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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 18/06/2009 @ 12:19:52, in Il commento politico, linkato 411 volte)
Roma, 17 giugno 2009
Gentile Direttore De Marco,
Le scrivo con preghiera di pubblicazione.
Sono rimasto esterrefatto per essere stato classificato, dal Corriere del Mezzogiorno, come un parlamentare campano “fannullone”!
Ho una delle più alte presenze in Aula (96%) e nelle Commissioni di appartenenza (Affari Costituzionali, Antimafia, Vigilanza Rai).
I miei interventi e le mie proposte, in particolare per la lotta alla criminalità organizzata, sono desumibili dai resoconti parlamentari.
Ho puntato sempre, nelle mie attività istituzionali, sulla “qualità” e sulla “fattibilità” e non sulle chiacchiere inutili.
La ringrazio per la cortese ospitalità.
(Raffaele Lauro)
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Dott. Marco DE MARCO
Direttore de “Il Corriere del Mezzogiorno”
II Vico San Nicola alla Dogana, 9
80133 NAPOLI
Di Raffaele Lauro (del 18/06/2009 @ 22:10:37, in Il commento politico, linkato 401 volte)
ENERGIA. LAURO (PdL): L'apporto strategico delle fonti di energia rinnovabile allo sviluppo economico nazionale-------------------------
Parlando a Roma, al PALANEV di Villa Borghese, al Convegno sul tema "L'Italia e le fonti di energia rinnovabile", organizzato dalla Associazione Nazionale Energia del Vento, il sen. Raffaele Lauro (PdL), consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha tracciato un quadro, interno ed internazionale, dello sviluppo energetico. "L’attuale quadro mondiale, relativo allo sviluppo energetico - ha dichiarato Lauro - evidenzia la necessità di incrementare gli sforzi, in termini di riduzione delle emissioni e di incremento della produzione di fonti di energia rinnovabile. Tali impegni, ormai ineludibili, volti a definire le politiche del post-Kyoto, sono stati rafforzati, di recente, dalla modifica sostanziale di approccio di grandi paesi, precedentemente scettici e che, oggi, stanno ridefinendo le politiche di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, sulla scorta della rivoluzione, inaugurata dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Anche gli impegni dell’Unione Europea sono diretti ad imprimere un ulteriore impulso per conseguire risultati, concreti ed immediati, che riescano a coniugare sviluppo industriale, occupazione e salvaguardia ambientale, specie nel Mezzogiorno. Tali impegni prenderanno definitivamente forma, nel prossimo futuro, a Copenaghen, dove il pacchetto 'Clima e Energia' sarà reso operativo". "A dicembre - ha aggiunto Lauro - i Paesi membri dell'Unione sanciranno gli obiettivi fino 2020, non più solo indicativi, ma vincolanti, con la previsione di sanzioni per gli inadempienti. L’Italia, in questo scenario, dovrà confermare un obiettivo, già previsto dalla Direttiva Comunitaria del 2001, pari al 25% del consumo interno lordo entro il 2010, obiettivo che, ragionevolmente, sarà ulteriormente adeguato, alla luce delle prossime decisioni comunitarie, per il successivo decennio 2010-2020, tenendo conto delle potenzialità delle singole fonti e del quadro industriale nazionale, nello specifico settore energetico". "L’Italia, analizzando l’attuale situazione del settore elettrico e la nostra dipendenza dall'estero - ha aggiunto Lauro - potrà trarre, quindi, dallo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, benefici importanti, sia in termini elettrici sia in termini occupazionali, garantendo maggiore sicurezza degli approvvigionamenti, maggiore sicurezza energetica complessiva e maggiore stabilità economica delle fonti di energia rinnovabile". "Tra le fonti rinnovabili - ha aggiunto Lauro - quelle che hanno ancora tecnicamente un potenziale significativo, per l’Italia, sono l'eolico, le biomasse, il fotovoltaico e miniidroelettrico, maggiormente sfruttabili, con efficienza ed economicità. Certamente l’eolico risulta, tra tutte le rinnovabili, la fonte che darà, nel decennio 20010-2020, il maggior apporto nel raggiungimento degli obiettivi comunitari, come sancito dall’ultimo 'Position Paper' del Governo Berlusconi, presentato a Bruxelles". "Per queste ragioni - ha concluso il Sen. Lauro - l’impegno che questo Governo e, in particolare, il Ministro dello Sviluppo Economico stanno mettendo nel supportare lo sviluppo delle nuove fonti di energia rinnovabile, viene universalmente riconosciuto come un intervento, equilibrato e coerente, con gli obiettivi programmati, con la necessaria cautela che il riassetto complessivo del mercato elettrico impone e, infine, con il rilancio della produzione elettrica da nucleare".
Di Raffaele Lauro (del 21/06/2009 @ 09:56:57, in L'agenda, linkato 514 volte)
Il Sen. Raffaele Lauro ha partecipato, in qualità di relatore, a Roma, a Villa Borghese, il 19 giugno 2009, al Convegno sulle energie rinnovabili, organizzato dall'Associazione Nazionale dell'Energia del Vento (ANEV).
Di Raffaele Lauro (del 21/06/2009 @ 10:01:08, in L'agenda, linkato 486 volte)
Il Sen. Raffaele Lauro parteciperà, a Roma, a Palazzo Rospigliosi, giovedi 25 giugno 2009, in qualità di relatore, al Convegno sulla Sicurezza Informatica, organizzato da Telecom Italia.
Di Raffaele Lauro (del 21/06/2009 @ 10:12:33, in Il commento politico, linkato 627 volte)
L’attuale quadro internazionale relativo allo sviluppo energetico, vede un chiaro indirizzo, per quanto riguarda la necessità di incrementare gli sforzi in termini di riduzione delle emissioni e di incremento della produzione di Fonti di Energia Rinnovabile.
Tali impegni volti a definire le politiche del post-Kyoto, sono stati recentemente rafforzati dalla modifica sostanziale di approccio di grandi paesi precedentemente scettici e che, oggi, stanno ridefinendo le politiche di sviluppo delle Fonti di Energia Rinnovabile sulla scorta di quanto già definito dagli Stati Uniti d’America del Presidente Barack Obama.
Gli impegni dell’Unione Europea, poi, stanno vedendo un ulteriore impulso: dalla strategica visione di incrementare un percorso che dia risultati concreti e che coniughi sviluppo industriale, occupazione e salvaguardia ambientale. A breve tali ragionamenti prenderanno definitivamente forma a Copenaghen dove il famoso pacchetto "Clima e Energia" è sarà definitivamente reso operativo.
Il nuovo contesto che, a dicembre, i Paesi membri sanciranno, con obiettivi importanti al 2020, vedrà, poi, una sostanziale novità, che si sostanzia con il passaggio degli impegni da essere solo indicativi ad essere vincolanti per i Paesi aderenti, con la previsione di sanzioni per quelli inadempienti.
L’Italia, in questo scenario, si trova ad avere un obiettivo, già previsto dalla Direttiva Comunitaria del 2001, pari al 25% del Consumo Interno Lordo entro il 2010, che ragionevolmente dovrà essere adeguato alla luce delle prossime decisioni, nello scenario al 2020.
Parimenti si dovrà far sì che il nuovo obiettivo derivante dallo scenario emergente dalle decisioni di Copenaghen, vada ad essere il più adeguato possibile alle potenzialità delle singole fonti, al quadro energetico ed industriale del nostro Paese, nonché alla realtà specifica del settore energetico ed economico.
L’Italia, analizzando l’attuale situazione del settore elettrico, può trarre, dallo sviluppo delle Fonti Rinnovabili di Energia benefici importanti, sia in termini elettrici sia in termini occupazionali. Ma soprattutto il beneficio di una significativa produzione elettrica da Fonti Rinnovabili, data la grandissima dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero, potrebbe dare maggiore sicurezza degli approvvigionamenti aumentando la sicurezza energetica e la stabilità economica di queste fonti.
Tra le Fonti Rinnovabili, poi, è necessario distinguere, innanzitutto, tra quelle che hanno ancora tecnicamente un potenziale significativo per l’Italia: e, tra queste, eolico, biomasse, fotovoltaico e mini idroelettrico sono quelle maggiormente sfruttabili. Quindi vedendo quali, tra queste, hanno una maggiore efficienza ed economicità, e minori impatti per quanto riguarda l’estensione territoriale, l’eolico risulta tra tutte le Rinnovabili quello con ragionevolmente darà, al 2020, il maggior apporto nel raggiungimento degli obiettivi comunitari, come, peraltro, sancito dall’ultimo Position Paper del Governo Italiano presentato a Bruxelles.
Per queste ragioni l’impegno che il Governo Berlusconi ed, in particolare, il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, stanno mettendo nel supportare lo sviluppo delle nuove energie, viene comunemente riconosciuto, come intervento equilibrato e coerente con gli obiettivi: con la necessaria cautela che il riassetto complessivo del mercato elettrico, e la discussione sul rilancio della produzione elettrica da nucleare.
L’approccio sistemico, infatti, è l’unico che può garantire politiche stabili e durature, sostenibili economicamente e, pertanto, utili al raggiungimento del miglior risultato complessivo, senza mai perdere di vista le differenti esigenze complessive del Paese, né tantomeno farsi trascinare da scelte ideologiche, che, come in passato, rischiano, nel medio e lungo periodo, di ritorcersi contro una crescita sana di un’economia sostenibile.
Il tasso di crescita degli ultimi cinque anni ha visto una crescita annua dell’eolico in Italia, come nel mondo, pari al 30% ed oltre, con il migliore risultato di sempre nel 2008 che ha visto 1.010 MW di nuova potenza installata e oltre 6,5 miliardi kilowatt/ora prodotti, il potenziale nazionale secondo le previsioni dell’ANEV sono di oltre 21 ulteriori miliardi di kilowatt/ora cosa che porterebbe gli attuali 18.000 addetti a oltre 66.010 secondo le previsioni dello Studio ANEV-UIL.
Questi dati sono estremamente significativi e il Governo Italiano ha già dato le prime risposte all’ANEV, come promesso dal Ministro Claudio Scajola, in occasione di Eolica Expo dello scorso ottobre. Da allora è stato emanato un Decreto Ministeriale che ha riscontrato l’approvazione pubblica dell’ANEV, oltre che delle altre associazioni e operatori del settore, e che ha risolto, in larga parte, la criticità connessa con l’aleatorietà del valore del Certificato Verde: sistema che, tuttavia, potrebbe essere nuovamente modificato nel provvedimento in corso di discussione alla Camera A.C. 1441 ter b, introducendo la possibilità di sviluppo anche per l’interessante settore del mini-eolico, che ancora necessita di un percorso autorizzativo semplificato.
È stato anche dato esito a quanto promesso dal Ministro Scajola con la riattivazione dell’Osservatorio Nazionale delle Fonti Rinnovabili e, entro qualche mese, dovrebbero essere emanati i due provvedimenti sulle linee guida semplificate per l’autorizzazione unica, che dovranno contribuire alla riduzione delle pastoie burocratiche che comportano l’aumento dei costi e delle inefficienze.
Inoltre la definizione della ripartizione regionale dell’obiettivo nazionale consentirà di raggiungere più facilmente gli obiettivi definiti e di responsabilizzare gli Enti locali nella definizione di politiche concrete per lo sviluppo di nuovi impianti, nonchè di ridefinire una migliore collaborazione tra Governo centrale e Enti territoriali, nel rispetto delle reciproche competenze, talvolta travalicate, come recentemente sancito dalla Corte Costituzionale proprio per le Linee Guida Regionali sull’eolico, che prevedevano illegittimamente disposizioni, che sono proprie del Governo centrale.
Ultima questione riguarda la Rete che dovrà vedere ancor più velocizzate le attività di adeguamento e di sviluppo necessarie, e delle regole, certe e possibilmente contenute, in un Testo Unico delle Rinnovabili, che consenta di armonizzare e semplificare i vari iter e le varie normative, eliminando le duplicazioni, le incongruenze e le vischiosità, che rischiano di far proliferare inefficienze e farragginosità, invece da rimuovere.