Sicurezza Isola di Capri: intervista di Annamaria Boniello al sen. Lauro (Capri, 20 agosto 2011)
Intervista, in esclusiva, di AnnaMaria Boniello al senatore Raffaele Lauro,
sulla proposta di istituire, nell'isola di Capri, nella stagione turistica 2012, un "Comitato civico intercomunale Capri-Anacapri per la tutela della sicurezza territoriale dell'isola di Capri".
Raffaele Lauro, senatore del PdL, membro della Commissione Affari Costituzionali del Senato e della Commissione Antimafia.
Senatore, lei vuole proporre le ronde leghiste nell'isola di Capri?
Niente affatto. O, perlomeno, non nell'accezione negativa assunta, dal termine "ronde", sui media nazionali. Vorrei fare una premessa. Il problema della sicurezza si accrescerà in futuro, non solo nelle periferie urbane delle grandi città, ma anche nelle località turistiche, specie nel corso della stagione estiva. Per ragioni evidenti di attrazione della malavita. E, a maggior ragione, nelle isole di richiamo turistico internazionale, come Capri. La crisi della finanza pubblica impedirà, in futuro, di rafforzare il personale delle forze dell'ordine. Sarà un miracolo poter coprire, nel prossimo triennio, il turn over del personale che andrà in pensione. E, comunque, anche l'aumento di una o due unità, pur essendo importante, non potrà essere determinante per la soluzione del problema. Allo stesso modo, l'installazione di video-camere di sorveglianza e il coordinamento delle forze dell'ordine con le polizie municipali, già a corto di personale per i tagli alla spesa degli Enti Locali, saranno utili, ma non decisivi.
E allora, a Capri e ad Anacapri, dovremmo abituarci vivere alla mercè dei rapinatori e dei banditi?
Quelli che io chiamo i "nuovi turchi". In tutta la prima metà, ed oltre, del sedicesimo secolo, prima della battaglia navale di Lepanto del 1571, Capri, Sorrento, Massa Lubrense e Vico Equense, per non citare tante altre località sulla costa tirrenica, furono ripetutamente saccheggiate, violentate ed incendiate da pirati saraceni e da turchi, venuti sulle loro galee dal mare, che riprendevano il mare con bottino e priginieri, per i quali chiedere un riscatto. Nonostante la loro perenne litigiosità tra famiglie nobili, tra nobili e popolo, tra popolazione intra moenia e quella del Piano, le comunità locali si dovettero attrezzare per fortificare fisicamente le difese e per destinare al controllo delle stesse difese forze giovani delle comunità, accando alle guarnigioni spagnole del vicereame. Oggi i nuovi turchi arrivano dentro le comunità senza preavviso, ma resta l'esigenza di controllo del territorio e di difesa della comunità. A a questo dovranno provvedere le comunità locali, nell'ambito delle norme vigenti.
A questo fine, lei propone di istituire un Comitato civico, per la stagione 2012?
Si, è un-idea-progetto da approfondire con le Amministrazioni Comunali: un "Comitato civico intercomunale Capri-Anacapri per la tutela della sicurezza territoriale dell'isola di Capri", formato da personale giovane, maggiorenne, volontario e non volontario, caprese ed anacaprese, appositamente istruito, con un corso bimestrale, che, con il coordinamento e sotto la responsabilità delle forze dell'ordine, le affianchi nell'attività di controllo, diurno e notturno, del territorio, degli accessi, delle strade periferiche e delle spiagge dell'isola, e nell'identificazione delle persone sospette. Un mix di volontari e di giovani, anche disoccupati, retribuiti con un bonus. Un centinaio di persone.
Ed i costi?
I costi non sarebbero elevati, anzi limitatissimi, a carico delle Amministrazioni Comunali e delle associazioni imprenditoriali e commerciali.
Ma il ritorno economico e di immagine risulterebbe elevatissimo. Senza contare il valore morale di un'esperienza,
che potrebbe durare anche un solo un anno o un biennio, ma che legherenne i giovani alla loro terra.
E per il lontano futuro?
Dopo il rodaggio di qualche anno, il comitato potrebbe trasformarsi in una vera e propria agenzia specializzata per la sicurezza dell'isola di Capri, dotata di potenti mezzi informatici e di personale specializzato, in grado di garantire l'identificazione anticipata, su prenotazione, nel rispetto della privacy, per chiunque volesse accedere all'isola, sia turisti soggiornanti che quelli by day. Può sembrare complesso, ma già avvienne in altre famose località del mondo. Chi vuole avere il privilegio di soggiornare a Capri ,o soltano di visitarla, dovrebbe lasciarsi identificare in anticipo, sia esso singolo turista o gruppo organizzato, ottenendo un passi d'accesso all'isola. A quel punto identificare persone estranee o malintenzionati, sarebbe più semplice. Senza contare l'effetto deterrenza sulla malavita.
Un progetto ambizioso, come pensa sarà accolto nell'isola?
So bene che susciterà giudizi contrastanti, discussioni e critiche. Questa è l'anima della democrazia. Ma so anche bene, per il mio legame affettivo con l'isola, che i capresi e gli anacapresi amano Capri e sono preoccupati per il futuro. Nella società globale vince che sa identificare, valutare e gestire il rischio in anticipo, ciò vale per un'impresa, per un singolo e, a maggior ragione, vale per una comunità. E, poi, se c'è qualcuno con un'idea migliore, si faccia avanti.
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