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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 11/05/2011 @ 17:14:16, in Il commento politico, linkato 576 volte)
Pirateria. Sicurezza navale italiana. Lauro (PdL): Il nostro paese non prevede alcuno strumento legislativo che consenta alle navi, battenti bandiera italiana, di organizzarsi con una scorta armata. Il Parlamento deve provvedere a colmare questo vuoto, anche per evitare che gli armatori italiani si vedano costretti a cambiare bandiera, per ottenere maggiore tutela e sicurezza.
"Mentre gli armatori francesi, spagnoli, inglesi, statunitensi e sudafricani hanno dotato le proprie imbarcazioni di vigilanza privata, adeguatamente equipaggiata, al fine di prevenire, sulle rotte a rischio, i gravi pericoli derivanti dalla pirateria, il nostro paese non prevede alcuno strumento legislativo che consenta alle navi, battenti bandiera italiana, di organizzarsi con una scorta armata, lasciando così le imbarcazioni italiane gravemente esposte alle minacce di sequestro dei pirati, che ben conoscono questo nostro deficit di sicurezza. Il Parlamento deve provvedere a colmare questo vuoto, anche per evitare che gli armatori italiani si vedano costretti a cambiare bandiera, per ottenere maggiore tutela e sicurezza." Con queste motivazioni, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Affari Costituzionali, ha illustrato, stamane, al Senato, come primo firmatario, un disegno di legge, in un solo articolo, sulla protezione delle navi mercantili italiane in alto mare, contro gli atti di pirateria. Tre sono le novità del provvedimento: l'obbligatorietà, per le società di navigazione, di dotare le proprie navi di servizi di vigilanza privata a bordo; la deducibilità o detraibilità, in sede fiscale, degli oneri finanziari che le società navali dovranno sostenere per provvedere alle scorte armate a bordo; ed, infine, la possibilità, da parte del Governo, in casi straordinari e di particolare rischio, al fine di tutelare la sicurezza nazionale e l'armamento italiano, di prevedere, accanto alla scorta armata privata, anche una scorta messa a disposizione dalla Marina Militare Italiana. "I pirati sono ben informati - ha concluso Lauro - di questa carenza di sicurezza delle nostre navi mercantili, per cui, per loro, diventa quasi un gioco, con barchini leggeri, accostare, di notte, una nave italiana e, con poche persone armate, abbordarla, sequestrarla e condurla, con l'intero equipaggio, fatto prigioniero, nei loro porti protetti e chiedere riscatti. Sussistendo, tuttavia, i requisiti di necessità e di urgenza, mi auguro che il Governo possa provvedere, sulla delicata materia, con un decreto legge."
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Agenzie di stampa
Pirateria, Lauro (Pdl): Ddl per dare a navi italiane scorta armata
Roma, 13 MAG (Il Velino) - "Mentre gli armatori
francesi, spagnoli, inglesi, statunitensi e sudafricani hanno
dotato le proprie imbarcazioni di vigilanza privata,
adeguatamente equipaggiata, al fine di prevenire, sulle rotte
a rischio, i gravi pericoli derivanti dalla pirateria, il
nostro Paese non prevede alcuno strumento legislativo che
consenta alle navi, battenti bandiera italiana, di
organizzarsi con una scorta armata, lasciando cosi' le
imbarcazioni italiane gravemente esposte alle minacce di
sequestro dei pirati, che ben conoscono questo nostro deficit
di sicurezza. Il Parlamento deve provvedere a colmare questo
vuoto, anche per evitare che gli armatori italiani si vedano
costretti a cambiare bandiera, per ottenere maggiore tutela e
sicurezza." Con queste motivazioni, il senatore Raffaele
Lauro (Pdl), membro della commissione Affari costituzionali,
ha illustrato oggi, come primo firmatario, un disegno di
legge, in un solo articolo, sulla protezione delle navi
mercantili italiane in alto mare, contro gli atti di
pirateria. Tre sono le novita' del provvedimento:
l'obbligatorieta', per le societa' di navigazione, di dotare
le proprie navi di servizi di vigilanza privata a bordo; la
deducibilita' o detraibilita', in sede fiscale, degli oneri
finanziari che le societa' navali dovranno sostenere per
provvedere alle scorte armate a bordo; ed, infine, la
possibilita', da parte del governo, in casi straordinari e di
particolare rischio, al fine di tutelare la sicurezza
nazionale e l'armamento italiano, di prevedere, accanto alla
scorta armata privata, anche una scorta messa a disposizione
dalla Marina militare italiana. "I pirati sono ben informati
- spiega - di questa carenza di sicurezza delle nostre navi
mercantili, per cui, per loro, diventa quasi un gioco, con
barchini leggeri, accostare, di notte, una nave italiana e,
con poche persone armate, abbordarla, sequestrarla e
condurla, con l'intero equipaggio, fatto prigioniero, nei
loro porti protetti e chiedere riscatti. Sussistendo,
tuttavia, i requisiti di necessita' e di urgenza, mi auguro
che il governo possa provvedere, sulla delicata materia, con
un decreto legge". - www.ilvelino.it - (com/gat)
131101 MAG 11 NNNN
PIRATI: DDL LAURO (PDL) PER SCORTA ARMATA SU NAVI ITALIANE =
'PARLAMENTO PROVVEDA A COLMARE VUOTO LEGISLATIVO'
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - In Italia non c'e' ''alcuno
strumento legislativo che consenta alle navi, battenti bandiera
italiana, di organizzarsi con una scorta armata, lasciando cosi' le
imbarcazioni italiane gravemente esposte alle minacce di sequestro dei
pirati, che ben conoscono questo nostro deficit di sicurezza''. E'
quanto denuncia il senatore Raffaele Lauro (Pdl), secondo il quale
''il Parlamento deve provvedere a colmare questo vuoto, anche per
evitare che gli armatori italiani si vedano costretti a cambiare
bandiera, per ottenere maggiore tutela e sicurezza''.
Lauro, membro della Commissione Affari Costituzionali, ha
illustrato stamattina al Senato, come primo firmatario, un disegno di
legge in un solo articolo sulla protezione delle navi mercantili
italiane in alto mare, contro gli atti di pirateria. Tre sono le
novita' del provvedimento: l'obbligatorieta', per le societa' di
navigazione, di dotare le proprie navi di servizi di vigilanza privata
a bordo, la deducibilita' o detraibilita', in sede fiscale, degli
oneri finanziari che le societa' navali dovranno sostenere per
provvedere alle scorte armate a bordo ed, infine, la possibilita', da
parte del Governo, ''in casi straordinari e di particolare rischio, al
fine di tutelare la sicurezza nazionale e l'armamento italiano'', di
prevedere, accanto alla scorta armata privata, anche una scorta messa
a disposizione dalla Marina Militare Italiana. "Mentre gli armatori francesi, spagnoli, inglesi,
statunitensi e sudafricani hanno dotato le proprie imbarcazioni di
vigilanza privata, adeguatamente equipaggiata, al fine di prevenire,
sulle rotte a rischio, i gravi pericoli derivanti dalla pirateria
-rileva Lauro- il nostro paese non prevede alcuno strumento
legislativo che consenta alle navi, battenti bandiera italiana, di
organizzarsi con una scorta armata, lasciando cosi' le imbarcazioni
italiane gravemente esposte alle minacce di sequestro dei pirati, che
ben conoscono questo nostro deficit di sicurezza''.
"I pirati sono ben informati di questa carenza di sicurezza
delle nostre navi mercantili, per cui, per loro, diventa quasi un
gioco, con barchini leggeri, accostare, di notte, una nave italiana e,
con poche persone armate, abbordarla, sequestrarla e condurla, con
l'intero equipaggio, fatto prigioniero, nei loro porti protetti e
chiedere riscatti. Sussistendo, tuttavia, i requisiti di necessita' e
di urgenza, mi auguro -conclude- che il Governo possa provvedere,
sulla delicata materia, con un decreto legge".
(Sin/Col/Adnkronos)
13-MAG-11 11:58
NNNN
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DDL
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS ....
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Disposizioni concernenti lo svolgimento di servizi di vigilanza privata per la protezione delle navi mercantili italiane
in alto mare contro gli atti di pirateria
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Onorevoli senatori. - Il disegno di legge affronta la problematica, quanto mai attuale, della sicurezza delle imbarcazioni battenti bandiera italiana in navigazione nelle aree interessate dalla pirateria marittima.
Si tratta di un fenomeno che ha assunto, in questi ultimi anni, proporzioni molto elevate ed ha indotto la comunità internazionale ad assumere iniziative volte a contrastare questa minaccia. La pirateria rappresenta un grave pericolo per la libertà di navigazione, per i trasporti e per le altre attività che si svolgono nelle acque internazionali.
Mentre gli armatori francesi, spagnoli, inglesi, statunitensi e sudafricani hanno dotato le proprie imbarcazioni di vigilanza privata, adeguatamente equipaggiati al fine di prevenire i gravi rischi, sia per il personale a bordo, sia per i trasportati, il nostro Paese, invece, non prevede alcuno strumento legislativo che consenta alle navi battenti bandiera italiana di imbarcare addetti alla sicurezza privata, lasciando così le imbarcazioni italiane gravemente esposte alla minaccia dei pirati, che ben conoscono questo nostro deficit di sicurezza.
A ciò provvede il presente disegno di legge che rende obbligatorio per le società di navigazione il ricorso ai servizi di vigilanza privata, essendo tali navi pur sempre territorio italiano.
Esso consta di un unico articolo.
Al comma 1, è previsto che i servizi di vigilanza privata di cui agli articoli 133 e seguenti del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (R.D. 18 giugno 1931, n. 773) siano obbligatoriamente svolti, con l'impiego di guardie giurate e l'utilizzo di armi comuni da sparo, a protezione, oltre che delle merci e dei valori, anche delle persone imbarcate su navi mercantili e da pesca battenti bandiera italiana in acque internazionali, in cui esiste il rischio di atti di pirateria.
Gli oneri che le società navali dovranno sostenere per dotarsi di scorte armate private sono deducibili o detraibili in sede di dichiarazione dei redditi.
È utile ricordare che il Titolo IV del testo unico reca norme relative alle guardie particolari e agli istituti di vigilanza e di investigazione privata (articoli 133-141). Le guardie private esercitano attività di vigilanza o custodia di beni mobili o immobili per conto di privati o alle dipendenze di enti o di istituti di vigilanza, oppure attività investigativa alle dipendenze di istituti di investigazione.
Con particolare riferimento all'utilizzo dei servizi di vigilanza privata di cui al presente disegno di legge, è opportuno segnalare che, ad oggi, non esistendo una definizione normativa di nave mercantile, si intendono ricomprese nella categoria le navi che non appartengono alla Marina militare. Per quanto riguarda la categoria particolare di navi mercantili rappresentate dalle navi da pesca, se ne può rinvenire invece una definizione nell'articolo 2 del decreto legislativo n. 298 del 1999 (Attuazione della direttiva 93/103/CE relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per il lavoro a bordo delle navi da pesca), il quale stabilisce che, agli effetti delle disposizioni di cui all'appena citato decreto, si intende per nave da pesca ogni imbarcazione battente bandiera di uno Stato membro dell'Unione europea o registrata sotto la piena giurisdizione di uno Stato membro, impiegata per fini commerciali per la cattura, o per la cattura e la lavorazione, del pesce o di altre risorse vive del mare.
Il comma 2 rimette ad un decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa - con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - da emanare entro due mesi ovvero sessanta giorni dall'entrata in vigore del provvedimento in esame, la definizione delle caratteristiche, delle condizioni e dei requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione e il trasporto delle armi per la prestazione dei servizi di protezione armati di cui si è detto.
Con riferimento all'utilizzo delle armi comuni da sparo va ricordato che la legge 18 aprile 1975 n. 110 (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi), all'articolo 2, disciplina le armi e munizioni comuni da sparo la cui ricognizione viene effettuata attraverso il Catalogo nazionale delle armi comuni da sparo, istituito dall'articolo 7 della medesima legge con la funzione di autorizzare la produzione o l'importazione definitiva di armi, mediante l'attribuzione a ogni specifico modello o prototipo della qualifica di arma comune da sparo.
Il comma 3 prevede che, sempre con decreto del Ministro dell'interno, in casi straordinari e particolarmente a rischio, per tutelare la sicurezza nazionale e l'armamento italiano, possa essere prevista, accanto alla scorta armata privata, anche una scorta armata messa a disposizione dalla marina militare. Ciò al fine di evitare che gli armatori italiani siano costretti a cambiare bandiera per ottenere maggiore tutela.
Art. 1.
1. E' fatto obbligo alle società navali mercantili e da pesca, battenti bandiera italiana nelle acque internazionali, in cui esiste il rischio di atti di pirateria contro la sicurezza delle persone e dei beni, di dotarsi dei servizi di vigilanza privata, come disciplinati dagli articoli 133 e seguenti del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, e dagli articoli 249 e seguenti del relativo regolamento per l'esecuzione, di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni, con l'impiego di guardie giurate e con l'utilizzo di armi comuni da sparo, a protezione delle persone, delle merci e dei valori. I relativi oneri sono detraibili o deducibili in sede di dichiarazione dei redditi.
2. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da emanare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti le caratteristiche, le condizioni e i requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione e il trasporto delle armi per la prestazione dei servizi di protezione delle persone e dei beni sulle navi di cui al comma 1, al fine di prevenire e di reprimere gli atti di pirateria.
3. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, in casi straordinari e particolarmente rischiosi, per garantire la sicurezza nazionale e dell'armamento italiano, può essere assegnata anche una scorta armata, messa a disposizione dalla marina militare.
Di Raffaele Lauro (del 12/05/2011 @ 01:20:47, in Il commento politico, linkato 410 volte)
Amministrative. Lauro (PdL): Per garantire, in futuro, la trasparenza, bisogna intervenire a monte, per imporre un criterio, che responsabilizzi direttamente i candidati, e costituisca, per le pesanti sanzioni previste, un forte deterrente per quei soggetti che progettano di fare da pontieri tra le istituzioni rappresentative e le consorterie criminali. Ciò per evitare ricorrenti strumentalizzazioni partitiche, come è avvenuto, in queste ore, a Napoli, dove un candidato sindaco, dal rivendicato e riconosciuto profilo istituzionale, come Mario Morcone, non ha esitato a coinvolgere, per motivi di bassa bottega elettorale, la sua amministrazione di provenienza e, indirettamente, un prefetto di altissima professionalità, come Andrea De Martino, nella polemica bagarre finale e in uno spettacolo di rivendicazioni, decisamente non apprezzabile e, per davvero, poco istituzionale.
"I candidati alle elezioni politiche, europee, regionali, dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali, alla data della convocazione dei comizi elettorali, devono dichiarare, sotto la propria responsabilità, con certificazione autenticata con atto notarile, di non essere sottoposti ad alcun tipo di procedimento penale, neppure come indagati, avvisati delle indagini, tra quelli specificatamente previsti dal codice di autoregolamentazione della commissione antimafia, e di essere estranei, altresì, a qualsiasi attività, connessa, direttamente o indirettamente, a vario titolo, professionale, imprenditoriale, commerciale o per colleganza familiare con la criminalità organizzata o con circuiti criminali, nonché di possedere quei requisiti di affidabilità, di credibilità e di onorabilità, necessari per ricoprire un incarico pubblico o una pubblica responsabilità." Questa é la norma-chiave del disegno di legge, presentato stamane al Senato, dal sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Antimafia, che reca nel titolo "Norme a garanzia della trasparenza nella formazione delle liste elettorali e nelle candidature e proposte di nomina per i consigli di amministrazione di società pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica". Le norme sono estese, quindi, anche alle candidature o alle proposte di nomina per i consigli di amministrazioni e di società pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica, sia locali (municipalizzate) che nazionali. Le sanzioni sono molto pesanti. In caso di dichiarazioni non veritiere, infatti, rese al tempo della candidatura ed accertate ex post, o di situazioni pregiudizievoli, intervenute successivamente all’elezione o alla nomina, senza un’autodenunzia da parte dell’interessato o rinunzia alla carica pubblica, il responsabile del mendacio, o della mancata autodenunzia, sarà perseguito per il reato di falso in atto pubblico, con tutte le conseguenze che ciò può determinare, ivi comprese, qualora rinviato a giudizio, l’immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in caso di condanna in primo grado, la pena accessoria, ed immediatamente esecutiva, dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. "La soluzione ottimale - ha dichiarato Lauro -, da me sostenuta anche in Commissione antimafia, sarebbe quella di porre a carico dei partiti un obbligo, giuridicamente sanzionato, per assicurare, in sede di formazione delle liste elettorali, una totale trasparenza delle candidature, volta a scongiurare il pericolo che risultino prima candidati e, poi, eletti, soggetti a vario titolo collusi, in modo diretto o indiretto, con la criminalità organizzata. Questa soluzione, tuttavia, presuppone una regolamentazione organica, per legge, dei partiti politici, che, fin dall'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, è stata da più parti auspicata, ma mai realmente attuata. Né, allo stato, appare realisticamente attuabile." "Ogni forma, inoltre, non giuridicamente sanzionata, - ha aggiunto Lauro -, volta a imporre comportamenti più virtuosi nella selezione della classe dirigente e nella formazione delle liste elettorali, non è apparsa, finora, e non appare, per il futuro, capace di risolvere il problema di fondo. L'adozione di codici di autoregolamentazione e di altri strumenti (protocolli etici, garanti della legalità), che, su base volontaristica, i partiti hanno deciso o decidano di adottare per garantire trasparenza, non è sembrata e non sembra idonea a realizzare lo scopo, configurandosi purtroppo come uno strumento blando e scarsamente efficace. Insomma trattasi di palliativi, che servono soltanto ad alimentare, di fronte ai fallimenti, le strumentalizzazioni politiche, le polemiche e gli scambi di accuse reciproche sull’ inquinamento delle liste avversarie, come è avvenuto, in queste ore, a Napoli, dove un candidato sindaco, dal rivendicato e riconosciuto profilo istituzionale, come Mario Morcone, non ha esitato a coinvolgere, per motivi di bassa bottega elettorale, la sua amministrazione di provenienza e, indirettamente, un prefetto di altissima professionalità, come Andrea De Martino, nella polemica bagarre finale e in uno spettacolo di rivendicazioni, decisamente non apprezzabile e, per davvero, poco istituzionale." "Alla luce di queste considerazioni - ha concluso Lauro - ho proposto di intervenire a monte per imporre un criterio di trasparenza, che responsabilizzi direttamente i candidati, e costituisca, per le pesanti sanzioni previste, un forte deterrente per quei soggetti che progettano di fare da pontieri tra le istituzioni rappresentative o società pubbliche, e le consorterie criminali. La cosiddetta zona grigia."
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Agenzie di stampa
ELEZIONI: LAURO (PDL), DDL PER TRASPARENZA CANDIDATURE
(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Alla vigilia di ogni elezione si
presenta il problema di avere candidati senza pendenze
giudiziarie e il senatore del Pdl Raffaele Lauro ha presentato
un ddl che si avvale dell'autocertificazione davanti al notaio
che vale non solo per le competizioni elettorali ma anche per
gli incarichi pubblici.
Il ddl di Lauro, che e' membro del'Antimafia, prevede, che
''i candidati alle elezioni politiche, europee, regionali, dei
Consigli provinciali, comunali e circoscrizionali, alla data
della convocazione dei comizi elettorali, devono dichiarare,
sotto la propria responsabilita', con certificazione autenticata
con atto notarile, di non essere sottoposti ad alcun tipo di
procedimento penale, neppure come indagati, avvisati delle
indagini, tra quelli specificatamente previsti dal codice di
autoregolamentazione della Commissione antimafia. E di essere
estranei, altresi', a qualsiasi attivita', connessa,
direttamente o indirettamente, a vario titolo, professionale,
imprenditoriale, commerciale o per colleganza familiare con la
criminalita' organizzata o con circuiti criminali''. Inoltre
l'aspirante politico deve ''possedere quei requisiti di
affidabilita', di credibilita' e di onorabilita', necessari per
ricoprire un incarico pubblico o una pubblica responsabilita'''.
Le norme sono estese anche alle proposte di nomina per i
Consigli di Amministrazione e di societa' pubbliche o a
prevalente partecipazione pubblica, sia locali (municipalizzate)
che nazionali. Le sanzioni previste dal ddl Lauro stabiliscono
che in caso di dichiarazioni non veritiere rese al tempo della
candidatura ed accertate ex post, o di situazioni
pregiudizievoli, intervenute successivamente all'elezione o alla
nomina, senza un'autodenuncia da parte dell'interessato o
rinuncia alla carica pubblica, il responsabile sara' perseguito
per il reato di falso in atto pubblico, con tutte le conseguenze
che cio' puo' determinare, ivi comprese, qualora rinviato a
giudizio, l'immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in
caso di condanna in primo grado, l'interdizione perpetua dai
pubblici uffici''. (ANSA).
SES
12-MAG-11 12:12 NNNN
AMMINISTRATIVE. LAURO (PDL): DDL PER GARANTIRE TRASPARENZA LISTE
(DIRE) Roma, 12 mag. - Il senatore del Pdl, Raffaele Lauro,
membro della commissione Antimafia, ha presentato al Senato il
disegno di legge 'Norme a garanzia della trasparenza nella
formazione delle liste elettorali e nelle candidature e proposte
di nomina per i consigli di amministrazione di societa' pubbliche
o a prevalente partecipazione pubblica'. Ecco come lo spiega: "I
candidati alle elezioni politiche, europee, regionali, dei
Consigli provinciali, comunali e circoscrizionali, alla data
della convocazione dei comizi elettorali, devono dichiarare,
sotto la propria responsabilita', con certificazione autenticata
con atto notarile, di non essere sottoposti ad alcun tipo di
procedimento penale, neppure come indagati, avvisati delle
indagini, tra quelli specificatamente previsti dal codice di
autoregolamentazione della Commissione antimafia. E di essere
estranei, altresi', a qualsiasi attivita', connessa, direttamente
o indirettamente, a vario titolo, professionale, imprenditoriale,
commerciale o per colleganza familiare con la criminalita'
organizzata o con circuiti criminali. Nonche' di possedere quei
requisiti di affidabilita', di credibilita' e di onorabilita',
necessari per ricoprire un incarico pubblico o una pubblica
responsabilita'. Le norme sono estese anche alle candidature o
alle proposte di nomina per i Consigli di Amministrazione e di
societa' pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica, sia
locali (municipalizzate) che nazionali".Le sanzioni previste, spiega ancora il
senatore Lauro (Pdl) sono molto pesanti: "In caso di
dichiarazioni non veritiere, infatti, rese al tempo della
candidatura ed accertate ex post, o di situazioni
pregiudizievoli, intervenute successivamente all'elezione o alla
nomina, senza un'autodenuncia da parte dell'interessato o
rinuncia alla carica pubblica, il responsabile del mendacio, o
della mancata autodenuncia, sara' perseguito per il reato di
falso in atto pubblico, con tutte le conseguenze che cio' puo'
determinare, ivi comprese, qualora rinviato a giudizio,
l'immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in caso di
condanna in primo grado, la pena accessoria, ed immediatamente
esecutiva, dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Per Lauro "la soluzione ottimale, da me sostenuta anche in
commissione Antimafia, sarebbe quella di porre a carico dei
partiti un obbligo, giuridicamente sanzionato, per assicurare, in
sede di formazione delle liste elettorali, una totale trasparenza
delle candidature, volta a scongiurare il pericolo che risultino
prima candidati e, poi, eletti, soggetti a vario titolo collusi,
in modo diretto o indiretto, con la criminalita' organizzata.
Questa soluzione, tuttavia, presuppone una regolamentazione
organica, per legge, dei partiti politici, che, fin dall'entrata
in vigore della Costituzione della Repubblica, e' stata da piu'
parti auspicata, ma mai realmente attuata. Ne', allo stato,
appare realisticamente attuabile".
(Com/Anb/ Dire)
12:19 12-05-11
NNNN
Elezioni, Lauro (Pdl): Ddl per trasparenza candidature
Roma, 12 MAG (Il Velino) - Il senatore del Pdl Raffaele
Lauro, membro della commissione Antimafia, ha presentato al
Senato il disegno di legge "Norme a garanzia della
trasparenza nella formazione delle liste elettorali e nelle
candidature e proposte di nomina per i consigli di
amministrazione di societa' pubbliche o a prevalente
partecipazione pubblica. "I candidati alle elezioni
politiche, europee, regionali, dei Consigli provinciali,
comunali e circoscrizionali - spiega - alla data della
convocazione dei comizi elettorali, devono dichiarare, sotto
la propria responsabilita', con certificazione autenticata
con atto notarile, di non essere sottoposti ad alcun tipo di
procedimento penale, neppure come indagati, avvisati delle
indagini, tra quelli specificatamente previsti dal codice di
autoregolamentazione della Commissione antimafia. E di essere
estranei, altresi', a qualsiasi attivita', connessa,
direttamente o indirettamente, a vario titolo, professionale,
imprenditoriale, commerciale o per colleganza familiare con
la criminalita' organizzata o con circuiti criminali. Nonche'
di possedere quei requisiti di affidabilita', di credibilita'
e di onorabilita', necessari per ricoprire un incarico
pubblico o una pubblica responsabilita'. Le norme sono estese
anche alle candidature o alle proposte di nomina per i
Consigli di Amministrazione e di societa' pubbliche o a
prevalente partecipazione pubblica, sia locali
(municipalizzate) che nazionali. Le sanzioni previste sono
molto pesanti. In caso di dichiarazioni non veritiere,
infatti, rese al tempo della candidatura ed accertate ex
post, o di situazioni pregiudizievoli, intervenute
successivamente all'elezione o alla nomina, senza
un'autodenuncia da parte dell'interessato o rinuncia alla
carica pubblica, il responsabile del mendacio, o della
mancata autodenuncia, sara' perseguito per il reato di falso
in atto pubblico, con tutte le conseguenze che cio' puo'
determinare, ivi comprese, qualora rinviato a giudizio,
l'immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in caso di
condanna in primo grado, la pena accessoria, ed
immediatamente esecutiva, dell'interdizione perpetua dai
pubblici uffici". Elezioni, Lauro (Pdl): Ddl per trasparenza candidature (2)
Roma, 12 MAG (Il Velino) - "La soluzione ottimale, da
me sostenuta anche in Commissione antimafia - aggiunge Lauro
-, sarebbe quella di porre a carico dei partiti un obbligo,
giuridicamente sanzionato, per assicurare, in sede di
formazione delle liste elettorali, una totale trasparenza
delle candidature, volta a scongiurare il pericolo che
risultino prima candidati e, poi, eletti, soggetti a vario
titolo collusi, in modo diretto o indiretto, con la
criminalita' organizzata. Questa soluzione, tuttavia,
presuppone una regolamentazione organica, per legge, dei
partiti politici, che, fin dall'entrata in vigore della
Costituzione della Repubblica, e' stata da piu' parti
auspicata, ma mai realmente attuata. Ne', allo stato, appare
realisticamente attuabile. Ogni forma, inoltre, non
giuridicamente sanzionata volta a imporre comportamenti piu'
virtuosi nella selezione della classe dirigente e nella
formazione delle liste elettorali, non e' apparsa, finora, e
non appare, per il futuro, capace di risolvere il problema di
fondo. L'adozione di codici di autoregolamentazione e di
altri strumenti (protocolli etici, garanti della legalita'),
che, su base volontaristica, i partiti hanno deciso o
decidano di adottare per garantire trasparenza, non e'
sembrata e non sembra idonea a realizzare lo scopo,
configurandosi purtroppo come uno strumento blando e
scarsamente efficace. Insomma trattasi di palliativi, che
servono soltanto ad alimentare, di fronte ai fallimenti, le
strumentalizzazioni politiche, le polemiche e gli scambi di
accuse reciproche sull'inquinamento delle liste avversarie,
come e' avvenuto, in queste ore, a Napoli, dove un candidato
sindaco, dal rivendicato e riconosciuto profilo
istituzionale, come Mario Morcone, non ha esitato a
coinvolgere, per motivi di bassa bottega elettorale, la sua
amministrazione di provenienza e, indirettamente, un prefetto
di altissima professionalita', come Andrea De Martino, nella
polemica bagarre finale e in uno spettacolo di
rivendicazioni, decisamente non apprezzabile e, per davvero,
poco istituzionale. Alla luce di queste considerazioni ho
proposto di intervenire a monte per imporre un criterio di
trasparenza, che responsabilizzi direttamente i candidati, e
costituisca, per le pesanti sanzioni previste, un forte
deterrente per quei soggetti che progettano di fare da
pontieri tra le istituzioni rappresentative o societa'
pubbliche, e le consorterie criminali. La cosiddetta zona
grigia". - www.ilvelino.it - (com/ala)
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DDL
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS ....
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore LAURO
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Norme a garanzia della trasparenza
nella formazione delle liste elettorali
e nelle candidature o proposte di nomina per i consigli di amministrazione di società pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica
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Onorevoli senatori. - La Commissione antimafia, nella seduta del 18 febbraio 2010, nel licenziare la prescritta Relazione al Parlamento, approvò, altresì, e sempre all'unanimità, un codice di autoregolamentazione, offerto ai partiti, che costituisse la "bussola" nella formazione delle liste dei propri candidati alle diverse competizioni elettorali. Purtroppo il codice, nonostante le iniziali buone intenzioni, non ha prodotto risultati soddisfacenti e significativi. Al contrario ha alimentato polemiche tra i partiti senza conseguire l’obiettivo, prefissato sul piano istituzionale.
La soluzione ottimale, sostenuta anche in Commissione antimafia, sarebbe certamente quella di porre a carico dei partiti un obbligo, giuridicamente sanzionato, per assicurare, in sede di formazione delle liste elettorali, una totale trasparenza delle candidature, volta a scongiurare il pericolo che risultino prima candidati e, poi, eletti, soggetti a vario titolo collusi, in modo diretto o indiretto, con la criminalità organizzata. Questa soluzione, tuttavia, presuppone una regolamentazione organica, per legge, dei partiti politici, che, fin dall'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, è stata da più parti auspicata, ma mai realmente attuata. Né, allo stato, appare realisticamente attuabile.
Ogni forma non giuridicamente sanzionata, volta a imporre comportamenti più virtuosi nella selezione della classe dirigente e nella formazione delle liste elettorali, non è apparsa, finora, e non appare, per il futuro, capace di risolvere il problema di fondo. L'adozione di codici di autoregolamentazione e di altri strumenti (ad es.: protocolli etici, garanti della legalità), che, su base volontaristica, i partiti hanno deciso o decidano di adottare per garantire trasparenza, non è sembrata e non sembra idonea a realizzare lo scopo, configurandosi purtroppo come uno strumento blando e scarsamente efficace. Insomma trattasi di palliativi, che servono soltanto ad alimentare, di fronte ai fallimenti, strumentalizzazioni politiche, polemiche e scambi di accuse reciproche sull’ inquinamento delle liste avversarie.
Alla luce di queste considerazioni appare necessario intervenire a monte per imporre un criterio di trasparenza, che responsabilizzi direttamente i candidati, e costituisca una forte deterrenza per quei soggetti che progettano di fare i pontieri tra le istituzioni rappresentative o società pubbliche, e le consorterie criminali. La cosiddetta “zona grigia”!
La finalità è di rendere più rigorosa la scelta dei soggetti da inserire nelle liste elettorali o alla guida di società pubbliche, nel quadro di un processo volto alla formazione e alla selezione di classi dirigenti ai tutti i livelli istituzionali, nessuno escluso: dalle rappresentanze locali a quelle nazionali; dalle nomine pubbliche locali (municipalizzate) a quelle in società pubbliche, di dimensioni nazionali o internazionali. Appare necessario ed urgente scongiurare il pericolo che, all’interno della competizione elettorale prima e nell’area di amministrazione pubblica poi, o nell’amministrazione di importanti settori dei servizi o comparti dell’economia in mano pubblica, siano coinvolti interessi connessi alla criminalità organizzata, secondo progetti programmati e realizzati anche con il voto di scambio, con il controllo del territorio o con il condizionamento mafioso di nomine pubbliche, per l’accaparramento degli appalti pubblici o di risorse pubbliche.. Occorre prevenire ed evitare il coinvolgimento giudiziario di responsabili politici e amministratori pubblici o di società pubbliche, in collusioni con la malavita e di assicurare alle comunità locali e a quella nazionale, sistemi di amministrazione trasparenti e impermeabili ai condizionamenti e alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
A tal fine, il presente disegno di legge prevede che i candidati alle elezioni o a qualsiasi nomina pubblica, a qualsiasi livello di governo, centrale o periferico, presentino, oltre ai requisiti previsti dalle norme specifiche, previste dalle leggi in materia, anche un'autocertificazione, autenticata con atto notarile, nella quale ciascun candidato all’elezione o alla nomina pubblica, dichiara, sotto la sua personale responsabilità, non solo di non essere sottoposto a nessun tipo di procedimento penale, neppure come indagato, avvisato delle indagini, tra quelli specificatamente previsti dal codice di autoregolamentazione della Commissione antimafia, ma di essere altresì estraneo a qualsiasi attività, connessa, direttamente o indirettamente, a vario titolo, con la criminalità organizzata o con circuiti criminali, nonché di possedere quei requisiti di affidabilità, di credibilità e di onorabilità, necessari per ricoprire un incarico pubblico o una pubblica responsabilità.
In caso di dichiarazioni non veritiere, rese al tempo della candidatura ed accertate ex post, o di situazioni pregiudizievoli, intervenute successivamente all’elezione o alla nomina, senza un’autodenunzia da parte dell’interessato o rinunzia alla carica pubblica, il responsabile del mendacio o della mancata autodenunzia sarà perseguito per reato di falso in atto pubblico, con tutte le conseguenze che ciò può determinare, ivi comprese, qualora rinviato a giudizio, l’immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in caso di condanna in primo grado, la pena accessoria, ed immediatamente esecutiva, dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Art. 1
1. I candidati alle elezioni politiche, europee, regionali, dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, dichiarano, sotto la propria responsabilità, con certificazione autenticata con atto notarile, che nei loro confronti non sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero non sia stata emessa misura cautelare personale non revocata né annullata, ovvero che non si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, ovvero che non siano stati condannati con sentenza anche non definitiva, in relazione a uno dei seguenti delitti:
a) delitti di cui all’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale;
b) estorsione (articolo 629 del codice penale), usura (articolo 644 del codice penale);
c) riciclaggio e impiego di danaro di provenienza illecita (articolo 648-bis e articolo 648-ter del codice penale);
d) trasferimento fraudolento di valori (articolo 12-quinquies del decreto-legge 8 giugno 1992, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356);
e) omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte ad una misura di prevenzione disposta ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575, nonché da parte dei condannati con sentenza definitiva per il delitto previsto dall’articolo 416-bis del codice penale (articolo 31 della legge 13 settembre 1982, n. 646);
f) attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152);
g) delitti le cui caratteristiche o modalità di commissione rientrino nelle pratiche comuni alle attività a carattere mafioso, previste dall’articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203.
2. Con la medesima dichiarazione, i candidati di cui al comma 1 attestano che, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, non ricorra una delle seguenti condizioni:
a) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575;
b) siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero della legge 31 maggio 1965, n. 575;
c) siano stati rimossi, sospesi o dichiarati decaduti ai sensi dell’articolo 142 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
3. Con la medesima dichiarazione, i candidati, di cui al comma 1, attestano la loro estraneità e non contiguità diretta o indiretta, per attività professionale, imprenditoriale o commerciale, o per colleganza famigliare, ad associazioni o ad ambienti criminali, nonché di possedere quei requisiti di affidabilità, di credibilità e di onorabilità, necessari per ricoprire un incarico pubblico o una pubblica responsabilità.
4. Alle dichiarazioni, di cui ai commi precedenti, sono tenuti anche coloro che intendono candidarsi o essere proposti per i consigli di amministrazione di società pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica, nazionali o locali.
5. In caso di dichiarazioni non veritiere, rese al tempo della candidatura ovvero in caso di mancata denuncia di situazioni intervenute successivamente all'elezione o alla nomina, si applica la pena prevista per il reato di cui all'articolo 476 del codice penale, ivi comprese, qualora rinviato a giudizio, l’immediata decadenza dalla carica ricoperta e, in caso di condanna in primo grado, la pena accessoria, ed immediatamente esecutiva, dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Di Raffaele Lauro (del 12/05/2011 @ 12:25:43, in Il commento politico, linkato 388 volte)
PARLAMENTO, LAURO: OK RITIRO GRATTA E VINCI, MA NON BASTA
Il senatore del Pdl commenta con Agicos la decisione di Camera e Senato di ritirare la vendita dei Gratta e vinci dagli uffici postali interni ai palazzi istituzionali. Lauro è soddisfatto, ma chiede di andare avanti con le misure urgenti sul gioco da lui presentate in un ddl.
“Questa marcia indietro è apprezzabile, ma non basta. È necessario che il Parlamento approvi, al più presto, le misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicità ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse”. Lo ha detto ad Agicos il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, in relazione al ritiro dell’offerta di giochi dagli uffici postali del Senato e della Camera, a seguito anche dell’appello rivolto ieri ai presidenti di Camera e Senato. “Ho inviato il mio disegno di legge, oltre che a tutti i senatori, ai capigruppo e ai presidenti delle commissioni del Senato, anche a tutti i deputati, nella speranza che proposte legislative analoghe, di iniziativa parlamentare, possano essere presentate anche alla Camera. Mi auguro, inoltre – ha aggiunto Lauro – che il presidente Schifani e la conferenza dei capigruppo del Senato vogliano decidere sulla calendarizzazione del provvedimento, in sede deliberante. Tutto ciò, in attesa del dibattito parlamentare sui documenti dell'antimafia, predisposti dal comitato antiriciclaggio, che hanno l'obiettivo primario di pervenire a una commissione parlamentare di inchiesta sul gioco d'azzardo. L'indagine, portata avanti, in questi mesi, dal comitato antiriciclaggio, presieduto dal senatore Li Gotti, e che, tra poche settimane, sarà sottoposta all'approvazione della commissione Antimafia, in sede plenaria, quindi resa pubblica, risulta sinceramente sconvolgente. A tal proposito, voglio ringraziare pubblicamente l’AAMS per aver inviato al comitato tutti i dati richiesti, in particolare quelli relativi alle entrate erariali e quelli relativi agli investimenti pubblicitari del settore. Spero che – ha concluso Lauro – il sistema mediatico nazionale e il mondo dell'informazione escano dal torpore ed informino adeguatamente la pubblica opinione sullo stato della situazione.”
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Agenzie di stampa
Giochi, Lauro (Pdl): Ok ritiro "Gratta e vinci" ma non basta
Roma, 12 MAG (Il Velino) - "Questa marcia indietro e'
apprezzabile, ma non basta. E' necessario che il Parlamento
vari, al piu' presto, le misure urgenti sul gioco d'azzardo
per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicita'
ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi
finanziari in materia di scommesse". Cosi' il senatore
Raffaele Lauro (Pdl) in merito al ritiro dell'offerta di
giochi dagli uffici postali del Senato e della Camera. "Ho
inviato il mio disegno di legge, oltre che a tutti i
senatori, ai capigruppo ed ai presidenti delle commissioni
del Senato, anche a tutti i deputati - continua Lauro -,
nella speranza che proposte legislative analoghe, di
iniziativa parlamentare, possano essere presentate anche alla
Camera. Mi auguro, inoltre, che il presidente Schifani e la
conferenza dei capigruppo del Senato vogliano decidere sulla
immediata calendarizzazione del provvedimento, in sede
deliberante. Tutto cio', in attesa del dibattito parlamentare
sui documenti dell'antimafia, predisposti dal comitato
antiriciclaggio, che hanno l'obiettivo primario di pervenire
ad una commissione parlamentare di inchiesta sul gioco
d'azzardo. L'indagine, portata avanti, in questi mesi, dal
comitato antiricliclaggio, presieduto dal senatore Li Gotti,
e che, tra poche settimane, sara' sottoposta all'approvazione
della commissione antimafia, in sede plenaria, quindi resa
pubblica, risulta sinceramente sconvolgente. Spero che,
almeno allora, il sistema mediatico nazionale ed il mondo
dell'informazione escano dal torpore ed informino
adeguatamente la pubblica opinione sullo stato della
situazione". - www.ilvelino.it - (com/gat)
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GIOCHI: LAURO (PDL), BENE RITIRO DA UFFICI POSTALI PARLAMENTO =
MA NON BASTA, ORA MISURE URGENTI SU GIOCO D'AZZARDO PER TUTELA
MINORI
Roma, 12 mag. (Adnkronos) - ''Questa marcia indietro e'
apprezzabile, ma non basta. E' necessario che il Parlamento approvi,
al piu' presto, le misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela
dei minori, sul divieto di pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e
sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse''. Lo
ha detto ad Agicos il senatore del Pdl Raffaele Lauro, in relazione al
ritiro dell'offerta di giochi dagli uffici postali del Senato e della
Camera, a seguito anche dell'appello rivolto ieri ai presidenti di
Camera e Senato.
''Ho inviato il mio disegno di legge -ha aggiunto Lauro- oltre
che a tutti i senatori, ai capigruppo e ai presidenti delle
commissioni del Senato, anche a tutti i deputati, nella speranza che
proposte legislative analoghe, di iniziativa parlamentare, possano
essere presentate anche alla Camera. Mi auguro, inoltre che il
presidente Schifani e la conferenza dei capigruppo del Senato vogliano
decidere sulla calendarizzazione del provvedimento, in sede
deliberante''. ''Tutto cio' -ha rimarcato l'esponente del Pdl- in
attesa del dibattito parlamentare sui documenti dell'antimafia,
predisposti dal comitato antiriciclaggio, che hanno l'obiettivo
primario di pervenire a una commissione parlamentare di inchiesta sul
gioco d'azzardo. L'indagine, portata avanti, in questi mesi, dal
comitato antiriciclaggio, presieduto dal senatore Li Gotti, e che, tra
poche settimane, sara' sottoposta all'approvazione della commissione
Antimafia, in sede plenaria, quindi resa pubblica, risulta
sinceramente sconvolgente''.
''A tal proposito -ha concluso Lauro- voglio ringraziare
pubblicamente l'Aams per aver inviato al comitato tutti i dati
richiesti, in particolare quelli relativi alle entrate erariali e
quelli relativi agli investimenti pubblicitari del settore. Spero che
il sistema mediatico nazionale e il mondo dell'informazione escano dal
torpore ed informino adeguatamente la pubblica opinione sullo stato
della situazione''.
48 Giochi, Lauro (Pdl): Ok ritiro "Gratta e vinci" ma non basta
48 Giochi, Lauro (Pdl): Ok ritiro "Gratta e vinci" ma non basta Roma, 12 MAG (Il Velino) - "Questa marcia indietro e' apprezzabile, ma non basta. E' necessario che il Parlamento vari, al piu' presto, le misure urgenti sul gioco d'azzardo per la tutela dei minori, sul divieto di pubblicita' ingannevole, sul riciclaggio e sulla trasparenza dei flussi finanziari in materia di scommesse". Cosi' il senatore Raffaele Lauro (Pdl) in merito al ritiro dell'offerta di giochi dagli uffici postali del Senato e della Camera. "Ho inviato il mio disegno di legge, oltre che a tutti i senatori, ai capigruppo ed ai presidenti delle commissioni del Senato, anche a tutti i deputati - continua Lauro -, nella speranza che proposte legislative analoghe, di iniziativa parlamentare, possano essere presentate anche alla Camera. Mi auguro, inoltre, che il presidente Schifani e la conferenza dei capigruppo del Senato vogliano decidere sulla immediata calendarizzazione del provvedimento, in sede deliberante. Tutto cio', in attesa del dibattito parlamentare sui documenti dell'antimafia, predisposti dal comitato antiriciclaggio, che hanno l'obiettivo primario di pervenire ad una commissione parlamentare di inchiesta sul gioco d'azzardo. L'indagine, portata avanti, in questi mesi, dal comitato antiricliclaggio, presieduto dal senatore Li Gotti, e che, tra poche settimane, sara' sottoposta all'approvazione della commissione antimafia, in sede plenaria, quindi resa pubblica, risulta sinceramente sconvolgente. Spero che, almeno allora, il sistema mediatico nazionale ed il mondo dell'informazione escano dal torpore ed informino adeguatamente la pubblica opinione sullo stato della situazione". - www.ilvelino.it - (com/gat) 121324 MAG 11 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 17/05/2011 @ 07:02:00, in Il commento politico, linkato 393 volte)
Amministrative Piano di Sorrento e Vico Equense. Lauro (PdL): Felicitazioni ed auguri di buon lavoro ai rieletti Sindaci, Giovanni Ruggiero e Gennaro Cinque, e a tutti i consiglieri comunali, nella certezza che sapranno onorare la fiducia espressa dai cittadini, con un rinnovato impegno per la crescita civile, economica e sociale di Piano di Sorrento e di Vico Equense, nel rispetto dei valori della legalità e della democrazia.
In relazione ai risultati delle elezioni amministrative di Piano di Sorrento e di Vico Equense, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha dichiarato: "La rielezione di Giovanni Ruggiero a Sindaco di Piano di Sorrento e di Gennaro Cinque a Sindaco di Vico Equense, con una straordinaria affermazione personale di entrambi, ed il risultato positivo delle liste, che li hanno lealmente sostenuti, premia ed esalta un impegno politico-amministrativo, serio, costante ed altamente produttivo, portato avanti, con determinazione e con coraggio, da Ruggiero e da Cinque, nel corso del primo mandato, e gli obiettivi conseguiti, al servizio esclusivo delle comunità amministrate. Questo importante successo, che testimonia, ancora una volta, la maturità e la lungimiranza di giudizio di un elettorato, che non ama le avventure e gli estremismi, ma apprezza la concretezza dell'operato degli amministratori, costituisce lo stimolo migliore per il loro secondo mandato, che sarà ancor più incisivo del primo e foriero di ulteriori obiettivi programmatici da conseguire, in quella nuova visione comprensoriale dei problemi della Penisola Sorrentina, che, oggi, accomuna unitariamente tutti gli amministratori locali della nostra terra. Nell'esprimere ai rieletti Sindaci, Ruggiero e Cinque, e a tutti i consiglieri comunali, le mie più vive felicitazioni, formulo gli auguri di buon lavoro, nella certezza che sapranno onorare la fiducia espressa dai cittadini, con un rinnovato impegno per la crescita civile, economica e sociale di Piano di Sorrento e di Vico Equense, nel rispetto dei valori della legalità e della democrazia."
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Agenzie di stampa
COMUNALI: LAURO (PDL), BUON LAVORO A SINDACI PIANO DI SORRENTO E VICO EQUENSE =
RIELETTI GIOVANNI RUGGIERO E GENNARO CINQUE, PREMIATO IMPEGNO
POLITICO E AMMINISTRATIVO
Roma, 16 mag. - (Adnkronos) - "La strepitosa rielezione di
Giovanni Ruggiero a sindaco di Piano di Sorrento e di Gennaro Cinque a
sindaco di Vico Equense, con una straordinaria affermazione personale
di entrambi, e il risultato positivo delle liste che li hanno
lealmente sostenuti, premia ed esalta un impegno
politico-amministrativo, serio, costante e altamente produttivo,
portato avanti, con determinazione e coraggio,nel corso del primo
mandato, e gli obiettivi conseguiti, al servizio esclusivo delle
comunita' amministrate''. Il senatore Raffaele Lauro (PdL) commenta
cosi' i risultati delle elezioni nei Comuni campani di Piano di
Sorrento e Vico Equense.
''Questo importante successo, che testimonia ancora una volta la
maturita' e la lungimiranza di giudizio di un elettorato, che non ama
le avventure e gli estremismi, ma apprezza la concretezza dell'operato
degli amministratori - sottolinea Lauro - costituisce lo stimolo
migliore per il loro secondo mandato, che sara' ancor piu' incisivo
del primo e foriero di ulteriori obiettivi programmatici da
conseguire, in quella nuova visione comprensoriale dei problemi della
Penisola Sorrentina, che, oggi, accomuna unitariamente tutti gli
amministratori locali della nostra terra''.
''Nell'esprimere ai rieletti sindaci, Ruggiero e Cinque, e a
tutti i consiglieri comunali, le mie piu' vive felicitazioni, formulo
gli auguri di buon lavoro - conclude il senatore Pdl - nella certezza
che sapranno onorare la fiducia espressa dai cittadini, con un
rinnovato impegno per la crescita civile, economica e sociale di Piano
di Sorrento e di Vico Equense, nel rispetto dei valori della legalita'
e della democrazia".
(Sin/Pn/Adnkronos)
16-MAG-11 18:36
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Di Raffaele Lauro (del 19/05/2011 @ 08:53:29, in Il commento politico, linkato 609 volte)
In relazione all'annunzio, dato stamane, a Roma, dal Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sulla definizione del Testo Unico delle Leggi Antimafia, che dovrebbe approdare in Parlamento, dopo l'approvazione, entro la fine di maggio, in Consiglio dei Ministri, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Antimafia, ha dichiarato: "Si tratta di un obiettivo lungamente atteso e che, finalmente, giunge all'approdo parlamentare. È un risultato che onora il Ministro dell'Interno ed il Governo, perché consentirà l'interpretazione univoca di un insieme coordinato di norme per la lotta alla criminalità organizzata, il più avanzato del mondo." "Un'approfondita discussione parlamentare sul Testo Unico, inoltre, consentirà - ha concluso Lauro - di verificare anche l'adeguatezza della vigente legislazione antiracket ed antiusura, nonché l'esigenza di misure contro il gioco d'azzardo illegale, in mano alla criminalità organizzata, che è diventato uno dei più raffinati strumenti di riciclaggio del danaro sporco, proveniente da attività illecite."
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Agenzie di stampa
MAFIA: LAURO (PDL), TESTO UNICO LEGGI ANTIMAFIA OBIETTIVO LUNGAMENTE ATTESO =
'RISULTATO CHE FA ONORE AL GOVERNO E AL MINISTRO MARONI'
Roma, 18 mag. (Adnkronos) - "Un obiettivo lungamente atteso e
che, finalmente, giunge all'approdo parlamentare". Con queste parole
il senatore del Pdl Raffaele Lauro commenta l'annuncio dato dal
ministro dell'Interno, Roberto Maroni sul testo unico delle leggi
antimafia, pronto per essere presentato in Consiglio dei ministri e
subito dopo sottoposto all'approvazione del Parlamento.
"E' un risultato che onora il ministro e il governo - sottolinea
Lauro - perche' consentira' l'interpretazione univoca di un insieme
coordinato di norme per la lotta alla criminalita' organizzata, il
piu' avanzato del mondo. Un'approfondita discussione parlamentare
consentira' di verificare anche l'adeguatezza della vigente
legislazione antiracket e antiusura, nonche' l'esigenza di misure
contro il gioco d'azzardo illegale, in mano alla criminalita'
organizzata, che e' diventato uno dei piu' raffinati strumenti di
riciclaggio del danaro sporco, proveniente da attivita' illecite".
(Sin/Ct/Adnkronos)
18-MAG-11 17:53
NNNNGiochi: Lauro, Testo Unico Antimafia anche contro gioco illegale
Roma, 18 MAG (Il Velino/Agicos) - In relazione la
notizia di questa mattina del Ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, sulla definizione del Testo Unico delle Leggi
Antimafia - che dovrebbe approdare in Parlamento, dopo
l'approvazione, entro la fine di maggio - il senatore
Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Antimafia, ha
dichiarato: "Si tratta di un obiettivo lungamente atteso e
che, finalmente, giunge all'approdo parlamentare. E' un
risultato che onora il Ministro dell'Interno ed il Governo,
perche' consentira' l'interpretazione univoca di un insieme
coordinato di norme per la lotta alla criminalita'
organizzata, il piu' avanzato del mondo. Un'approfondita
discussione parlamentare sul Testo Unico, inoltre,
consentira' - ha concluso Lauro - di verificare anche
l'adeguatezza della vigente legislazione antiracket ed
antiusura, nonche' l'esigenza di misure contro il gioco
illegale, in mano alla criminalita' organizzata, che e'
diventato uno dei piu' raffinati strumenti di riciclaggio del
danaro sporco, proveniente da attivita' illecite." -
www.ilvelino.it - (agc)
181845 MAG 11 NNNN
MAFIA. LAURO: BENE MARONI SU TESTO UNICO LEGGI ANTIMAFIA
(DIRE) Roma, 18 mag. - "Si tratta di un obiettivo lungamente
atteso e che, finalmente, giunge all'approdo parlamentare. È un
risultato che onora il ministro dell'Interno ed il Governo,
perche' consentira' l'interpretazione univoca di un insieme
coordinato di norme per la lotta alla criminalita' organizzata,
il piu' avanzato del mondo". Cosi' il senatore Raffaele Lauro del
Pdl, commenta l'annuncio del ministro Maroni sulla definizione
del Testo unico delle leggi antimafia.
"Un'approfondita discussione parlamentare sul Testo unico- ha
concluso Lauro- consentira' di verificare anche l'adeguatezza
della vigente legislazione antiracket ed antiusura, nonche'
l'esigenza di misure contro il gioco d'azzardo illegale, in mano
alla criminalita' organizzata, che e' diventato uno dei piu'
raffinati strumenti di riciclaggio del danaro sporco, proveniente
da attivita' illecite".
(Com/Vid/ Dire)
18:50 18-05-11
NNNN
MAFIA: LAURO (PDL), BENE MARONI SU TESTO UNICO ANTIMAFIA
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - ''Si tratta di un obiettivo
lungamente atteso e che, finalmente, giunge all'approdo
parlamentare. E' un risultato che onora il Ministro dell'Interno
ed il Governo, perche' consentira' l'interpretazione univoca di
un insieme coordinato di norme per la lotta alla criminalita'
organizzata, il piu' avanzato del mondo''. Cosi' il senatore del
Pdl Raffaele Lauro, commenta l'annuncio del ministro Maroni
sulla definizione del Testo Unico delle Leggi Antimafia.
''Un'approfondita discussione parlamentare sul Testo Unico,
inoltre - sostiene Lauro - consentira' di verificare anche
l'adeguatezza della vigente legislazione antiracket ed
antiusura, nonche' l'esigenza di misure contro il gioco
d'azzardo illegale, in mano alla criminalita' organizzata, che
e' diventato uno dei piu' raffinati strumenti di riciclaggio del
danaro sporco, proveniente da attivita' illecite.''.(ANSA).
COM-SES
18-MAG-11 19:47 NNNN
Mafia/ Lauro: Bene Maroni su testo unico leggi antimafia
Confronto parlamentare migliorarerà anche norme gioco d'azzardo
Roma, 18 mag. (TMNews) - "Si tratta di un obiettivo lungamente
atteso e che, finalmente, giunge all'approdo parlamentare. È un
risultato che onora il Ministro dell'Interno ed il Governo,
perché consentirà l'interpretazione univoca di un insieme
coordinato di norme per la lotta alla criminalità organizzata, il
più avanzato del mondo." Lo ha sottolineato il senatore Raffaele
Lauro, componente Pdl della commissione Antimafia, commentando
l'annuncio del ministro Maroni sulla definizione del Testo Unico
delle Leggi Antimafia.
"Un'approfondita discussione parlamentare sul Testo Unico - ha
aggiunto Lauro - consentirà di verificare anche l'adeguatezza
della vigente legislazione antiracket ed antiusura, nonché
l'esigenza di misure contro il gioco d'azzardo illegale, in mano
alla criminalità organizzata, che è diventato uno dei più
raffinati strumenti di riciclaggio del danaro sporco, proveniente
da attività illecite.".
Pol/Tor
181905 mag 11
MAFIA: LAURO, BENE MARONI SU TESTO UNICO LEGGI ANTIMAFIA =
(ASCA) - Roma, 18 mag - ''Si tratta di un obiettivo
lungamente atteso che onora il ministro dell'Interno ed il
governo''. Cosi' il senatore Pdl, Raffaele Lauro commenta
l'annuncio del ministro Maroni sulla definizione del Testo
unico delle leggi antimafia.
''Il testo unico - continua Lauro - consentira'
l'interpretazione univoca di un insieme coordinato di norme
per la lotta alla criminalita' organizzata, il piu' avanzato
del mondo. Un'approfondita discussione parlamentare sul testo
unico, inoltre, consentira' di verificare anche l'adeguatezza
della vigente legislazione antiracket ed antiusura, nonche'
l'esigenza di misure contro il gioco d'azzardo illegale, in
mano alla criminalita' organizzata, che e' diventato uno dei
piu' raffinati strumenti di riciclaggio del danaro sporco,
proveniente da attivita' illecite.''.
com-njb/mau/lv
181905 MAG 11
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