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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 14/04/2011 @ 19:53:26, in Il commento politico, linkato 448 volte)
"La religiosità e la pietà popolare, nei riti della Settimana Santa, a Sorrento e in Penisola Sorrentina"
di
Raffaele Lauro
Sorrento, 15 aprile 2011
Nel concludere questo intenso ed emozionante incontro sul bel libro di don Francesco Saverio Casa e di Giovanni Petagna, desidero, da subito, esprimere un sentimento di gratitudine, con la mente e con il cuore, al Priore, Antonino Persico, a tutti i Confratelli e, in particolare, agli amici Diodato Morvillo e Pasquale Ferraiuolo, per aver consentito di organizzare, in questo tempio di fede e di bellezza, una presentazione, che per il tema trattato, il Canto del Miserere, non poteva avere altro luogo che questo, che è la sintesi più alta del patrimonio religioso, storico, civile ed anche estetico, della nostra amata città di Sorrento.
Aggiungerò poche riflessioni sul rapporto tra religiosità e pietà popolare, nei riti della Settimana Santa, a Sorrento e nella Penisola Sorrentina, in considerazione dei preziosi, interessanti e colti interventi degli illustri relatori che mi hanno preceduto: il coordinatore, Diodato Morvillo; il Priore, Antonino Persico; il Sindaco, Giuseppe Cuomo; il coautore, don Francesco Saverio Casa; il Direttore Diocesano dell'Ufficio Confraternite, don Antonino Minieri e il collega professor Vincenzo Russo, che ci ha donato un'altra prova della sua straordinaria preparazione scientifica e della sua elevata sensibilità culturale verso la storia della nostra terra.
La religiosità popolare, come si invera nei riti della Settimana Santa a Sorrento e in Penisola Sorrentina, rappresenta una lente di ingrandimento che permette di meglio vedere e misurare alcune dimensioni della fede cristiana.
La fede cristiana è un fatto relazionale: il donarsi di Dio a noi che suscita una risposta libera. Entrambi i poli sono essenziali, quello di Dio che chiama, e quello dell'uomo chiamato che risponde. I teologi preferiscono dare evidenza all’iniziativa di Dio. È il polo primario e il più facile da definire. Ma può anche risultare il più astratto e generico. Esso lascia in ombra l’articolarsi della fede nei soggetti, in ciascuna persona, nei luoghi e nei riti, che si stratificano nelle diverse culture. La religiosità popolare, invece, sottolinea maggiormente le esigenze dell’implicazione soggettiva, le dimensioni personali della fede e ci mette in gioco in prima persona, con le nostre scelte, con le nostre cadute e con le nostre attese dell'assoluto.
Nel suo bisogno di concretezza, la religiosità popolare dà molto risalto alla tangibilità degli effetti di Dio nella storia. Essa vuole “vedere” Dio, sperimentarne l’agire salvifico. La teologia, da parte sua, approfondisce il riferimento agli eventi generatori della fede, quelli conclusi, una volta per tutte, nella Rivelazione di Dio in Cristo Gesù.
La religiosità popolare, quindi, vive una fede che si trova a suo agio con la convinzione che Dio sia tuttora, e sempre, all’opera nella storia, non solo in quella “grande”, ma nella “piccola storia” di ogni vita, di ogni esistenza umana e, nel nostro caso, di coloro che partecipano alla processione del Cristo Morto, come incappucciati, di quelli che, nel coro, cantano il Miserere e di quanti, non tutti purtroppo, assistono, come spettatori, allo sfilare della processione tra le strade di Sorrento.
La religiosità popolare rivendica un’esistenza tutta intera coinvolta nella fede e il bisogno che essa interessi tutta la corporeità, l’affettività e la stessa emozione, come avviene nella sera del Venerdì Santo, in quella unità di sentimento religioso, di devozione e di radicamento dei condivisi valori della comunità, che esprime l'anima vera, autentica e più nobile della nostra città.
Questa definizione della religiosità popolare nell’orizzonte della teologia fondamentale, ci invita a non dimenticare, nel discernimento sulle forme di fede cristiana, che ogni atto autenticamente religioso o di fede, per quanto imperfetto, tende ad un “agere” che è anche un “pati”, un agire, ma per ricevere.
Il sospetto nei riguardi della religiosità popolare, come forma di agire utilitaristico se non magico (che oscura la trascendenza di Dio e ne fa una proiezione dei propri bisogni) dovrebbe essere verificato a partire dalla considerazione che l’agire religioso popolare ha, spesso, pur nei suoi limiti e nelle sue contaminazioni, il significato di un fare per essere “agiti” da Dio.
Ecco perché un aspetto essenziale per la valutazione della religiosità popolare trova il suo baricentro nella Pasqua di morte e di risurrezione del Signore.
Ed il Venerdì Santo costituisce lo snodo di questa sofferenza, di questo patire, di questo essere insieme, perché il popolo si riconosce nel Gesù della passione, nel Gesù sofferente, nel Gesù morto in croce, nel Gesù deposto, immagine e riscatto della nostra unica possibilità di salvezza.
Per tale ragione la passione di Gesù ha sviluppato la maggior parte delle devozioni proprie della religiosità popolare: le vesti degli incappucciati, i segni dei martiri, le croci e, infine, le statue del Cristo Morto e dell'Addolorata, diventano strumento di intense emozioni.
Non a caso la sofferenza del Cristo viene associata sempre alla sofferenza della Madre, che vive la tragicità della morte del Figlio. Così avviene che il popolo, nel nostro caso il popolo sorrentino, si identifica, da centinaia di anni, col dolore del Cristo, vivendo quello della Madre, che in fondo è il dolore di ogni donna.
È alquanto semplice, naturalmente, riconoscere i limiti di questa “cristologia popolare”: senza la risurrezione, la fede perde il suo dinamismo e porta ad un atteggiamento passivo della vita. In una logica di
imitazione passiva, la fede non manifesta la sua forza ultima di liberazione. Nello stesso tempo, occorre ricordare che Cristo Risorto è sempre il Crocifisso e porta i segni della sua passione nelle mani e nel costato.
Per tale ragione, Paolo VI nella enciclica "Evangelii Nuntiandi" preferì, a quella di religiosità popolare, l'espressione di pietà popolare, perché in un rapporto più diretto con la liturgia.
La liturgia esprime e mantiene ciò che è centrale nella vita cristiana. Evidenzia, celebrandolo, il fondamento sorgivo della fede: il mistero pasquale.
La pietà popolare, quindi, cerca di esprimere la fede all’interno delle varie circostanze concrete della vita e attraverso i sentimenti che esse suscitano. Il mistero di Cristo che la liturgia celebra, infatti, eccede ogni espressione. Esso irradia di luce tutti i frammenti della vita umana, nelle esperienze personali e comunitarie, come quella della processione del Cristo Morto.
La pietà popolare non ha un contenuto diverso dalla liturgia: è sempre il mistero pasquale, ma cercato nei suoi effetti salvifici dentro l’orizzonte quotidiano.
La pietà popolare invita la liturgia a recuperare tutta la dimensione affettiva del celebrare, vale a dire di far sperimentare il sentimento di essere “affetti” da Dio, raggiunti perennemente dalla grazia. La liturgia, di contro, non celebra le emozioni, ma il mistero pasquale che ci “emoziona” e in questo modo essa educa la pietà popolare a non ridursi a un effimero spettacolo, magari per i turisti, privo di contenuto partecipe, come ha sottolineato don Antonino Minieri, nella prefazione.
Il senso di identificazione nelle sofferenze della passione di Cristo e il continuo bisogno di espiare i peccati, per i quali l'Agnello di Dio si è immolato sulla croce, salvando così l'umanità intera, trovano, nella dimensione della pietà popolare, la loro massima espressione nel Miserere.
Il Miserere è il canto nel quale la pietà popolare viene esaltata nel suo massimo grado.
Il Miserere è una delle preghiere più recitate e famose del Cristianesimo. Il suo testo è quello di un salmo (Salmo 51), stilisticamente inferiore ad altri più belli del Libro dei Salmi, che, secondo la tradizione, fu scritto dal re Davide, come pentimento per una colpa di natura carnale, commessa con Betsabea, la moglie di un ufficiale dell’esercito.
Il Miserere esprime, quindi, il senso di colpa e la richiesta di perdono. Quello che colpisce immediatamente nella trama degli avvenimenti che precedono e motivano questa composizione penitenziale, è che la trasgressione sembra essere la via maestra per raggiungere se stessi e Dio. L’unica vera colpa sarebbe non rendersene conto: ecco la funzione coscienziale del profeta Natan, che illumina la mente di Davide.
Dopo che il profeta ha aperto gli occhi a Davide, la richiesta di perdono del re appare come la volontà di legittimare e di integrare il nuovo che ha acquisito, come un appello alla misericordia di Dio, per sancire l’ammissibilità dei propri desideri, anche quelli più inopportuni.
Davide prega di essere lavato dalle scorie del propellente che è servito a compiere l’indegno gesto, ma non lo rinnega, poiché talvolta si deve essere indegni, per riuscire a vivere pienamente. Dal proseguimento dell’amore di Davide per Betsabea nascerà il futuro re d’Israele, Salomone, colui che diventerà l’emblema del retto agire e del giusto decidere.
La preghiera di Davide, come hanno dimostrato sagacemente gli autori di questo prezioso volume, Francesco Saverio e Giovanni, coincide con la nostra stessa richiesta, dolorosamente colpevole, di essere accettati con comprensione per ciò che siamo e per quello che siamo costretti a fare per non tradire noi stessi.
Il pentimento è la consapevolezza della inevitabile ambivalenza dell'agire umano, ma è pur sempre, secondo un’espressione di Nietzsche, un “dire sì alla vita”.
Il compito della fede, in conclusione, è quello di assumere il dolore affettivo dei sentimenti di colpevolezza, messi in movimento dalla contrizione, e di trasformare questi in coscienza della responsabilità davanti a Dio.
Per ogni cristiano Dio è non soltanto creatore, ma è anche colui che ci ha redenti in Cristo, con quell’amore che Cristo stesso ha modellato su Dio Padre. La redenzione compiuta da Cristo nella sua Pasqua e liberamente accolta dal credente nel sacramento del mistero pasquale e vissuta come fedeltà di alleanza contratta nel sacramento del battesimo, determina, per l’uomo, perdono e liberazione dal peccato. Ma anche dono della vita di Dio attraverso lo Spirito, che comporta l’essere figli nel Figlio in comunione con il Padre, per sempre.
Il peccato non offende né denigra Dio, bensì intacca l’essere dell’uomo, poiché, essendo infedeltà a quell’alleanza fondata in Cristo e già accolta nella fede, costituisce un disprezzo dell’amore di Dio e del dono di se stesso.
Gli eventi, in quanto azioni storico-salvifiche, compiute da Cristo, sono tutti incentrati nel compimento della Pasqua: passione, morte, risurrezione, ascensione al Padre. Agendo simbolicamente, il rito liturgico ne fa il memoriale in quanto momento significativo, rivelato dalla Parola, e in quanto momento attuativo, come presenza incorporata nel simbolo della realtà rivelata significativamente.
In tal modo si attua la liturgia sacramentale che postula l’azione della Chiesa. In essa, l’azione credente del soggetto interpellato e agente simbolicamente nel rito, la cui partecipazione è condivisione, diventa necessaria all’attuazione piena del sacramento.
Rinnovo i miei ringraziamenti al Priore per questa ospitalità, nel luogo più caro alla fede cristiana dei sorrentini, e a tutti voi per la vostra attenta partecipazione.
Questi riti, i nostri riti della Settimana Santa, costituiscono le nostre radici, il nostro DNA spirituale, che dobbiamo difendere, custodire e consapevolmente praticare, se, oltre alla salvezza oltremondana, aspiriamo a salvaguardare, per le future generazioni, la nostra identità religiosa e civile, dalle tempeste che si addensano sul nostro orizzonte.
Pregiudicare queste radici significherebbe pregiudicare l'identità stessa del popolo sorrentino!
L'ascolto del canto del Miserere, nella versione indimenticabile ed insuperata del Maestro Ambrosini, rappresenta la degna conclusione di questo incontro, così soffuso di grazia e così pregno di consapevolezza comune sulla nostra indeclinabile ed insostituibile dimensione spirituale, come singoli e come comunità.
Di Raffaele Lauro (del 17/04/2011 @ 16:59:35, in Il commento politico, linkato 504 volte)
Amministrative. Codice Antimafia. Lauro (PdL): Convocare in Commissione Antimafia tutti i candidati sindaci di Milano, Torino, Bologna e Napoli per illustrare loro il codice etico antimafia e renderli garanti della trasparenza delle candidature, nelle rispettive liste.
In relazione alle imminenti elezioni amministrative di maggio e all'applicazione del codice etico antimafia per la trasparenza delle candidature e per la prevenzione dai rischi di infiltrazioni e di condizionamenti della criminalità organizzata nella vita amministrativa, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha illustrato stamane, al Senato, la proposta avanzata al Presidente dell'Antimafia, sen. Giuseppe Pisanu, di concordare con il Ministro dell'Interno una giornata, nella quale i Prefetti della Repubblica convochino tutti candidati sindaci sul territorio per illustrare loro il codice etico antimafia ed investirli della responsabilità, politica e morale, di garanti dell'applicazione del codice e della trasparenza delle candidature, nelle rispettive liste. Nella stessa giornata, con le stesse modalità e finalità, la Commissione dovrebbe incontrare, a Roma, tutti i candidati sindaci di Milano, Torino, Bologna e Napoli. "In attesa che una legge obblighi i partiti all'osservanza del codice - ha sottolineato Lauro - , questa iniziativa, che si fonda sull'etica della responsabilità dei futuri vertici delle amministrazioni locali, potrebbe sopperire alle carenze, verificatesi nell'ultima tornata del 2008, e mobilitare l'attenzione della pubblica opinione e dell'elettorato su di una questione vitale per la convivenza civile e democratica del nostro Paese".
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Agenzie di stampa
Amministrative, Lauro: Convocare in Antimafia i candidati sindaci
Roma, 15 APR (Il Velino) - In relazione alle imminenti
elezioni amministrative di maggio e all'applicazione del
codice etico antimafia per la trasparenza delle candidature e
per la prevenzione dai rischi di infiltrazioni e di
condizionamenti della criminalita' organizzata nella vita
amministrativa, Raffaele Lauro (PdL) ha illustrato, al
Senato, una proposta avanzata al Presidente dell'Antimafia,
Giuseppe Pisanu. Il senatore Lauro ha chiesto di concordare
con il ministro dell'Interno una giornata, nella quale i
prefetti della Repubblica convochino tutti candidati sindaci
sul territorio per illustrare loro il codice etico antimafia
ed investirli della responsabilita', politica e morale, di
garanti dell'applicazione del codice e della trasparenza
delle candidature, nelle rispettive liste. Nella stessa
giornata, con le stesse modalita' e finalita', la Commissione
dovrebbe incontrare, a Roma, tutti i candidati sindaci di
Milano, Torino, Bologna e Napoli. "In attesa che una legge
obblighi i partiti all'osservanza del codice - ha
sottolineato Lauro - , questa iniziativa, che si fonda
sull'etica della responsabilita' dei futuri vertici delle
amministrazioni locali, potrebbe sopperire alle carenze,
verificatesi nell'ultima tornata del 2008, e mobilitare
l'attenzione della pubblica opinione e dell'elettorato su di
una questione vitale per la convivenza civile e democratica
del nostro Paese". (com/riv)
151326 APR 11 NNNN
Amministrative/ Pdl chiede audizione Antimafia candidati sindaci
Lauro:Dovranno essere resi responsabili del rispetto codice etico
Roma, 15 apr. (TMNews) - Il senatore del Pdl, Raffele Lauro, ha
proposto di convocare in commissione Antimafia tutti i candidati
a sindaco di Milano, Torino, Bologna e Napoli per illustrare loro
il codice etico antimafia e renderli garanti della trasparenza
delle candidature, nelle rispettive liste. E' quanto si legge in
una nota.
Il senatore Lauro - si legge ancora nel comunicato - ha chiesto
di concordare con il ministro dell'Interno una giornata, nella
quale i prefetti della Repubblica convochino tutti candidati
sindaci sul territorio per illustrare loro il codice etico
antimafia ed investirli della responsabilità, politica e morale,
di garanti dell'applicazione del codice e della trasparenza delle
candidature, nelle rispettive liste. Nella stessa giornata, con
le stesse modalità e finalità, la Commissione dovrebbe
incontrare, a Roma, tutti i candidati sindaci di Milano, Torino,
Bologna e Napoli.
"In attesa che una legge obblighi i partiti all'osservanza del
codice - ha sottolineato Lauro - questa iniziativa, che si fonda
sull'etica della responsabilità dei futuri vertici delle
amministrazioni locali, potrebbe sopperire alle carenze,
verificatesi nell'ultima tornata del 2008, e mobilitare
l'attenzione della pubblica opinione e dell'elettorato su di una
questione vitale per la convivenza civile e democratica del
nostro Paese".
Red/Bac
151404 apr 11
Di Raffaele Lauro (del 21/04/2011 @ 23:31:13, in Il commento politico, linkato 497 volte)
Gioco d'azzardo. Giovani. Lauro (PdL): Sono necessarie misure urgenti, a carattere straordinario, per tutelare i minori ed i giovani dal gioco d'azzardo, anche on line, prima che sia troppo tardi. Altrimenti i costi sociali per la cura ed il recupero dei futuri giocatori patologici saranno enormi.
"Sono necessarie misure urgenti, a carattere straordinario, per tutelare i minori ed i giovani dal gioco d'azzardo, anche on line, prima che sia troppo tardi. Altrimenti i costi sociali per la cura ed il recupero dei futuri giocatori patologici saranno enormi". Lo ha dichiarato, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della commissione antimafia e del comitato antiriciclaggio, illustrando una interrogazione urgente, a risposta orale, indirizzata ai Ministri dell'Istruzione, della Gioventù e della Salute. Nell'interrogazione, dopo aver premesso che "il mercato del gioco d'azzardo, sia quello cosiddetto lecito o autorizzato che quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, è in forte espansione, in Italia, come in altri paesi industrializzati, con un giro d'affari, in Italia, per quello cosiddetto lecito o autorizzato, ammontante a 60 miliardi di euro previsti a fine 2011 e a 80 miliardi di euro previsti a fine 2012; esiste una dimostrata continuità tra il gioco d'azzardo cosiddetto lecito o autorizzato e quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, come provano tutte le indagini della magistratura inquirente e delle forze di polizia; il gioco d'azzardo non rappresenta attività ricreativa o pratica sportiva, come una certa pubblicità ingannevole tende ad accreditare; il gioco d'azzardo è in forte crescita fra tutti i ceti sociali, sia adulti che giovani; nella maggioranza degli Stati è vietato ai minorenni, ma diffusissimo tra i giovani (gli studi internazionali, infatti, indicano di prevalenza che la percentuale dei giovani, identificata come patologica, è persino maggiore degli adulti giocatori patologici); la crescente prevalenza di gioco patologico tra i giovani è considerato un problema di interesse pubblico all'estero, ma non in Italia; in concomitanza con il proliferare dei giochi d'azzardo, anche on line ed a bassa soglia d'accesso, in tutto il mondo si sta sviluppando l'interesse degli studiosi circa i costi sociali, economici e psicologici, associati al gioco eccessivo, specie nei giovani; le attuali norme vigenti ed i sistemi di controllo, in Italia, non garantiscono concretamente la tutela dei minori, che accedono liberamente a luoghi a loro vietati, a causa della irrisorietà delle sanzioni a carico degli esercenti infedeli; intorno ai luoghi del gioco d'azzardo, anche lecito o autorizzato, nei quali accedono spesso liberamente i minori, si creano circuiti criminali, collegati all'usura, al riciclaggio del danaro sporco e allo spaccio degli stupefacenti; non esistono protocolli sanitari, né strutture idonee al recupero di giocatori patologici, specie giovani", e, dopo aver richiamato i dati di una ricerca 2008 del CNR, che sottolinea come "circa il 40% degli studenti delle scuole superiori ha giocato d'azzardo almeno una volta nel corso del 2008; i ragazzi giocano di più rispetto alle ragazze (52% contro il 28,8%); tra i giochi preferiti dai giovani, di entrambi i generi, prevalgono i "Gratta e Vinci", il Lotto, il Superenalotto e simili; tipicamente maschili sono: le slot machines (ci hanno giocato almeno una volta il 14% dei ragazzi e il 4% delle ragazze) e le scommesse sportive (30% dei ragazzi e 3% delle ragazze); tra gli studenti giocatori il 69% ha speso nell'ultimo mese del 2008 fino a 10 euro, il 24% tra gli 11 e i 50 euro, e il 7% dai 50 euro in su; tra le motivazioni che spingono i giovani al gioco prevalgono la speranza di una vincita (51%) e il divertimento (28%), mentre l'incontro con il mondo dei giochi è molto spesso fortuito (il 52% afferma di aver iniziato a giocare per caso); lo 0,4% degli studenti giocatori è patologico ed anche in questo caso sono i maschi a far rilevare i profili più gravi e il 5% di loro ammette di essere tornato spesso a giocare, sperando di recuperare i soldi persi; la crescente prevalenza del gioco patologico tra i giovani è diventato un problema di interesse pubblico, a causa della rilevante esposizione pubblicitaria (la televisione, la radio, internet, le riviste e i giornali, le affissioni in città e sui mezzi di trasporto, la possibilità di utilizzare le carte di credito, rappresentano messaggi ingannevoli, studiati per indurre i giovani, e non solo i giovani, ma anche gli anziani, a credere che il gioco d'azzardo sia divertente ed eccitante e che sia anche un sistema per fare tanti soldi facilmente); i primi contatti di giovani con il gioco d'azzardo avvengono fin dalla scuola primaria e l'abitudine a giocare d'azzardo appare molto consolidata in tarda adolescenzaquando più precocemente una persona inizia a giocare, tanto maggiore è la possibilità che sviluppi un problema di gioco d'azzardo patologico, in età adulta", il sen. Lauro chiede di sapere "quali iniziative, a carattere normativo, amministrativo e organizzativo, il Governo e, in particolare, i Ministri dell'Istruzione, della Gioventù e della Sanità, intendano proporre al Parlamento: per commissionare una ricerca scientifica, a largo spettro, magari affidata al CNR, che aggiorni la situazione e consenta di verificare come, rispetto al 2008, la situazione del coinvolgimento dei minori e dei giovani nel gioco d'azzardo si sia ulteriormente aggravata; per creare circuiti educativi, formativi ed informativi, a carattere sistematico, che educhino i giovani a difendersi dai rischi del gioco d'azzardo, essendo stato scientificamente accertato che l'ignoranza di questi rischi produce conseguenze disastrose, soprattutto per i giovani; per prevenire comportamenti di gioco d'azzardo nei giovani, fornendo loro, nella scuola di ogni ordine e grado, sin dalla preadolescenza, una corretta cognizione sul gioco d'azzardo, per conseguire almeno l'obiettivo minimale di far arrivare a quanti più studenti possibile le informazioni rilevanti sui pericoli del gioco d'azzardo, in modo standardizzato, semplice, diretto e poco costoso, magari utilizzando anche lo strumento di Internet; per dedicare una giornata del corso annuale di studi alla prevenzione dal gioco d'azzardo, con il coinvolgimento di studenti, educatori, insegnanti e psicologi, al fine di creare una barriera di prevenzione nello stesso contesto scolastico; per la realizzazione di una guida cartacea ed informatica sulla prevenzione, a disposizione degli studenti, da inserire in modo stabile nei curricula degli studenti o in percorsi preventivi articolati, in modo da garantire un'informazione di base specifica, concreta ed omogenea; per lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione sulla prevenzione dal gioco d'azzardo, mirata al target giovanile; per definire strutture e protocolli sanitari, adeguati al recupero dei giocatori patologici, specie giovani."
INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA ORALE
RAFFAELE LAURO - Interrogazione ai Ministri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, della Gioventù e della Salute
Premesso che:
- il mercato del gioco d'azzardo, sia quello cosiddetto lecito o autorizzato che quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, è in forte espansione, in Italia, come in altri paesi industrializzati, con un giro d'affari, in Italia, per quello cosiddetto lecito o autorizzato, ammontante a 60 miliardi di euro previsti a fine 2011 e a 80 miliardi di euro previsti a fine 2012;
- esiste una dimostrata continuità tra il gioco d'azzardo cosiddetto lecito o autorizzato e quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, come provano tutte le indagini della magistratura inquirente e delle forze di polizia;
- il gioco d'azzardo non rappresenta attività ricreativa o pratica sportiva, come una certa pubblicità ingannevole tende ad accreditare;
- il gioco d'azzardo è in forte crescita fra tutti i ceti sociali, sia adulti che giovani;
- nella maggioranza degli Stati è vietato ai minorenni, ma diffusissimo tra i giovani (gli studi internazionali, infatti, indicano di prevalenza che la percentuale dei giovani, identificata come patologica, è persino maggiore degli adulti giocatori patologici);
- la crescente prevalenza di gioco patologico tra i giovani è considerato un problema di interesse pubblico all'estero, ma non in Italia;
- in concomitanza con il proliferare dei giochi d'azzardo, anche on line ed a bassa soglia d'accesso, in tutto il mondo si sta sviluppando l'interesse degli studiosi circa i costi sociali, economici e psicologici, associati al gioco eccessivo, specie nei giovani;
- le attuali norme vigenti ed i sistemi di controllo, in Italia, non garantiscono concretamente la tutela dei minori, che accedono liberamente a luoghi a loro vietati, a causa della irrisorietà delle sanzioni a carico degli esercenti infedeli;
- intorno ai luoghi del gioco d'azzardo, anche lecito o autorizzato, nei quali accedono spesso liberamente i minori, si creano circuiti criminali, collegati all'usura, al riciclaggio del danaro sporco e allo spaccio degli stupefacenti;
- non esistono protocolli sanitari, né strutture idonee al recupero di giocatori patologici, specie giovani;
considerato che:
in base ai recenti studi condotti in Italia, nel 2008, dall'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha coinvolto 45.000 studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni:
- circa il 40% degli studenti delle scuole superiori ha giocato d'azzardo almeno una volta nel corso del 2008;
- i ragazzi giocano di più rispetto alle ragazze (52% contro il 28,8%);
- tra i giochi preferiti dai giovani, di entrambi i generi, prevalgono i "Gratta e Vinci", il Lotto, il Superenalotto e simili;
- tipicamente maschili sono: le slot machines (ci hanno giocato almeno una volta il 14% dei ragazzi e il 4% delle ragazze) e le scommesse sportive (30% dei ragazzi e 3% delle ragazze);
- tra gli studenti giocatori il 69% ha speso nell'ultimo mese del 2008 fino a 10 euro, il 24% tra gli 11 e i 50 euro, e il 7% dai 50 euro in su;
- tra le motivazioni che spingono i giovani al gioco prevalgono la speranza di una vincita (51%) e il divertimento (28%), mentre l'incontro con il mondo dei giochi è molto spesso fortuito (il 52% afferma di aver iniziato a giocare per caso);
- lo 0,4% degli studenti giocatori è patologico ed anche in questo caso sono i maschi a far rilevare i profili più gravi e il 5% di loro ammette di essere tornato spesso a giocare, sperando di recuperare i soldi persi;
- la crescente prevalenza del gioco patologico tra i giovani è diventato un problema di interesse pubblico, a causa della rilevante esposizione pubblicitaria (la televisione, la radio, internet, le riviste e i giornali, le affissioni in città e sui mezzi di trasporto, la possibilità di utilizzare le carte di credito, rappresentano messaggi ingannevoli, studiati per indurre i giovani, e non solo i giovani, ma anche gli anziani, a credere che il gioco d'azzardo sia divertente ed eccitante e che sia anche un sistema per fare tanti soldi facilmente);
- i primi contatti di giovani con il gioco d'azzardo avvengono fin dalla scuola primaria e l'abitudine a giocare d'azzardo appare molto consolidata in tarda adolescenza;
- quando più precocemente una persona inizia a giocare, tanto maggiore è la possibilità che sviluppi un problema di gioco d'azzardo patologico, in età adulta;
si chiede di sapere:
quali iniziative, a carattere normativo, amministrativo e organizzativo, il Governo e, in particolare, i Ministri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, della Gioventù e della Sanità, intendano proporre al Parlamento:
a) per commissionare una ricerca scientifica, a largo spettro, magari affidata al CNR, che aggiorni la situazione e consenta di verificare come, rispetto al 2008, la situazione del coinvolgimento dei minori e dei giovani nel gioco d'azzardo si sia ulteriormente aggravata;
b) per creare circuiti educativi, formativi ed informativi, a carattere sistematico, che educhino i giovani a difendersi dai rischi del gioco d'azzardo, essendo stato scientificamente accertato che l'ignoranza di questi rischi produce conseguenze disastrose, soprattutto per i giovani;
c) per prevenire comportamenti di gioco d'azzardo nei giovani, fornendo loro, nella scuola di ogni ordine e grado, sin dalla preadolescenza, una corretta cognizione sul gioco d'azzardo, per conseguire almeno l'obiettivo minimale di far arrivare a quanti più studenti possibile le informazioni rilevanti sui pericoli del gioco d'azzardo, in modo standardizzato, semplice, diretto e poco costoso, magari utilizzando anche lo strumento di Internet;
d) per dedicare una giornata del corso annuale di studi alla prevenzione dal gioco d'azzardo, con il coinvolgimento di studenti, educatori, insegnanti e psicologi, al fine di creare una barriera di prevenzione nello stesso contesto scolastico;
e) per la realizzazione di una guida cartacea ed informatica sulla prevenzione, a disposizione degli studenti, da inserire in modo stabile nei curricula degli studenti o in percorsi preventivi articolati, in modo da garantire un'informazione di base specifica, concreta ed omogenea;
f) per lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione sulla prevenzione dal gioco d'azzardo, mirata al target giovanile;
g) per definire strutture e protocolli sanitari, adeguati al recupero dei giocatori patologici, specie giovani.
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Agenzie di stampa
GIOCHI: LAURO (PDL), MISURE URGENTI PER TUTELARE GIOVANI DA QUELLI D'AZZARDO =
IN CASO CONTRARIO ENORMI COSTI SOCIALI PER RECUPERO FUTURI
GIOCATORI PATOLOGICI
Roma, 20 apr. (Adnkronos) - "Sono necessarie misure urgenti, a
carattere straordinario, per tutelare i minori e i giovani dal gioco
d'azzardo, anche on line, prima che sia troppo tardi. Altrimenti i
costi sociali per la cura e il recupero dei futuri giocatori
patologici saranno enormi". Lo ha dichiarato il senatore del Pdl,
Raffaele Lauro, membro della commissione Antimafia e del comitato
antiriciclaggio, illustrandoáa Palazzo Madama un'interrogazione
urgente, a risposta orale, indirizzata ai ministri dell'Istruzione,
della Gioventu' e della Salute.
Nell'interrogazione, Lauro sottolinea che "il mercato del gioco
d'azzardo, sia quello cosiddetto lecito o autorizzato che quello
illecito, in mano alla criminalita' organizzata, e' in forte
espansione, in Italia, come in altri paesi industrializzati, con un
giro d'affari, in Italia, per quello cosiddetto lecito o autorizzato,
ammontante a 60 miliardi di euro previsti a fine 2011 e a 80 miliardi
di euro previsti a fine 2012''. Per l'esponente Pdl, inoltre, ''esiste
una dimostrata continuita' tra il gioco d'azzardo cosiddetto lecito o
autorizzato e quello illecito, in mano alla criminalita' organizzata,
come provano tutte le indagini della magistratura inquirente e delle
forze di polizia''.
''Intorno ai luoghi del gioco d'azzardo -rimarca il senatore
Lauro- anche lecito o autorizzato, nei quali accedono spesso
liberamente i minori, si creano circuiti criminali, collegati
all'usura, al riciclaggio del danaro sporco e allo spaccio degli
stupefacenti; non esistono protocolli sanitari, ne' strutture idonee
al recupero di giocatori patologici, specie giovani". Dopo aver richiamato i dati di una ricerca 2008
del Cnr, che sottolinea come "circa il 40% degli studenti delle scuole
superiori ha giocato d'azzardo almeno una volta nel corso del 2008'',
Lauro ha sottolineato che ''la crescente prevalenza del gioco
patologico tra i giovani e' diventato un problema di interesse
pubblico, a causa della rilevante esposizione pubblicitaria'', facendo
notare che ''i primi contatti di giovani con il gioco d'azzardo
avvengono fin dalla scuola primaria e l'abitudine a giocare d'azzardo
appare molto consolidata in tarda adolescenza".
Il senatore Pdl chiede quindi di sapere "quali iniziative, a
carattere normativo, amministrativo e organizzativo, il governo e, in
particolare, i ministri dell'Istruzione, della Gioventu' e della
Sanita', intendano proporre al Parlamento: per commissionare una
ricerca scientifica, a largo spettro, magari affidata al Cnr, che
aggiorni la situazione e consenta di verificare come, rispetto al
2008, la situazione del coinvolgimento dei minori e dei giovani nel
gioco d'azzardo si sia ulteriormente aggravata; per creare circuiti
educativi, formativi ed informativi, a carattere sistematico, che
educhino i giovani a difendersi dai rischi del gioco d'azzardo''.
Lauro chiede inoltre misure per ''prevenire comportamenti di
gioco d'azzardo nei giovani, fornendo loro, nella scuola di ogni
ordine e grado, sin dalla preadolescenza, una corretta cognizione sul
gioco d'azzardo'' e per ''lanciare una campagna nazionale di
sensibilizzazione sulla prevenzione dal gioco d'azzardo, mirata al
target giovanile; per definire strutture e protocolli sanitari,
adeguati al recupero dei giocatori patologici, specie giovani''.
(Sin/Col/Adnkronos)
20-APR-11 14:25
NNNN
Giochi, Lauro (PdL), Necessarie misure urgenti
Relazione del Senatore incentrata su rischi per i giovani
roma, 20 APR (Il Velino/Agicos) - "Sono necessarie
misure urgenti, a carattere straordinario, per tutelare i
minori e i giovani dal gioco d'azzardo, anche on line, prima
che sia troppo tardi. Altrimenti i costi sociali per la cura
ed il recupero dei futuri giocatori patologici saranno
enormi". Lo ha dichiarato, al Senato, il senatore Raffaele
Lauro (Pdl), membro della commissione antimafia e del
comitato antiriciclaggio, illustrando una interrogazione
urgente, a risposta orale, indirizzata ai Ministri
dell'Istruzione, della Gioventu' e della Salute. (agc)
201432 APR 11 NNNN
GIOCHI D'AZZARDO: LAURO (PDL), MISURE URGENTI PER TUTELARE GIOVANI
(9Colonne) Roma, 20 apr - "Sono necessarie misure urgenti, a carattere
straordinario, per tutelare i minori ed i giovani dal gioco d'azzardo, anche
on line, prima che sia troppo tardi. Altrimenti i costi sociali per la cura ed
il recupero dei futuri giocatori patologici saranno enormi". Lo ha dichiarato
il senatore Raffaele Lauro del PdL, componente della commissione antimafia e
del comitato antiriciclaggio, illustrando una interrogazione urgente, a
risposta orale, indirizzata ai Ministri dell'Istruzione, della Gioventù e
della Salute nella quale osserva che "la crescente prevalenza del gioco
patologico tra i giovani è diventato un problema di interesse pubblico, a
causa della rilevante esposizione pubblicitaria dato che la televisione, la
radio, internet, le riviste e i giornali, le affissioni in città e sui mezzi
di trasporto, la possibilità di utilizzare le carte di credito, rappresentano
messaggi ingannevoli, studiati per indurre i giovani, e non solo i giovani, ma
anche gli anziani, a credere che il gioco d'azzardo sia divertente ed
eccitante e che sia anche un sistema per fare tanti soldi facilmente".
Con l'interrogazione, Lauro chiede di sapere quali iniziative, a carattere
normativo, amministrativo e organizzativo, il Governo e, in particolare, i
Ministri dell'Istruzione, della Gioventù e della Sanità, intendano proporre al
Parlamento per prevenire. Il senatore suggerisce di "commissionare una ricerca
scientifica, a largo spettro, magari affidata al CNR, che aggiorni la
situazione e consenta di verificare come, rispetto al 2008, la situazione del
coinvolgimento dei minori e dei giovani nel gioco d'azzardo si sia
ulteriormente aggravata"; di "lanciare una campagna nazionale di
sensibilizzazione sulla prevenzione dal gioco d'azzardo, mirata al target
giovanile", di "dedicare alla materia una giornata dell'anno scolastico" e di
"definire strutture e protocolli sanitari, adeguati al recupero dei giocatori
patologici, specie giovani". (red)
201628 APR 11
Di Raffaele Lauro (del 21/04/2011 @ 23:37:49, in Il commento politco, linkato 549 volte)
"Qualunque violenza verbale o fisica, portata contro una persona, membro del Parlamento o semplice cittadino, in ragione delle proprie scelte personali, rappresenta un'aberrazione per una democrazia vera. Queste manifestazioni vanno censurate in maniera categorica, anche perché violano uno degli articoli fondamentali della Costituzione, l'art. 3, sul principio di uguaglianza e di pari dignità dei cittadini. Non mi associo, tuttavia, alle manifestazioni ipocrite di solidarietà nei confronti dell'on. Paola Concia, perché tendono a coprire l'impressionante vuoto politico e parlamentare sul problema dell'uguaglianza dei cittadini. Ho presentato da tempo un disegno di legge sul contratto di mutuo sostegno (A.S. 2425), che, in base all'art. 2 della Costituzione, contempera, in maniera equilibrata, i diritti e i doveri delle persone, che intendono sostenersi reciprocamente, con la tutela del fondamentale istituto della famiglia. Ma questa proposta, come altri disegni di legge, giace nei polverosi cassetti del Parlamento. La vera solidarietà si realizzerebbe con l'approvazione urgente di un provvedimento sulla pari dignità dei cittadini, efficace antidoto contro ogni sorta di violenza verbale o fisica." Lo ha dichiarato, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), in relazione all'aggressione subita ieri sera dell'on. Paola Concia e dalla compagna.
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Agenzie di stampa
GAY: LAURO (PDL), VERA SOLIDARIETA' A CONCIA CON APPROVAZIONE DDL SU MUTUO SOSTEGNO =
'IMPRESSIONANTE VUOTO POLITICO SUL TEMA DELL'UGUAGLIANZA DEI
CITTADINI'
Roma, 21 apr. (Adnkronos) - "Qualunque violenza verbale o
fisica, portata contro una persona, membro del Parlamento o semplice
cittadino, in ragione delle proprie scelte personali, rappresenta
un'aberrazione per una democrazia vera. Queste manifestazioni vanno
censurate in maniera categorica, anche perche' violano uno degli
articoli fondamentali della Costituzione, l'art. 3, sul principio di
uguaglianza e di pari dignita' dei cittadini. Non mi associo,
tuttavia, alle manifestazioni ipocrite di solidarieta' nei confronti
dell'on. Paola Concia, perche' tendono a coprire l'impressionante
vuoto politico e parlamentare sul problema dell'uguaglianza dei
cittadini''. Lo ha dichiarato, al Senato, il senatore Raffaele Lauro
(Pdl), in relazione all'aggressione subita ieri sera da Paola Concia e
dalla compagna.
''Ho presentato da tempo -ha ricordato Lauro- un disegno di
legge sul contratto di mutuo sostegno che, in base all'art. 2 della
Costituzione, contempera, in maniera equilibrata, i diritti e i doveri
delle persone, che intendono sostenersi reciprocamente, con la tutela
del fondamentale istituto della famiglia. Ma questa proposta, come
altri disegni di legge, giace nei polverosi cassetti del Parlamento.
La vera solidarieta' -rileva- si realizzerebbe con l'approvazione
urgente di un provvedimento sulla pari dignita' dei cittadini,
efficace antidoto contro ogni sorta di violenza verbale o fisica."
(Sin/Ct/Adnkronos)
21-APR-11 16:59
NNNN
GAY. LAURO (PDL): NON BASTA SOLIDARIETÀ, ORA DDL MUTUO SOSTEGNO
(DIRE) Roma, 21 apr. - "Qualunque violenza verbale o fisica nei
confronti di una persona, membro del Parlamento o semplice
cittadino, in ragione delle proprie scelte personali, rappresenta
un'aberrazione per una democrazia vera. Queste manifestazioni
vanno censurate in maniera categorica, anche perche' violano uno
degli articoli fondamentali della Costituzione, l'art. 3, sul
principio di uguaglianza e di pari dignita' dei cittadini". Cosi'
il senatore del Pdl Raffaele Lauro, che aggiunge: "Non mi
associo, tuttavia, alle manifestazioni ipocrite di solidarieta'
nei confronti dell'onorevole Paola Concia, perche' tendono a
coprire l'impressionante vuoto politico e parlamentare sul
problema dell'uguaglianza dei cittadini. Ho presentato da tempo
un disegno di legge sul contratto di mutuo sostegno (A.S. 2425),
che, in base all'art. 2 della Costituzione, contempera, in
maniera equilibrata, i diritti e i doveri delle persone, che
intendono sostenersi reciprocamente, con la tutela del
fondamentale istituto della famiglia".
Poi, osserva: "Questa proposta, come altri disegni di legge,
giace nei polverosi cassetti del Parlamento. La vera solidarieta'
si realizzerebbe con l'approvazione urgente di un provvedimento
sulla pari dignita' dei cittadini, efficace antidoto contro ogni
sorta di violenza verbale o fisica".
(Com/Anb/ Dire)
17:47 21-04-11
NNNN
Di Raffaele Lauro (del 21/04/2011 @ 23:40:59, in Il commento politico, linkato 539 volte)
"Di fronte alle bufale propalate dal signor Massimo Ciancimino, non ultima quella nei confronti di Gianni De Gennaro, sarebbe utile che la Commissione Antimafia lo convocasse, al più presto, in audizione, e, comunque, prima di qualche nuova esibizione televisiva sul servizio pubblico. Onde evitare di ripetere l'errore, fatto dalla Commissione Violante, di non ascoltare, nel 1992-93, il padre, Vito Calogero Ciancimino, che ne aveva fatto espressa richiesta." Lo ha dichiarato, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione Antimafia, in relazione al fermo di Massimo Ciancimino per calunnia nei confronti dell'ex Capo della Polizia Gianni De Gennaro.
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Agenzie di stampa
MAFIA: LAURO "COMMISSIONE PARLAMENTARE CONVOCHI CIANCIMINO"
ROMA (ITALPRESS) - "Di fronte alle bufale propalate dal signor
Massimo Ciancimino, non ultima quella nei confronti di Gianni De
Gennaro, sarebbe utile che la Commissione Antimafia lo convocasse,
al piu' presto, in audizione, e, comunque, prima di qualche nuova
esibizione televisiva sul servizio pubblico. Onde evitare di
ripetere l'errore, fatto dalla Commissione Violante, di non
ascoltare, nel 1992-93, il padre, Vito Calogero Ciancimino, che ne
aveva fatto espressa richiesta". Lo afferma in una nota Raffaele
Lauro (Pdl), componente della Commissione Antimafia, in relazione
al fermo di Massimo Ciancimino per calunnia nei confronti dell'ex
capo della Polizia Gianni De Gennaro.
(ITALPRESS).
sat/com
21-Apr-11 18:34
NNNN
Mafia, Lauro (Pdl): Commissione Antimafia convochi Ciancimino
Roma, 21 APR (Il Velino) - "Di fronte alle bufale
propalate dal signor Massimo Ciancimino, non ultima quella
nei confronti di Gianni De Gennaro, sarebbe utile che la
Commissione Antimafia lo convocasse, al piu' presto, in
audizione, e, comunque, prima di qualche nuova esibizione
televisiva sul servizio pubblico. Onde evitare di ripetere
l'errore, fatto dalla Commissione Violante, di non ascoltare,
nel 1992-93, il padre, Vito Calogero Ciancimino, che ne aveva
fatto espressa richiesta". Lo ha dichiarato il senatore del
Pdl Raffaele Lauro, componente della commissione Antimafia,
in relazione al fermo di Massimo Ciancimino per calunnia nei
confronti dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro.
(com/riv)
211836 APR 11 NNNN
MAFIA. LAURO (PDL): COMMISSIONE ANTIMAFIA CONVOCHI CIANCIMINO
(DIRE) Roma, 21 apr. - "Di fronte alle bufale propalate dal
signor Massimo Ciancimino, non ultima quella nei confronti di
Gianni De Gennaro, sarebbe utile che la commissione Antimafia lo
convocasse, al piu' presto, in audizione, e, comunque, prima di
qualche nuova esibizione televisiva sul servizio pubblico. Onde
evitare di ripetere l'errore, fatto dalla Commissione Violante,
di non ascoltare, nel 1992-93, il padre, Vito Calogero
Ciancimino, che ne aveva fatto espressa richiesta." Lo ha
dichiarato il senatore Raffaele Lauro (Pdl), componente della
commissione Antimafia, in relazione al fermo di Massimo
Ciancimino per calunnia nei confronti dell'ex Capo della Polizia
Gianni De Gennaro.
(Com/Vid/ Dire)
18:38 21-04-11
NNNN
Mafia/ Pdl: Commissione antimafia convochi Ciancimino jr
Lauro: "Non si ripeta errore fatto non ascoltando il padre"
Roma, 21 apr. (TMNews) - "Di fronte alle bufale propalate dal
signor Massimo Ciancimino, non ultima quella nei confronti di
Gianni De Gennaro, sarebbe utile che la commissione Antimafia lo
convocasse, al più presto, in audizione, e, comunque, prima di
qualche nuova esibizione televisiva sul servizio pubblico". E'
quanto ha chiesto il senatore del Pdl Raffaele Lauro, componente
della commissione antimafia commentando il fermo di Massimo
Ciancimino per calunnia nei confronti dell'ex Capo della Polizia
Gianni De Gennaro.
"Onde evitare di ripetere l'errore, fatto dalla Commissione
Violante, di non ascoltare, nel 1992-93, il padre, Vito Calogero
Ciancimino, che ne aveva fatto espressa richiesta" ha concluso
Lauro.
Red/Vep
211850 apr 11