\\ Home Page : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 19/09/2011 @ 12:34:30, in Il commento politico, linkato 363 volte)
NOTE CRITICHE SULLA MANOVRA DI FERRAGOSTO
E la crescita? A quando le riforme strutturali?
I mercati attendono risposte chiare
di Raffaele Lauro
L’economia italiana, di trimestre in trimestre, ristagna (+0,8% tendenziale nel 2° trimestre 2011), i conti pubblici non migliorano come atteso (debito pubblico al 120% PIL quest’anno), e le prospettive di crescita peggiorano sotto il peso delle manovre, in un quadro già di rallentamento dell’economia europea e mondiale, che non offre compensazioni al rigore interno.
Il Parlamento ha approvato, sollecitamente, sotto la spinta della speculazione finanziaria, questo nuovo round di drastiche misure, ma la domanda è: come mai l’artefice di queste manovre, che ha tenuto in mano le leve della finanza pubblica e dell’economia, per gran parte degli anni 2000, non ha distribuito il rigore lungo il corso del decennio, rendendolo più sopportabile? Perché si è fatto poco, nella prima metà dello scorso decennio, e ora ci si deve precipitare ad applicare una terapia falcidiante non solo per l’economia, ma per l’intera società? E non è finita, perché il provvedimento in esame presenta diverse falle. Quali?
Prima fra tutte, va sottolineata la carenza di interventi che sostengano la crescita delle attività produttive e servano a innalzare il potenziale produttivo del Paese. Se il rigore in questi frangenti è necessario e non consente alcun impulso quantitativo alla domanda pubblica, è pur sempre possibile, entro questi limiti promuovere una diversa destinazione delle risorse pubbliche e private, che privilegi la formazione di capitale produttivo, una differente configurazione della tassazione che incentivi un incremento di competitività e produttività, vero tallone di Achille dell’economia, uno smantellamento dei privilegi e delle posizioni di rendita, che danno a pochi, a spese del benessere del Paese, un radicale allentamento delle tante rigidità che ingabbiano lo sviluppo economico.
Ben poco di quanto richiesto si trova in questa manovra e, quindi, è probabile che il PIL crescerà meno del previsto, ovvero come stima la Banca d’Italia, decisamente meno dell’1% nel prossimo biennio. Ciò vuol dire che continuerà la stagnazione economica, con la conseguenza che nuove misure di austerità saranno necessarie, in breve tempo, per centrare gli obiettivi di disavanzo in rapporto al PIL.
È singolare, al riguardo, che solo dopo avere proposto queste misure l’artefice della manovra si accorga di essere caduto in un circolo vizioso di minore crescita, che induce a maggiore rigore e, quindi, a un ulteriore rallentamento economico. Ne è prova la revisione delle proiezioni di PIL, che sta avvenendo in ritardo rispetto alla presentazione della manovra e, con ogni probabilità, evidenzierà il bisogno di un’ancora maggiore austerità.
Un altro difetto del provvedimento sta nell’essere sbilanciato nel senso del prelievo di risorse dagli italiani, piuttosto che del taglio della spesa pubblica, particolarmente di quella improduttiva, e del recupero di efficienza e produttività nell’offerta di servizi pubblici. Ciò nonostante l’abolizione del contributo di solidarietà sui lavoratori privati, mentre resta quello sui dipendenti pubblici e sui pensionati.
Questa abolizione è stata sostituita da un’intensificazione del contrasto all’evasione fiscale, ma si sa bene che i relativi proventi sono difficilmente quantificabili a priori ed aleatori. Si consideri anche che reprimendo giustamente l’evasione fiscale si ottiene anche la scomparsa di attività in nero che, nel breve termine, non potranno proseguire alla luce del sole, a causa della mutata convenienza.
In ogni caso, la pressione fiscale è destinata a scalare il picco del 44,5% del PIL nel 2014, se non prima, ma in realtà potrebbe salire molto di più, visto che è probabile che per raggiungere gli obiettivi di bilancio si dovrà fare uso della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, che prevede tra l’altro un inasprimento dell’imposizione indiretta. Inoltre, è probabile che Regioni e Comuni reagiranno alla decurtazione dei trasferimenti da parte dello Stato, inasprendo tariffe e addizionali.
La composizione stessa del prelievo resta insoddisfacente, perché si accanisce sulle retribuzioni e sui risparmi, che sono essenziali fattori di crescita. Al tempo stesso, non allevia il peso dell’IRAP e dei contributi non previdenziali, misura che potrebbe fornire un significativo supporto alle imprese per migliorare la competitività ed ampliare la domanda di lavoro e di investimenti.
Stimolare la produttività, tanto nel settore privato che nel pubblico, dovrebbe invece essere assunto a priorità al pari del risanamento dei conti pubblici, perché la crescita vada di pari passo col rigore di bilancio.
Sul versante della spesa preoccupa il continuo declino degli interventi a favore degli investimenti, che dovrebbero ridursi in valore del 15 % nel triennio 2011-13 e molto di più al netto dell’inflazione.
Né attenua questa preoccupazione l’aver assegnato 2 miliardi al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica, perché la sua destinazione finale è imprecisata e le finalità sono state finora disparate. Avevo già deprecato questa tendenza in precedenti interventi in Aula al Senato. Oggi, con maggiore enfasi, pur nel rispetto della disciplina di gruppo, ritengo doveroso sollecitare il Governo a fare una chiara inversione di tendenza, concentrando più risorse su quei progetti d’investimento che contribuiscono alla competitività del sistema e su quelli che godono del concorso finanziario dell’UE.
Mentre si taglia la spesa più produttiva, rimane molto aleatoria la riduzione di quella per il sistema politico. Per esempio, l’abolizione delle Province seguirà un percorso di norma costituzionale che ne allunga i tempi, ma nulla vieta di anticiparne gli effetti mediante l’aggregazione di fatto delle funzioni con quelle delle Regioni e dei Comuni nelle more della definitiva approvazione della norma. Inoltre, molto di più si potrebbe fare per eliminare i troppi privilegi degli ex-parlamentari, un’azione che da tempo invoco per tutti coloro che finora ne godono, indipendentemente da quando eletti. Ciò gioverebbe grandemente all’immagine della politica nell’opinione pubblica.
Nell’insieme, per il contenimento delle spese pubbliche si avverte sempre più l’urgenza di un cambiamento di metodo, attraverso una più intensa e continua applicazione della revisione annuale (spending review) di ciascun capitolo di spesa, al fine di valutarne la ragion d’essere e la rispondenza a criteri di efficienza e di qualità dei servizi attraverso l’impiego di indicatori quantitativi. In tal modo sarà possibile identificare meglio le aree in cui incidere maggiormente con tagli, preservando al contempo quelle di maggior merito per la società e l’economia. Al tempo stesso questa revisione può forzare gli enti di spesa a riorganizzare le loro strutture e migliorare la gestione, perseguendo produttività e qualità dei servizi.
Tra le misure strutturali, un plauso va espresso per la liberalizzazione del commercio e di parte dei servizi pubblici locali, e per il riordino della normativa sulle professioni regolamentate. Resta tuttavia il rischio che, a queste disposizioni di principio, non seguano norme applicative coerenti ed efficaci per rinnovare la concorrenza e l’efficienza, ma si continui a proteggere sacche di quasi-rendita, che sono costose per lo sviluppo economico. Anche sul fronte della semplificazione amministrativa, i progressi sono modesti, mentre potrebbe dare una scossa positiva al sistema produttivo una più coraggiosa riforma strutturale, perfino intervenendo sui principi per l’esercizio delle autonomie da parte degli enti locali.
Per completare il quadro delle riforme di struttura che sono urgenti in questa fase, bisognerebbe aggiungere interventi per promuovere l’occupazione giovanile, ben sapendo che attualmente un’elevata disoccupazione si concentra tra i giovani e le donne. Per non disperdere il capitale umano rappresentato dalle nuove leve del lavoro è opportuno mettere in campo un intervento aggiuntivo alla recente riforma dell’apprendistato, che permetta di incentivare il superamento del divario tra le competenze professionali richieste dalle imprese e quelle offerte dai giovani.
Si è detto delle carenze e dei difetti della manovra approvata, ma vi è un altro aspetto che rende ogni valutazione necessariamente approssimativa. Mi riferisco ai continui cambiamenti degli interventi e all’incertezza che regna sull’impatto di molte misure sulle finanze pubbliche e sull’attività economica.
Ad esempio, ben poco di certo si può dire sui risultati dell’atteggiamento draconiano per il recupero dell’evasione fiscale, perché si è già visto in passato che gli introiti effettivi sono molto al di sotto delle stime e perfino degli stessi accertamenti fiscali. Lo stesso Ministero dell’Economia, d’altronde, segnala l’approssimazione nella stima degli effetti o la estrema difficoltà di fare valutazioni attendibili su alcune importanti misure. Per questo motivo è stata introdotta la “clausola di salvaguardia”.
Quindi, si potrebbe parlare di una manovra elusiva, che in definitiva implica un assegno in bianco all’esecutivo per aumentare i prelievi o decurtare ogni agevolazione fiscale nel tentativo di arrivare alle mete prefissate. La scarsa luce sugli effetti e l’assegno in bianco sui contenuti mostrano che il provvedimento approvato è lungi dal diradare l’incertezza che regna sulla sua efficacia e sulla capacità di assicurare una duratura messa in sicurezza dei conti pubblici.
Mentre i mercati finanziari si attendono risposte chiare ed efficaci sulla volontà del Paese e sulla capacità dell’economia di rispettare gli impegni finanziari, abbiamo approvato, quindi, un provvedimento dai contorni indefinibili. E i mercati non hanno mancato di rilevarlo immediatamente, lasciando lo spread tra il BTP ed il Bund, su livelli relativamente elevati.
Di Raffaele Lauro (del 19/09/2011 @ 12:32:40, in Il commento politico, linkato 353 volte)
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS ....
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari
———–
Onorevoli senatori. - Il presente disegno di legge costituzionale prospetta una consistente riduzione del numero di senatori e deputati, avendo quale unico obiettivo quello di conferire - attraverso un loro consistente snellimento - una maggiore autorevolezza e un più alto prestigio agli eletti nelle massime assemblee elettive.
Una rinnovata considerazione del valore della rappresentanza politica può, infatti, neutralizzare il discredito verso le istituzioni repubblicane, diffuso presso l'opinione pubblica e spesso alimentato da strumentali campagne di stampa.
La riduzione non più rinviabile del numero dei parlamentari, tuttavia, non può essere subordinata a un mero ed immotivato criterio numerico, magari modellato sulle aspirazioni dei partiti di appartenenza.
La proposta, al contrario, è fondata su una filosofia ben precisa, quella della composizione del Congresso e, in particolare, del Senato degli Stati Uniti, cioè di un organismo parlamentare ristretto, collegato agli Stati della Confederazione, di altissimo prestigio, di ampia rappresentanza, di concreta collegialità e di forte legame all'interesse generale della Nazione.
Sono eletti cinque senatori per ciascuna Regione, indipendentemente dal numero degli abitanti, con l'eccezione di tre per il Molise e di due per la Valle d'Aosta, per un totale di 95 senatori. Il numero dei membri della Camera dei deputati sarà il triplo di quelli del Senato.
Così come per il Senato americano, i 95 senatori della Repubblica sono eletti in numero eguale per ciascuna Regione, a prescindere dalla popolazione. Ciò costituisce un fattore di ulteriore rafforzamento dell'organo, sia sotto il profilo del prestigio sia sotto l'aspetto del rilievo costituzionale: il prestigio del Senato degli Stati Uniti discende proprio dall'essere espressione più alta del federalismo americano, dal momento che i 33 milioni di californiani accettano di avere due senatori al pari del mezzo milione di abitanti del Wyoming.
Il disegno di legge costituzionale, oltre alla pari rappresentanza di 5 senatori per Regione, comprese quelle a statuto speciale (fatta eccezione per il Molise e la Valle d'Aosta), provvede anche alla soppressione dell'istituto dei senatori a vita, sia quelli di diritto sia quelli di nomina presidenziale.
È prevista anche la soppressione della circoscrizione Estero. La rappresentanza degli Italiani residenti all'estero può essere adeguatamente garantita dal Governo, attraverso le sue strutture e i suoi organi.
L'insieme delle modifiche costituzionali qui proposte e sulle quali si auspica una larga convergenza parlamentare è volto, quindi, a raggiunge l'obiettivo di assicurare al sistema un punto di equilibrio tra l'esigenza di riduzione degli eccessi della rappresentanza e la necessaria autorevolezza, di cui debbono godere i rappresentanti.
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
Art. 1.
(Modifica all’articolo 56 della Costituzione)
1. All’articolo 56 della Costituzione, il secondo comma è sostituito dal seguente:
«Il numero dei deputati è di duecentoottantacinque.».
Art. 2.
(Modifiche all’articolo 57 della Costituzione)
1. All’articolo 57 della Costituzione sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il secondo comma è sostituito dal seguente:
«Il numero dei senatori elettivi è di novantacinque.»;
b) il terzo comma è sostituito dal seguente:
«Ogni Regione ha un numero di senatori pari a cinque; il Molise ne ha tre, la Valle d’Aosta due»;
c) il quarto comma è soppresso.
Art. 3.
(Soppressione dell’articolo 59 della Costituzione)
1. L’articolo 59 della Costituzione è soppresso.
Di Raffaele Lauro (del 12/09/2011 @ 08:33:17, in Il commento politico, linkato 418 volte)
Decennale 11 settembre. Lauro (PdL): Anche la classe politica italiana, come avvenuto negli USA, ritrovi l'unità dello spirito della Nazione per restituire, al nostro Paese, serenità e nuovo sviluppo
"Nel decennale di una data tragica che ha cambiato la storia del mondo, dell'occidente e di ciascuno di noi, mettendo in crisi tutti i riferimenti del passato, a partire dalla sicurezza, il ricordo commosso di tante vittime innocenti si traduca, oltre che nelle parole e nelle commemorazioni, in comportamenti coerenti per la salvaguardia della libertà e della democrazia, patrimonio comune, avversato dal terrorismo fondamentalista e difeso, nell'unità dello spirito della Nazione, dalla fermezza della risposta del Presidente George W. Bush e del popolo americano." Lo ha dichiarato stamane il sen. Raffaele Lauro del PdL, membro della commissione affari costituzionali del Senato, che ha aggiunto: "In una fase difficile, anche per l'Italia, di fronte alla crisi economica ed ai sacrifici, ancora da affrontare, per restituire serenità e nuovo sviluppo al nostro Paese, la classe politica e dirigente ritrovi la stessa unità dello spirito della Nazione nelle scelte ulteriori da affrontare, con il contributo costruttivo di maggioranza ed opposizione, senza stravolgere i processi democratici e smettendo un catastrofismo verbale quotidiano, che sta avvelenando la coesistenza civile."
-------------------------
Agenzie di stampa
11/9: LAURO (PDL), ANCHE CLASSE POLITICA ITALIANA RITROVI UNITA' SPIRITO NAZIONE =
Roma, 11 set. (Adnkronos) - "Nel decennale di una data tragica
che ha cambiato la storia del mondo, dell'Occidente e di ciascuno di
noi, mettendo in crisi tutti i riferimenti del passato, a partire
dalla sicurezza, il ricordo commosso di tante vittime innocenti si
traduca, oltre che nelle parole e nelle commemorazioni, in
comportamenti coerenti per la salvaguardia della liberta' e della
democrazia, patrimonio comune, avversato dal terrorismo
fondamentalista e difeso, nell'unita' dello spirito della Nazione,á
dalla fermezza della risposta del presidente George W. Bush e del
popolo americano". E' quanto afferma il senatore dl Pdl, Raffaele
Lauro, membro della commissione Affari costituzionali del Senato.
"In una fase difficile, anche per l'Italia -rimarca Lauro- di
fronte alla crisi economica ed ai sacrifici, ancora da affrontare, per
restituire serenita' e nuovo sviluppo al nostro Paese, la classe
politica e dirigente ritrovi la stessa unita' dello spirito della
Nazione nelle scelte ulteriori da affrontare, con il contributo
costruttivo di maggioranza ed opposizione, senza stravolgere i
processi democratici e smettendo un catastrofismo verbale quotidiano,
che sta avvelenando la coesistenza civile".
(Sin/Ct/Adnkronos)
11-SET-11 11:45
NNNN
Di Raffaele Lauro (del 09/09/2011 @ 17:52:09, in Il commento politico, linkato 391 volte)
Riduzione parlamentari. Lauro (PdL): Senato composto da 95 membri, Camera da 285, abolizione dell'istituto dei senatori a vita e abolizione della circoscrizione estero
Senato composto da 95 membri, Camera da 285, abolizione dell'istituto dei senatori a vita e abolizione della circoscrizione estero: questi gli elementi essenziali del disegno di legge costituzionale, di iniziativa del sen. Raffaele Lauro del PdL, membro della commissione affari costituzionali, presentato stamane al Senato. Il nuovo disegno di legge costituzionale si aggiungerà a quelli già incardinati nella prima commissione, la scorsa settimana, presentati rispettivamente dal sen. Zanda (Gruppo PD), dal sen. Benedetti Valentini (Gruppo PdL), dal sen. Peterlini (Gruppo UDC-SVP-AUT) e dai senatori Bodega e Mazzatorta (Gruppo Lega Nord). "La riduzione non più rinviabile del numero dei parlamentari non può essere subordinata ad un mero ed immotivato criterio numerico, magari modellato sulle aspirazioni dei partiti di appartenenza, altrimenti meglio sarebbe decidere con un'estrazione a sorte o con la tombola. Questa proposta è fondata su una filosofia, quella della composizione del Congresso e, in particolare, del Senato degli Stati Uniti, cioè di un organismo parlamentare ristretto, collegato agli Stati della Confederazione, di altissimo prestigio, di ampia rappresentanza, di concreta collegialità e di forte legame all'interesse generale della Nazione. Saranno eletti cinque senatori per ciascuna Regione, indipendentemente dal numero degli abitanti, con l'eccezione di tre per il Molise e due per la Valle d'Aosta, per un totale di 95 senatori della Repubblica. Il numero dei membri della Camera dei Deputati sarà il triplo di quelli del Senato, non uno in più."
-----------------------
Agenzie di stampa
MANOVRA BIS: LAURO (PDL), A MIA FIRMA DDL PER TAGLIO COSTI POLITICA =
(ASCA) - Roma, 9 set - Senato composto da 95 membri, Camera
da 285, abolizione dell'istituto dei senatori a vita e
abolizione della circoscrizione estero. Questi gli elementi
essenziali del disegno di legge costituzionale, di iniziativa
del senatore del Pdl e membro della commissione Affari
Costituzionali, Raffaele Lauro, presentato oggi al Senato. Il
nuovo disegno di legge costituzionale, spiega una nota, si
aggiungera' a quelli gia' incardinati la settimana scorsa
nella commissione Affari Costituzionali di palazzo Madama.
Per Lauro, ''la riduzione non piu' rinviabile del numero
dei parlamentari non puo' essere subordinata ad un mero ed
immotivato criterio numerico, magari modellato sulle
aspirazioni dei partiti di appartenenza''. Altrimenti,
sostiene, ''meglio sarebbe decidere con un'estrazione a sorte
o con la tombola''. Lauro sottolinea quindi come questo ddl
costituzionale, che porterebbe a un numero piu' che dimezzato
dei parlamentari, sia ''fondata su una filosofia, quella
della composizione del Congresso e, in particolare, del
Senato degli Stati Uniti''. In base alla proposta normativa
saranno eletti cinque senatori per ciascuna Regione,
''indipendentemente dal numero degli abitanti, con
l'eccezione di tre per il Molise e due per la Valle
d'Aosta''. In totale, ribadisce Lauro, verra' eletto ''un
totale di 95 senatori della Repubblica''. In base al ddl il
numero dei membri della Camera sara' il triplo di quelli del
Senato.
com-emb/mau/rob
091205 SET 11
NNNN
RIFORME. LAURO (PDL): PRESENTATO DDL SU RIDUZIONE PARLAMENTARI
"NO DECISIONE CON LA TOMBOLA MA GUARDIAMO A ESPERIENZA USA"
(DIRE) Roma, 9 set. - Senato composto da 95 membri, Camera da
285, abolizione dell'istituto dei senatori a vita e abolizione
della circoscrizione estero: questi gli elementi essenziali del
disegno di legge costituzionale, di iniziativa del senatore
Raffaele Lauro del Pdl, membro della Commissione Affari
Costituzionali, presentato oggi al Senato. Il nuovo disegno di
legge costituzionale si aggiungera' a quelli gia' incardinati la
settimana scorsa nella commissione Affari Costituzionali.
"La riduzione non piu' rinviabile del numero dei parlamentari-
spiega Lauro- non puo' essere subordinata ad un mero ed
immotivato criterio numerico, magari modellato sulle aspirazioni
dei partiti di appartenenza, altrimenti meglio sarebbe decidere
con un'estrazione a sorte o con la tombola. Questa proposta e'
fondata su una filosofia, quella della composizione del Congresso
e, in particolare, del Senato degli Stati Uniti, cioe' di un
organismo parlamentare ristretto, collegato agli Stati della
Confederazione, di altissimo prestigio, di ampia rappresentanza,
di concreta collegialita' e di forte legame all'interesse
generale della Nazione".
Quindi, prosegue Lauro, "saranno eletti cinque senatori per
ciascuna Regione, indipendentemente dal numero degli abitanti,
con l'eccezione di tre per il Molise e due per la Valle d'Aosta,
per un totale di 95 senatori della Repubblica. Il numero dei
membri della Camera dei Deputati sara' il triplo di quelli del
Senato, non uno in piu'".
(Com/Vid/ Dire)
12:02 09-09-11
NNNN
RIDUZIONE PARLAMENTARI, LAURO (PDL): PRESENTATO DDL
(9Colonne) Roma, 9 set - Senato composto da 95 membri, Camera da 285,
abolizione dell'istituto dei senatori a vita e abolizione della circoscrizione
estero: questi gli elementi essenziali del disegno di legge costituzionale, di
iniziativa del senatore Raffaele Lauro del Pdl, membro della Commissione
Affari Costituzionali, presentato oggi al Senato. Il nuovo disegno di legge
costituzionale si aggiungerà a quelli già incardinati la settimana scorsa
nella Commissione Affari Costituzionali. "La riduzione non più rinviabile del
numero dei parlamentari non può essere subordinata ad un mero ed immotivato
criterio numerico, magari modellato sulle aspirazioni dei partiti di
appartenenza, altrimenti meglio sarebbe decidere con un'estrazione a sorte o
con la tombola - afferma Lauro -. Questa proposta è fondata su una filosofia,
quella della composizione del Congresso e, in particolare, del Senato degli
Stati Uniti, cioè di un organismo parlamentare ristretto, collegato agli Stati
della Confederazione, di altissimo prestigio, di ampia rappresentanza, di
concreta collegialità e di forte legame all'interesse generale della Nazione.
Saranno eletti cinque senatori per ciascuna Regione, indipendentemente dal
numero degli abitanti, con l'eccezione di tre per il Molise e due per la Valle
d'Aosta, per un totale di 95 senatori della Repubblica. Il numero dei membri
della Camera dei Deputati sarà il triplo di quelli del Senato, non uno in
più".
(red)
091200 SET 11
RIFORME: LAURO (PDL), PORTARE SENATO A 95 MEMBRI E CAMERA A 285 =
DISEGNO LEGGE PER ABOLIZIONE SENATORI A VITA E CIRCOSCRIZIONE
ESTERO
Roma, 9 set. - (Adnkronos) - Senato composto da 95 membri,
Camera da 285, abolizione dell'istituto dei senatori a vita e della
circoscrizione estero: questi gli elementi essenziali del disegno di
legge costituzionale, di iniziativa del senatore del Pdl, Raffaele
Lauro, membro della commissione Affari costituzionali, presentato
stamane al Senato.
Il nuovo disegno di legge costituzionale si aggiungera' a quelli
gia' incardinati nella prima commissione la scorsa settimana,
presentati rispettivamente dal Luigi Zanda (Pd), Domenico Benedetti
Valentini (Pdl), da Oskar Peterlini (Udc-Svp-Aut) e dai senatori
Lorenzo Bodega e Sandro Mazzatorta (Lega Nord).
"La riduzione non piu' rinviabile del numero dei parlamentari
-spiega Lauro- non puo' essere subordinata ad un mero ed immotivato
criterio numerico, magari modellato sulle aspirazioni dei partiti di
appartenenza, altrimenti meglio sarebbe decidere con un'estrazione a
sorte o con la tombola''. (segue)
(Sin/Zn/Adnkronos)
09-SET-11 12:00
NNNN
RIFORME: LAURO (PDL), PORTARE SENATO A 95 MEMBRI E CAMERA A 285 (2) =
CINQUE SENATORI PER CIASCUNA REGIONE, 3 PER MOLISE E 2 PER VALLE
D'AOSTA
(Adnkronos) - ''Questa proposta -rimarca Lauro- e' fondata su
una filosofia: quella della composizione del Congresso e, in
particolare, del Senato degli Stati Uniti, cioe' di un organismo
parlamentare ristretto, collegato agli Stati della Confederazione, di
altissimo prestigio, di ampia rappresentanza, di concreta
collegialita' e di forte legame all'interesse generale della
Nazione''.
''Saranno eletti cinque senatori per ciascuna Regione, -spiega
ancora il senatore del Pdl- indipendentemente dal numero degli
abitanti, con l'eccezione di tre per il Molise e due per la Valle
d'Aosta, per un totale di 95 senatori della Repubblica. Il numero dei
membri della Camera dei Deputati -conclude- sara' il triplo di quelli
del Senato, non uno in piu'''.
(Sin/Zn/Adnkronos)
09-SET-11 12:07
NNNN
RIFORME:BIANCO(PD),E' MOMENTO VERITA' SU TAGLIO PARLAMENTARI
GIA' AVVIATO IN COMM. SENATO ESAME SEI DDL COSTITUZIONALI
(ANSA) - ROMA, 9 SET - ''Siamo arrivati al momento della
verita': nei prossimi giorni vedremo se davvero c'e' la volonta'
di proseguire sulla strada della riduzione del numero dei
parlamentari''. Lo sottolinea Enzo Bianco, capogruppo Pd in
commissione Affari Costituzionali del Senato, dove sono
all'esame sei ddl costituzionali sul dimezzamento del numero dei
parlamentari, di cui Bianco e' uno dei relatori. Il sesto e'
stato presentato oggi dal senatore del Pdl Raffaele Lauro.
''Mercoledi' scorso - ricorda Binaco - e' cominciato l'esame
parlamentare dei ddl e il presidente Vizzini si e' impegnato a
far si' che l'iter per il dibattito e l'esame dei provvedimenti
sia il piu' rapido possibile. E' ormai indispensabile che
l'Italia si metta allo stesso livello delle altre democrazie
parlamentari europee, che hanno un numero di parlamentari ben
inferiori al nostro''. ''Nei prossimi giorni - conclude Bianco -
potremo verificare se tutte le forze politiche sono intenzionate
a fare sul serio''.(ANSA).
COM-SES
09-SET-11 16:04 NNNN
RIFORME: LAURO (PDL), SENATO A 95 MEMBRI E CAMERA A 285
PRESENTATO SESTO DDL COSTITUZIONALE SU TAGLIO PARLAMENTARI
(ANSA) - ROMA, 9 SET - Un Senato composto da 95 membri, una
Camera con soli 285 deputati, abolizione dell' istituto dei
senatori a vita e della circoscrizione estero: e' la proposta di
taglio dei parlamentari per ridurre i costi della politica
contenuti nel disegno di legge costituzionale del senatore del
Pdl, Raffaele Lauro, membro della commissione Affari
costituzionali, presentato stamane al Senato.
Il nuovo disegno di legge costituzionale si aggiungera' a
quelli gia' incardinati nella commissione Affari Costituzionali
e sui cui e' iniziato l'esame mercoledi' scorso, presentati
rispettivamente dal Luigi Zanda (Pd), Domenico Benedetti
Valentini (Pdl), da Oskar Peterlini (Udc-Svp-Aut) e dai senatori
Lorenzo Bodega e Sandro Mazzatorta (Lega Nord).
''La riduzione non piu' rinviabile del numero dei
parlamentari - spiega Lauro - non puo' essere subordinata ad un
mero ed immotivato criterio numerico, magari modellato sulle
aspirazioni dei partiti di appartenenza, altrimenti meglio
sarebbe decidere con un'estrazione a sorte o con la tombola''.
''Questa proposta - spiega Lauro- e' fondata su una filosofia:
quella della composizione del Congresso e, in particolare, del
Senato degli Stati Uniti, cioe' di un organismo parlamentare
ristretto, collegato agli Stati della Confederazione, di
altissimo prestigio, di ampia rappresentanza, di concreta
collegialita' e di forte legame all'interesse generale della
Nazione''.
''Saranno eletti cinque senatori per ciascuna Regione, -
precisa ancora il senatore del Pdl - indipendentemente dal
numero degli abitanti, con l'eccezione di tre per il Molise e
due per la Valle d'Aosta, per un totale di 95 senatori della
Repubblica. Il numero dei membri della Camera dei Deputati -
conclude - sara' il triplo di quelli del Senato, non uno in
piu'''.(ANSA).
SES
09-SET-11 16:22 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 08/09/2011 @ 16:46:42, in Il commento politico, linkato 365 volte)
Rifiuti in Penisola Sorrentina. Lauro (PdL): Sono certo che il presidente Cesaro manterrà l'impegno pubblicamente dichiarato di escludere le cave dismesse della Penisola Sorrentina dalla gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia di Napoli, onde evitare danni irreparabili all'economia turistica locale
In relazione alla convocazione, presso la Provincia di Napoli, da parte del presidente, Luigi Cesaro, anche dei Sindaci della Penisola Sorrentina, per il prossimo 12 settembre 2011, finalizzata "alla condivisione e alla rapida sottoscrizione dei contenuti della bozza di Accordo di Programma", già sottoposta all'attenzione dei Sindaci, riguardante la risoluzione delle criticità relative alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, il sen. Raffaele Lauro del PdL ha dichiarato: "Sono certo che il presidente Cesaro manterrà l'impegno, dichiarato alla stampa, di escludere le cave dismesse della Penisola Sorrentina dal piano del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia di Napoli, onde evitare danni irreparabili all'economia turistica locale. Auspico, tuttavia, che i Sindaci della Penisola Sorrentina assumano tempestivamente una posizione comune, chiara ed inequivocabile, per sventare qualsiasi colpo di mano."
Pagine:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156