet e altre reti telematiche o di telecomunicazione, di giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro, in presenza di autorizzazione AAMS, procedano all'identificazione e alla verifica dell'identità di ogni cliente, per importo superiore a 1.000 euro e consentono operazioni di ricarica dei conti di gioco, di acquisto e di cambio dei mezzi di gioco, esclusivamente attraverso mezzi di pagamento, ivi compresa la moneta elettronica, per i quali è possibile assolvere gli obblighi di identificazione. A tali soggetti è fatto obbligo di registrare e acquisire le informazioni relative:
a) ai dati identificativi dichiarati dal cliente all'atto dell'apertura dei conti di gioco o della richiesta delle credenziali di accesso ai giochi on line;
b) alla data delle operazioni di apertura e ricarica dei conti dì gioco e di riscossione sui medesimi conti;
c) al valore delle operazioni sopra indicate e ai mezzi di pagamento utilizzati;
d) all'indirizzo IP, alla data, all'ora e alla durata delle connessioni telematiche nel corso delle quali il cliente, accedendo ai sistemi del gestore della casa da gioco on line, pone in essere le suddette operazioni.
Per rendere più efficace l'impianto normativo in materia di antiriciclaggio nel settore dei giochi, l'articolo 2 prevede un aumento delle sanzioni applicabili nel caso di violazioni commesse da operatori di gioco, soggetti alle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 231/2007, quando le stesse vengono eluse frazionando fraudolentemente le operazioni per non superare il limite di 1.000 euro. In secondo luogo, viene introdotta un'ulteriore aggravante quando le violazioni medesime sono commesse da operatori che agiscono in assenza o inefficacia delle autorizzazioni e concessioni amministrative. Infatti, non v'è dubbio che questi operatori, che agiscono al di fuori di ogni tipo di controllo preventivo di natura amministrativa e che sono sconosciuti sia ad AAMS sia alle forze di polizia, potrebbero più facilmente degli altri veicolare il denaro contante in ambiti estranei ai circuiti finanziari regolari. Se si considera, poi, che molti di questi operatori irregolari sono collegati con soggetti esteri emerge con maggiore vigore la necessità di inserire norme sanzionatorie dotate di un sufficiente grado di deterrenza. A tali fini, la norma in esame modifica gli articoli 55 e 57, concernenti, rispettivamente, le sanzioni penali ed amministrative in materia di riciclaggio, prevedendo un inasprimento delle relative pene, quando le violazioni previste dalle citate disposizioni sono poste in essere da tali operatori irregolari, in quanto operanti in assenza o inefficacia di autorizzazione di polizia o di concessione amministrativa rilasciata da AAMS. Consegue a tale nuovo impianto normativo che gli obblighi in materia di antiriciclaggio (identificazione del cliente e registrazione delle operazioni effettuate) si intendono estesi anche agli operatori irregolari, pur non potendo questi essere assimilati ai soggetti dotati di regolare autorizzazione di polizia e di concessione amministrativa.
La lettera d) della norma in esame introduce la sanzione amministrativa della chiusura dell'esercizio da 1 a 3 mesi, in caso di reiterazione delle violazioni previste dal D.Lgs. n. 231/2007.
Le modifiche legislative proposte non toccano le competenze né la procedura per l'accertamento delle violazioni e l'irrogazione delle sanzioni, che restano, quindi, immutate.
L'articolo 3, mutuando le previsioni di cui alla legge 13 agosto 2010, n. 136, recante "Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo, in materia di normativa antimafia", disciplina il sistema della tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai concorsi pronostici e alle scommesse di qualsiasi genere, introducendo il principio dell'obbligatorietà dell'utilizzo di conti dedicati, bancari o postali, per tutte le attività attinenti ai concorsi e alle scommesse. In particolare, le norme prevedono che tutti i movimenti finanziari relativi a tali attività di gioco siano effettuati attraverso l'addebito o l'accredito su conti correnti dedicati. In tale modo, sarà più efficace l'effettuazione dei controlli in materia di riciclaggio, in quanto tutte le movimentazioni derivanti dall'attività di gioco dovranno trovare conferma nelle entrate e nelle uscite del conto o dei conti dedicati, per cui eventuali transazioni finanziarie non evidenziate in detti conti potranno essere ritenute, presuntivamente, effettuate al di fuori del circuito legale, salvo prova contraria da parte dell'operatore.
La base imponibile dell'imposta sui concorsi pronostici e sulle scommesse è determinata dall'importo delle giocate (raccolta). Ciò presuppone la tenuta di scritture contabili che consentano di mettere a raffronto gli elementi per il calcolo del debito d'imposta e di effettuare i relativi controlli fiscali. A tal fine, con l'articolo 4 si prevede l'obbligo di tenuta di un'apposita scrittura contabile, ove annotare giornalmente gli importi della raccolta, quelli delle vincite e la relativa differenza. L'importanza di tale registro, pur di matrice fiscale, travalica tale ambito essendo evidente la sua utilità anche per il controllo delle movimentazioni finanziarie dell'operatore ai fini del riciclaggio, venendo così a coniugarsi con la previsione della tracciabilità dei flussi finanziari relativi ai concorsi pronostici e alle scommesse. Infatti, l'importo delle somme incassate, al netto delle vincite pagate, deve trovare corrispondenza con le annotazioni nel conto corrente dedicato. Pertanto, la regolare tenuta del registro in questione assume importanza fondamentale, essendo ad esso attribuito il carattere di vera e propria scrittura contabile a tutti gli effetti fiscali ed extrafiscali e non solo, quindi, per la determinazione delle somme dovute a titolo di imposta unica. Per motivi di semplificazione contabile, è previsto che le registrazioni nel totalizzatore nazionale sono equiparate a tutti gli effetti a quelle previste nel registro in parola.
Le pubbliche amministrazioni, prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti, ovvero prima di rilasciare o consentire le concessioni o erogazioni superiori a determinati importi, devono acquisire il certificato antimafia, relativo alla sussistenza o meno delle situazioni ostative previste dall'articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e le informazioni relative "a tentativi di infiltrazione mafiosa nelle società o imprese interessate", di cui all'articolo 10 dei DPR n. 3 giugno 1998, n. 252 ("Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti relativi al rilascio delle comunicazioni e delle informazioni antimafia"). Quando, a seguito delle verifiche disposte dalle competenti Autorità, è accertata la presenza delle predette cause ostative ovvero emergono elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa nelle società o imprese interessate, le amministrazioni cui sono fornite le relative informazioni, non possono stipulare, approvare o autorizzare i contratti o subcontratti, né autorizzare, rilasciare o comunque consentire le concessioni e le erogazioni
L'art. 2, comma 3, del citato DPR n. 252/1998 stabilisce che quando si tratta di associazioni, imprese, società e consorzi, la documentazione prevista dal Regolamento deve riferirsi, oltre che all'interessato:
a) alle società;
b) per le società di capitali anche consortili ai sensi dell'articolo 2615-ter del codice civile, per le società cooperative, di consorzi cooperativi, per i consorzi di cui al libro V, titolo X, capo II, sezione II, del codice civile, al legale rappresentante e agli eventuali altri componenti l'organo di amministrazione, nonché a ciascuno dei consorziati che nei consorzi e nelle società consortili detenga una partecipazione superiore al 10 per cento, ed ai soci o consorziati per conto dei quali le società consortili o i consorzi operino in modo esclusivo nei confronti della pubblica amministrazione;
c) per i consorzi di cui all'articolo 2602 del codice civile, a chi ne ha la rappresentanza e agli imprenditori o società consorziate;
d) per le società in nome collettivo, a tutti i soci;
e) per le società in accomandita semplice, ai soci accomandatari;
f) per le società di cui all'articolo 2506 del codice civile, a coloro che le rappresentano stabilmente nel territorio dello Stato.
L'articolo 5 fissa il principio (comma 3) che, fermo restando quanto prevede la normativa "antimafia", non possono partecipare a gare per il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di gioco i soggetti residenti o localizzati in Stati e territori con regime fiscale privilegiato, che non consentono un effettivo scambio di informazioni. Il medesimo divieto si applica ai soggetti partecipati, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio, da persone fisiche o giuridiche residenti nei suddetti Stati o territori. Per l'individuazione di questi Paesi la norma rinvia alle disposizioni dettate per le imposte sui redditi.
A tali fini, è previsto (comma 1) l'obbligo, da parte delle società ed enti collettivi che partecipano a gare per l'ottenimento di concessioni in materia di giochi, di dichiarare il nominativo e gli estremi identificativi dei soggetti che detengono una partecipazione superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio. Poiché è previsto che la dichiarazione comprenda tutte le persone giuridiche o fisiche della catena societaria che detengano, "anche indirettamente", una partecipazione superiore a tale soglia, i soggetti interessati dovranno dichiarare l'effettivo dominus della società. Ponendo tali obblighi sopra una soglia minima di partecipazione, la disposizione è compatibile con la normativa comunitaria, in quanto consente di partecipare alle gare anche alle società (estere o nazionali) quotate che non conoscono il nominativo dei soci quando la partecipazione è al di sotto di detta soglia.
La proposta legislativa in esame, inoltre, prevede che per le società di capitali o le società estere assimilabili alle società di capitali, la documentazione circa la sussistenza di una delle cause di decadenza, di divieto o di sospensione di cui all'art. 10 della legge n. 575/1965, e dei tentativi di infiltrazione mafiosa di cui all'art. del DPR n. 252/1998 deve riferirsi, oltre che all'interessato e alla società, anche ai soci che detengano, direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2 per cento In tal modo, il contrasto agli eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa può assumere maggiore efficacia, impedendo il nascondimento dei reali detentori delle partecipazioni attuato mediante schermi societari o intestazioni fiduciarie, magari situate in Paesi che non consentono lo scambio di informazioni.
In ogni caso, non possono partecipare a gare né ottenere il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di giochi pubblici i soggetti in cui il titolare o il rappresentante legale o negoziale risulti indagato, imputato o sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei delitti previsti dagli articoli 416, 416-bis, 648, 648-bis e 648-ter del codice penale ovvero, se commesso all'estero, per un delitto di criminalità organizzata o di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Il medesimo divieto si applica anche al soggetto partecipato, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio da persone fisiche che risultino condannate, anche con sentenza non definitiva, ovvero imputate o indagate, per uno dei predetti delitti.
Per l'esercizio dei giochi pubblici è necessaria l'autorizzazione di polizia prevista dall'articolo 86 o, in caso di scommesse, dall'articolo 88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto 18 giugno 1931, n. 773) L'articolo 11 del citato testo unico sancisce che, salve le condizioni particolari stabilite dalla legge nei singoli casi, le autorizzazioni di polizia "debbono" essere negate a chi ha riportato una condanna a pena restrittiva della libertà personale superiore a tre anni per delitto non colposo e non ha ottenuto la riabilitazione e a chi è sottoposto all'ammonizione o a misura di sicurezza personale o è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza. Le autorizzazioni di polizia, inoltre, "possono" essere negate a chi ha riportato condanna per delitti contro la personalità dello Stato o contro l'ordine pubblico, ovvero per delitti contro le persone commessi con violenza, o per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione, o per violenza o resistenza all'autorità, e a chi non può provare la sua buona condotta.
L'articolo 8 del predetto Tulps, inoltre, prevede che le autorizzazioni di pohzia sono personali e che nei casi in cui è consentita la rappresentanza nell'esercizio di una autorizzazione di polizia, il rappresentante deve possedere i requisiti necessari per conseguire l'autorizzazione e ottenere l'approvazione dell'autorità di pubblica sicurezza che ha concesso l'autorizzazione.
Con l'articolo 6 viene previsto, a livello generale, per il solo settore dei giochi, che, fermo restando quanto prevede il citato testo unico, le autorizzazioni di polizia possono essere rilasciate soltanto quando non sussistono le condizioni ostative previste dalla legislazione "antimafia", di cui dall'art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252.
Il gioco on line può essere esercitato in base alle prescrizioni fissate dalla legge 7 luglio 2009, n. 88 ("legge comunitaria per il 2008"), dal decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 (decreto legge "Abruzzo") e dai provvedimenti attuativi emanati dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, esclusivamente da soggetti all'uopo autorizzati dalla stessa Amministrazione. Il settore sta attraversando un momento di fortissimo sviluppo e, dopo l'approvazione dei citati provvedimenti attuativi, si prevede un notevole incremento di nuove richieste di concessione, nonché di attivazione di nuovi giochi. In prospettiva, questo settore è quello che mostra un più ampio margine di crescita che consentirà, tra l'altro, di sottrarre risorse al mercato illegale e di recuperare, così, gettito a favore dello Stato, a scapito degli operatori illegali.
Il contrasto al gioco illegale, inoltre, consente una maggiore tutela per i consumatori italiani e la possibilità di introdurre, grazie alla tecnologia, serie misure contro il gioco patologico (ad esempio, blocchi automatici quando le giocate superano una determinata numerosità o certi importi). In tale ambito, AAMS ha, fra l'altro, il compito di contrastare la diffusione del gioco illegale ed irregolare, inibendo l'accesso ai siti illegali.
Per impedire che i giocatori, molto spesso inconsapevolmente, accedano ai siti irregolari, con l'articolo 7 si prevede il divieto assoluto, per gli operatori bancari e finanziari, di procedere al trasferimento di somme verso soggetti che offrono in Italia, attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o delle prescrizioni definite dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.
Tale divieto si ritiene efficace anche per contrastare il riciclaggio di denaro di provenienza illecita che, attraverso il gioco (anche simulato) via internet, con operatori illegali, può trovare una ulteriore via di espansione.
Art. 1
(Divieto di gioco per i minori)
1. È vietato consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro ai minori di anni diciotto Il titolare dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco che consente la partecipazione ai giochi pubblici a minori di anni diciotto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro cinque mila a euro venti mila. Indipendentemente dalla sanzione amministrativa pecuniaria e anche nel caso di pagamento in misura ridotta della stessa, la violazione prevista dal presente comma è punita con la chiusura dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco da dieci fino a trenta giorni. Le sanzioni amministrative previste nei periodi precedenti sono applicate dall'ufficio territoriale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato competente in relazione al luogo e in ragione dell'accertamento eseguito Per le cause di opposizione ai provvedimenti emessi dall'ufficio territoriale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato è competente il giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio che ha emesso i provvedimenti stessi Per i soggetti che nel corso di un triennio commettono tre violazioni, anche non continuative, del presente comma è disposta la revoca di qualunque autorizzazione o concessione amministrativa; a tal fine, l'ufficio territoriale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato che ha accertato la violazione effettua apposita comunicazione alle competenti autorità che hanno rilasciato le autorizzazioni o concessioni ai fini dell'applicazione della predetta sanzione accessoria.
2. Conseguentemente sono abrogati:
a) i periodi secondo, terzo e quarto dell'articolo 1, comma 70, della legge 13 dicembre 2010, n 220;
b) i commi 8 e 8-bis e il primo periodo del comma 9-ter dell'articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n 773.
3. Nell'ipotesi in cui la violazione del divieto previsto dal comma 1 riguardi l'utilizzo degli apparecchi e dei congegni di cui al comma 6 dell'articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto n 773 del 1931, il trasgressore è altresì sospeso, per un periodo da uno a tre mesi, dall'elenco di cui all'articolo 1, comma 533, della legge 23 dicembre 2005, n 266. Conseguentemente, ai sensi del comma 533-ter dell'articolo 1 della citata legge n 266 del 2005, i concessionari per la gestione della rete telematica non possono intrattenere, neanche indirettamente, rapporti contrattuali funzionali all'esercizio delle attività di gioco con il trasgressore. Nel caso di rapporti contrattuali in corso, l'esecuzione della relativa prestazione è sospesa per il corrispondente periodo di sospensione dall'elenco. Nell'ipotesi in cui titolare dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco sia una società, associazione o, comunque, un ente collettivo, le disposizioni previste dai commi 1 e 3 si applicano alla società, associazione o all'ente e il rappresentante legale della società, associazione o ente collettivo è obbligato in solido al pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie.
4. È altresì vietata ogni forma di pubblicità ingannevole, diretta o indiretta, realizzata in qualsiasi forma, volta a favorire l'accesso al gioco d'azzardo. I trasgressori sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 30.000 euro per ogni violazione del divieto.
Art. 2
(Norme in materia di riciclaggio)
l. Ferma restando l'obbligatorietà, ai sensi della legislazione vigente, di licenze, autorizzazioni e concessioni nazionali per l'esercizio dei concorsi pronostici e delle scommesse, e conseguentemente l'immediata chiusura dell'esercizio nel caso in cui il relativo titolare ovvero esercente risulti sprovvisto di tali titoli abilitativi, ai soli fini di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali ed il riciclaggio di denaro di provenienza illecita e di assicurare il pieno rispetto dei princìpi comunitari, al decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 55, comma 6, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "La sanzione è triplicata se gli obblighi di identificazione e registrazione non sono assolti o sono assolti in maniera irregolare per effetto dell'indebito frazionamento di una operazione in modo da far apparire gli importi delle giocate o delle vincite inferiori ai limiti previsti dall'articolo 24.";
b) all'articolo 55 è aggiunto il seguente comma: "9-bis). Le sanzioni previste dai commi da 1 a 6 sono aumentate del 50 per cento, quando le violazioni ivi indicate sono commesse da soggetti che svolgono, direttamente o indirettamente, attività di gioco in caso di assenza o di inefficacia delle autorizzazioni di polizia o delle concessioni rilasciate dal Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato";
c) all'articolo 57 è aggiunto il seguente comma: "5-bis). Le sanzioni previste dai commi da 1 a 5 sono aumentate del 50 per cento quando le violazioni ivi indicate sono commesse da soggetti che svolgono, direttamente o indirettamente, attività di gioco in caso di assenza o di inefficacia delle autorizzazioni di polizia o delle concessioni rilasciate dal Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato";
d) Dopo l'articolo 58 è aggiunto il seguente articolo: "58-bis) 1. In caso di reiterazione delle violazioni degli obblighi previsti dal presente decreto legislativo in materia di giochi pubblici si applica la sanzione amministrativa della chiusura dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco da uno a tre mesi, anche nell'ipotesi di pagamento in misura ridotta della sanzione amministrativa pecuniaria".
Art. 3
(Tracciabilità dei flussi finanziari in materia di scommesse)
1. Ferma restando l'obbligatorietà, ai sensi della legislazione vigente, di licenze, autorizzazioni e concessioni nazionali per l'esercizio dei concorsi pronostici e delle scommesse, e conseguentemente l'immediata chiusura dell'esercizio nel caso in cui il relativo titolare ovvero esercente risulti sprovvisto di tali titoli abilitativi, ai soli fini di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali ed il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, chiunque, ancorché in caso di assenza o di inefficacia delle autorizzazioni di polizia o delle concessioni rilasciate dal Ministero dell'economia e delle finanze -Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, gestisce con qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero, concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere deve utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa, dedicati in via esclusiva ai predetti concorsi pronostici o scommesse.
2. Tutti i movimenti finanziari relativi ai concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere devono essere registrati sui conti correnti dedicati.
3. La violazione degli obblighi di cui al presente articolo comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa dal 5 al 20 per cento delle somme non transitate sui conti bancari dedicati. Nell'ipotesi in cui titolare dell'esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco sia una società, associazione o, comunque, un ente collettivo, la sanzione amministrativa di cui al presente comma si applica alla società, associazione o ente collettivo ed il rappresentante legale della società, associazione o ente collettivo è solidalmente obbligato al pagamento della sanzione.
Art. 4
(Registro delle scommesse)
1. Ferma restando l'obbligatorietà, ai sensi della legislazione vigente, di licenze, autorizzazioni e concessioni nazionali per l'esercizio dei concorsi pronostici e delle scommesse, e conseguentemente l'immediata chiusura dell'esercizio nel caso in cui il relativo titolare ovvero esercente risulti sprovvisto di tali titoli abilitativi, chiunque, ancorché in caso di assenza o di inefficacia delle autorizzazioni di polizia o delle concessioni rilasciate dal Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, gestisce con qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero, concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere deve annotare in apposito registro, relativamente alle operazioni effettuate in ciascun giorno, l'ammontare globale delle somme giocate, delle vincite pagate e della differenza tra le somme giocate e le vincite pagate.
L'annotazione deve essere eseguita, anche con modalità elettroniche, con riferimento al giorno in cui le operazioni sono effettuate, entro il giorno non festivo successivo. Le registrazioni nel totalizzatore nazionale sono equiparate a tutti gli effetti a quelle previste nel registro previsto dal presente comma.
2. Chi non tiene o non conserva secondo le prescrizioni il registro previsto dal comma 1 è punito con la sanzione amministrativa da euro mille a euro cinque mila. La stessa sanzione si applica a chi, nel corso degli accessi, ispezioni o verifiche eseguiti ai fini dell'accertamento in materia di imposta unica sui concorsi pronostici e le scommesse, rifiuta di esibire o dichiara di non possedere o comunque sottrae all'ispezione e alla verifica il registro previsto dal comma 1 ovvero altri registri, documenti e scritture, ancorché non obbligatori, dei quali risulti con certezza l'esistenza. La sanzione è irrogata in misura doppia se vengono accertate evasioni dell'imposta unica sui concorsi pronostici e le scommesse complessivamente superiori, nell'anno solare, a euro cinquanta mila.
3. Chi omette di effettuare, in tutto o in parte, le registrazioni previste dal comma 1 è punito con sanzione amministrativa compresa tra il cinque ed il dieci per cento degli importi non registrati. Nel caso di mancata tenuta del registro le sanzioni di cui al comma 2 e al presente comma si applicano congiuntamente, fermo restando quanto previsto dall'articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 e dall'art. 5, comma 6, del decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504 e l'ammontare imponibile complessivo e l'aliquota applicabile dell'imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse sono determinati induttivamente sulla base dei dati e delle notizie comunque raccolti o venuti a conoscenza dell'Ufficio.
Art. 5
(Requisiti per la partecipazione a gare e per il rilascio di concessioni in materia di giochi)
1. I soggetti, costituiti in forma di società di capitali o di società estere assimilabili alle società di capitali, che partecipano a gare o a procedure ad evidenza pubblica nel settore dei giochi pubblici, anche on line, dichiarano il nominativo e gli estremi identificativi dei soggetti che detengono, direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2 per cento. La dichiarazione comprende tutte le persone giuridiche o fisiche della catena societaria che detengano, anche indirettamente, una partecipazione superiore a tale soglia. In caso di dichiarazione mendace è disposta l'esclusione dalla gara in qualsiasi momento della procedura e, qualora la dichiarazione mendace sia riscontrata in un momento successivo all'aggiudicazione, è disposta la revoca della concessione. Per le concessioni in corso la dichiarazione di cui ai presente comma è richiesta in sede di rinnovo.
2. Nell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, è aggiunto il seguente comma: "3-bis. Per le società di capitali di cui al comma 3, lettera b), concessionarie nel settore dei giochi pubblici, la documentazione prevista dal presente regolamento deve riferirsi, oltre ai soggetti indicati nello stesso comma 3, lettera b), anche ai soci persone fisiche che detengono, anche indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2 per cento. Nell'ipotesi in cui i soci persone fisiche detengano la partecipazione superiore alla predetta soglia mediante altre società di capitali, la documentazione deve riferirsi anche al legale rappresentante e agli eventuali componenti dell'organo di amministrazione della società socia, nonché alle persone fisiche che, direttamente o indirettamente, controllano tale società".
3. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e dall'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, non possono partecipare a gare o a procedure ad evidenza pubblica, né ottenere il rilascio o il rinnovo dì concessioni in materia di giochi pubblici, i soggetti residenti o localizzati in Stati o territori con regime fiscale privilegiato individuati ai sensi dell'articolo 167 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 ovvero residenti o localizzati in Stati e territori diversi da quelli che consentono un adeguato scambio di informazioni, individuati con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze emanato ai sensi dell'articolo 168-bis del predetto testo unico. Il medesimo divieto si applica ai soggetti partecipati, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio, da persone fisiche o giuridiche residenti nei suddetti Stati o territori.
4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 e dall'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, non può partecipare a gare o a procedure ad evidenza pubblica né ottenere il rilascio o rinnovo di concessioni in materia di giochi pubblici il soggetto il cui titolare o il rappresentante legale o negoziale risulti condannato, anche con sentenza non definitiva, ovvero imputato o indagato, per uno dei delitti previsti dagli articoli 416, 416-bis, 648, 648-bis e 648-ter del codice penale ovvero, se commesso all'estero, per un delitto di criminalità organizzata o di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Il medesimo divieto si applica anche al soggetto partecipato, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o patrimonio da persone fisiche che risultino condannate, anche con sentenza non definitiva, ovvero imputate o indagate, per uno dei predetti delitti.
Art. 6
(Requisiti per la conduzione di esercizi di gioco pubblico)
1. Fermo restando quanto previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, non possono essere titolari o condurre esercizi commerciali, locali o, comunque, punti di offerta di gioco pubblico persone fisiche nei cui confronti sussistono le situazioni ostative previste dall'art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575; è altresì preclusa la titolarità o la conduzione di esercizi commerciali, locali o, comunque, di punti di offerta di gioco pubblico a società o imprese nei cui confronti è riscontrata la sussistenza di elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252.
Art. 7
(Divieto di trasferimento di somme verso operatori di gioco illegali)
1. In coerenza con i princìpi recati dall'articolo 24, commi da 11 a 26, della legge 7 luglio 2009, n. 88, ed al fine di contrastare la diffusione del gioco irregolare ed illegale, l'evasione, l'elusione fiscale e il riciclaggio nel settore del gioco, nonché di assicurare l'ordine pubblico e la tutela del giocatore, le società emittenti carte di credito, gli operatori bancari, finanziari e postali sono tenuti a bloccare i trasferimenti di denaro da chiunque disposti a favore di soggetti che offrono nel territorio dello Stato, attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o delle prescrizioni definite dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.
2. L'inosservanza dell'obbligo di cui al comma 1 comporta l'irrogazione, alle società emittenti carte di credito, agli operatori bancari, finanziari e postali, di sanzioni amministrative pecuniarie da 300.000 euro a 1.500.000 euro per ciascuna violazione accertata.
3. Con uno o più provvedimenti interdirigenziali del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento del tesoro e dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato sono stabilite le modalità attuative della presente disposizione.
Di Raffaele Lauro (del 03/05/2011 @ 21:07:47, in Il commento politico, linkato 414 volte)
Rai. Lauro (PdL): La Rai si salverà soltanto se la nuova direzione generale, senza guardare in faccia a nessuno e senza accontentare con il bilancino i vari protettorati, farà piazza pulita delle vecchie logiche spartitorie e clientelari, che hanno mortificato il servizio pubblico. Questa è l'ultima occasione per sottrarre la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal modo, un eccellente patrimonio di risorse umane, artistiche e professionali
In relazione alla designazione, da parte del CdA Rai, di Lorenza Lei alla direzione generale, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della commissione di vigilanza, ha espresso grande soddisfazione ed ha dichiarato, al Senato: "La designazione di Lorenza Lei non obbedisce ad una logica di maggioranza e neppure ad una logica consociativa, ma soltanto ad una logica aziendale, finalizzata al rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo. Le garanzie vengono esclusivamente dall'altissima professionalità e dall'indipendenza della candidata, piuttosto che dal consenso unanime dei partiti o, meglio, di quei piccoli clan, che hanno finora spolpato la Rai, dividendosi testate, conduttori, outsourcing, appalti esterni e creando, in azienda, veri protettorati pseudopolitici e dell'informazione strumentale." "La Rai - ha concluso Lauro - si salverà soltanto se la nuova direzione generale, senza guardare in faccia a nessuno e senza accontentare con il bilancino i vari protettorati, farà piazza pulita delle vecchie logiche spartitorie e clientelari, che hanno mortificato il servizio pubblico. Questa è l'ultima occasione per sottrarre la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal modo, un patrimonio eccellente di risorse umane, artistiche e professionali."
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Agenzie di stampa
RAI, LAURO (PDL): ALTA PROFESSIONALITA' LORENZA LEI RILANCI SERVIZIO PUBBLICO
(9Colonne) Roma, 3 mag - "La designazione di Lorenza Lei non obbedisce ad una
logica di maggioranza e neppure ad una logica consociativa, ma soltanto ad una
logica aziendale, finalizzata al rilancio del servizio pubblico
radiotelevisivo. Le garanzie vengono esclusivamente dall'altissima
professionalità e dall'indipendenza della candidata, piuttosto che dal
consenso unanime dei partiti o, meglio, di quei piccoli clan che hanno finora
spolpato la Rai, dividendosi testate, conduttori, outsourcing, appalti esterni
e creando, in azienda, veri protettorati pseudopolitici e dell'informazione
strumentale. La Rai si salverà soltanto se la nuova direzione generale, senza
guardare in faccia a nessuno e senza accontentare con il bilancino i vari
protettorati, farà piazza pulita delle vecchie logiche spartitorie e
clientelari, che hanno mortificato il servizio pubblico. Questa è l'ultima
occasione per sottrarre la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal
modo, un patrimonio eccellente di risorse umane, artistiche e professionali".
Così in una nota il senatore Raffaele Lauro del Pdl, membro della Commissione
di Vigilanza Rai. (red)
031917 MAG 11
RAI. LAURO (PDL): LORENZA LEI RILANCI SERVIZIO PUBBLICO
(DIRE) Roma, 3 mag. - "La designazione di Lorenza Lei non
obbedisce ad una logica di maggioranza e neppure ad una logica
consociativa, ma soltanto ad una logica aziendale, finalizzata al
rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo. Le garanzie
vengono esclusivamente dall'altissima professionalita' e
dall'indipendenza della candidata". Cosi' il senatore Raffaele
Lauro del Pdl, membro della commissione di Vigilanza Rai, che
aggiunge: "La Rai si salvera' soltanto se la nuova direzione
generale, senza guardare in faccia a nessuno e senza accontentare
con il bilancino i vari protettorati, fara' piazza pulita delle
vecchie logiche spartitorie e clientelari, che hanno mortificato
il servizio pubblico. Questa e' l'ultima occasione per sottrarre
la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal modo, un
patrimonio eccellente di risorse umane, artistiche e
professionali".
(Com/Anb/ Dire)
19:18 03-05-11
NNNN
RAI: LAURO (PDL), ALTA PROFESSIONALITA' LORENZA LEI RILANCI SERVIZIO PUBBLICO =
Roma, 3 mag. (Adnkronos) - ''La designazione di Lorenza Lei non
obbedisce ad una logica di maggioranza e neppure ad una logica
consociativa, ma soltanto ad una logica aziendale, finalizzata al
rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo''. Lo afferma in una
nota il senatore del Pdl Raffaele Lauro, componente la Commissione di
Vigilanza Rai.
''Le garanzie -aggiunge Lauro- vengono esclusivamente
dall'altissima professionalita' e dall'indipendenza della candidata,
piuttosto che dal consenso unanime dei partiti o, meglio, di quei
piccoli clan che hanno finora spolpato la Rai, dividendosi testate,
conduttori, outsourcing, appalti esterni e creando, in azienda, veri
protettorati pseudopolitici e dell'informazione strumentale''.
''La Rai si salvera'ásoltanto -prosegue- se la nuova direzione
generale, senza guardare in faccia a nessuno e senza accontentare con
il bilancino i vari protettorati, fara'á piazza pulita delle vecchie
logiche spartitorie e clientelari, che hanno mortificato il servizio
pubblico. Questa e' l'ultima occasione -conclude Lauro- per sottrarre
la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal modo, un
patrimonio eccellente di risorse umane, artistiche e professionali."
(Spe/Ct/Adnkronos)
03-MAG-11 19:27
NNNN
RAI: LEI; LAURO (PDL), ORA STOP A LOGICHE SPARTITORIE
(ANSA) - ROMA, 3 MAG - ''La designazione di Lorenza Lei non
obbedisce ad una logica di maggioranza e neppure ad una logica
consociativa, ma soltanto ad una logica aziendale, finalizzata
al rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo''. E' il
commento di Raffaele Lauro (Pdl), componente della Vigilanza
Rai, all'indicazione del nuovo dg da parte del consiglio di
amministrazione della tv pubblica.
''Le garanzie - afferma Lauro in una nota - vengono
esclusivamente dall'altissima professionalita' e
dall'indipendenza della candidata, piuttosto che dal consenso
unanime dei partiti o, meglio, di quei piccoli clan che hanno
finora spolpato la Rai, dividendosi testate, conduttori,
outsourcing, appalti esterni e creando, in azienda, veri
protettorati pseudopolitici e dell'informazione strumentale. La
Rai si salvera' soltanto se la nuova direzione generale, senza
guardare in faccia a nessuno e senza accontentare con il
bilancino i vari protettorati, fara' piazza pulita delle vecchie
logiche spartitorie e clientelari, che hanno mortificato il
servizio pubblico. Questa e' l'ultima occasione - conclude - per
sottrarre la Rai ad un destino fallimentare e tutelare, in tal
modo, un patrimonio eccellente di risorse umane, artistiche e
professionali''. (ANSA).
COM-MAJ
03-MAG-11 19:45 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 02/05/2011 @ 13:19:16, in Il commento politico, linkato 471 volte)
Pirateria marittima. Lauro (PdL): La gente di mare avverte sulla pelle una disattenzione verso una categoria importante della nostra economia ed è allarmata per il problemi di sicurezza della vita umana in mare, specie sulle rotte internazionali, minacciate dalla pirateria.
"Le istituzioni nazionali e regionali dovranno impegnarsi, in maniera più incisiva e costante, nella tutela e nella salvaguardia dei diritti della gente di mare, in termini normativi ed economici, nonché per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della vita umana in mare e per i processi di qualificazione, perfezionamento ed aggiornamento professionale dei marittimi italiani. La gente di mare avverte sulla pelle una disattenzione verso una categoria importante della nostra economia ed è allarmata per il problemi di sicurezza, specie sulle rotte internazionali, minacciate dalla pirateria." Lo ha dichiarato, stamane, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), nell'annunziare la presentazione di un disegno di legge sulla sicurezza della gente di mare e la partecipazione alla manifestazione di presentazione della nuova "Associazione Nazionale Gente di Mare", presieduta dal Comandante Antonino Persico, che si terrà venerdì prossimo, 6 maggio 2011, alle ore 10.00, presso la Sala delle Conferenze della Stazione Marittima di Napoli (Molo Angioino).
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Agenzie di stampa
SICUREZZA: LAURO (PDL), TROPPA DISATTENZIONE SULLA GENTE DI MARE =
CATEGORIA IMPORTANTE PER ECONOMIA, E' ALLARMATA PER RISCHIO
PIRATERIA
Roma, 2 mag. (Adnkronos) - "Le istituzioni nazionali e regionali
dovranno impegnarsi, in maniera piu' incisiva e costante, nella tutela
e nella salvaguardia dei diritti della gente di mare, in termini
normativi ed economici, nonche' per il miglioramento delle condizioni
di sicurezza della vita umana in mare e per i processi di
qualificazione, perfezionamento ed aggiornamento professionale dei
marittimi italiani. La gente di mare avverte sulla pelle una
disattenzione verso una categoria importante della nostra economia ed
e' allarmata per il problemi di sicurezza, specie sulle rotte
internazionali, minacciate dalla pirateria". E' quanto ha affermato
stamane al Senato, Raffaele Lauro, senatore Pdl, anunciando la
presentazione di un disegno di legge sulla sicurezza della gente di
mare e la partecipazione alla manifestazione di presentazione della
nuova "Associazione Nazionale Gente di Mare", presieduta dal
comandante Antonino Persico, che si terra' venerdi' prossimo alle 10,
presso la Sala delle Conferenze della Stazione Marittima di Napoli
(Molo Angioino).
(Sin/Col/Adnkronos)
02-MAG-11 13:22
NNNN
PIRATERIA: LAURO (PDL), DDL SU SICUREZZA GENTE IN MARE
(ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Le istituzioni nazionali e regionali
dovranno impegnarsi, in maniera piu' incisiva e costante, nella
tutela e nella salvaguardia dei diritti della gente di mare, in
termini normativi ed economici, nonche' per il miglioramento
delle condizioni di sicurezza della vita umana in mare e per i
processi di qualificazione, perfezionamento ed aggiornamento
professionale dei marittimi italiani'', lo ha detto il senatore
del PdL, Raffaele Lauro, che sulla questione ha preparato un
disegno di legge.
''La gente di mare avverte sulla pelle una disattenzione
verso una categoria importante della nostra economia ed e'
allarmata - ha spiegato Lauro in una nota - per i problemi di
sicurezza, specie sulle rotte internazionali, minacciate dalla
pirateria''. Laura partecipera' alla manifestazione di
presentazione della nuova ''Associazione Nazionale Gente di
Mare'', presieduta dal Comandante Antonino Persico, che si
terra' venerdi' prossimo a Napoli. (ANSA).
COM-CLA
02-MAG-11 14:16 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 02/05/2011 @ 13:16:56, in Il commento politico, linkato 469 volte)
Security&Intelligence. Lauro (PdL): Un reale coordinamento, richiesto dalla drammaticità degli eventi, all'interno di tutto il sistema di Security&Intelligence, presuppone l'unicità del comando e l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse disponibili alle attività operative. E' un processo ineluttabile, non più rinviabile, che sarà imposto proprio dalla carenza delle risorse e dalla riduzione del personale, a seguito dei mancati rimpiazzi nei turn over.
Intervenendo nel dibattito, seguito alla conferenza di Frances Fragos Townsend, Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA del Past President George W. Bush, tenuta, a Roma, alla Camera dei Deputati, alla presentazione del Master in Security&Intelligence, organizzato dalla Fondazione Link Campus University di Vincenzo Scotti e della Fondazione ICSA di Marco Minniti, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha sottolineato come la crisi dei sistemi di sicurezza e di intelligence di tutti i paesi occidentali, dopo l'11 settembre 2001 e, ancor più, dopo le rivoluzioni arabe di questa primavera, ha imposto ed impone una riconsiderazione unitaria dei sistemi di sicurezza e di intelligence, in termini di ruolo, di priorità e di risorse disponibili. "Alla ridefinizione del ruolo, delle priorità e delle risorse disponibili per gli obiettivi realistici, che si intendono conseguire - ha sottolineato Lauro - deve corrispondere un stretto coordinamento tra i diversi sistemi nazionali e, a maggior ragione, un reale coordinamento all'interno dello stesso sistema, tra le diverse componenti operative. Se il problema del coordinamento esiste negli Usa, come ha sottolineato la Townsend, esiste, da sempre, in Italia. Si tratta di un problema che, finora, i governi ed i parlamenti che si sono succeduti, negli ultimi trenta anni, non hanno saputo o voluto risolvere, mantenendo, anche nelle diverse riforme varate, anche per l'azione delle lobby parlamentari, schierate nell'uno o nell'altro campo, margini di ambiguità e una indefinita ripartizione delle competenze. Permangono, inoltre, doppioni di strutture e sovrapposizioni, che continuano a creare, nonostante la professionalità indiscussa degli attuali vertici, una perniciosa concorrenza." "Un reale coordinamento, richiesto dalla drammaticità degli eventi, all'interno di tutto il sistema di Security&Intelligence - ha concluso Lauro - presuppone l'unicità del comando e l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse disponibili alle attività operative. E' un processo ineluttabile, non più rinviabile, che sarà imposto proprio dalla carenza delle risorse e dalla riduzione del personale, a seguito dei mancati rimpiazzi nei turn over."
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Agenzie di stampa
SICUREZZA: PRESENTATO MASTER INTELLIGENCE FONDAZIONI LINK CAMPUS E ICSA =
CORSO INTITOLATO A COSSIGA, FORUM SU COORDINAMENTO INFORMAZIONI
E POLIZIA
Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - Un forum sui servizi di
intelligence e sicurezza, per ribadire la necessita' di un
coordinamento tra servizi di informazione e forze di polizia: e' stato
presentato a Palazzo Marini il Master in Intelligence Security della
Fondazione Link Campus University e della Fondazione Icsa, intitolato
a Francesco Cossiga. Sono interevenuti Vincenzo Scotti, Marco Minniti,
il prefetto Antonio Manganelli e Frances Townsend, consigliere per la
sicurezza nazionale Usa di George W. Bush.
Tra i presenti in sala, il prefetto Gianni De Gennaro, il
direttore dell'Aisi, generale Giorgio Piccirillo, il sottosegretario
alla Difesa Giuseppe Cossiga e il senatore del Pdl Raffaele Lauro.
''Fondazione Link Campus e Icsa sono figlie di uno stesso padre:
Francesco Cossiga, che per moltissimi anni ha incarnato l'intelligence
in Italia'', ha spiegato il sottosegretario Scotti, ricordando ''il
politico vero, che amava il paradosso''. (segue)
(Sin/Pn/Adnkronos)
29-APR-11 14:20
NNNN
SICUREZZA: LAURO (PDL), SERVE COORDINAMENTO UNITARIO SISTEMI INTELLIGENCE =
RIDEFINIRE RUOLO, PRIORITA' E RISORSE DISPONIBILI PER CONSEGUIRE
OBIETTIVI
Roma, 29 apr. (Adnkronos) - "Alla ridefinizione del ruolo, delle
priorita' e delle risorse disponibili per gli obiettivi realistici che
si intendono conseguire, deve corrispondere uno stretto coordinamento
tra i diversi sistemi nazionali e, a maggior ragione, un reale
coordinamento all'interno dello stesso sistema, tra le diverse
componenti operative''. Lo ha sottolineato il senatore del Pdl
Raffaele Lauro, intervenendo nel dibattito seguito alla conferenza di
Frances Fragos Townsend, consigliere per la sicurezza nazionale Usa
del Past Presidente George W. Bush, tenuta a Palazzo Marini per la
presentazione del Master in Intelligence&Security, organizzato dalla
Fondazione Link Campus University di Vincenzo Scotti e della
Fondazione Icsa di Marco Minniti.
Per Lauro ''la crisi dei sistemi di sicurezza e di intelligence
di tutti i paesi occidentali, dopo l'11 settembre 2001 e ancor piu'
dopo le rivoluzioni arabe di questa primavera, impone una
riconsiderazione unitaria dei sistemi di intelligence, in termini di
ruolo, di priorita' e di risorse disponibili''.
''Se il problema del coordinamento esiste negli Usa -ha
rimarcato Lauro- come ha sottolineato la Townsend, esiste, da sempre,
in Italia''. ''Si tratta di un problema -fa notare l'esponente
Pdl- che, finora, i governi e i Parlamenti che si sono succeduti negli
ultimi trenta anni, non hanno saputo o voluto risolvere, mantenendo,
anche nelle diverse riforme varate, anche per l'azione delle lobby
parlamentari, schierate nell'uno o nell'altro campo, margini di
ambiguita' e una indefinita ripartizione delle competenze''.
Per Lauro ''permangono inoltre doppioni di strutture e
sovrapposizioni, che continuano a creare, nonostante la
professionalita' indiscussa degli attuali vertici, una perniciosa
concorrenza". "Un reale coordinamento, richiesto dalla drammaticita''
degli eventi, all'interno di tutto il sistema di Security&Intelligence
- ha rimarcato il senatore Lauro- presuppone l'unicita' del comando e
l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse
disponibili alle attivita' operative''.
''E' un processo ineluttabile -ha concluso- non piu' rinviabile,
che sara' imposto proprio dalla carenza delle risorse e dalla
riduzione del personale, a seguito dei mancati rimpiazzi nei turn
over".
(Gkd/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 15:41
NNNN
Sicurezza, Lauro (Pdl): Necessario stretto coordinamento tra servizi
Roma, 29 APR (Il Velino) - "Un reale coordinamento,
richiesto dalla drammaticita' degli eventi, all'interno di
tutto il sistema di Security&Intelligence, presuppone
l'unicita' del comando e l'eliminazione delle duplicazioni,
anche per destinare le risorse disponibili alle attivita'
operative. E' un processo ineluttabile, non piu' rinviabile,
che sara' imposto proprio dalla carenza delle risorse e dalla
riduzione del personale, a seguito dei mancati rimpiazzi nei
turn over". Lo afferma il senatore del Pdl, Raffaele Lauro
che oggi ha partecipato alla presentazione del master in
Security&Intelligence, organizzato dalla Fondazione Link
Campus University di Vincenzo Scotti e della Fondazione Icsa
di Marco Minniti. "La crisi dei sistemi di sicurezza e di
intelligence di tutti i paesi occidentali, dopo l'11
settembre 2001 e, ancor piu', dopo le rivoluzioni arabe di
questa primavera, - prosegue Lauro - ha imposto ed impone una
riconsiderazione unitaria dei sistemi di sicurezza e di
intelligence, in termini di ruolo, di priorita' e di risorse
disponibili. Alla ridefinizione del ruolo, delle priorita' e
delle risorse disponibili per gli obiettivi realistici, che
si intendono conseguire deve corrispondere un stretto
coordinamento tra i diversi sistemi nazionali e, a maggior
ragione, un reale coordinamento all'interno dello stesso
sistema, tra le diverse componenti operative. Se il problema
del coordinamento esiste negli Usa, come ha sottolineato la
Townsend, esiste, da sempre, in Italia. Si tratta di un
problema che, finora, i governi ed i parlamenti che si sono
succeduti, negli ultimi trenta anni, non hanno saputo o
voluto risolvere, mantenendo, anche nelle diverse riforme
varate, anche per l'azione delle lobby parlamentari,
schierate nell'uno o nell'altro campo, margini di ambiguita'
e una indefinita ripartizione delle competenze. Permangono,
inoltre, doppioni di strutture e sovrapposizioni, che
continuano a creare, nonostante la professionalita'
indiscussa degli attuali vertici, una perniciosa concorrenza.
Un reale coordinamento, richiesto dalla drammaticita' degli
eventi, all'interno di tutto il sistema di
Security&Intelligence presuppone l'unicita' del comando e
l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le
risorse disponibili alle attivita' operative. E' un processo
ineluttabile, non piu' rinviabile, che sara' imposto proprio
dalla carenza delle risorse e dalla riduzione del personale,
a seguito dei mancati rimpiazzi nei turn over." -
www.ilvelino.it - (com/gat)
291613 APR 11 NNNN
SICUREZZA, LAURO (PDL): NECESSARIO STRETTO COORDINAMENTO TRA SERVIZI
(9Colonne) Roma, 29 apr - "Un reale coordinamento, richiesto dalla
drammaticità degli eventi, all'interno di tutto il sistema di
security&intelligence, presuppone l'unicità del comando e l'eliminazione delle
duplicazioni, anche per destinare le risorse disponibili alle attività
operative. E' un processo ineluttabile, non più rinviabile, che sarà imposto
proprio dalla carenza delle risorse e dalla riduzione del personale, a seguito
dei mancati rimpiazzi nei turn over". Lo afferma il senatore del Pdl,
Raffaele Lauro che oggi ha partecipato alla presentazione del Master in
Security&Intelligence, organizzato dalla Fondazione Link Campus University di
Vincenzo Scotti e della Fondazione Icsa di Marco Minniti. "La crisi dei
sistemi di sicurezza e di intelligence di tutti i Paesi occidentali, dopo l'11
settembre 2001 e, ancor più, dopo le rivoluzioni arabe di questa primavera, -
prosegue il senatore Lauro - ha imposto ed impone una riconsiderazione
unitaria dei sistemi di sicurezza e di intelligence, in termini di ruolo, di
priorità e di risorse disponibili. Alla ridefinizione del ruolo, delle
priorità e delle risorse disponibili per gli obiettivi realistici, che si
intendono conseguire deve corrispondere un stretto coordinamento tra i diversi
sistemi nazionali e, a maggior ragione, un reale coordinamento all'interno
dello stesso sistema, tra le diverse componenti operative. Se il problema del
coordinamento esiste negli Usa, come ha sottolineato la Townsend, esiste, da
sempre, in Italia. Si tratta di un problema che, finora, i governi ed i
parlamenti che si sono succeduti, negli ultimi trenta anni, non hanno saputo o
voluto risolvere, mantenendo, anche nelle diverse riforme varate, anche per
l'azione delle lobby parlamentari, schierate nell'uno o nell'altro campo,
margini di ambiguità e una indefinita ripartizione delle competenze.
Permangono, inoltre, doppioni di strutture e sovrapposizioni, che continuano a
creare, nonostante la professionalità indiscussa degli attuali vertici, una
perniciosa concorrenza". (red)
291620 APR 11
SICUREZZA. LAURO (PDL): NECESSARIO COORDINAMENTO TRA SERVIZI
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Un reale coordinamento, richiesto dalla
drammaticita' degli eventi, all'interno di tutto il sistema di
Security&Intelligence, presuppone l'unicita' del comando e
l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse
disponibili alle attivita' operative. E' un processo
ineluttabile, non piu' rinviabile, che sara' imposto proprio
dalla carenza delle risorse e dalla riduzione del personale, a
seguito dei mancati rimpiazzi nei turn over". Lo dice il senatore
del Pdl, Raffaele Lauro che oggi ha partecipato alla
presentazione del master in Security&Intelligence, organizzato
dalla Fondazione link campus university di Vincenzo Scotti e
della Fondazione Icsa di Marco Minniti.
"La crisi dei sistemi di sicurezza e di intelligence di tutti
i paesi occidentali, dopo l'11 settembre 2001 e, ancor piu', dopo
le rivoluzioni arabe di questa primavera- prosegue Lauro- ha
imposto ed impone una riconsiderazione unitaria dei sistemi di
sicurezza e di intelligence, in termini di ruolo, di priorita' e
di risorse disponibili".
"Se il problema del coordinamento esiste negli Usa, come ha
sottolineato la Townsend, esiste, da sempre, in Italia- osserva
il senatore Pdl- si tratta di un problema che, finora, i governi
ed i parlamenti che si sono succeduti, negli ultimi trenta anni,
non hanno saputo o voluto risolvere, mantenendo margini di
ambiguita' e una indefinita ripartizione delle competenze.
Permangono, inoltre, doppioni di strutture e sovrapposizioni, che
continuano a creare, nonostante la professionalita' indiscussa
degli attuali vertici, una perniciosa concorrenza".
(Com/Vid/ Dire)
16:36 29-04-11
NNNN
SICUREZZA: LAURO "NECESSARIO STRETTO COORDINAMENTO TRA SERVIZI"
ROMA (ITALPRESS) - "Un reale coordinamento, richiesto dalla
drammaticita' degli eventi, all'interno di tutto il sistema di
Security&Intelligence, presuppone l'unicita' del comando e
l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse
disponibili alle attivita' operative. E' un processo ineluttabile,
non piu' rinviabile, che sara' imposto proprio dalla carenza delle
risorse e dalla riduzione del personale, a seguito dei mancati
rimpiazzi nei turn over". Lo afferma il senatore del Pdl, Raffaele
Lauro, che oggi ha partecipato alla presentazione del Master in
Security&Intelligence, organizzato dalla Fondazione Link Campus
University di Vincenzo Scotti e della Fondazione ICSA di Marco
Minniti.
"La crisi dei sistemi di sicurezza e di intelligence di tutti i
paesi occidentali, dopo l'11 settembre 2001 e, ancor piu', dopo le
rivoluzioni arabe di questa primavera - prosegue il senatore Lauro
-, ha imposto ed impone una riconsiderazione unitaria dei sistemi
di sicurezza e di intelligence, in termini di ruolo, di priorita'
e di risorse disponibili. Alla ridefinizione del ruolo, delle
priorita' e delle risorse disponibili per gli obiettivi
realistici, che si intendono conseguire deve corrispondere un
stretto coordinamento tra i diversi sistemi nazionali e, a maggior
ragione, un reale coordinamento all'interno dello stesso sistema,
tra le diverse componenti operative. Se il problema del
coordinamento esiste negli Usa, come ha sottolineato la Townsend,
esiste, da sempre, in Italia. Si tratta di un problema che,
finora, i governi ed i parlamenti che si sono succeduti, negli
ultimi trenta anni, non hanno saputo o voluto risolvere,
mantenendo, anche nelle diverse riforme varate, anche per l'azione
delle lobby parlamentari, schierate nell'uno o nell'altro campo,
margini di ambiguita' e una indefinita ripartizione delle
competenze. Permangono, inoltre, doppioni di strutture e
sovrapposizioni, che continuano a creare, nonostante la
professionalita' indiscussa degli attuali vertici, una perniciosa
concorrenza - conclude Lauro -. Un reale coordinamento, richiesto
dalla drammaticita' degli eventi, all'interno di tutto il sistema
di Security&Intelligence presuppone l'unicita' del comando e
l'eliminazione delle duplicazioni, anche per destinare le risorse
disponibili alle attivita' operative. E' un processo ineluttabile,
non piu' rinviabile, che sara' imposto proprio dalla carenza delle
risorse e dalla riduzione del personale, a seguito dei mancati
rimpiazzi nei turn over".
(ITALPRESS).
sat/com
29-Apr-11 16:39
NNNN
Di Raffaele Lauro (del 28/04/2011 @ 17:43:12, in Il commento politico, linkato 574 volte)
Rai. Lauro (PdL): Mi auguro che la rapida scelta del successore di Masi vada nella direzione di un'altissima professionalità femminile della RAI, come quella di Lorenza Lei.
In relazione alla sostituzione del dott. Mauro Masi alla Direzione Generale della RAI, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione di Vigilanza RAI, ha dichiarato, oggi, al Senato: "Nel corso di due anni, nonostante reiterate sollecitazioni, anche del presidente Zavoli, il direttore Masi non ha mai dato risposta alle mie richieste, informative e documentali, avanzate in Commissione di Vigilanza, sull'andamento gestionale del servizio pubblico radiotelevisivo, violando così l'articolo 3 del Regolamento della Commissione. Non verserò, quindi, una sola lacrima per la conclusione del suo mandato." "Mi auguro - ha concluso Lauro - che la rapida scelta del successore vada nella direzione di un'altissima professionalità femminile della RAI, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che, in tal modo, anche i rapporti tra la Commissione di Vigilanza e la Direzione Generale della RAI saranno ispirati ad una positiva collaborazione e ad una corretta informazione, nel rispetto del Regolamento."
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Agenzie di stampa
RAI: LAURO "RAPIDA SCELTA SUCCESSORE MASI"
ROMA (ITALPRESS) - "Nel corso di due anni, nonostante reiterate
sollecitazioni, anche del presidente Zavoli, il direttore Masi non
ha mai dato risposta alle mie richieste, informative e
documentali, avanzate in Commissione di Vigilanza, sull'andamento
gestionale del servizio pubblico radiotelevisivo, violando cosi'
l'articolo 3 del Regolamento della Commissione. Non versero',
quindi, una sola lacrima per la conclusione del suo mandato". Lo
afferma in una nota il senatore del Pdl Raffaele Lauro, membro
della Commissione di Vigilanza Rai.
"Mi auguro - aggiunge - che la rapida scelta del successore vada
nella direzione di un'altissima professionalita' femminile della
RAI, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che, in tal modo,
anche i rapporti tra la Commissione di Vigilanza e la Direzione
Generale della Rai saranno ispirati ad una positiva collaborazione
e ad una corretta informazione, nel rispetto del Regolamento".
(ITALPRESS).
sat/com
28-Apr-11 17:33
NNNN
RAI: LAURO (PDL), NESSUNA LACRIMA PER MASI,ORA SCELTA RAPIDA
(ANSA) - ROMA, 28 APR - ''Nel corso di due anni, nonostante
reiterate sollecitazioni, anche del presidente Zavoli, il
direttore Masi non ha mai dato risposta alle mie richieste,
informative e documentali, avanzate in Commissione di Vigilanza,
sull'andamento gestionale del servizio pubblico radiotelevisivo,
violando cosi' l'articolo 3 del Regolamento della Commissione.
Non versero', quindi, una sola lacrima per la conclusione del
suo mandato''. Lo dichiara il senatore Raffaele Lauro (PdL),
membro della Commissione di Vigilanza Rai, in merito alla
sostituzione di Mauro Masi alla direzione generale della Rai.
''Mi auguro - conclude Lauro - che la rapida scelta del
successore vada nella direzione di un'altissima professionalita'
femminile della Rai, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che,
in tal modo, anche i rapporti tra la Commissione di Vigilanza e
la Direzione Generale della Rai saranno ispirati ad una positiva
collaborazione e ad una corretta informazione, nel rispetto del
regolamento''. (ANSA).
CAS
28-APR-11 17:23 NNNN
RAI: LAURO (PDL), MI AUGURO SCELTA SUCCESSORE MASI CADA SU LORENZA LEI =
'NON VERSERO' UNA SOLA LACRIMA SU CONCLUSIONE MANDATO DG'
Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - ''Nel corso di due anni,
nonostante reiterate sollecitazioni, anche del presidente Zavoli, il
direttore Masi non ha mai dato risposta alle mie richieste,
informative e documentali, avanzate in Commissione di Vigilanza,
sull'andamento gestionale del servizio pubblico radiotelevisivo,
violando cosi' l'articolo 3 del Regolamento della Commissione. Non
versero', quindi, una sola lacrima per la conclusione del suo
mandato''. Lo dichiara in una nota il senatore del Pdl, Raffaele
Lauro, componente la Commissione di Vigilanza Rai.
"Mi auguro -conclude Lauro - che la rapida scelta del successore
vada nella direzione di un'altissima professionalita' femminile della
Rai, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che, in tal modo, anche i
rapporti tra la Commissione di Vigilanza e la Direzione Generale della
Rai saranno ispirati ad una positiva collaborazione e ad una corretta
informazione, nel rispetto del Regolamento".
(Spe/Zn/Adnkronos)
28-APR-11 17:25
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Rai/ Lauro (Pdl): Successione Masi sia rapida
Dg in due anni non ha dato risposte a mie richieste in Vigilanza
Roma, 28 apr. (TMNews) - La successione a Mauro Masi deve essere
rapida. Lo dichiara Raffaele Lauro, senatore Pdl e membro della
Vigilanza.
"Nel corso di due anni, nonostante reiterate sollecitazioni,
anche del presidente Zavoli, il direttore Masi non ha mai dato
risposta alle mie richieste, informative e documentali, avanzate
in Commissione di Vigilanza, sull'andamento gestionale del
servizio pubblico radiotelevisivo, violando così l'articolo 3 del
Regolamento della Commissione. Non verserò, quindi, una sola
lacrima per la conclusione del suo mandato", dichiara.
"Mi auguro - conclude - che la rapida scelta del successore vada
nella direzione di un'altissima professionalità femminile della
RAI, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che, in tal modo,
anche i rapporti tra la Commissione di Vigilanza e la Direzione
Generale della RAI saranno ispirati ad una positiva
collaborazione e ad una corretta informazione, nel rispetto del
Regolamento".
Red/Mdr
281703 apr 11
RAI. LAURO (PDL): MASI? NON VERSERO' UNA LACRIMA
MI AUGURO CHE GLI SUCCEDA LORENZA LEI
(DIRE) Roma, 28 apr. - "Nel corso di due anni, nonostante
reiterate sollecitazioni, anche del presidente Zavoli, il
direttore Masi non ha mai dato risposta alle mie richieste,
informative e documentali, avanzate in Commissione di Vigilanza,
sull'andamento gestionale del servizio pubblico radiotelevisivo,
violando cosi' l'articolo 3 del Regolamento della Commissione.
Non versero', quindi, una sola lacrima per la conclusione del suo
mandato". Cosi' il senatore Raffaele Lauro (Pdl), membro della
commissione di Vigilanza Rai, in relazione alla sostituzione di
Mauro Masi alla direzione generale della Rai.
"Mi auguro- ha concluso Lauro- che la rapida scelta del
successore vada nella direzione di un'altissima professionalita'
femminile della Rai, come quella di Lorenza Lei. Sono certo che,
in tal modo, anche i rapporti tra la commissione di Vigilanza e
la direzione generale della Rai saranno ispirati ad una positiva
collaborazione e ad una corretta informazione, nel rispetto del
regolamento".
(Com/Vid/ Dire)
17:08 28-04-11
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