\\ Home Page : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Raffaele Lauro (del 15/11/2009 @ 10:02:10, in Il commento politico, linkato 405 volte)
Giovedi 19 novembre 2009, ore 16.00, nell’Aula del Senato, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasposti risponderà all’interrogazione del Sen. Raffaele Lauro sulla Galleria di Seiano (Atto Senato 3-00860). In particolare: - sullo stato dei lavori in corso; - sul rispetto dei tempi di esecuzione, senza ulteriori proroghe; - sull'istituzione di un "nucleo di controllo dei lavori in corso di esecuzione", a carattere indipendente, che garantisca le amministrazioni locali e gli operatori economici sull'andamento dei lavori e sulla conclusione degli stessi, anche attraverso l'adozione di tre turni di lavoro o di ogni altra iniziativa, finalizzata alla velocizzazione dei lavori; e, infine, sull’ulteriore potenziamento, di intesa con la Regione Campania, delle vie del mare, specie nel 2010.
Di Raffaele Lauro (del 13/11/2009 @ 20:35:46, in Il commento politico, linkato 381 volte)
FINANZIARIA: LAURO (PDL), Case da Gioco solo una scorciatoia
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "Le case da gioco sono solo una scorciatoia". Così il Raffaele Lauro (Pdl), nella seduta odierna, ha manifestato il suo più assoluto dissenso nei confronti dell’orientamento del Governo circa il tema del Gioco d’Azzardo. “Non è questa la strada per risolvere i problemi del turismo italiano nè dello sviluppo del Mezzogiorno” ha commentato, proponendo di trasformare in una mozione parlamentare il documento da lui presentato in Commissione Antimafia sul Gioco d’Azzardo in generale e sulle Case da Gioco in particolare.“Questa è soltanto una scorciatoia pericolosa anche rispetto alle iniziative presentate dal Ministro del Turismo, perché la mafia, la ‘ndrangheta e le organizzazioni criminali, invece di comprare le Case da Gioco, acquisteranno gli alberghi a cinque stelle” ha proseguito, aggiungendo che il futuro del Turismo è legato alle infrastrutture, ai servizi, all’offerta turistica, al marketing, all’immagine del nostro paese e non alle case da gioco.Per Lauro ci saranno "effetti devastanti per le famiglie che abitano le località dove sono presenti case da gioco e anche una dannosa incidenza sul mercato immobiliare con affitti crescenti ed elevata probabilità di fenomeni di usura intorno al giro d’affari dei casinò". Il no del senatore è totale e Lauro si dice pronto “a dar battaglia al Governo”.
(Rdk//Adnkronos)
Di Raffaele Lauro (del 10/11/2009 @ 23:20:20, in Il commento politico, linkato 355 volte)
COMUNICATO STAMPA (11 novembre 2009)
COSTITUZIONE. ABOLIZIONE ART. 59. LAURO (PdL): L’istituto dei senatori a vita costituisce un retaggio ottocentesco. Per coloro che hanno illustrato la Patria nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto un’altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l’erario”
Stamane, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha presentato al Senato un disegno di legge costituzionale, in un unico articolo, finalizzato all’abolizione dell’istituto dei senatori a vita. Nella relazione di accompagnamento, Lauro ricorda che, durante l'elevato dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente, non poche furono le voci critiche che si levarono contro il mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente mutato, di membri del Parlamento non direttamente eletti dal popolo. In particolare, Terracini, il quale affermò che ogni designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in regime democratico, una mostruosità, da cui occorreva assolutamente rifuggire: ogni autorità doveva provenire direttamente dai cittadini. Lauro, a tal proposito, ha dichiarato: “ A ormai più di sessant'anni dell'entrata in vigore della Costituzione, appare necessaria ed urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a costituire un retaggio ottocentesco, rappresenta una ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale, all'articolo 3, comma 1, della Costituzione e ribadito, per quanto riguarda più strettamente l'accesso al Parlamento, agli articoli 56 e 57 della Costituzione. La presenza di Senatori a vita non risulta, pertanto, più giustificata, configurandosi ormai come una forma di immotivato privilegio, non più come il giusto riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni personalità”. Lauro ha precisato: “ Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli Stati Uniti d'America, i Presidenti della Repubblica, una volta terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini, senza godere di alcun privilegio, né di alcuno status particolare. Allo stesso modo, alle personalità che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto una altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario.” “ Una tale riforma – ha concluso Lauro - sarebbe sicuramente un importante segnale di rigore e di sobrietà, sulla strada di una significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora godono i membri del Parlamento e che contribuiscono ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta.”
POLITICA: LAURO (PDL), ABOLIAMO SENATORI A VITA SONO RETAGGIO OTTOCENTO =
OGGI PRESENTATO DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
Roma, 11 nov. - (Adnkronos) - ''L'istituto dei senatori a vita
costituisce un retaggio ottocentesco. Per coloro che hanno illustrato
la Patria nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che
sono di certo piu' di cinque, puo' essere riconosciuto un'altissima
onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario''.
Lo sostiene Raffaele Lauro (PdL) ha presentato al Senato un disegno di
legge costituzionale, in un unico articolo, finalizzato appunto
all'abolizione dell'istituto dei senatori a vita.
Nella relazione di accompagnamento, Lauro ricorda che, durante
l'elevato dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente,
non poche furono le voci critiche che si levarono contro il
mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente mutato,
di membri del Parlamento non direttamente eletti dal popolo. In
particolare, Terracini, che, riferisce Lauro, affermo' che ogni
designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in
regime democratico, ''una mostruosita', da cui occorreva assolutamente
rifuggire: ogni autorita' doveva provenire direttamente dai
cittadini''.
''A ormai piu' di sessant'anni dell'entrata in vigore della
Costituzione, appare necessaria ed urgente - sottolinea il senatore-
l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a costituire un
retaggio ottocentesco, rappresenta una ingiustificata deroga al
principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge,
sancito, in via generale, all'articolo 3, comma 1, della Costituzione
e ribadito, per quanto riguarda piu' strettamente l'accesso al
Parlamento, agli articoli 56 e 57 della Costituzione''. (segue)
(Rre/Zn/Adnkronos)
11-NOV-09 09:33
NNNN
POLITICA: LAURO (PDL), ABOLIAMO SENATORI A VITA SONO RETAGGIO OTTOCENTO (2) =
(Adnkronos) - ''La presenza di Senatori a vita -sottolinea- non
risulta, pertanto, piu' giustificata, configurandosi ormai come una
forma di immotivato privilegio, non piu' come il giusto riconoscimento
per l'opera svolta da alcune insigni personalita'''.
''Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli
Stati Uniti d'America, i Presidenti della Repubblica -spiega- una
volta terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini,
senza godere di alcun privilegio, ne' di alcuno status particolare.
Allo stesso modo, alle personalita' che hanno illustrato la Patria per
altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e
letterario, che sono di certo piu' di cinque, puo' essere riconosciuto
una altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi
per l'erario.''
'' Una tale riforma -conclude Lauro - sarebbe sicuramente un
importante segnale di rigore e di sobrieta', sulla strada di una
significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora godono
i membri del Parlamento e che contribuiscono ad alimentare la sfiducia
dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di chi le
rappresenta.''
(Rre/Zn/Adnkronos)
11-NOV-09 09:53
NNNN
POLITICA: BOCCHINO (PDL), SOLO EX CAPI DI STATO SENATORI A VITA =
Roma, 11 nov. (Adnkronos) - L'abolizione dei senatori a vita e'
''una strada percorribile''. Italo Bocchino risponde ''perche' no?''
alla proposta di legge costituzionale presentata dal senatore del Pdl,
Raffaele Lauro, per cancellare l'istituto dei senatori a vita. Il
vicepresidente dei deputati del Pdl dice all'ADNKRONOS che questo
istituto ''ha senso per gli ex capi dello Stato'', mentre ''per gli
altri non ha piu' senso''.
(Leb/Col/Adnkronos)
11-NOV-09 11:07
NNNN
POLITICA: VOLONTE' (UDC), NO AD ABOLIZIONE SENATORI A VITA =
Roma, 11 nov. (Adnkronos) - ''Sono contrario'' alla proposta di
abolire l'istituto dei senatori a vita. Luca Volonte' boccia la
proposta del senatore del Pdl, Raffaele Lauro. L'esponente dell'Udc
ricorda che questo istituto ''e' stato pensato per il ruolo di alta
rappresentanza di alcune personalita' della cultura e della vita
civile'' nel paese. E queste personalita'", dice Volonte'
all'ADNKRONOS, "hanno continuato a portare prestigio al nostro paese''
anche dopo essere nominati senatori a vita. Se la motivazione e'
quella del risparmio, ''mi sembra risibile". Se invece e' politica,
sottolinea ancora il deputato centrista, "ricordo che, a parte
l'ultima legislatura, i senatori a vita non sono mai stati decisivi ai
fini delle maggioranze parlamentari".
(Leb/Col/Adnkronos)
11-NOV-09 11:13
NNNN
POLITICA: CASTAGNETTI, SENATORI A VITA AUMENTANO CREDIBILITA' ISTITUZIONI =
Roma, 11 nov. (Adnkronos) - ''Sono contrario all'abolizione
dell'istituto dei senatori a vita. A maggior ragione, in un momento
come questo, in cui si vive una crisi di rappresentanza dei partiti,
e' importante che siano presenti personalita' il cui valore aumenta la
credibilita' delle istituzioni e avvicina i cittadini alle istituzioni
stesse''. Lo dice Pierluigi Castagnetti all'ADNKRONOS, respingendo la
proposta presentata dal senatore del Pdl, Raffaele Lauro.
Per l'esponente Pd e' ''positivo'' che in Parlamento ci siano i
senatori a vita. E poi ''il tema che abbiamo davanti e' la riforma del
bicameralismo, all'interno della quale possono essere eventualmente
affrontati queste questioni. Non certo con proposte episodiche'',
rimarca.
(Leb/Col/Adnkronos)
11-NOV-09 11:20
NNNN
POLITICA: GASPARRI, BENE LAURO, SOLO EX CAPI STATO SENATORI A VITA =
Roma, 11 nov. - (Adnkronos) - "Penso che i senatori a vita che
ci sono oggi debbano essere rispettati ma per il futuro non ha molto
senso fare nuove nomi, fatta eccezione per gli ex Presidenti della
Repubblica, che e' giusto mantengano il titolo, anche per una forma di
rispetto nei loro confronti". Lo dichiara all'ADNKRONOS il capogruppo
del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, commentando la proposta di
Raffaele Lauro del Pdl che ha presentato al Senato un disegno di legge
costituzionale finalizzato all'abolizione dell'istituto dei senatori a
vita.
Gasparri sottolinea di "condividere" l'impostazione del dl
presentato da Lauro specificando che anche a suo aviso l'istituto dei
senatori a vita "dovrebbe essere abolito", fatto salvo per chi "gia'
ricopre questa carica" e anche "per i Presidenti della Repubblica"
che, secondo Gasparri, dovrebbero "continuare ad essere nominati
senatori a vita una volta terminato il proprio mandato di Capo dello
Stato".
(Vco/Zn/Adnkronos)
11-NOV-09 11:33
NNNN
Apc-Senato/ Lauro (Pdl): Abolire i senatori a vita, retaggio dell'800
Presentato ddl costituzionale
Roma, 11 nov. (Apcom) - Stamane il senatore Raffaele Lauro (PdL)
ha presentato al Senato un disegno di legge costituzionale, in un
unico articolo, finalizzato all`abolizione dell`istituto dei
senatori a vita. Lo riferisce un comunicato.
Nella relazione di accompagnamento, Lauro ricorda che, durante il
dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente, "non
poche furono le voci critiche che si levarono contro il
mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente
mutato, di membri del Parlamento non direttamente eletti dal
popolo. In particolare, Terracini, il quale affermò che ogni
designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in
regime democratico, una mostruosità, da cui occorreva
assolutamente rifuggire: ogni autorità doveva provenire
direttamente dai cittadini".
"A ormai più di sessant'anni - dice Lauro nella nota -
dell'entrata in vigore della Costituzione, appare necessaria ed
urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a
costituire un retaggio ottocentesco, rappresenta una
ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i
cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale,
all'articolo 3, comma 1, della Costituzione e ribadito, per
quanto riguarda più strettamente l'accesso al Parlamento, agli
articoli 56 e 57 della Costituzione".
Secondo l'esponente del centrodestra "la presenza di senatori a
vita non risulta, pertanto, più giustificata, configurandosi
ormai come una forma di immotivato privilegio, non più come il
giusto riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni
personalità. Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti
pensare agli Stati Uniti d'America, i presidenti della
Repubblica, una volta terminato il loro mandato, tornano a essere
privati cittadini, senza godere di alcun privilegio, né di alcuno
status particolare. Allo stesso modo, alle personalità che hanno
illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale,
scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di
cinque, può essere riconosciuto una altissima onorificenza,
istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario".
"Una tale riforma - conclude Lauro - sarebbe sicuramente un
importante segnale di rigore e di sobrietà, sulla strada di una
significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora
godono i membri del Parlamento e che contribuiscono ad alimentare
la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di
chi le rappresenta".
Red/Bar
111039 nov 09GMT
SENATO. LAURO (PDL): ABOLIRE QUELLI A VITA, RETAGGIO '800
(DIRE) Roma, 11 nov. - Stamane, il senatore Raffaele Lauro (Pdl)
ha presentato al Senato un disegno di legge costituzionale, in un
unico articolo, finalizzato all'abolizione dell'istituto dei
senatori a vita. Nella relazione di accompagnamento, Lauro
ricorda che, durante l'elevato dibattito che si svolse in seno
all'Assemblea costituente, non poche furono le voci critiche che
si levarono contro il mantenimento, in un ordinamento
costituzionale completamente mutato, di membri del Parlamento non
direttamente eletti dal popolo. In particolare, Terracini, il
quale affermo' che ogni designazione dall'alto, sia pure di pochi
membri, costituiva, in regime democratico, una mostruosita', da
cui occorreva assolutamente rifuggire: ogni autorita' doveva
provenire direttamente dai cittadini.
"A ormai piu' di sessant'anni dell'entrata in vigore della
Costituzione- dice Lauro- appare necessaria ed urgente
l'abolizione di questo istituto. La presenza di Senatori a vita
non risulta piu' giustificata, configurandosi ormai come una
forma di immotivato privilegio, non piu' come il giusto
riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni personalita'.
Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli Stati
Uniti d'America, i presidenti della Repubblica, una volta
terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini,
senza godere di alcun privilegio, ne' di alcuno status
particolare. Allo stesso modo, alle personalita' che hanno
illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale,
scientifico, artistico e letterario, che sono di certo piu' di
cinque, puo' essere riconosciuto una altissima onorificenza,
istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario".
(Com/Vid/ Dire)
11:54 11-11-09
NNNN
Lauro (Pdl) presenta ddl: Abolire senatori a vita
Roma, 11 NOV (Velino) - "A ormai piu' di sessant'anni
dell'entrata in vigore della costituzione, appare necessaria
ed urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre
a costituire un retaggio ottocentesco, rappresenta una
ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i
cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale,
all'articolo 3, comma 1, della costituzione e ribadito, per
quanto riguarda piu' strettamente l'accesso al parlamento,
agli articoli 56 e 57 della costituzione". Lo ha dichiarato
il senatore del Pdl Raffaele Lauro che, stamane, ha
presentato un disegno di legge costituzionale finalizzato
all'abolizione dell'istituto dei senatori a vita. Per Lauro
la presenza di senatori a vita "non risulta piu'
giustificata, configurandosi ormai come una forma di
immotivato privilegio, non piu' come il giusto riconoscimento
per l'opera svolta da alcune insigni personalita'. Nelle
democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli Stati
Uniti d'America, i presidenti della Repubblica, una volta
terminato il loro mandato, tornano a essere privati
cittadini, senza godere di alcun privilegio, ne' di alcuno
status particolare. Allo stesso modo, alle personalita' che
hanno illustrato la patria per altissimi meriti nel campo
sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di
certo piu' di cinque, viene riconosciuta una altissima
onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per
l'erario. Una tale riforma - conclude - sarebbe sicuramente
un importante segnale di rigore e di sobrieta', sulla strada
di una significativa riduzione di privilegi e prebende, di
cui ancora godono i membri del parlamento e che
contribuiscono ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei
confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta".
(com/gas)
111221 NOV 09 NNNN
Di Raffaele Lauro (del 10/11/2009 @ 23:20:20, in Il commento politico, linkato 383 volte)
COMUNICATO STAMPA (11 novembre 2009)
COSTITUZIONE. ABOLIZIONE ART. 59. LAURO (PdL): L’istituto dei senatori a vita costituisce un retaggio ottocentesco. Per coloro che hanno illustrato la Patria nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto un’altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l’erario”
Stamane, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha presentato al Senato un disegno di legge costituzionale, in un unico articolo, finalizzato all’abolizione dell’istituto dei senatori a vita. Nella relazione di accompagnamento, Lauro ricorda che, durante l'elevato dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente, non poche furono le voci critiche che si levarono contro il mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente mutato, di membri del Parlamento non direttamente eletti dal popolo. In particolare, Terracini, il quale affermò che ogni designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in regime democratico, una mostruosità, da cui occorreva assolutamente rifuggire: ogni autorità doveva provenire direttamente dai cittadini. Lauro, a tal proposito, ha dichiarato: “ A ormai più di sessant'anni dell'entrata in vigore della Costituzione, appare necessaria ed urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a costituire un retaggio ottocentesco, rappresenta una ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale, all'articolo 3, comma 1, della Costituzione e ribadito, per quanto riguarda più strettamente l'accesso al Parlamento, agli articoli 56 e 57 della Costituzione. La presenza di Senatori a vita non risulta, pertanto, più giustificata, configurandosi ormai come una forma di immotivato privilegio, non più come il giusto riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni personalità”. Lauro ha precisato: “ Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli Stati Uniti d'America, i Presidenti della Repubblica, una volta terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini, senza godere di alcun privilegio, né di alcuno status particolare. Allo stesso modo, alle personalità che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto una altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario.” “ Una tale riforma – ha concluso Lauro - sarebbe sicuramente un importante segnale di rigore e di sobrietà, sulla strada di una significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora godono i membri del Parlamento e che contribuiscono ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta.”
Di Raffaele Lauro (del 10/11/2009 @ 23:18:12, in Il commento politico, linkato 391 volte)
SENATO DELLA REPUBBLICA
AS ....
———– XVI LEGISLATURA ———–
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore LAURO
———–
Abrogazione dell'articolo 59 della Costituzione
———–
Onorevoli Colleghi. - Il presente disegno di legge costituzionale è volto a abolire l'istituto dei Senatori a vita.
L'origine di questa figura risale alla composizione del Senato del Regno, del quale facevano parte tutti Senatori di nomina regia.
Durante l'elevato dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente, non poche furono le voci critiche che si levarono contro il mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente mutato, di membri del Parlamento non direttamente eletti dal popolo. Come non ricordare in proposito l'intervento di Terracini, il quale affermò che ogni designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in regime democratico, una mostruosità, da cui occorreva assolutamente rifuggire. In un sistema democratico - secondo Terracini - ogni autorità doveva provenire direttamente dai cittadini.
Nonostante molti autorevoli esponenti dell'Assemblea costituente espressero le proprie riserve, prevalse la decisione di mantenere in ogni caso, nel nuovo assetto costituzionale, l'istituto dei Senatori a vita, che doveva garantire la presenza, nella seconda Camera, di personalità non elette, ma che pure, per diverse ragioni, si riteneva dovessero far parte del Parlamento: occorreva, in altre parole, garantire l'accesso al Senato di personalità di prestigio che, con un sistema esclusivamente elettivo, non avrebbero trovato posto.
L'articolo 59 della Costituzione prevede che, oltre ai Presidenti emeriti della Repubblica, che sono di diritto Senatori a vita, possono essere nominati, fino a un numero massimo di cinque, cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
A ormai più di sessant'anni dell'entrata in vigore della Costituzione, si ritiene necessaria e urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a costituire un retaggio ottocentesco, esso rappresenta una ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale, all'articolo 3, comma 1, della Costituzione e ribadito, per quanto riguarda più strettamente l'accesso al Parlamento, agli articoli 56 e 57 della Costituzione. La presenza di Senatori a vita non appare, pertanto, più giustificata, configurandosi ormai come una forma di ingiustificato privilegio, non più come il giusto riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni personalità.
Inoltre, il limite di cinque Senatori, fissato dalla Costituzione, presenta non pochi profili di ingiustizia sostanziale, in quanto la scelta di alcune personalità - scelta peraltro insindacabile del Capo dello Stato - ne esclude inevitabilmente altre, che pure potrebbero ugualmente meritare la nomina.
Nelle democrazie repubblicane - tra tutte basti pensare agli Stati Uniti d'America - i Presidenti della Repubblica, una volta terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini, senza godere di alcun privilegio né di alcuno status particolare.
Allo stesso modo, alle personalità che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto una altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario.
Tale riforma sarebbe sicuramente un importante segnale di rigore e di sobrietà, sulla strada di una significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora godono i membri del Parlamento e che contribuiscono ad attenuare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta.
Art. 1.
“L'articolo 59 della Costituzione è abrogato".