SORRENTO - PALAZZO MUNICIPALE - 30 LUGLIO 2011, ORE 10.30 AUTORITÀ POLITICHE RAPPRESENTANTI DI ASSOCIAZIONI CULTURALI E GIORNALISTI PER LA FESTEGGIARE ANTONINO PANE CHE DAL PRIMO LUGLIO HA LASCIATO IL MATTINO Un giornalista, una storia. Trentotto anni con “Il Mattino”. Dieci come corrispondente da Sorrento, ventotto come professionista fino a caporedattore dal 1989. Antonino Pane ha ricevuto ieri mattina, nel corso di una cerimonia ufficiale nella sala consiliare del palazzo municipale di Sorrento, le attestazioni di stima e riconoscenza della sua terra natia per l’attenzione dedicata nella lunga carriera alla realtà locale e alle vicende della penisola sorrentina. Antonino Pane ha lasciato dal primo luglio per il ruolo di redattore capo centrale vicario del più importante quotidiano del Mezzogiorno, dopo avere cominciato nel 1974 partendo dalla gavetta come giovane cronista che inviava le sue corrispondenze dalla Costiera. Messa presto nel cassetto la laurea in Giurisprudenza, la militanza giornalistica ha riempito la sua vita in maniera intensa con le eccezioni della famiglia, degli amici più intimi e dell’amore verso il Sorrento Calcio di cui è dirigente. A tutto Antonino Pane ha anteposto l’eccezionale passione di chi era nato con il genio del giornalista, la voglia infinita di narrare i fatti e di preparare le pagine de “Il Mattino” per il giorno dopo. Un esempio per i colleghi della redazione e per i corrispondenti de “Il Mattino” ai quali non ha mai lesinato consigli tecnici e professionali. Alla presenza di autorità politiche, civili, religiose e militari, rappresentanti delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria, la cerimonia in onore di Antonino Pane aperta dall’intervento del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, con l’intervento del senatore Nello Di Nardo e di monsignor Antonino Persico, in rappresentanza dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare Felice Cece e le conclusioni affidate al senatore Raffaele Lauro, componente della commissione Affari costituzionali, della commissione Antimafia e della commissione Rai. Presenti, inoltre, il vice sindaco Giuseppe Stinga, l’assessore Gaetano Milano, il consigliere comunale Maria Teresa De Angelis, il vice sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, il consigliere comunale di Meta, Graziano Maresca, il consigliere comunale di Sant’Agnello Antonino Castellano, il direttore della Fondazione Sorrento, Luigi Gargiulo, l’ex dirigente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Sorrento, Franco Simioli, il presidente dell’Associazione culturale Cypraea, Cecilia Coppola, il presidente della Commissione comunale per le Pari Opportunità, Lucrezia Trovato. A tributargli un sincero ringraziamento, tra gli altri, i colleghi della redazione centrale Marilicia Salvia, Gino Giaculli e Bruno Abbisogno, corrispondenti e collaboratori della Grande Napoli: Annamaria Boniello, Marco Di Caterino, Carmen Fusco, Nello Fontanella, Domenico Maglione, Giuseppe Maiello, Gennaro Pappalardo, Antonino Siniscalchi, Teodorico Boniello, Gianni Siniscalchi, Giuseppe Damiano, Massimiliano D’Esposito, Ciriaco Viggiano, Luigi D’Alise, Francesco Aiello, Umberto Celentano, Maria Elefante, Gaetano D’Onofrio e Franco Romano, Angelo Ciaravolo, consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti, il collega Gaetano Milone dell’Ufficio stampa della Regione Campania. LAURO Nell'intervento conclusivo, il sen. Raffaele Lauro, amico da sempre del giornalista e della famiglia, ha richiamato, in apertura, nel ricordo di Giancarlo Siani, il ruolo dell'informazione nella battaglia contro i poteri criminali della camorra e di tutte le criminalità organizzate ed ha invitato gli amministratori della Penisola Sorrentina a tenere sempre gli occhi aperti. Poi, ha ricostruito la formazione e la carriera giornalistica di Antonino Pane: dagli studi universitari agli esordi giornalistici su "Il Corriere della Penisola" fino all'ingresso ne "Il Mattino" e le successive tappe della splendida carriera, con l'approdo all'incarico di Redattore Capo. Ha sottilineato, poi, le qualità umane e professionali di Antonino Pane e la scuola artigianale di giovani cronisti, cresciuta intorno a lui e che ora occupa le leve del più grande quotidiano del Mezzogiorno: equilibrio, trasparenza, rispetto e spirito di sacrificio, un'etica della responsabilità, oggi sempre più rara. Lauro ha concluso augurando ad Antonino Pane una seconda carriera, magari a Roma, senza dimenticare le origini e la terra sorrentina, da lui sempre amata, difesa ed esaltata.