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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 08/05/2011 @ 23:10:38, in Il commento politico, linkato 379 volte)
"Di fronte ad una violenta campagna di stampa, senza precedenti ed apertamente diffamatoria, orchestrata da un insieme di giornalismo senza etica e senza professionalità, di destra e di sinistra, di falsi amici e di poteri occulti, Claudio Scajola, per la seconda volta, con grande dignità, esempio unico nel panorama politico italiano, ispirandosi alla lezione morale e politica di Alcide De Gasperi, ha anteposto, alla sua carriera governativa, il senso dello Stato e lo spirito di servizio alle pubbliche istituzioni repubblicane. Ora che una magistratura inquirente, equilibrata e responsabile, gli restituisce l'onore, bisogna interrogarsi sui meccanismi che governano una stampa, la quale, invece di essere presidio della democrazia, appare piegata ad interessi di parte e ai giochi di potere. I veri amici, che non hanno mai dubitato della sua linearità, si stringono a lui per riprendere il cammino di un impegno politico, alimentato dai valori di libertà, di tolleranza e di rispetto della dignità della persona umana. Siamo solo curiosi di leggere, domani, i mea culpa dei moralisti d'accatto, dei soloni della legalità e dei barzellettieri da bar." Con queste parole, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha commentato l'attestazione di estraneità alle indagini sui grandi appalti del G8, nei confronti dell'on. Claudio Scajola, da parte della magistratura inquirente di Perugia.
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Agenzie di stampa
APPALTI: LAURO (PDL), SU SCAJOLA ATTENDIAMO MEA CULPA DEI MORALISTI D'ACCATTO =
UNA MAGISTRATURA INQUIRENTE EQUILIBRATA GLI RESTITUISCE L'ONORE
Roma, 5 mag. - (Adnkronos) - "Di fronte ad una violenta campagna
di stampa, senza precedenti ed apertamente diffamatoria, orchestrata
da un insieme di giornalismo senza etica e senza professionalita', di
destra e di sinistra, di falsi amici e di poteri occulti, Claudio
Scajola, per la seconda volta, con grande dignita', esempio unico nel
panorama politico italiano, ispirandosi alla lezione morale e politica
di Alcide De Gasperi, ha anteposto, alla sua carriera governativa, il
senso dello Stato e lo spirito di servizio alle pubbliche istituzioni
repubblicane''. Cosi' il senatore del Pdl Raffaele Lauro commenta
l'attestazione di estraneita' alle indagini sui grandi appalti del G8,
nei confronti di Claudio Scajola, da parte della magistratura di
Perugia.
''Ora che una magistratura inquirente, equilibrata e
responsabile, gli restituisce l'onore -rimarca Lauro- bisogna
interrogarsi sui meccanismi che governano una stampa, la quale, invece
di essere presidio della democrazia, appare piegata ad interessi di
parte e ai giochi di potere''.
''I veri amici, che non hanno mai dubitato della sua linearita'
-conclude il senatore Pdl- si stringono a lui per riprendere il
cammino di un impegno politico, alimentato dai valori di liberta', di
tolleranza e di rispetto della dignita' della persona umana. Siamo
solo curiosi di leggere, domani, i mea culpa dei moralisti d'accatto,
dei soloni della legalita' e dei barzellettieri da bar".
(Gkd/Opr/Adnkronos)
05-MAG-11 18:46
NNNN
INCHIESTA G8: LAURO, ARRIVERANNO 'MEA CULPA' SU SCAJOLA?
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - ''Di fronte ad una violenta campagna
di stampa, senza precedenti ed apertamente diffamatoria,
orchestrata da un insieme di giornalismo senza etica e senza
professionalita', di destra e di sinistra, di falsi amici e di
poteri occulti, Claudio Scajola, per la seconda volta, con
grande dignita', esempio unico nel panorama politico italiano,
ispirandosi alla lezione morale e politica di Alcide De Gasperi,
ha anteposto, alla sua carriera governativa, il senso dello
Stato e lo spirito di servizio''. Con queste parole, il senatore
del Pdl Raffaele Lauro ha commentato l'attestazione di
estraneita' alle indagini sui grandi appalti del G8, nei
confronti di Claudio Scajola, da parte della magistratura
inquirente di Perugia.
''Ora che una magistratura inquirente, equilibrata e
responsabile, gli restituisce l'onore, bisogna - afferma Lauro -
interrogarsi sui meccanismi che governano una stampa, la quale,
invece di essere presidio della democrazia, appare piegata ad
interessi di parte e ai giochi di potere. I veri amici, che non
hanno mai dubitato della sua linearita', si stringono a lui per
riprendere il cammino di un impegno politico, alimentato dai
valori di liberta', di tolleranza e di rispetto della dignita'
della persona umana''. ''Siamo solo curiosi di leggere, domani,
i mea culpa dei moralisti d'accatto, dei soloni della legalita'
e dei barzellettieri da bar'' conclude Lauro. (ANSA).
COM-SES
05-MAG-11 18:51 NNNN
INCHIESTA G8: LAURO, ARRIVERANNO 'MEA CULPA' SU SCAJOLA? =
(ASCA) - Roma, 5 mag - Dopo ''l'attestazione di estraneita'
alle indagini sui grandi appalti del G8'' nei confronti
dell'onorevole Claudio Scajola da parte della magistratura
inquirente di Perugia il senatore Pdl, Raffaele Lauro, in una
nota si chiede se alla ''violenta campagna di stampa'' contro
Scajola ai tempi, seguiranno ora ''i mea culpa dei moralisti
d'accatto, dei soloni della legalita' e dei barzellettieri da
bar''.
''Ora che una magistratura inquirente, equilibrata e
responsabile, gli restituisce l'onore - aggiunge Lauro
-bisogna interrogarsi sui meccanismi che governano una stampa
che, invece di essere presidio della democrazia, appare
piegata ad interessi di parte e ai giochi di potere. I veri
amici, che non hanno mai dubitato della sua linearita', si
stringono a lui per riprendere il cammino di un impegno
politico, alimentato dai valori di liberta', di tolleranza e
di rispetto della dignita' della persona umana''.
com-njb/cam/ss
051931 MAG 11
NNNN
Di Raffaele Lauro (del 08/05/2011 @ 23:14:41, in Il commento politico, linkato 411 volte)
INTERVENTO, IN DISCUSSIONE GENERALE, SUL DEF 2011, DEL SEN. RAFFAELE LAURO (PdL)
Roma, 3 maggio 2011
Grazie, Signor Presidente!
Onorevoli colleghi, Signori del Governo,
l'impianto di politica economica e finanziaria che ci accingiamo a votare è stato dettato, oltre che dagli obblighi assunti verso l’Unione Monetaria Europea, dalla prioritaria esigenza di assicurare, al tempo stesso, stabilità finanziaria e crescita economica, e non persistere nella stagnazione e negli effimeri aggiustamenti della finanza pubblica, dopo aver perduto nell’ultima recessione ben 6,5 punti percentuali di prodotto nazionale, quasi il doppio della media degli altri paesi dell’euro (-3,5%).
Dopo un’attenta lettura delle oltre 250 pagine di questo documento permane qualche dubbio. Infatti, mentre il riassorbimento dei disavanzi di bilancio pubblico si potrà realizzare in ogni modo, anche con le misure episodiche (una tantum per intenderci), che verranno assunte (quali aste delle frequenze digitali, o blocco del turnover nel settore pubblico), per ottenere una significativa accelerazione della crescita (quest’anno appena all’1,1%), bisognerà solo sperare ed attendere, perché non è ancora alle viste, almeno fino al 2014.
In particolare, quella differenza in più di crescita che, nel DEF, si stima in 0,2 punti percentuali per anno, come effetto delle riforme in cantiere, oltre a essere del tutto insufficiente per creare sviluppo ed occupazione, dovrà confrontarsi con l’impatto negativo, ad effetto immediato, dei tagli alla spesa pubblica primaria previsti per il rientro, verso il quasi pareggio di bilancio nel 2014.
Per essere più precisi, la riduzione programmata della spesa primaria di ben 7 punti in termini reali, tra il 2010 e il 2014, dovrebbe comportare secondo stime analitiche un rallentamento della crescita di circa 1,75 % nel periodo, ovvero molto più dello 0,2% di espansione annuale, che, nel DEF, si attende, fino al 2014, come risultato del Programma Nazionale delle Riforme. È quindi evidente che la nostra economia si dibatte in un circolo vizioso di tagli alla spesa, che deprimono la crescita, rendendo a loro volta ancor più arduo il conseguimento dell’obiettivo fissato di disavanzo annuo, in rapporto al PIL.
Ci dobbiamo interrogare, quindi, come si possa spezzare questa spirale, dalla quale non si riesce ad uscire.
Il DEF 2011 delinea un insieme di interventi che vanno dai tagli alla spesa pubblica all’ampliamento delle entrate, a cui fa da essenziale complemento il Programma Nazionale delle Riforme. Ma la combinazione delle misure non convince del tutto sulla possibilità di raggiungere l’esito desiderato della manovra, considerando anche la deludente esperienza dello scorso triennio.
Ne accenno alcune in particolare.
Considerando il lato delle spese, i tagli previsti appaiono ambiziosi, ma per coniugarsi con la crescita dovrebbero preservare quelle voci di spesa che sono essenziali per rafforzare il potenziale di sviluppo dell’economia. Si osserva, invece, che la spesa per investimenti pubblici si riduce, nel 2012, al livello del 2,8% del PIL, il minimo da decenni, mentre dall’altro canto, nello stesso DEF, si riconosce in diversi punti l’importanza di potenziare le infrastrutture e la logistica. E le riduzioni non risparmiano neanche il Mezzogiorno, in quanto, ad esempio, si tolgono alla dotazione del FAS, per il 2011, ben 242 milioni. Si aggiunga che al piano infrastrutturale non sono destinate nuove risorse, ma solo la messa in opera di meccanismi finanziari già avviati.
Altrettanto dubbiosi lascia l’attesa di risparmi di spesa per effetto del federalismo fiscale, quando si devono attendere ancora anni, perché siano definiti i parametri ed esso entri a regime.
Dal lato delle entrate, si valuta con eccessiva fiducia il recupero di base imponibile per acquisire consistenti apporti di nuove entrate, mentre appaiono in contraddizione la dichiarazione di principio che la riforma fiscale deve ispirarsi al principio di progressività e l’intento dichiarato di spostare l’asse del prelievo fiscale verso le imposte indirette, che, come è noto, hanno un carattere di regressività fiscale.
Si vedrà se e come si riuscirà a conciliarli.
Se la qualità della manovra di bilancio non è tale da sostenere la crescita, almeno nel prossimo triennio, da dove dovrebbe scaturire la tanto agognata spinta all’accelerazione, sulla quale il DEF conta? Da quali riforme?
L’Italia avrebbe bisogno di un forte impulso alla competitività e alla produttività, che può derivare soltanto dall’apertura dei settori chiusi a una maggiore concorrenza, dal dare più spazio al merito, dall’offrire più opportunità di lavoro ai giovani e agli esclusi dal lavoro, attraverso una migliore formazione mirata alle richieste del mercato, dal favorire con ogni mezzo l’imprenditoria, dal rendere le infrastrutture più efficienti e dal combattere i privilegi e le rendite corporative che soffocano l’iniziativa economica e la capacità di competere in un mercato aperto.
Sì, onorevoli colleghi, di fronte a una prospettiva di stagnazione economica, è arrivato il momento di mettere mano anche alle rendite e ai privilegi, senza guardare in faccia a nessuno!
Purtroppo, il Programma Nazionale delle Riforme non fornisce una risposta rassicurante a queste fondamentali esigenze, perché si presenta molto generico, poco definito sugli obiettivi e sulla loro relazione funzionale con gli strumenti d’intervento prescelti, con azioni di incerta efficacia nei prossimi anni, scarsamente focalizzato sui nodi più gravi da sciogliere, poco orientato a realizzare una società in cui tutti sono messi in condizione di partecipare alla costruzione del benessere collettivo.
Nel campionario di misure descritte nel Programma Nazionale delle Riforme troviamo, in particolare, la minuziosa elencazione di provvedimenti varati in passato con risultati finora molto modesti, o generiche indicazioni di interventi ancora da definire, pertanto con grande incertezza sull’efficacia e sui tempi d’impatto.
Mentre si indica, poi, che occorre far leva su un incremento di produttività e di competitività, le misure previste a favore della ricerca ed innovazione non bastano per ottenere quell’accelerazione ed in ogni caso, come si riconosce nelle stesse note, a piè di pagina del DEF, producono effetti modesti, anche nel medio termine. La simulazione degli effetti attesi del Programma Nazionale di Riforme è, inoltre, molto aleatoria, perché non vi è certezza sui tempi, con cui le riforme modificheranno l’attuale sistema economico, né sull’effettivo grado di miglioramento del contesto sfavorevole in cui le imprese sono attualmente costrette ad operare.
Le imprese, in specie le medie e le piccole, hanno invece bisogno di sostegno nell’immediato per compensare la carenza di domanda interna (prevista, anche nel DEF, per il ristagno dei consumi) con una maggiore competitività per acquisire domanda estera ed anche per fronteggiare i danni che l’apprezzamento dell’euro sta apportando alla loro competitività. Le imprese necessitano specialmente di un maggior apporto di economie esterne derivanti dal potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, di un drastico taglio degli oneri amministrativi, di un flusso di credito sufficiente, nonché di un ribilanciamento degli oneri fiscali e di alleggerimenti dei costi energetici per allinearli su quelli dei maggiori concorrenti esteri. Su questi aspetti il Programma Nazionale delle Riforme enuncia buone intenzioni, ma non risulta chiaro quanto intenso sia l’impegno che verrà effettivamente realizzato, proprio perché, da molti anni, si continua a ripetere l’enunciazione delle stesse riforme, ma non si è giunti finora a un risultato soddisfacente.
In conclusione, questo documento si occupa soprattutto dell’economia finanziaria del Paese, mentre rinvia la strategia per far risorgere l’economia reale. Eppure è ormai arrivato il tempo di focalizzare tutte le energie sull’economia reale per far ripartire la crescita, particolarmente nel Mezzogiorno. Solo da essa verrà la migliore garanzia non solo che l’equilibrio dei conti pubblici sia duraturo e sostenibile, ma che si interrompa l’impoverimento del Paese e si vada verso una società più prospera e giusta.
Non resta che confidare che questo secondo tempo non tardi a venire, nella speranza che il cambiamento di rotta si manifesti già nell'attuazione del DEF e del Programma Nazionale delle Riforme, nonché nel varo di nuovi provvedimenti ad hoc.
Di Raffaele Lauro (del 11/05/2011 @ 09:31:23, in Il commento politico, linkato 369 volte)
Ambiente. Vallone Porto Positano. Lauro (PdL): Salvo dal cemento il Vallone Porto di Positano, uno degli angoli naturalistici più suggestivi della costiera sorrentino-amalfitana. Una vittoria delle associazioni ambientaliste, nazionali e locali.
In relazione alle notizie di stampa sulla rescissione, da parte dell'Amministrazione Comunale di Positano, del contratto con la ditta che avrebbe dovuto realizzare il progetto delle briglie di cemento nell'oasi naturale Vallone Porto di Positano, sulla costiera amalfitana, avversato da tutte le associazioni ambientaliste, nazionali e locali, il sen. Raffaele Lauro (PdL), ha dichiarato, stamane, al Senato: "Sono lieto di aver sostenuto, con determinazione, sul piano politico e parlamentare, il WWF e le altre associazioni ambientaliste, nazionali e locali, nella grande battaglia culturale per la tutela assoluta del Vallone Porto di Positano, che rappresenta uno degli angoli naturalistici più suggestivi della costiera sorrentino-amalfitana." "Esprimo apprezzamento - ha concluso Lauro - per l'iniziativa dell'Amministrazione Comunale, che ha rinunciato ad un progetto contestato. Con l'impegno delle stesse associazioni ambientaliste, è auspicabile, ora, una valorizzazione, rispettosa della Natura, di questo piccolo paradiso terrestre, da offrire in fruizione, in maniera contingentata, agli ospiti della nostra bellissima terra e, in particolare, alle nuove generazioni."
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Agenzie di stampa
POSITANO: LAURO (PDL), SALVO DAL CEMENTO IL VALLONE PORTO =
UNA VITTORIA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, NAZIONALI E
LOCALI
Roma, 10 mag. - (Adnkronos) - "Sono lieto di aver sostenuto, con
determinazione, sul piano politico e parlamentare, il Wwf e le altre
associazioni ambientaliste, nazionali e locali, nella grande battaglia
culturale per la tutela assoluta del Vallone Porto di Positano, che
rappresenta uno degli angoli naturalistici piu' suggestivi della
costiera sorrentino-amalfitana". E' quanto afferma il senatore del
Pdl, Raffaele Lauro, commentando le notizie sulla rescissione, da
parte dell'amministrazione comunale di Positano, del contratto con la
ditta che avrebbe dovuto realizzare il progetto delle briglie di
cemento nell'oasi naturale Vallone Porto di Positano, sulla costiera
amalfitana.
"Esprimo apprezzamento -rimarca Lauro- per l'iniziativa
dell'amministrazione comunale, che ha rinunciato ad un progetto
contestato. Con l'impegno delle stesse associazioni ambientaliste
-conclude l'esponente Pdl- e' auspicabile ora una valorizzazione
rispettosa della natura, di questo piccolo paradiso terrestre, da
offrire in fruizione, in maniera contingentata, agli ospiti della
nostra bellissima terra e, in particolare, alle nuove generazioni".
(Sin/Pn/Adnkronos)
10-MAG-11 16:58
NNNN
Di Raffaele Lauro (del 11/05/2011 @ 09:33:51, in Il commento politico, linkato 373 volte)
Ambiente. Bandiera blu Massa Lubrense. Lauro (PdL): Vivissimo apprezzamento al Sindaco Gargiulo e all'Amministrazione Comunale di Massa Lubrense, per il quarto riconoscimento consecutivo, dal 2008, della bandiera blu.
In un messaggio, il sen. Raffaele Lauro (PdL) si è congratulato con il Sindaco di Massa Lubrense, Leone Gargiulo, con la Giunta Municipale, con il Consiglio Comunale e con l'intera comunità cittadina, per il quarto riconoscimento consecutivo, dal 2008, della bandiera blu al Comune di Massa Lubrense, cuore dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella ed unico comune della Provincia di Napoli a potersi fregiare di questo riconoscimento. Il sen. Lauro ha così concluso il messaggio: "Le iniziative ecologiche e di sviluppo sostenibile, realizzate dall'Amministrazione Comunale di Massa Lubrense e dall'Ente Gestore dell'Area Marina, rappresentano un esempio straordinario, per la Penisola Sorrentina ed a livello nazionale, di lungimiranza e di buona amministrazione."
Di Raffaele Lauro (del 11/05/2011 @ 16:29:02, in Il commento politico, linkato 460 volte)
Giochi. Lauro (PdL): L'offerta dei giochi è arrivata negli Uffici Postali del Senato e della Camera. A quando le slot machines nella buvette di Palazzo Madama e di Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati, un sano intrattenimento nell'intervallo dei lavori parlamentari?
In relazione alla comparsa, da alcuni giorni, negli Uffici Postali del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, di offerte di giochi, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Antimafia, stamane, al Senato, ha dichiarato: "L'offerta dei giochi è finalmente arrivata in Parlamento. Se ne avvertiva il bisogno. Me ne compiaccio. A quando le slot machines nella buvette di Palazzo Madama e di Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati, un sano intrattenimento nell'intervallo dei lavori parlamentari?" "Mi appello - ha concluso Lauro - ai Presidenti del Senato e della Camera, affinché questa decisione venga immediatamente revocata."
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Agenzie di stampa
Giochi, Lauro: A quando slot machine a Palazzo Madama e Montecitorio?
Roma, 11 MAG (Il Velino) - In relazione alla comparsa,
da alcuni giorni, negli uffici postali del Senato e della
Camera, di offerte di giochi, il senatore Raffaele Lauro
(Pdl), membro della Commissione Antimafia, dichiara:
"L'offerta dei giochi e' finalmente arrivata in Parlamento.
Se ne avvertiva il bisogno. Me ne compiaccio. A quando le
slot machines nella buvette di Palazzo Madama e di
Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati, un sano
intrattenimento nell'intervallo dei lavori parlamentari?. Mi
appello ai presidenti del Senato e della Camera, affinche'
questa decisione venga immediatamente revocata". -
www.ilvelino.it - (com/gat)
111346 MAG 11 NNNN
GIOCHI. LAURO: A QUANDO SLOT MACHINES IN BUVETTE SENATO E CAMERA?
SCHIFANI E FINI INTERVENGANO PER STOP A OFFERTE IN UFFICI POSTALI
(DIRE) Roma, 11 mag. - "L'offerta dei giochi e' finalmente
arrivata in Parlamento. Se ne avvertiva il bisogno. Me ne
compiaccio. A quando le slot machines nella buvette di Palazzo
Madama e di Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati,
un sano intrattenimento nell'intervallo dei lavori
parlamentari?". Cosi' il senatore Raffaele Lauro (Pdl), membro
della commissione Antimafia in relazione alla comparsa, da alcuni
giorni, negli uffici postali del Senato della Repubblica e della
Camera dei deputati, di offerte di giochi.
"Mi appello- ha concluso Lauro- ai presidenti del Senato e
della Camera, affinche' questa decisione venga immediatamente
revocata".
(Com/Vid/ Dire)
13:59 11-05-11
NNNN
GIOCHI: LAURO (PDL), A QUANDO SLOT MACHINES NELLA BUVETTE CAMERA E SENATO? =
'PRESIDENTI MONTECITORIO E MADAMA RITIRINO GIOCHI IN UFFICI
POSTALI PARLAMENTO'
Roma, 11 mag. - (Adnkronos) - "L'offerta dei giochi e'
finalmente arrivata in Parlamento. Se ne avvertiva il bisogno. Me ne
compiaccio. A quando le slot machines nella buvette di Palazzo Madama
e di Montecitorio, per garantire, a senatori e deputati, un sano
intrattenimento nell'intervallo dei lavori parlamentari?". Usa
l'ironia il senatore Raffaele Lauro (Pdl), componente della
Commissione Antimafia, per commentare la comparsa di alcuni giochi,
negli Uffici Postali del Senato e della Camera. "Mi appello ai
Presidenti del Senato e della Camera, affinche' questa decisione venga
immediatamente revocata", ammonisce Lauro.
(Sin/Pn/Adnkronos)
11-MAG-11 14:22
NNNN
Giochi, Lauro (PdL): A quando le slot nelle buvette delle Aule?
Senatore contro distributori in uffici postali del Parlamento
roma, 11 MAG (Il Velino/Agicos) - "L'offerta dei giochi
e' finalmente arrivata in Parlamento. Se ne avvertiva il
bisogno. Me ne compiaccio. A quando le slot machines nella
buvette di Palazzo Madama e di Montecitorio, per garantire, a
senatori e deputati, un sano intrattenimento nell'intervallo
dei lavori parlamentari?". Lo ha detto il senatore del Pdl,
Raffaele Lauro, in relazione alla comparsa, da alcuni giorni,
negli Uffici Postali del Senato della Repubblica e della
Camera dei Deputati, di distributori di Gratta e Vinci. "Mi
appello" ha concluso Lauro "ai presidenti del Senato e della
Camera, affinche' questa decisione venga immediatamente
revocata". - www.ilvelino.it - (agc)
111516 MAG 11 NNNN
GIOCHI. GRATTA E VINCI IN PARLAMENTO, MA E' STOP PER I DEPUTATI
DA IERI VENDITA IN UFFICI POSTE, OGGI DIRETTORE LI BLOCCA
(DIRE) Roma, 11 mag. - In maniera molto soft, senza essere
esposti e quindi a richiesta, da ieri sono in vendita negli
uffici postali di Camera e Senato i tagliandi del 'gratta e
vinci'. Un 'debutto' che, pero', non e' una novita' per le Poste
italiane visto che questo prodotto e' da mesi in vendita negli
negli uffici postali fuori del 'Palazzo'.
La novita', pero', non e' affatto piaciuta al senatore del
Pdl Raffaele Lauro che in una nota ha invitato i presidenti delle
Camere ad intervenire per "revocare immediatamente questa
decisione".
D'altra parte, si precisa negli uffici, esiste un piano di
attivita' commerciale delle Poste italiane. Tra queste, c'e'
proprio l'abilitazione alla vendita di una serie di prodotti,
come libri o cd, e anche dei 'gratta e vinci'. Dunque, nulla di
strano, si sottolinea, cosi' come esiste un piano di
implementazione degli uffici abilitati alla vendita. Ecco perche'
da ieri i tagliandi del 'gratta e vinci' sono approdati al Senato
e alla Camera.
Nell'arco di 24 ore, pero', a Montecitorio e' gia' arrivato lo
stop alla vendita dei tagliandi. Sembra, infatti, che il
direttore dell'ufficio postale abbia deciso di bloccarli.
A chi voleva acquistare il 'gratta e vinci', infatti, i
dipendenti dell'ufficio hanno risposto che non era possibile.
D'altra parte, hanno aggiunto, "e' evidente che questo non e' un
ufficio postale come gli altri, siamo in un palazzo prestigioso
dal punto di vista istituzionale che, tra l'altro, non e' aperto
al pubblico". Interpellate sulla questione, le Poste italiane
preferiscono per il momento non commentare.
La lotteria istantanea venne introdotta in Italia nel febbraio
del 1994 dalla finanziaria del governo Ciampi. Il primo 'gratta e
vinci' prese il nome di 'La fontana della fortuna'.
(Vid/ Dire)
15:35 11-05-11
NNNN
GIOCHI: 'GRATTA E VINCI' DA IERI ANCHE A CAMERA E SENATO. ED E' POLEMICA =
+++Da stamattina stop vendite a Montecitorio. Per ora 'no
comment' da Poste italiane+++.
(ASCA) - Roma, 11 mag - La novita' e' arrivata ieri, ma tutta
in sordina: negli uffici postali di Camera e Senato, a
richiesta, e' possibile acquistare i 'Gratta e vinci', piu'
correttamente detti 'lotterie istantanee'. La 'rivoluzione'
sarebbe anche passata inosservata, tanto prudente e' stata la
politica degli uffici in questione: nessuna locandina a
pubblicizzare il passo, niente schedine in bella vista ad
occhieggiare agli utenti in fila per pagamenti e invio di
missive (parlamentari, ma anche molti funzionari ed impiegati
dei Palazzi). Eppure la notizia non e' passata inosservata a
tutti, visto che ha sollevato da subito non poche polemiche.
Risultato: alla Camera, dopo il battesimo, la direzione ha
ritenuto piu' opportuno questa mattina sospendere la vendita
dei Gratta e vinci (''Ieri c'erano, ma stamattina ci hanno
detto di non venderli piu''', spiegano agli sportelli),
mentre da Palazzo Madama il senatore Pdl, Raffaele Lauro, ha
diramato un comunicato tagliente in cui si chiede: ''A quando
le slot machines alla buvette di Palazzo Madama e di
Montecitorio per garantire un sano intrattenimento
nell'intervallo dei lavori parlamentari?'', sollecitando poi
i presidenti di Camera e Senato perche' intervengano
''affinche' questa decisione venga immediatamente
revocata''.
Ma c'e' chi fa osservare che, ancorche' nei Palazzi, si
tratta pur sempre di uffici a pieno titolo di Poste italiane,
dove da tempo e' possibile acquistare oltre che francobolli
anche altri prodotti, da quelli finanziari all'oggettistica,
a libri, cd ed altro. Oltre tutto le Poste non sono neppure
concessionarie dei 'Gratta e vinci' e offrono soltanto il
servizio, nell'ambito di una politica commerciale volta ad
implementare le vendite. Interpellata in proposito, Poste
italiane preferisce al momento non commentare.
njb/vlm
111540 MAG 11
NNNN
CAMERA: STOP DOPO ESORDIO 'GRATTA E VINCI' A UFFICIO POSTALE =
(AGI) - Roma, 11 mag. - Veni, vidi ma per ora non gratti, ne'
vinci. Almeno alla Camera, dove da oggi non sono piu' in
vendita i gratta e vinci che avevano fatto il loro esordio
giusto ieri. Nulla di strano, visto che si tratta della messa
in atto di un accordo tra Consorzio lotterie nazionale e Poste
Spa, relativo fra l'altro alla vendita allo sportello dei
tagliandi in 7mila uffici postali. Quelli all'interno di
Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama sono uffici postali a
tutti gli effetti, ma, data la loro collocazione, non e'
difficile immaginare che un'offerta come la lotteria
istantanea, peraltro in passato acquistabile presso la
tabaccheria, rientri nelle questioni da portare alla
valutazione dell'ufficio dei Questori di Montecitorio.
Risultato, vendita sospesa. Proprio oggi era stato il
senatore Pdl Raffaele Lauro a commentare la novita' nei due
rami del Parlamento con un ironico "se ne avvertiva il bisogno,
me ne compiaccio. A quando le slot machines nella buvette di
Palazzo Madama e di Montecitorio, per garantire, a senatori e
deputati, un sano intrattenimento nell'intervallo dei lavori
parlamentari?". (AGI)
Bal
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