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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 02/06/2009 @ 22:20:13, in Il commento politico, linkato 419 volte)
AL MINISTRO ALTERO MATTEOLI
Conoscendo la Tua sensibilità per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, mi permetto di investirTi direttamente di una delicata questione, che sta creando gravissime preoccupazioni nella cittadinanza, negli amministratori locali e in tutti gli operatori economici (in primis: albergatori, ristoratori, commercianti) della Penisola Sorrentina, uno dei comparti turistici più importanti e qualificati del nostro Paese, del quale mi sento, per origine e per appartenenza, un'espressione, politica ed istituzionale.
Ho approfondito questa questione, di recente, con il Prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, che mi legge, in un incontro da me richiesto e al quale hanno partecipato i rappresentanti, regionali e locali, della Federalberghi.
Mi riferisco ai lavori di costruzione della variante alla SS 145 tra il km. 11+600 ed il km 14+000, per la realizzazione degli impianti tecnologici e di sicurezza e conseguente chiusura della galleria "Seiano", nel Comune di Vico Equense.
Chiedo alla Tua cortesia di convocare, al più presto, a Roma, una riunione con tutti i soggetti istituzionali, territoriali ed economici interessati (e, naturalmente, la Prefettura di Napoli, i Sindaci della Penisola Sorrentina ed i rappresentanti delle categorie economiche), per un confronto, alla Tua autorevole presenza, con i vertici dell'ANAS, per verificare:
- se sono state eseguite tutte le opere, programmate nei tre mesi di già intervenuta chiusura della galleria (gennaio-marzo 2009), che hanno provocato danni economici al territorio;
- la possibilità di rivedere parzialmente le prossime date di chiusura della galleria, previste nel 2009-2010 e 2010-2011 (dal 15 ottobre 2009 al 15 aprile 2010; dal 15 ottobre 2010 al 15 aprile 2011), in quanto troppo estese e in grado di arrecare ancor più gravi, forse irreparabili, danni economici e di immagine all'intero comparto turistico-commerciale (i tempi di percorrenza media da Napoli a Sorrento sfiorano le tre ore!).
La revisione parziale delle date di chiusura dovrebbe tenere conto dei seguenti suggerimenti:
- la chiusura al 15 di ottobre del 2010 e del 2011 è da considerarsi prematura, perchè i grandi operatori turistici concludono i loro programmi a fine ottobre;
- la Pasqua del 2010 ricade il 4 aprile 2010 e, per l'economia locale, i periodi natalizi e pasquali sono da salvaguardare, perchè essenziali ai bilanci delle aziende.
Premesso che tutti, nessuno escluso, hanno la piena consapevolezza della necessità di realizzare sempre migliori e più sicuri collegamenti tra Napoli e Sorrento, anche attraverso l'importante opera dell'ANAS,
è necessario che, nella riunione, si decida:
- la rimodulazione intelligente delle date di chiusura, tenendo conto degli argomenti esposti;
- l'assoluta certezza che i tempi di esecuzione siano rispettati, senza ulteriori proroghe, a dopo il 2011;
- l'istituzione di un "nucleo di controllo dei lavori in corso di esecuzione", a carattere indipendente, nominato dal Tuo dicastero, che garantisca le Amministrazioni Locali e gli operatori economici sull'andamento dei lavori e sulla conclusione degli stessi, anche attraverso, se necessaria, l'adozione di tre turni di lavoro o di ogni altra iniziativa, finalizzata alla velocizzazione dei lavori;
- il potenziamento, di intesa con la Regione Campania, delle vie del mare".
Confido nel Tuo tempestivo e, come sempre, concreto intervento per ottenere dall'ANAS, nell'auspicata riunione a Roma, le assicurazioni e gli impegni indicati, anche perchè, in caso di inadempienze ingiustificate, da parte dell'ANAS, non esiterò ad organizzare e a guidare un'azione collettiva di risarcimento per i danni economici, subiti dall'economia sorrentina.
Di Raffaele Lauro (del 02/06/2009 @ 22:26:49, in Il commento politico, linkato 468 volte)
ELEZIONI LAURO (PdL): "La sinistra ne uscirà con le ossa rotte, ma al PdL non basterà soltanto vincere, ma dovrà governare bene, specie nel Mezzogiorno, con un'azione politico-amministrativa, trasparente e legale, che scoraggi ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata". Nel comizio di chiusura della campagna elettorale, a Sorrento, il sen. Raffaele Lauro, membro della Commissione Parlamentare Antimafia, ha rivolto un invito alle elettrici ed agli elettori, affinchè rafforzino la rappresentanza de "Il Popolo della Libertà" nel Parlamento Europeo, nel Consiglio Provinciale di Napoli e nei Comuni vesuviani. "La sinistra ne uscirà con le ossa rotte e subirà, in questa competizione, una vera batosta elettorale. La maggioranza del popolo italiano confermerà, il 6 e 7 giugno, il consenso e la fiducia al PdL e al Governo Berlusconi per continuare, nel corso della XVI Legislatura, l'azione riformatrice e la modernizzazione, di cui il nostro Paese ha bisogno e che tutti si attendono, nel rispetto della volontà popolare, espressa il 13 e 14 aprile 2008". " La vittoria alla Provincia di Napoli - ha aggiunto il sen. Lauro -, con Cesaro Presidente, sarà il preludio per le nuove sconfitte del centro-sinistra, prima alla Regione Campania e, poi, al Comune di Napoli". "Non basterà, tuttavia, per la nostra parte politica, sotto la guida di Berlusconi, solo vincere, ma sarà necessario governare e governare bene, attraverso anche il rinnovo della classe dirigente e un'azione politico-amministrativa, trasparente e legale, che scoraggi ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata".
Di Raffaele Lauro (del 09/06/2009 @ 20:29:08, in Il commento politico, linkato 477 volte)
Il Sen. Lauro (PdL) ha indirizzato un messaggio di ringraziamento agli elettori e alle elettrici della Penisola Sorrentina e dell’Isola di Capri: “Ringrazio, di cuore, tutti gli elettori e le elettrici della Penisola Sorrentina e dell’Isola di Capri, che hanno votato, con forza, “Il Popolo della Libertà”, il Presidente Silvio Berlusconi, il neo-eletto Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ed hanno sostenuto, con convinzione, la candidata del PdL alla Provincia, Rosa Russo (26,62%). Formulo ai neo-eletti Consiglieri Provinciali della Penisola Sorrentina, Pietro Sagristani (21,23%) e Raffaele Apreda (4,79%), le più vive felicitazioni e gli auguri di buon lavoro alla Provincia di Napoli, sotto la guida del Presidente Cesaro”.
Di Raffaele Lauro (del 10/06/2009 @ 21:55:40, in Il commento politico, linkato 457 volte)
Di intesa con gli eredi e con gli organizzatori del Premio Penisola Sorrentina "Arturo Esposito", patrocinato, tra l'altro, dalla Presidenza della Repubblica e dal Senato della Repubblica, la Famiglia Lauro ha istituito, per il 2009, una sezione di "Awards", dedicata alla memoria di Aniello Lauro, Direttore Generale del Grand Hotel Splendide Royal di Lugano e personalità del management alberghiero internazionale, scomparso a Lugano (Svizzera) il 26 febbraio 2008.
I due riconoscimenti saranno assegnati, rispettivamente: il primo, ad un general manager, a livello mondiale, di hotel o catena di alberghi cinque stelle lusso; il secondo, ad un albergatore italiano, nonchè general manager di albergo o alberghi cinque stelle lusso, con sede in Italia.
"L'obiettivo degli Awards - ha spiegato il senatore del Pdl Raffaele Lauro - è l'esaltazione, nel ricordo di mio fratello, anche sul piano mediatico generale e sulla stampa specializzata, dell'impegno insostituibile di coloro che, con la loro consolidata professionalità e con la loro straordinaria creatività, e talvolta sacrificio, garantiscono la più alta qualità dei servizi negli alberghi di lusso del Mondo e, in particolare, in Italia. Quella che mio fratello definiva l'arte dell'ospitalità e dell'accoglienza".
"E' noto - ha aggiunto Lauro - che la qualità dei servizi alberghieri giocherà un fondamentale ruolo strategico nella competitività del nostro turismo, sul mercato internazionale e su quello europeo-mediterraneo".
La cerimonia di premiazione dell'Edizione 2009 è stata già fissata, per sabato 24 ottobre 2009, a Piano di Sorrento, a Villa Fondi, mentre la sede permanente del Premio, per le successive edizioni e premiazioni, sarà Sorrento. Ai premiati sarà consegnato una statuetta d'oro, che diverrà l'emblema del Premio, oggi in fase avanzata di elaborazione progettuale e creativa, da parte di un grande artista e Maestro di origini sorrentine, Vincenzo Stinga.
"Il valore ispiratore di questa mia iniziativa - ha concluso Lauro - in una fase di crisi generale dei valori occidentali e dell'economia mondiale, aspira ad affermare e a rilanciare lo spirito, positivo ed insostituibile, della privata intrapresa turistico-alberghiera, in un comparto così significativo dell'economia nazionale, campana e sorrentina".
Di Raffaele Lauro (del 11/06/2009 @ 15:58:32, in Il commento politico, linkato 460 volte)
POMPEIAN PROFECY
di Raffaele Lauro
1. Una giovane fanciulla di colore, Namina, appena quindicenne arriva in Italia, a Lampedusa, su una barca di nuovi schiavi. Ha subito già l’infibulazione, ma è di una bellezza statuaria, dai tratti principeschi, ha grandi occhi verdi su un corpo scuro, di ebano, un fisico perfetto nelle forme, una natura profetica, per cui suscita in tutti gli uomini che l’avvicinano un grande desiderio sessuale, specie nelle persone anziane. Il padre, un capo tribù maghrebino, l’ha venduta, per tale qualità, per una grande somma, ad un potente mercante di carne umana, che, dopo averla sessualmente testata, la fa arrivare direttamente sul mercato della prostituzione italiana. Prima a Napoli e, poi, per decisione della camorra, viene offerta ai clienti, di notte, sul viale antistante gli Scavi di Pompei. Neppure il boss locale della camorra ha resistito a Namina e, piccandosi di essere uomo di cultura, le impone il nome di un’antica e famosa prostituta pompeiana: Domitilla. Tra i cultori del genere, specie anziani, diventa immediatamente nota per le sue specialità erotiche, che pratica con perfezione scientifica e, sempre, senza alcun coinvolgimento fisico o emotivo. Domitilla è una ragazza intelligente e vuole capire non solo il perché della sua condizione, ma anche il significato del suo nome. Sera dopo sera, con i clienti, cerca di apprendere, finché le capita un anziano professore di letteratura latina, che le rivela la storia di Domitilla. Approfittando della sua “ produttività “ sessuale (Namina - Domitilla è ricercatissima!) chiede al capo camorra di visitare i “luoghi” di Domitilla: i lupanari, i calchi del Museo Vesuviano e, con l’aiuto dell’anziano professore, ogni traccia che la colleghi alla storia della antica donna ed alla sua tragedia umana, nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. . Consapevole della sua forza erotica e della potenzialità economica, la nuova “ Domitilla” propone al capo camorra di offrire un’emozione in più ai facoltosi clienti, che, ora, se la contendono a colpo di migliaia di euro: offrire i servizi sessuali, all’interno del restaurato lupanare di Pompei di notte. La camorra corrompe tutti (guardiani, polizia, etc.) e riesce ogni notte a ricreare, nell’antico lupanare, l’attività della nuova Domitilla.
2. Quanto più Domitilla esercita, di notte, nel lupanare, tanto più si immedesima nel ruolo dell’antica Domitilla e acquista progressivamente la consapevolezza che l’antica schiava sia una sua lontanissima antenata. La nuova e la vecchia Domitilla sono ormai la stessa cosa. Convertuntur. Le immagini della riduzione in schiavitù, antiche e recenti, si sovrappongono nella mente della ragazza: la partenza dal villaggio, le prime violenze, il passaggio in mare e la nuova terribile condizione di schiava del sesso. Nel corso degli amplessi, pagati profumatamente, Domitilla parla in latino e agli sconvolti (ed affascinanti) clienti, che poco comprendono, se non la straordinarietà della cosa, racconta la vita della Pompei antica. Solo l’anziano professore si rende subito conto di quanto sia accaduto e chiede a Domitilla di descrivergli le ultime ore di Pompei, dando fondo a tutte le sue risorse finanziarie (vende anche un appartamento!) per frequentarla di notte nel lupanare. La camorra si frega le mani per il grande affare, ma non percepisce quanto stia accadendo.
3. Man mano che trascorrono le settimane, Domitilla diviene sempre più inquieta, sofferente. Nel corso dei servizi erotici, appare sempre più alterata e sconvolta, si sente progressivamente travolta da uno spirito profetico. I clienti credono si tratti di ulteriori “performances” dell’ormai famosa prostituta nera e se la contendono a colpi di migliaia di euro. Solo il professore coglie il messaggio profetico, che, prima in modo frammentario, e, poi, in maniera sempre più precisa, viene da lui ricostruito, come “voce profonda” del magma incandescente. È imminente una nuova eruzione del Vesuvio, devastante, che produrrà milioni di morti e colpirà l’intera area vesuviana. Il professore è tormentato se avvertire o meno le autorità, a partire dal prefetto, nel timore di dover svelare la inverosimile storia e passare per un vecchio, vizioso ed esaltato. Pensa anche di avvertire il boss della camorra, ma, poi, la paura di ritorsioni su Domitilla lo fa desistere. Man mano che si avvicina la data profetizzata, il professore viene preso da una sorta di fascino dell’evento, cresce in lui non tanto il desiderio di verificare la profezia della donna amata (ne è certo!), quanto viene preso dalla bellezza di una tragedia, così vasta, e dalla lezione della storia. Tenta di confessarsi anche dal suo padre spirituale, nella Basilica della Madonna del Rosario, ma ne riceve solo un conforto pietoso, come rivolto ad un vecchio satiro, ad un maniaco.
4. Il professore si adopera da solo per organizzare la salvezza di Domitilla. Prepara un piano dettagliato per farla sfuggire al suo tragico destino. Ma Domitilla pone come condizione che anche il professore fugga con lei. Lui non vuole partire, vuole essere presente e vivere, consapevolmente, la rinnovata tragedia. La data è vicina. In quella notte, in quell’alba, la terra comincerà a tremare.
5. Decidono allora di non partire, eroi consapevoli degli eventi, di vivere consapevolmente la loro tragedia. Liberatoria, per Domitilla, della schiavitù, e, per il professore, della vecchiaia incombente. Non gli par vero al professore di morire nelle viscere della Storia, di quella storia antica, tanto amata, come una ragione di vita. Il professore affitta per un’intera notte Domitilla e si reca nel Lupanara, al modo consueto. Parlano, nell’attesa della vita e della morte, in una tenera notte d’amore e di affetto. Poi, all’alba, un urlo di Domitilla accompagna l’inizio del terremoto e dell’eruzione devastatrice.