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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 08/12/2009 @ 18:50:18, in Il commento politico, linkato 399 volte)
ADN0097 3 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: LAURO (PDL), MIO DISEGNO LEGGE PER ABOLIRE COMMISSIONE VIGILANZA =
Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - Un disegno di legge per abolire la
Commissione di vigilanza sulla Rai, "la cui missione istituzionale
appare destinata a sicuro fallimento". E' l'intenzione manifestata in
una nota dal senatore Raffaele Lauro (Pdl), che esprime "amarezza per
l'andamento dei lavori della Commissione per la poca incisivita'
finora manifestata".
"Ora sembrano svegliarsi tutti - ha precisato Lauro - mentre in
Commissione, per mesi, sono stato lasciato solo. La vigilanza Rai e'
zeppa di esponenti del cosiddetto 'partito Rai', che si preoccupano
piu' di non disturbare l'alta dirigenza dell'azienda, piuttosto che
esercitare in concreto i compiti di vigilanza, previsti dalla legge
istitutiva e dal Regolamento. Viene violato, in permanenza, l'art. 3
del Regolamento, che obbliga, ripeto obbliga, i vertici aziendali ad
esibire la documentazione richiesta ai fini della vigilanza".
"Sono ormai mesi che, nonostante anche le sollecitazioni scritte
del presidente Zavoli, attendo risposte, precise e documentate, dal
direttore generale Masi su alcuni delicatissimi problemi aziendali, da
me posti, legittimamente e ripetutamente, in Commissione: l'andamento
storico delle entrate da canone e la concreta attivita' antievasione;
l'elenco dei salvacondotti legali ad alcune isole informative;
l'ipertrofia della dirigenza, i compensi ed i responsabili delle
nomine effettuate negli anni; gli appalti extraziendali e le risorse
interne inutilizzate. Di questo passo, il servizio pubblico e'
segnato, come e' stato segnato quello della vecchia Alitalia. Stessi
mali aziendali, stesso risultato.''
(Rdk/Ct/Adnkronos)
04-DIC-09 09:23
ADN0379 3 FDG 0 RTD FDI NAZ
NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE - L'INTERNO (15) =
Roma. Un disegno di legge per abolire la Commissione di
vigilanza sulla Rai, "la cui missione istituzionale appare destinata a
sicuro fallimento". E' l'intenzione manifestata in una nota dal
senatore Raffaele Lauro (Pdl), che esprime "amarezza per l'andamento
dei lavori della Commissione per la poca incisivita' finora
manifestata". "Ora sembrano svegliarsi tutti - ha precisato Lauro -
mentre in Commissione, per mesi, sono stato lasciato solo. La
vigilanza Rai e' zeppa di esponenti del cosiddetto 'partito Rai', che
si preoccupano piu' di non disturbare l'alta dirigenza dell'azienda,
piuttosto che esercitare in concreto i compiti di vigilanza, previsti
dalla legge istitutiva e dal Regolamento. Viene violato, in
permanenza, l'art. 3 del Regolamento, che obbliga, ripeto obbliga, i
vertici aziendali ad esibire la documentazione richiesta ai fini della
vigilanza". "Sono ormai mesi che, nonostante anche le sollecitazioni
scritte del presidente Zavoli, attendo risposte, precise e
documentate, dal direttore generale Masi su alcuni delicatissimi
problemi aziendali, da me posti, legittimamente e ripetutamente, in
Commissione: l'andamento storico delle entrate da canone e la concreta
attivita' antievasione; l'elenco dei salvacondotti legali ad alcune
isole informative; l'ipertrofia della dirigenza, i compensi ed i
responsabili delle nomine effettuate negli anni; gli appalti
extraziendali e le risorse interne inutilizzate. Di questo passo, il
servizio pubblico e' segnato, come e' stato segnato quello della
vecchia Alitalia. Stessi mali aziendali, stesso risultato.''
(Sin/Ct/Adnkronos)
04-DIC-09 12:39
ADN0558 6 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: PARDI (IDV), VIGILANZA DECIDE POCO MA NON VA ABOLITA =
DA LAURO PROVOCAZIONE DA ROVESCIARE, COMMISSIONE NON E' FOGLIA
DI FICO
Roma, 4 dic. (Adnkronos) - "Le condizioni politiche all'interno
della Commissione di Vigilanza sono tali che uno potrebbe anche dire
'aboliamola'. La maggioranza e' di centrodestra e il suo leader e'
padrone e' monopolista privato del settore privato e controllore di
quello pubblico. Quindi, a che serve? In questo senso capisco la
provocazione del collega Lauro, ma provo a rovesciarla". Lo dice
all'ADNKRONOS Francesco 'Pancho' Pardi (Idv), commentando il ddl
presentato da Raffaele Lauro (Pdl) a palazzo Madama per l'abolizione
della commissione di Vigilanza.
"La commissione e' stata ferma un anno, com'e' noto -prosegue-
poi abbiamo fatto un utilissimo lavoro di informazione, con audizioni
di direttori e esponenti della televisione. Pero', obiettivamente, non
si puo' decidere niente. Tuttavia, il presidente Zavoli fa un gran
lavoro, noi ci diamo da fare insieme ad altri colleghi".
"Ecco: il nostro lavoro sta li' a dimostrare che si puo' evitare
che l'organismo si trasformi solo in una 'foglia di fico'. Lauro
-aggiunge- prova a tagliare il nodo gordiano con la proposta di
abolizione, io dico che, malgrado il rapporto di forze sfavorevole, si
puo' onorare questa funzione importante. Se poi -conclude- la
commissione potesse occuparsi anche dei profili di servizio pubblico
degli operatori privati, sarebbe tanto di guadagnato".
(Pol-Fan/Ct/Adnkronos)
04-DIC-09 14:04
ADN0588 3 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: LANDOLFI (PDL), VIGILANZA NON VA ABOLITA MA VA RIPENSATA =
SOLUZIONE E' VIGILARE SU CONTENUTO SERVIZIO PUBBLICO E NON SU
AZIENDA
Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - ''Sono contrario all'abolizione
della Vigilanza Rai, perche' ci sono almeno due questioni che non
possono non trovare un aggancio con l'istituzione parlamentare:
l'accesso al mezzo televisivo e il pluralismo dell'informazione''. Non
piace a Mario Landolfi, deputato del Pdl ed esponente della Vigilanza
Rai, la proposta lanciata dal senatore Raffaele Lauro, che ha
presentato un ddl per abolire la commissione parlamentare sul servizio
radiotelevisivo.
''Certo -ammette Landolfi- possiamo discutere del fatto che la
commissione vada ripensata perche' e' stata istituita in un periodo
che appare preistorico alla luce dell'innovazione tecnologica, ma non
si puo' fare a meno della Vigilanza Rai''. L'ex ministro delle
Comunicazioni e della Vigilanza Rai indica una sua ricetta per
rinnovare l'organismo bicamerale: ''La soluzione ideale sarebbe quella
di mettere il canone Rai all'asta e finanziarie cosi' non il soggetto
ma l'oggetto del servizio pubblico radiotelevisivo. In tal modo, la
commissione parlamentare non vigilerebbe sull'azienda, ma sul
contenuto del servizio pubblico''.
(Pol-Vam/Ct/Adnkronos)
04-DIC-09 14:25
ADN0610 6 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: SANTELLI (PDL), COMMISSIONE DA RIFORMARE NON DA ABOLIRE =
Roma, 4 dic. (Adnkronos) - "Credo che un conto sia denunciare il
fatto che la commissione di Vigilanza sulla Rai ha pochi poteri, che
andrebbero aumentati e rafforzati; altro conto e' sostenerne
l'abolizione tout court, che spero sia una provocazione". Lo dice
all'ADNKRONOS Jole Santelli (Pdl), componente di quella commissione di
Vigilanza Rai, che il senatore Raffaele Lauro (Pdl), vorrebbe abolite
con il ddl presentato a palazzo Madama.
"Sul versante dell'aumento dei poteri, si e' lavorato molto
attorno ad una nuova regolamentazione del question time, che puo'
essere un passo utile. Ma dire -prosegue- che la commissione non
serve, che va abolita vorrebbe significare privare il Parlamento della
possibilita' di un controllo pubblico su un servizio che, appunto, e'
pubblico. Chi svolgerebbe, altrimenti, questa funzione?".
(Pol-Fan/Gs/Adnkronos)
04-DIC-09 14:37
ADN0681 3 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: VITA (PD), TEMI POSTI DA LAURO NON C'ENTRANO CON ABOLIZIONE VIGILANZA =
ORGANO PARLAMENTARE ULTIMA TRINCEA A DIFESA DEL PLURALISMO
Roma, 4 dic. (Adnkronos) - "Si puo' discutere in ogni momento
dei temi posti dal senatore Raffaele Lauro in merito alla Rai. Tutto
questo, pero', non c'entra nulla con l'abolizione della Commissione di
Vigilanza". Lo ha sottolineato Vincenzo Vita, senatore del Pd e
componente della Vigilanza Rai, commentando il ddl con il quale
l'esponente del Pdl propone di abolire l'organo parlamentare
La commissione, aggiunge Vita, "appare oggi, anche grazie alla
prestigiosa presidenza di Sergio Zavoli, l'ultima 'casamatta'
democratica di fronte all'offensiva onnivora del governo e della
maggioranza, che vorrebbero che nessuno ostacolo si frapponesse alla
definitiva occupazione del servizio pubblico".
"Quanto all'andamento della commissione e' bene ricordare al
senatore Lauro e ai suoi colleghi che per mesi e' stato fatto un
ostruzionismo volto a impedire che si eleggesse il presidente
dell'organismo. Se mai, i parlamentari del centro destra, vengano piu'
spesso in commissione -conclude Vita- ponendo li' i problemi che
ritengono di porre".
(Pol/Col/Adnkronos)
04-DIC-09 15:16
ADN0734 6 FDG 0 RTD FDI NAZ
NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE - L'INTERNO (5) =
Roma. ''Sono contrario all'abolizione della Vigilanza Rai,
perche' ci sono almeno due questioni che non possono non trovare un
aggancio con l'istituzione parlamentare: l'accesso al mezzo televisivo
e il pluralismo dell'informazione''. Non piace a Mario Landolfi,
deputato del Pdl ed esponente della Vigilanza Rai, la proposta
lanciata dal senatore Raffaele Lauro, che ha presentato un ddl per
abolire la commissione parlamentare sul servizio radiotelevisivo.
''Certo -ammette Landolfi- possiamo discutere del fatto che la
commissione vada ripensata perche' e' stata istituita in un periodo
che appare preistorico alla luce dell'innovazione tecnologica, ma non
si puo' fare a meno della Vigilanza Rai''. L'ex ministro delle
Comunicazioni e della Vigilanza Rai indica una sua ricetta per
rinnovare l'organismo bicamerale: ''La soluzione ideale sarebbe quella
di mettere il canone Rai all'asta e finanziarie cosi' non il soggetto
ma l'oggetto del servizio pubblico radiotelevisivo. In tal modo, la
commissione parlamentare non vigilerebbe sull'azienda, ma sul
contenuto del servizio pubblico''. (segue)
(Rre/Zn/Adnkronos)
04-DIC-09 15:40
ADN0737 6 FDG 0 RTD FDI NAZ
NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE - L'INTERNO (8) =
Roma. "Credo che un conto sia denunciare il fatto che la
commissione di Vigilanza sulla Rai ha pochi poteri, che andrebbero
aumentati e rafforzati; altro conto e' sostenerne l'abolizione tout
court, che spero sia una provocazione". Lo dice all'ADNKRONOS Jole
Santelli (Pdl), componente di quella commissione di Vigilanza Rai, che
il senatore Raffaele Lauro (Pdl), vorrebbe abolite con il ddl
presentato a palazzo Madama."Sul versante dell'aumento dei poteri, si
e' lavorato molto attorno ad una nuova regolamentazione del question
time, che puo' essere un passo utile. Ma dire -prosegue- che la
commissione non serve, che va abolita vorrebbe significare privare il
Parlamento della possibilita' di un controllo pubblico su un servizio
che, appunto, e' pubblico. Chi svolgerebbe, altrimenti, questa
funzione?". (segue)
(Rre/Zn/Adnkronos)
04-DIC-09 15:40
ADN0880 6 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: CARRA (PD), PROBLEMA NON E' VIGILANZA MA LEGGE GASPARRI =
Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - "Questa storia dell'abolizione
della Vigilanza e' vecchia come il cucco e Lauro lo sa, come sa che la
sua proposta e' irrealizzabile". Lo dice Enzo Carra che all'ADNKRONOS
commenta la notizia della presentazione di una proposta del senatore
Pdl per cancellare la commissione di Vigilanza sulla Rai.
"Il pregio di questa che considero una boutade -prosegue- e' che
mette in luce il fatto, obiettivamente curioso, che sulla stessa
materia incidono tre organismi diversi: la Vigilanza, appunto, il
nuovo Cda della Rai congegnato dalla legge Gasparri e l'Autorita' di
garanzia nelle comuncazioni. Quindi -conclude Carra- andrebbe
totalmente rivista, semmai, la legge Gasparri, che ha raddoppiato il
controllo politico sul servizio pubblico".
(Fan/Pn/Adnkronos)
04-DIC-09 16:21
ADN0938 3 POL 0 RTD POL NAZ
RAI: LAURO (PDL), PROVOCO PER APRIRE DIBATTITO SU POTERI COMMISSIONE VIGILANZA =
Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - "La mia e' una provocazione per
aprire dibattito sui poteri della vigilanza. Non e' possibile vigilare
se le richieste di documenti non hanno risposta dal direttore
generale". Lo afferma il senatore Raffaele Lauro (Pdl), che si dice
"soddisfatto che la mia provocazione di abolire la commissione di
vigilanza Rai abbia aperto un dibattito sui poteri dell'organismo
parlamentare".
"Poteri - aggiunge - che vanno ampliati e resi piu' incisivi,
altrimenti l'art. 3 del Regolamento restera' inapplicato. Non e'
concepibile che il presidente della commissione chieda ufficialmente
dei documenti per conoscere la reale situazione aziendale, sulla base
di una denunzia fatta dallo stesso direttore generale, e che la
richiesta resti per mesi inevasa".
(Rdk/Col/Adnkronos)
04-DIC-09 16:47
Giuseppe Coppola vince il concorso fotografico "Aniello Lauro Sorrento Award 2009" (9 dicembre 2009)
Di Raffaele Lauro (del 09/12/2009 @ 20:57:00, in Il commento politico, linkato 540 volte)
Giuseppe Coppola (Photo 105), vincitore del concorso fotografico
“Aniello Lauro Sorrento Award 2009”
Riconoscimento al Maestro Vincenzo Stinga, creatore del Trofeo
“Per aver creato, con immagini di eccellente qualità tecnica,
di elevata espressività artistica e di particolare impatto emozionale,
un servizio fotografico, altamente rappresentativo e completo della cerimonia di premiazione degli Award”, il Maestro Giuseppe Coppola (Photo 105 di Piano di Sorrento) è risultato vincitore del concorso fotografico, bandito dalla Famiglia Lauro per la cerimonia di premiazione degli “Aniello Lauro Sorrento Award 2009”. Hanno partecipato al concorso, con servizi tutti di elevata qualità tecnica ed artistica, sei Maestri fotografi: (in ordine alfabetico tutti e sei con tra parentesi, se c’è, l’agenzia). In occasione della edizione 2010 degli Award sarà allestita una grande mostra fotografica con i contributi dei sei Maestri. Il premio al vincitore ed i riconoscimenti ai partecipanti saranno consegnati sabato 19 dicembre 2009, presso l’Auditorium della Chiesa del S. Rosario del Capo di Sorrento, a conclusione della presentazione del nuovo libro di Raffaele Lauro “Cossiga Suite”, ore 17.00. Sarà conferito anche uno
speciale riconoscimento al Maestro Vincenzo Stinga “per aver creato, con straordinaria genialità e con brillante gusto estetico,
coniugando l'antica tradizione sorrentina e l'eccellenza alberghiera internazionale, il Trofeo degli Award 2009, un'opera che rappresenta pienamente l’arte dell’ospitalità e dell’accoglienza, espressa, ai massimi livelli, da Aniello Lauro.”
Agenzie di stampa: ANSA e Speciale AdnKronos
(ANSA) - SORRENTO (NAPOLI), 9 DIC - È Giuseppe
Coppola di Piano di Sorrento il vincitore del concorso fotografico 'Aniello Lauro Award 2009'. Lo ha
reso noto il senatore Raffaele Lauro a Sorrento annunciando l'allestimento di una grande mostra
fotografica in occasione dell'edizione 2010 della manifestazione.
«Il maestro Giuseppe Coppola - ha detto il senatore - è riuscito con immagini di eccellente qualità
tecnica, di elevata espressività artistica e di particolare impatto emozionale a realizzare un servizio
fotografico altamente rappresentativo e completo della cerimonia di premiazione degli Award».
Hanno partecipato al concorso sei maestri fotografi: Umberto Astarita, Gianfranco Capodilupo,
Giuseppe Coppola, Michele Gargiulo, Federico Iaccarino e Luigi Soldatini. Il premio al vincitore ed i
riconoscimenti ai partecipanti saranno consegnati sabato 19 dicembre, nell'Auditorium del Capo di
Sorrento, a conclusione della presentazione del nuovo libro di Raffaele Lauro 'Cossiga Suitè (ore 17).
Sarà conferito anche uno speciale riconoscimento al maestro Vincenzo Stinga «per aver creato, con
straordinaria genialità e con brillante gusto estetico, coniugando l'antica tradizione sorrentina e
l'eccellenza alberghiera internazionale, il Trofeo degli Award 2009, un'opera che rappresenta
pienamente l'arte dell'ospitalità e dell'accoglienza, espressa, ai massimi livelli, da Aniello
Lauro».(ANSA).
YPA-CER/ARB 09-DIC-09 19:12 NNN
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Al-fotografo-Giuseppe-Coppola-lAniello-Lauro-Sorrento-Award-2009_4087404193.html
Di Raffaele Lauro (del 21/12/2009 @ 22:04:21, in Il commento politico, linkato 422 volte)
Il Sen. Lauro ha aperto a Roma, presso la Residenza Farnese, sabato 12 dicembre 2009, i lavori del Convegno sul tema "Dermatologia e Arte", organizzato da Dermoart di Massimo Papi.
Di Raffaele Lauro (del 21/12/2009 @ 22:09:32, in Il commento politico, linkato 589 volte)
Il Sen. Raffaele Lauro ha concluso, al Capo di Sorrento, sabato 19 dicembre 2009,
la manifestazione di presentazione del libro "Cossiga Suite".
Rassegna Stampa: Adnkronos, Il Mattino, Metropolis, TG3 Campania
Di Raffaele Lauro (del 21/12/2009 @ 22:13:14, in Il commento politico, linkato 659 volte)
SENATO DELLA REPUBBLICA
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Introduzione del reato di istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l'incolumità della persona
———–
Onorevoli Senatori! - I recenti episodi che hanno caratterizzato la vita pubblica nel nostro Paese evidenziano la necessità di intervenire sul diffuso fenomeno caratterizzato da forme di esortazione alla violenza e all’aggressione, mediante discorsi, scritti ed interventi.
Tali fenomeni, in virtù delle moderne tecnologie, riescono oggi ad acquisire una rilevanza mediatica particolarmente significativa.
Certamente, all’interno del nostro codice penale, sono presenti alcune fattispecie che potrebbero ritenersi riferibili ai fenomeni che interessano in questa sede. Mi riferisco, in particolare, alle norme di cui agli articoli 115 e 414 c.p. Tuttavia tali disposizioni, non essendo state propriamente elaborate al fine di disciplinare le fattispecie specifiche che qui ci occupano ed essendo state realizzate con lo scopo di disciplinare fenomeni che non erano caratterizzati dalle moderne modalità di realizzazione, evidentemente non risultano adeguate per fronteggiare un efficace intervento volto alla prevenzione e alla repressione del gravissimo fenomeno.
In particolare, l’art. 115 c.p., norma di parte generale, applicabile poi alle fattispecie di parte speciale qualora se ne presentino i presupposti, dispone che non è punibile il soggetto che istiga alla commissione di un reato, qualora la istigazione sia stata accolta ma il reato non sia stato commesso. In tal caso l’autore della istigazione può essere sottoposto a misure di sicurezza. Differente risulta ovviamente la disciplina da applicarsi qualora, all’esito della istigazione, il reato venga commesso; in tale seconda ipotesi, si applicheranno le norme in materia di concorso di persone nel reato.
Per quanto riguarda, invece, l’altra delle norme richiamate, l’articolo 414 c.p. («Istigazione a delinquere»), dispone che «Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto della istigazione, con la reclusione da uno a cinque anni, se si tratta di delitti, con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a 206,00 € se si tratta di contravvenzioni». Soltanto apparentemente, però, la fattispecie in esame sembra soddisfare le esigenze che ci occupano in questa sede. Infatti, la stessa viene diffusamente utilizzata per ipotesi del tipo della seguente, secondo cui «è atta ad integrare la fattispecie di cui all'art. 414 c.p. (istigazione a delinquere) la condotta di chi, nel corso di una attività identificativa condotta dalle forze di polizia nei confronti di un gruppo di persone rispetto alle quali egli rivesta un ruolo di "riferimento", inciti pubblicamente i componenti del gruppo anzidetto a non ottemperare alla richiesta di fornire le generalità e a commettere, quindi, in tal modo, il reato di cui all'art. 651 c.p. (Cassazione penale sez. VI; 05 marzo 2001, n. 16041, in Riv. pen. 2001, 637). Il dato secondo cui l’art. 414 c.p. si riferisce ad una realtà differente da quella attuale, ad esigenze differenti da quelle che ci occupano in questa sede, ed ad una portata dell’avverbio "pubblicamente" inevitabilmente legata al momento storico della elaborazione della norma, è provato dalla seguente pronuncia secondo cui «Condizione di punibilità del delitto all'art. 414 è che il fatto sia stato commesso pubblicamente. Pertanto è sufficiente che il fatto medesimo sia commesso in luogo aperto al pubblico, come il salone di un barbiere, in cui chiunque può accedere per i servizi che esso offre, e in presenza di più persone (almeno due, come nella specie) (in tal senso, Cassazione penale sez. I 11 giugno 1986, in Cass. pen. 1988, 447 (s.m.), Giust. pen. 1987, II,717 (s.m.).
Al di là del reato di cui all’art. 414 c.p., altri casi di incriminazione della istigazione sono presenti nel nostro codice, ma in alcun modo risultano riferibili alle fattispecie oggetto del presente esame; si tratta dei reati di cui agli articoli, 266 c.p. («Istigazione ai militari a disobbedire alle leggi»), 302 c.p. («Istigazione ai delitti contro la personalità interna ed internazionale dello Stato»), 322 c.p. («Istigazione alla corruzione»), 415 c.p. («Istigazione a disobbedire alle leggi»).
Ebbene, alla luce delle fattispecie concrete in relazione alla cui disciplina veniva elaborata e viene applicata la norma di cui all’art. 414 c.p., appare di tutta evidenza la necessità di intervenire legislativamente mediante la previsione di una incriminazione finalizzata ad arginare il pericoloso, diffuso, fenomeno di coloro che inneggiano alla violenza sulle persone, in specie mediante interventi mediatici o telematici.
La soluzione prevista consiste nell'introdurre una nuova fattispecie di reato, volta a punire il comportamento di coloro che, in qualsiasi forma, istighino a commettere i reati contro la vita e l'incolumità individuale.
È d'altra parte ormai drammaticamente diffusa, anche tra i minorenni, l'abitudine ad utilizzare gli strumenti informatici per ledere la dignità delle persone, nelle forme più gravi, dai ricatti, alle ingiurie a sfondo sessuale o razzista, alla diffamazione. Per questi comportamenti il codice penale ancora conserva una sua efficacia, in quanto tali azioni integrano fattispecie penalmente rilevanti già codificate.
Sono però mutate alcuni aspetti sostanziali che rendono insufficiente la tutela penale attualmente prestata. In primo luogo, gli strumenti utilizzati (in particolare Internet e social network) rendono particolarmente gravi gli effetti del comportamento offensivo posto in essere: la possibilità che in tempo reale un numero potenzialmente illimitato di persone è in grado di condividere il contenuto dell'offesa espone la vittima a rischi particolarmente rilevanti. Inoltre, attraverso lo strumento informatico, è possibile agevolmente condizionare la mente e il comportamento di soggetti già psicologicamente labili, inducendoli a compiere atti inconsulti. Gli episodi gravi di bullismo nelle scuole, i comportamenti riprovevoli di frange organizzate delle diverse tifoserie sono esempi troppo noti perché possano essere trascurati.
È per questo che, nel caso siano utilizzati questi strumenti informatici e telematici, la pena è aggravata.
È necessario introdurre una fattispecie penale che punisca il comportamento di chi, tramite discorsi, espressioni, scritti, interventi, in Internet e in social network o tramite altro mezzo di comunicazione mediatica, telematica o informatica, istighi a commettere un delitto contro la vita e l'incolumità individuale o fa apologia di uno o più dei medesimi delitti.
La fattispecie è modellata su quella di cui all'articolo 303 c.p. («Pubblica istigazione e apologia»), che però riguarda solo i delitti contro la personalità internazionale e interna dello Stato.
Una soluzione di questo tipo peraltro non potrebbe essere soggetta a censure connesse alla possibile lesione del diritto alla libertà di manifestazione del pensiero, di cui all'articolo 21 della Costituzione.
Ciò per una duplice considerazione: da una parte, infatti, se così fosse, non potrebbe considerarsi a fortiori costituzionalmente compatibile neanche la fattispecie di cui all'articolo 303 c.p., che punisce l'istigazione a commettere un delitto meno grave rispetto a quelli contro la vita e l'incolumità delle persone.
Inoltre, occorre effettuare un corretto bilanciamento tra valori costituzionali, in questo caso tra la libertà di manifestazione del pensiero (articolo 21 Cost.) e la dignità della persona, riguardata nella sua dimensione più intensa, che presuppone la tutela della sua vita e della sua incolumità (articoli 2 e 13 della Costituzione).
Art. 1.
1. Dopo l''articolo 593 del codice penale è inserito il seguente:
«Art. 593-bis. (Istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l'incolumità della persona) Chiunque, comunicando con più persone in qualsiasi forma, istiga a commettere uno o più fra i delitti previsti dal presente capo, è punito, per il solo fatto dell'istigazione, con la reclusione da tre a dodici anni.
La stessa pena si applica a chiunque pubblicamente fa l'apologia di uno o più fra i delitti indicati nel comma precedente.
Se il fatto è commesso avvalendosi dei mezzi di comunicazione telefonica o telematica, la pena è aumentata.»
Pagine:
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