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Link/Scuola. Lauro: lectio su gioco d'azzardo (Roma, 9 luglio 2012)
Di Raffaele Lauro (del 15/07/2012 @ 11:18:42, in Il commento politico, linkato 377 volte)
"Siamo al limite fisico di crescita della spesa per giochi e l'Italia rischia seriamente che il mercato del gioco d'azzardo diventi la nostra bolla finanziaria. L'economia dell'azzardo, che naviga verso i 100 miliardi di euro per anno, stracarica di prodotti derivati della finanza creativa, di obbligazioni, di anticipi e di fideiussioni, potrebbe crollare, come un castello di carta. Il default travolgerebbe parte del sistema bancario e il pubblico erario. A fronte di 44,71 miliardi di euro di giocate, nel primo semestre 2012, inoltre, lo Stato avrebbe dovuto incassare (non tutti versano!) 4,11 miliardi di euro, pari al 9,2% delle somme giocate. La parte riservata all'erario è scesa, quindi, sotto la soglia del 10%, quasi un punto in meno del valore dell'anno scorso. La triangolazione perversa tra Stato (concessioni a fisco contenuto), concessionarie (sovraindebitamento anche con prodotti di finanza creativa) e sistema bancario (altissimi tassi di interesse imposti, per prestiti, ai concessionari) andrebbe in pezzi. Gli italiani pagano il fisco (anche con l'IMU!) al posto delle concessionarie; pagano le concessionarie con le loro giocate e sarebbero chiamati a pagare, anche in caso di default del sistema. Una follia tutta italiana!" Lo ha dichiarato il sen. Raffaele Lauro, membro della commissione Finanze, presentando l'intervento sul gioco d'azzardo, che terrà domani, alla Link Campus University di Roma, nella giornata inaugurale del corso in Etica&Sicurezza, organizzato dalla Scuola Internazionale de L'Aquila, alla quale parteciperanno il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, e il vice presidente della commissione antimafia, Luigi De Sena.
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Intervenendo all'inaugurazione del corso di alta formazione in Etica&Sicurezza, sul gioco d'azzardo, organizzato dalla Scuola Internazionale de L'Aquila, presso la Link Campus University di Roma, alla presenza del prefetto di Roma e di numerosi parlamentari, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della commissione finanze, ha ricostruito le cause della crescita del mercato del gioco, in Italia, con particolare riferimento all'ultimo decennio, con un incremento esponenziale, che lo ha portato dai 10 miliardi di euro del 2001 agli 80 miliardi di euro del 2011, con una proiezione, a fine 2012 e 2013, a circa 100 miliardi di euro, confermata dall’andamento dei dati del primo semestre 2012: 44,71 miliardi di euro. A fronte di questa crescita, Lauro ha sottolineato una caduta delle entrate, in termini sia assoluti che relativi: "Le entrate erariali totali sul gioco d’azzardo, che hanno consentito allo Stato di incassare fino a 13,7 miliardi di euro nel 2011, sono in rapida contrazione e si può prevedere, nel prossimo triennio, un buco nelle entrate dello Stato da gioco, se prima non crolla, del tutto, il castello di carta dell'intero sistema, con una bolla finanziaria." Ed ha aggiunto: "Si è determinato, in tal modo, un far west, che rischia di trasformarsi, a breve, in una guerra perduta, una Caporetto sanitaria, sociale, familiare e, da ultimo, finanziaria." Ricostruendo, infine, la lentezza dell'iter legislativo dei disegni di legge, proposti dall'antimafia e da altri parlamentari, Lauro ha paventato il rischio di una mancata approvazione della riforma, entro la fine della legislatura, ed ha invocato, quindi, un provvedimento d'urgenza del Governo Monti sugli aspetti più critici del fenomeno gioco d'azzardo, anche on-line (tutela dei minori; cura dei malati da gioco patologico; risarcimenti alle famiglie; divieto assoluto di pubblicità ingannevole; trasparenza totale delle società concessionarie; norme antimafia e antiriciclaggio; poteri, oggi inesistenti, da attribuire alle Regioni, alle Province ed alle Amministrazioni Municipali).
GIOCHI: LAURO (PDL), GOVERNO INTERVENGA CONTRO L'ATTUALE FAR WEST =
'SI RISCHIA UNA CAPORETTO SANITARIA, SOCIALE, FAMILIARE,
FINANZIARIA'
Roma, 9 lug. - (Adnkronos) - "Si e' determinato un far west, che
rischia di trasformarsi a breve in una guerra perduta, in una
Caporetto sanitaria, sociale, familiare e finanziaria". E' l'allarme
che lancia sul mondo dei giochi e delle scommesse il senatore del Pdl
Raffaele Lauro, intervenendo all'inaugurazione del corso di Etica e
sicurezza alla Scuola internazionale dell'Aquila di 'Link Campus
University'.
Il parlamentare invoca "un provvedimento d'urgenza del governo
Monti sugli aspetti piu' critici del fenomeno del gioco d'azzardo
anche on-line: la tutela dei minori, la cura dei malati da gioco
patologico, i risarcimenti alle famiglie, il divieto assoluto di
pubblicita' ingannevole, la trasparenza totale delle societa'
concessionarie, l'applicazione delle norme antimafia e
antiriciclaggio, i poteri da attribuire alle Regioni e ai Comuni. In
un'ottica - sottolinea - di riforma organica dell'intero pianeta del
gioco".
Lauro osserva poi che "esiste un 'continuum' tra il mercato
cosiddetto autorizzato e quello controllato direttamente dalle mafie"
mentre "a fronte di una crescita del mercato si evidenzia una caduta
delle entrate, in termini sia assoluti che relativi. Si puo'
prevedere, nel prossimo triennio, un buco nelle entrate dello Stato
derivanti dal gioco, se prima - avverte - non crolla del tutto il
castello di carta, con una bolla finanziaria".
(Sin/Zn/Adnkronos)
09-LUG-12 10:29
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GIOCHI: LAURO "DECRETO LEGGE CONTRO FAR WEST"
ROMA (ITALPRESS) - "Le entrate erariali totali sul gioco
d'azzardo, che hanno consentito allo Stato di incassare fino a
13,7 miliardi di euro nel 2011, sono in rapida contrazione e si
puo' prevedere, nel prossimo triennio, un buco nelle entrate dello
Stato da gioco, se prima non crolla, del tutto, il castello di
carta dell'intero sistema, con una bolla finanziaria. Si e'
determinato, in tal modo, un far west, che rischia di
trasformarsi, a breve, in una guerra perduta, una Caporetto
sanitaria, sociale, familiare e, da ultimo, finanziaria". Lo ha
affermato il senatore del Pdl Raffaele Lauro, intervenendo
all'inaugurazione del corso di alta formazione in Etica&Sicurezza,
sul gioco d'azzardo, organizzato dalla Scuola Internazionale de
L'Aquila, presso la Link Campus University di Roma, alla presenza
del prefetto di Roma e di numerosi parlamentari.
"Inoltre la lentezza dell'iter legislativo dei disegni di legge,
proposti dalla Commissione Antimafia e da altri parlamentari,
mette a rischio l'approvazione della riforma, entro la fine della
legislatura - ha proseguito -. Percio' e' necessario un
provvedimento d'urgenza del Governo Monti sugli aspetti piu'
critici del fenomeno gioco d'azzardo, anche on-line, come la
tutela dei minori, la cura dei malati da gioco patologico, sui
risarcimenti alle famiglie, il divieto assoluto di pubblicita'
ingannevole, la trasparenza totale delle societa' concessionarie,
le norme antimafia e antiriciclaggio ed infine riguardo i poteri,
oggi inesistenti, da attribuire alle Regioni, alle Province ed
alle Amministrazioni Municipali".
(ITALPRESS).
sat/com
09-Lug-12 15:16
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Giochi, Lauro (Pdl): In Italia situazione da far west
Roma, 09 LUG (il Velino/AGV) - Nell'ultimo decennio il
mercato del gioco ha avuto una crescita esponenziale che lo
ha portato dai 10 miliardi di euro del 2001 agli 80 miliardi
di euro del 2011, con una proiezione, a fine 2012 e 2013, di
circa 100 miliardi di euro, confermata dall'andamento dei
dati del primo semestre 2012: 44,71 miliardi di euro. Lo ha
evidenziato il senatore del Pdl Raffaele Lauro inaugurando il
corso in Etica e Sicurezza alla Link Campus University
dell'Aquila. "Questa crescita e' stata determinata dalle
politiche dei governi di centrodestra e di centrosinistra
-sottolinea Lauro- nonche' del governo tecnico in carica,
basate su due assiomi: l'espansione del mercato legale
sottrarrebbe risorse al mercato illegale, in mano alla
criminalita' organizzata; l'espansione del mercato legale
assicurerebbe crescenti risorse al pubblico erario. Le
indagini (e le relazioni dell'antimafia) hanno provveduto a
smentire il primo assioma (esiste un 'continuum' tra il
mercato cosiddetto autorizzato e quello controllato
direttamente dalle mafie: 41 clan, tra mafia, 'ndrangheta,
camorra ed altre associazioni criminali, anche straniere,
controllano, sul territorio nazionale, il mercato del gioco
d'azzardo) e i dati sulle entrate del primo semestre 2012
hanno smentito il secondo (il MEf, su 44,71 miliardi di euro
di raccolta, avrebbe dovuto, non tutti versano ed i controlli
sono lenti e carenti, incassare 4,11 miliardi di euro, pari
al 9,2% delle somme lorde giocate, con una caduta di un punto
in meno del valore dello scorso anno e una discesa della
quota riservata all'erario sotto la soglia del 10%)".
A fronte di una crescita
del mercato, si evidenzia una caduta delle entrate, in
termini sia assoluti che relativi. "Le entrate erariali
totali sul gioco d'azzardo - prosegue Lauro -, che hanno
consentito allo Stato di incassare fino a 13,7 miliardi di
euro nel 2011, quindi, sono in rapida contrazione e si puo'
prevedere, nel prossimo triennio, un buco nelle entrate dello
Stato da gioco, se prima non crolla, del tutto, il castello
di carta, con una bolla finanziaria. Di fronte a questa
crescita abnorme, con tutti i problemi connessi, i governi ed
i parlamenti non hanno varato misure idonee a governare
l'imponente fenomeno, le cui ricadute negative hanno prodotto
una vera devastazione del tessuto sociale, che, in futuro, si
tradurra' in costi, allo stato non quantificabili, a carico
della collettivita' nazionale. Inoltre, l'Amministrazione
Autonoma dei Monopoli di Stato, di recente accorpata,
immotivatamente, all'Agenzia delle Dogane, non poteva, da
sola, in carenza di norme ferree ed adeguate, fronteggiare la
situazione, in termini di prevenzione e di controllo, con
particolare riferimento alla trasparenza proprietaria delle
societa' concessionarie, alla tutela dei minori, al divieto
assoluto della pubblicita' ingannevole, alla cura dei malati
di gioco patologico, al risarcimento economico delle famiglie
dei malati e, molto importante, alle norme antimafia ed
antiriciclaggio da applicare".áSi e' determinato, in tal
modo, afferma Lauro, "un far west, che rischia di
trasformarsi, a breve, in una guerra perduta, una Caporetto
sanitaria, sociale, familiare e, da ultimo, finanziaria.
Questo lo scenario: sono operanti, oggi in Italia, piu' di
400.000 slot machines sia di vecchia generazione (2004), che
le new slot di nuova generazione (2009), e 40.000 video
lottery, diffuse su tutto il territorio nazionale e in tutti
gli esercizi pubblici, anche nel piu' piccolo bar, arroccato
su una montagna; 14.000 agenzie di scommesse; centinaia di
locali di grandi dimensioni, dove si vende il gioco d'azzardo
in tutte le modalita' possibili, in sale specializzate (sale
bingo, win city e saloni multifunzione) o in qualsiasi altro
esercizio pubblico (bar, ristoranti, mense ed uffici postali,
con totem per il gratta&vinci e servizi allo sportello per la
ricarica degli account per i casino' e per il poker
virtuale). Le abitazioni private sono diventate i terminali
di sistemi informatici di azzardo on-line (casino', poker,
scommesse e versioni hi-tech delle forme tradizionali di
gioco, come il bingo, il lotto e il G&V). Tutto il sistema e'
destinato a dilatarsi ancora, con la prossima apertura di 200
poker room: sale da gioco dove si potranno maneggiare carte
francesi e puntare denaro. Nessuna meraviglia che il consumo
del gioco, al luglio 2012, si e' incrementato di 20 punti
percentuali, confrontando il primo semestre 2012 con quello
del 2011". Ricostruendo, poi, la
lentezza dell'iter legislativo dei disegni di legge, proposti
dall'antimafia e da altri parlamentari, nonostante la
dichiarazione unanime di urgenza da parte dell'Aula del
Senato, all'esame delle commissioni congiunte Giustizia e
Finanze del Senato (la Camera si e' limitata ad un'indagine
sugli effetti sociali del gioco d'azzardo), Lauro ha
paventato il rischio di una mancata approvazione della
riforma, entro la fine della legislatura, ed ha invocato un
provvedimento d'urgenza del Governo Monti sugli aspetti piu'
critici del fenomeno gioco d'azzardo, anche on-line (tutela
dei minori; cura dei malati da gioco patologico; risarcimenti
alle famiglie; divieto assoluto di pubblicita' ingannevole;
trasparenza totale delle societa' concessionarie; norme
antimafia e antiriciclaggio; poteri, oggi inesistenti, da
attribuire alle Regioni, alle Province ed alle
Amministrazioni Municipali). In tal modo, il parlamento
potra' applicarsi agli altri aspetti, in un'ottica di riforma
organica dell'intero pianeta del gioco. Un forte allarme, in
conclusione, Lauro ha lanciato sul rischio di una bolla
finanziaria.á"Siamo al limite fisico di crescita della spesa
per giochi - dichiara il senatore - e l'Italia rischia
seriamente che il mercato del gioco d'azzardo diventi la
nostra bolla finanziaria. L'economia dell'azzardo, che naviga
verso i 100 miliardi di euro per anno, stracarica di prodotti
derivati della finanza creativa, di obbligazioni, di anticipi
e di fideiussioni, potrebbe crollare, come un castello di
carta. Il default travolgerebbe parte del sistema bancario e
il pubblico erario. A fronte di 44,71 miliardi di euro di
giocate, nel primo semestre 2012, inoltre, lo Stato avrebbe
dovuto incassare (non tutti versano!) 4,11 miliardi di euro,
pari al 9,2% delle somme giocate. La parte riservata
all'erario e' scesa, quindi, sotto la soglia del 10%, quasi
un punto in meno del valore dell'anno scorso. La
triangolazione perversa tra Stato (concessioni a fisco
contenuto), concessionarie indebitate (sovraindebitamento
anche con prodotti di finanza creativa) e sistema bancario
esoso (altissimi tassi di interesse imposti, per prestiti, ai
concessionari) andrebbe in pezzi. Gli italiani pagherebbero
tre volte: al fisco (anche con l'Imu) al posto delle
concessionarie; alle concessionarie con le loro giocate e, in
caso di default, al sistema bancario. Una follia tutta
italiana". - www.ilvelino.it - (com/ala)
091522 LUG 12 NNNN
Giochi: Lauro (Pdl), subito dl contro Far West =
(ASCA) - Roma, 9 lug - ''E' necessario un provvedimento
d'urgenza del governo Monti sugli aspetti piu' critici del
fenomeno gioco d'azzardo, anche on-line, come la tutela dei
minori, la cura dei malati da gioco patologico, risarcimenti
alle famiglie, divieto assoluto di pubblicita' ingannevole,
la trasparenza totale delle societa' concessionarie, le norme
antimafia e antiriciclaggio e infine riguardo i poteri, oggi
inesistenti, da attribuire a Regioni ed ento locali''. Lo ha
dichiarato il senatore del Pdl, Raffaele Lauro.
Intervenendo all'inaugurazione del corso di alta
formazione in Etica&Sicurezza presso la Link Campus
University di Roma, Lauro ha ricordato che il giro d'affari
del gioco d'azzardo e' passato dai 10 miliardi di euro del
2001 agli 80 miliardi del 2011, con una proiezione, a fine
2012 e 2013, a circa 100 miliardi, confermata dall'andamento
dei dati del primo semestre 2012: 44,71 miliardi.
''Le entrate erariali totali sul gioco d'azzardo, che
hanno consentito allo Stato di incassare fino a 13,7 miliardi
di euro nel 2011, sono pero' in rapida contrazione - ha
concluso - e si puo' prevedere, nel prossimo triennio, un
buco nelle entrate dello Stato da gioco''.
com-njb
091628 LUG 12
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LINK CAMPUS UNIVERSITY
SCUOLA INTERNAZIONALE DE L’AQUILA
Inaugurazione del Corso in Etica&Sicurezza
Sala della Biblioteca della Link Campus University
Lunedi, 9 luglio 2012, ore 11.00
“Il gioco d’azzardo, una minaccia per i giovani, per le famiglie, per la legalità e per la sicurezza. Le cause, gli effetti ed i rimedi di carattere legislativo, all’esame del Parlamento”
Sen. Prof. Raffaele Lauro
(Abstract per la stampa)
Lauro ha ricostruito le cause della crescita del mercato del gioco, in Italia, con particolare riferimento all'ultimo decennio, con un incremento esponenziale, che lo ha portato dai 10 miliardi di euro del 2001 agli 80 miliardi di euro del 2011, con una proiezione, a fine 2012 e 2013, di circa 100 miliardi di euro, confermata dall’andamento dei dati del primo semestre 2012: 44,71 miliardi di euro. Questa crescita è stata determinata dalle politiche dei governi di centrodestra e di centrosinistra, nonché del governo tecnico in carica, basate su due assiomi: 1) l'espansione del mercato legale sottrarrebbe risorse al mercato illegale, in mano alla criminalità organizzata; 2) l'espansione del mercato legale assicurerebbe crescenti risorse al pubblico erario. Le indagini (e le relazioni dell'antimafia) hanno provveduto a smentire il primo assioma (esiste un “continuum” tra il mercato cosiddetto autorizzato e quello controllato direttamente dalle mafie: 41 clan, tra mafia, ‘ndrangheta, camorra ed altre associazioni criminali, anche straniere, controllano, sul territorio nazionale, il mercato del gioco d’azzardo) e i dati sulle entrate del primo semestre 2012 hanno smentito il secondo (il MEF, su 44,71 miliardi di euro di raccolta, avrebbe dovuto - non tutti versano ed i controlli sono lenti e carenti! – incassare 4,11 miliardi di euro, pari al 9,2% delle somme lorde giocate, con una caduta di un punto in meno del valore dello scorso anno e una discesa della quota riservata all’erario sotto la soglia del 10%). A fronte di una crescita del mercato, si evidenzia una caduta delle entrate, in termini sia assoluti che relativi. Le entrate erariali totali sul gioco d’azzardo, che hanno consentito allo Stato di incassare fino a 13,7 miliardi di euro nel 2011, quindi, sono in rapida contrazione e si può prevedere, nel prossimo triennio, un buco nelle entrate dello Stato da gioco, se prima non crolla, del tutto, il castello di carta, con una bolla finanziaria.
Di fronte a questa crescita abnorme, con tutti i problemi connessi, i governi ed i parlamenti non hanno varato misure idonee a governare l'imponente fenomeno, le cui ricadute negative hanno prodotto una vera devastazione del tessuto sociale, che, in futuro, si tradurrà in costi, allo stato non quantificabili, a carico della collettività nazionale. Inoltre, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, di recente accorpata, immotivatamente, all’Agenzia delle Dogane, non poteva, da sola, in carenza di norme ferree ed adeguate, fronteggiare la situazione, in termini di prevenzione e di controllo, con particolare riferimento alla trasparenza proprietaria delle società concessionarie, alla tutela dei minori, al divieto assoluto della pubblicità ingannevole, alla cura dei malati di gioco patologico, al risarcimento economico delle famiglie dei malati e, molto importante, alle norme antimafia ed antiriciclaggio da applicare.
Si è determinato, in tal modo, un far west, che rischia di trasformarsi, a breve, in una guerra perduta, una Caporetto sanitaria, sociale, familiare e, da ultimo, finanziaria. Questo lo scenario: sono operanti, oggi in Italia, più di 400.000 slot machines sia di vecchia generazione (2004), che le new slot di nuova generazione (2009), e 40.000 video lottery, diffuse su tutto il territorio nazionale e in tutti gli esercizi pubblici, anche nel più piccolo bar, arroccato su una montagna; 14.000 agenzie di scommesse; centinaia di locali di grandi dimensioni, dove si vende il gioco d’azzardo in tutte le modalità possibili, in sale specializzate (sale bingo, win city e saloni multifunzione) o in qualsiasi altro esercizio pubblico (bar, ristoranti, mense ed uffici postali, con totem per il gratta&vinci e servizi allo sportello per la ricarica degli account per i casinò e per il poker virtuale). Le abitazioni private sono diventate i terminali di sistemi informatici di azzardo on-line (casinò, poker, scommesse e versioni hi-tech delle forme tradizionali di gioco, come il bingo, il lotto e il G&V). Tutto il sistema è destinato a dilatarsi ancora, con la prossima apertura di 200 poker room: sale da gioco dove si potranno maneggiare carte francesi e puntare denaro. Nessuna meraviglia che il consumo del gioco, al luglio 2012, si è incrementato di 20 punti percentuali, confrontando il primo semestre 2012 con quello del 2011.
Ricostruendo, poi, la lentezza dell'iter legislativo dei disegni di legge, proposti dall'antimafia e da altri parlamentari, nonostante la dichiarazione unanime di urgenza da parte dell'Aula del Senato, all'esame delle commissioni congiunte Giustizia e Finanze del Senato (la Camera si è limitata ad un'indagine sugli effetti sociali del gioco d'azzardo), Lauro ha paventato il rischio di una mancata approvazione della riforma, entro la fine della legislatura, ed ha invocato un provvedimento d'urgenza del Governo Monti sugli aspetti più critici del fenomeno gioco d'azzardo, anche on-line (tutela dei minori; cura dei malati da gioco patologico; risarcimenti alle famiglie; divieto assoluto di pubblicità ingannevole; trasparenza totale delle società concessionarie; norme antimafia e antiriciclaggio; poteri, oggi inesistenti, da attribuire alle Regioni, alle Province ed alle Amministrazioni Municipali). In tal modo, il parlamento potrà applicarsi agli altri aspetti, in un'ottica di riforma organica dell'intero pianeta del gioco.
Un forte allarme, in conclusione, Lauro ha lanciato sul rischio di una bolla finanziaria!
"Siamo al limite fisico di crescita della spesa per giochi e l'Italia rischia seriamente che il mercato del gioco d'azzardo diventi la nostra bolla finanziaria. L'economia dell'azzardo, che naviga verso i 100 miliardi di euro per anno, stracarica di prodotti derivati della finanza creativa, di obbligazioni, di anticipi e di fideiussioni, potrebbe crollare, come un castello di carta. Il default travolgerebbe parte del sistema bancario e il pubblico erario. A fronte di 44,71 miliardi di euro di giocate, nel primo semestre 2012, inoltre, lo Stato avrebbe dovuto incassare (non tutti versano!) 4,11 miliardi di euro, pari al 9,2% delle somme giocate. La parte riservata all'erario è scesa, quindi, sotto la soglia del 10%, quasi un punto in meno del valore dell'anno scorso. La triangolazione perversa tra Stato (concessioni a fisco contenuto), concessionarie indebitate (sovraindebitamento anche con prodotti di finanza creativa) e sistema bancario esoso (altissimi tassi di interesse imposti, per prestiti, ai concessionari) andrebbe in pezzi. Gli italiani pagherebbero tre volte: al fisco (anche con l'IMU!) al posto delle concessionarie; alle concessionarie con le loro giocate e, in caso di default, al sistema bancario. Una follia tutta italiana!"
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