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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 27/10/2010 @ 00:14:33, in Il commento politico, linkato 504 volte)
DENARO SPORCO, LAURO (PDL): PREVENIRE RICICLAGGIO NELLE SCOMMESSE
(9Colonne) Roma, 26 ott - Alla vigilia della riunione del comitato
antiriciclaggio della Commissione Antimafia, presieduto dal senatore Luigi Li
Gotti, che affronterà domani il tema delle misure di prevenzione contro le
infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione delle scommesse e
dei concorsi pronostici, il senatore Raffaele Lauro (PdL), ha dichiarato:
"Proporrò al Comitato di richiedere all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli
di Stato non solo i dati, relativi alle società e alle agenzie che sono
concessionarie di licenze per lo svolgimento di raccolta delle scommesse per
eventi sportivi, ma anche la mappa completa di tutte le agenzie che svolgono
sul territorio nazionale attività di raccolta delle scommesse per, poi,
convogliarle all'estero. In base ai più recenti orientamenti della Corte di
Cassazione, il privato che intende esercitare, nel nostro Paese, un'attività
di scommesse pubbliche, anche per conto di allibratori stranieri, dovrà essere
munito sia della concessione che dell'autorizzazione di pubblica sicurezza,
per evitare che determinate forme di criminalità organizzata si possano
infiltrare nella gestione delle scommesse e dei concorsi pronostici,
approfittando dei principi del diritto comunitario, relativi alla libera
circolazione di beni, servizi e persone. Spetterà, a tal fine, alla
Commissione Antimafia, proporre al Parlamento la rapida riformulazione
dell'articolo 88 del TULPS, con l'indicazione di quali requisiti occorre
avere, affinché una società oppure un'agenzia possano svolgere attività
organizzata di raccolta di scommesse per eventi sportivi, che vengono, poi,
convogliate a società estere di bookmaker. La mafia, la camorra e la
'ndrangheta e le altre mafie sono diventate transnazionali e possono trovare
in queste attività di scommesse un veicolo per la maggiore rapidità dei loro
traffici illeciti e per il lavaggio del denaro sporco." (red)
261234 OTT 10
Scommesse, Lauro (Pdl): Prevenire riciclaggio denaro sporco
Roma, 26 OTT (Il Velino) - Alla vigilia della riunione
del comitato antiriciclaggio della commissione Antimafia,
presieduto dal senatore Luigi Li Gotti, che affrontera'
domani il tema delle misure di prevenzione contro le
infiltrazioni della criminalita' organizzata nella gestione
delle scommesse e dei concorsi pronostici, il senatore
Raffaele Lauro (Pdl), ha dichiarato: "Proporro' al comitato
di richiedere all'amministrazione autonoma dei Monopoli di
Stato non solo i dati, relativi alle societa' e alle agenzie
che sono concessionarie di licenze per lo svolgimento di
raccolta delle scommesse per eventi sportivi, ma anche la
mappa completa di tutte le agenzie che svolgono sul
territorio nazionale attivita' di raccolta delle scommesse
per, poi, convogliarle all'estero. In base ai piu' recenti
orientamenti della Corte di Cassazione, il privato che
intende esercitare, nel nostro Paese, un'attivita' di
scommesse pubbliche, anche per conto di allibratori
stranieri, dovra' essere munito sia della concessione che
dell'autorizzazione di pubblica sicurezza, per evitare che
determinate forme di criminalita' organizzata si possano
infiltrare nella gestione delle scommesse e dei concorsi
pronostici, approfittando dei principi del diritto
comunitario, relativi alla libera circolazione di beni,
servizi e persone. Spettera', a tal fine, alla commissione
Antimafia, proporre al Parlamento la rapida riformulazione
dell'articolo 88 del Tulps, con l'indicazione di quali
requisiti occorre avere, affinche' una societa' oppure
un'agenzia possano svolgere attivita' organizzata di raccolta
di scommesse per eventi sportivi, che vengono, poi,
convogliate a societa' estere di bookmaker. La mafia, la
camorra e la 'ndrangheta e le altre mafie - conclude - sono
diventate transnazionali e possono trovare in queste
attivita' di scommesse un veicolo per la maggiore rapidita'
dei loro traffici illeciti e per il lavaggio del denaro
sporco." (com/mcc)
261246 OTT 10 NNNN
CRIMINALITA': LAURO (PDL), PREVENIRE RICICLAGGIO IN SCOMMESSE E PRONOSTICI =
NECESSARIO MODIFICARE TESTO UNICO LEGGI DI PUBBLICA SICUREZZA
Roma, 26 ott. - (Adnkronos) - Alla vigilia della riunione del
comitato antiriciclaggio della Commissione Antimafia, presieduto dal
senatore Luigi Li Gotti, che affrontera' domani il tema delle misure
di prevenzione contro le infiltrazioni della criminalita' organizzata
nella gestione delle scommesse e dei concorsi pronostici, il senatore
Raffaele Lauro (PdL), e' intervenuto in Senato.
"Proporro' al Comitato - ha affermato Lauro - di richiedere
all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato non solo i dati,
relativi alle societa' e alle agenzie che sono concessionarie di
licenze per lo svolgimento di raccolta delle scommesse per eventi
sportivi, ma anche la mappa completa di tutte le agenzie che svolgono
sul territorio nazionale attivita' di raccolta delle scommesse per,
poi, convogliarle all'estero". (segue)
(Rre/Ct/Adnkronos)
26-OTT-10 12:54
NNNN
CRIMINALITA': LAURO (PDL), PREVENIRE RICICLAGGIO IN SCOMMESSE E PRONOSTICI (2) =
(Adnkronos) - "In base ai piu' recenti orientamenti della Corte
di Cassazione, il privato - ha proseguito Lauro - che intende
esercitare, nel nostro Paese, un'attivita' di scommesse pubbliche,
anche per conto di allibratori stranieri, dovra' essere munito sia
della concessione che dell'autorizzazione di pubblica sicurezza, per
evitare che determinate forme di criminalita' organizzata si possano
infiltrare nella gestione delle scommesse e dei concorsi pronostici,
approfittando dei principi del diritto comunitario, relativi alla
libera circolazione di beni, servizi e persone".
"Spettera', a tal fine, alla Commissione Antimafia, - ha
proseguito ancora l'esponente del Pdl - proporre al Parlamento la
rapida riformulazione dell'articolo 88 del Tulps, con l'indicazione di
quali requisiti occorre avere, affinche' una societa' oppure
un'agenzia possano svolgere attivita' organizzata di raccolta di
scommesse per eventi sportivi, che vengono, poi, convogliate a
societa' estere di bookmaker. La mafia, la camorra e la 'ndrangheta e
le altre mafie sono diventate transnazionali e possono trovare in
queste attivita' di scommesse un veicolo per la maggiore rapidita' dei
loro traffici illeciti e per il lavaggio del denaro sporco."
(Rre/Ct/Adnkronos)
26-OTT-10 13:01
NNNN
RICICLAGGIO. LAURO: PREVENZIONE CONTRO DENARO SPORCO SCOMMESSE
(DIRE) Roma, 26 ott. - "Proporro' al comitato di richiedere
all'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato non solo i
dati relativi alle societa' e alle agenzie che sono
concessionarie di licenze per lo svolgimento di raccolta delle
scommesse per eventi sportivi, ma anche la mappa completa di
tutte le agenzie che svolgono sul territorio nazionale attivita'
di raccolta delle scommesse per, poi, convogliarle all'estero".
Lo dice il senatore Raffaele Lauro (Pdl), alla vigilia della
riunione del comitato antiriciclaggio della commissione
Antimafia, presieduto dal senatore Luigi Li Gotti, che
affrontera' domani il tema delle misure di prevenzione contro le
infiltrazioni della criminalita' organizzata nella gestione delle
scommesse e dei concorsi pronostici.
"In base ai piu' recenti orientamenti della Corte di
Cassazione- spiega Lauro- il privato che intende esercitare, nel
nostro Paese, un'attivita' di scommesse pubbliche, anche per
conto di allibratori stranieri, dovra' essere munito sia della
concessione che dell'autorizzazione di pubblica sicurezza, per
evitare che determinate forme di criminalita' organizzata si
possano infiltrare nella gestione delle scommesse e dei concorsi
pronostici, approfittando dei principi del diritto comunitario,
relativi alla libera circolazione di beni, servizi e persone".
A tal fine,prosegue, "spettera' alla commissione Antimafia,
proporre al Parlamento la rapida riformulazione dell'articolo 88
del Tulps, con l'indicazione di quali requisiti occorre avere,
affinche' una societa' oppure un'agenzia possano svolgere
attivita' organizzata di raccolta di scommesse per eventi
sportivi, che vengono, poi, convogliate a societa' estere di
bookmaker. La mafia, la camorra e la 'ndrangheta e le altre mafie
sono diventate transnazionali e possono trovare in queste
attivita' di scommesse un veicolo per la maggiore rapidita' dei
loro traffici illeciti e per il lavaggio del denaro sporco".
(Com/Vid/ Dire)
13:17 26-10-10
NNNN
RICICLAGGIO:LAURO (PDL), PREVENZIONE SU DENARO SCOMMESSE
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - ''Proporro' al comitato di richiedere
all'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato non solo i
dati relativi alle societa' e alle agenzie che sono
concessionarie di licenze per lo svolgimento di raccolta delle
scommesse per eventi sportivi, ma anche la mappa completa di
tutte le agenzie che svolgono sul territorio nazionale attivita'
di raccolta delle scommesse per, poi, convogliarle all'estero''.
Lo dice il senatore Raffaele Lauro (Pdl), alla vigilia della
riunione del comitato antiriciclaggio della commissione
Antimafia, presieduto dal senatore Luigi Li Gotti, che
affrontera' domani il tema delle misure di prevenzione contro le
infiltrazioni della criminalita' organizzata nella gestione
delle scommesse e dei concorsi pronostici.
''In base ai piu' recenti orientamenti della Corte di
Cassazione- spiega Lauro- il privato che intende esercitare, nel
nostro Paese, un'attivita' di scommesse pubbliche, anche per
conto di allibratori stranieri, dovra' essere munito sia della
concessione che dell'autorizzazione di pubblica sicurezza, per
evitare che determinate forme di criminalita' organizzata si
possano infiltrare nella gestione delle scommesse e dei concorsi
pronostici, approfittando dei principi del diritto comunitario,
relativi alla libera circolazione di beni, servizi e persone''.
(ANSA).
COM-SES
26-OTT-10 15:00 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 29/10/2010 @ 00:59:59, in Il commento politico, linkato 554 volte)
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS ....
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Modifica degli articoli 56 e 58 della Costituzione in materia di mandato parlamentare
———–
Onorevoli Senatori - Il presente disegno di legge costituzionale risponde all'esigenza, ampiamente diffusa nel Paese e reclamata, ad alta voce, dalle nuove generazioni, di garantire un costante ed armonico rinnovamento della rappresentanza politica e dei partiti, nell'ottica di una piena valorizzazione dei principi della democrazia e della sovranità popolare, che costituiscono il fondamento del nostro ordinamento e l'affermazione della attività politica, intesa come servizio e non come professionismo privilegiato.
La circolazione delle classi dirigenti e il ricambio continuo, ma non radicale (teoria di un solo mandato), della rappresentanza politico-parlamentare rafforzerebbero non solo la democrazia rappresentativa, ma metterebbero al riparo le stesse istituzioni parlamentari, centro motore dell’ordinamento costituzionale, dal subdolo e pericoloso vento dell’antiparlamentarismo, che ha ripreso a soffiare impetuosamente, alimentato da un opinionismo qualunquistico e da una becera pubblicistica, che, in tal modo, hanno facile gioco a dipingere i parlamentari, come parassiti privilegiati o come fannulloni, affamatori del popolo.
Tale finalità di rinnovamento, in presenza di una incapacità sostanziale di auto disciplina delle classi politiche dirigenti nazionali, può essere perseguita attraverso l'introduzione di un limite al numero massimo di mandati parlamentari. In particolare, si prevede che nessuno possa essere eletto membro del Parlamento per più di tre legislature, anche se non consecutive.
Il susseguirsi dei mandati per un periodo di tempo eccessivamente lungo, con clamorosi casi di autentico professionismo politico-parlamentare, quasi vitalizio, conduce, in primo luogo, ad un logoramento della capacità di rappresentanza dell'eletto, con l’affermazione di ristrette oligarchie politico-parlamentari del tutto autoreferenziali, che perpetuano all’infinito la loro permanenza al potere, negando, di fatto, ogni ricambio generazionale e ogni rinnovo della classe dirigente.
L’inibizione del ricambio generazionale e del rinnovo della classe dirigente, quindi, solo apparentemente mitigata dalla pratica, spesso mortificante, della cooptazione, priva il Parlamento di nuove competenze, di nuovi saperi, di nuove professionalità, di nuovi bisogni e di nuove articolazioni sociali, interrompendo il circolo virtuoso, che è auspicabile debba sempre esistere tra classe politica e società civile, frustrando le aspettative che la selezione della classe politica, così come di ogni altra categoria, avvenga con modalità ispirate al più rigoroso rispetto del principio meritocratico, sottoposto alla volontà popolare.
Come è noto, il principio della limitazione temporale delle cariche è ormai profondamente sedimentato nel nostro ordinamento, che lo riconosce attualmente a tutti i livelli tranne che al livello nazionale. La legislazione italiana, infatti, già prevede, ormai da lungo tempo, il divieto del terzo mandato consecutivo per i sindaci, i presidenti delle province e i presidenti delle giunte regionali. Una parte consistente delle considerazioni che hanno indotto il legislatore a introdurre le suddette limitazioni all'esercizio delle funzioni esecutive apicali a livello locale e regionale valgono - a fortiori e in maniera ancora più pressante, per le ragioni suesposte - anche per quanto concerne la rappresentanza politica nazionale.
Venendo alla formulazione del presente disegno di legge, poiché il limite dei tre mandati incide sulla capacità elettorale passiva, si ritiene opportuno operare una modifica del testo costituzionale, intervenendo in particolare sugli articoli 56 e 58, che disciplinano appunto la capacità elettorale in relazione, rispettivamente, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
Inoltre, fissare il limite in questione a tre legislature pare costituire un ragionevole bilanciamento tra le esigenze suesposte e la necessità di garantire al parlamentare un lasso di tempo, sufficientemente lungo, per mettere a frutto il suo patrimonio di capacità e di idee e dispiegare appieno il suo apporto e il suo attivo contributo alla politica nazionale.
Articolo 1
All'articolo 56 della Costituzione, terzo comma, è aggiunto il seguente periodo: “Non sono eleggibili a deputati i cittadini che abbiano già assolto il mandato parlamentare per tre legislature, anche non consecutive.”
Articolo 2
All'articolo 58 della Costituzione, secondo comma, è aggiunto il seguente periodo: “Non sono eleggibili a senatori i cittadini che abbiano già assolto il mandato parlamentare per tre legislature, anche non consecutive.”
Di Raffaele Lauro (del 29/10/2010 @ 01:50:22, in Il commento politico, linkato 560 volte)
Parlamento. Lauro (PdL): Con il limite di tre mandati parlamentari, anche se non consecutivi, si afferma l'attività politica come servizio e non come professionismo privilegiato. Una rottamazione morbida.
Stamane, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha presentato un disegno di legge costituzionale per la modifica degli articoli 56 e 58 del testo costituzionale, che disciplinano la capacità elettorale passiva, in relazione, rispettivamente, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, introducendo il limite dei tre mandati parlamentari, anche se non consecutivi. "Questa mia proposta - ha dichiarato il parlamentare del PdL - risponde all'esigenza, ampiamente diffusa nel Paese e reclamata, ad alta voce, dalle nuove generazioni, di garantire un costante ed armonico rinnovamento della rappresentanza politica e dei partiti, nell'ottica di una piena valorizzazione dei principi della democrazia e della sovranità popolare, che costituiscono il fondamento del nostro ordinamento e l'affermazione della attività politica, intesa come servizio e non come professionismo privilegiato. La circolazione delle classi dirigenti e il ricambio continuo, ma non radicale (teoria di un solo mandato), della rappresentanza politico-parlamentare rafforzerebbero non solo la democrazia rappresentativa, ma metterebbero al riparo le stesse istituzioni parlamentari, centro motore dell’ordinamento costituzionale, dal subdolo e pericoloso vento dell’antiparlamentarismo, che ha ripreso a soffiare impetuosamente, alimentato da un opinionismo qualunquistico e da una becera pubblicistica, che, in tal modo, hanno facile gioco a dipingere i parlamentari, come parassiti privilegiati o come fannulloni, affamatori del popolo." "Tale finalità di rinnovamento - ha aggiunto Lauro-, in presenza di una incapacità sostanziale di auto disciplina delle classi politiche dirigenti nazionali, può essere perseguita soltanto attraverso l'introduzione di un limite al numero massimo di mandati parlamentari. In particolare, prevedo che nessuno possa essere eletto membro del Parlamento per più di tre legislature, anche se non consecutive. Il susseguirsi dei mandati per un periodo di tempo eccessivamente lungo, con clamorosi casi di autentico professionismo politico-parlamentare, quasi vitalizio, conduce, in primo luogo, ad un logoramento della capacità di rappresentanza dell'eletto, con l’affermazione di ristrette oligarchie politico-parlamentari del tutto autoreferenziali, che perpetuano all’infinito la loro permanenza al potere, negando, di fatto, ogni ricambio generazionale e ogni rinnovo della classe dirigente. L’inibizione del ricambio generazionale e del rinnovo della classe dirigente, quindi, solo apparentemente mitigata dalla pratica, spesso mortificante, della cooptazione, priva il Parlamento di nuove competenze, di nuovi saperi, di nuove professionalità, di nuovi bisogni e di nuove articolazioni sociali, interrompendo il circolo virtuoso, che è auspicabile debba sempre esistere tra classe politica e società civile, frustrando le aspettative che la selezione della classe politica, così come di ogni altra categoria, avvenga con modalità ispirate al più rigoroso rispetto del principio meritocratico, sottoposto alla volontà popolare." " Il principio della limitazione temporale delle cariche - ha precisato Lauro - è ormai profondamente sedimentato nel nostro ordinamento, che lo riconosce attualmente a tutti i livelli, tranne che al livello nazionale. La legislazione italiana, infatti, già prevede, ormai da lungo tempo, il divieto del terzo mandato consecutivo per i sindaci, i presidenti delle province e i presidenti delle giunte regionali. Una parte consistente delle considerazioni che hanno indotto il legislatore a introdurre le suddette limitazioni all'esercizio delle funzioni esecutive apicali a livello locale e regionale valgono - a fortiori e in maniera ancora più pressante - anche per quanto concerne la rappresentanza politica nazionale." " Fissare il limite in questione a tre legislature - ha concluso Lauro - costituisce un ragionevole bilanciamento tra le esigenze di rinnovamento e la necessità di garantire al parlamentare un lasso di tempo, sufficientemente lungo, per mettere a frutto il suo patrimonio di capacità e di idee e dispiegare appieno il suo apporto e il suo attivo contributo alla politica nazionale."