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Il Sen. Lauro critica la Commissione di Vigilanza Rai (Roma, 4 dicembre 2009)
Di Raffaele Lauro (del 04/12/2009 @ 00:16:16, in Il commento politico, linkato 404 volte)
COMMISSIONE VIGILANZA RAI. LAURO (PDL): Deluso dall’andamento dei lavori, di questo passo presenterò un disegno di legge per l’abolizione della Commissione vigilanza Rai, la cui missione istituzionale appare destinata a sicuro fallimento. Violato l’art. 3 del Regolamento.
In relazione alle polemiche in corso sulle proposte del Ministro Brunetta per la pubblicazione dei compensi dei giornalisti Rai, il Sen. Raffaele Lauro (PdL) ha anticipato la volontà di presentare un disegno di legge per l’abolizione della Commissione di vigilanza Rai. “Devo manifestare amarezza per l’andamento dei lavori della Commissione di vigilanza Rai per la poca incisività finora manifestata. Avverto, inoltre, che, progressivamente, la missione istituzionale e le finalità dell’organismo parlamentare appaiono destinate a sicuro fallimento.” “Ora sembrano svegliarsi tutti – ha precisato Lauro - mentre in Commissione, per mesi, sono stato lasciato solo. La vigilanza Rai è zeppa di esponenti del cosiddetto ‘partito Rai’, che si preoccupano più di non disturbare l’alta dirigenza dell’azienda, piuttosto che esercitare in concreto i compiti di vigilanza, previsti dalla legge istitutiva e dal Regolamento. Viene violato, in permanenza, l’art. 3 del Regolamento, che obbliga, ripeto obbliga, i vertici aziendali ad esibire la documentazione richiesta ai fini della vigilanza. Sono ormai mesi che, nonostante anche le sollecitazioni scritte del presidente Zavoli, attendo risposte, precise e documentate, dal direttore generale Masi su alcuni delicatissimi problemi aziendali, da me posti, legittimamente e ripetutamente, in Commissione: l’andamento storico delle entrate da canone e la concreta attività antievasione; l’elenco dei salvacondotti legali ad alcune isole informative; l’ipertrofia della dirigenza, i compensi ed i responsabili delle nomine effettuate negli anni; gli appalti extraziendali e le risorse interne inutilizzate. Di questo passo, il servizio pubblico è segnato, come è stato segnato quello della vecchia Alitalia. Stessi mali aziendali, stesso risultato.”
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