Lauro (PDL): un Pool anticamorra presso la Provincia di Napoli, come filtro di legalità sugli appalti e sulle nomine. Parlando oggi, a Napoli, al Maschio Angioino, al Convegno “Lotta all’usura: difesa della famiglia nel contesto delle situazioni attuali”, organizzato dalla Fondazione San Giuseppe Moscati di Padre Massimo Rastrelli, il Sen. Raffaele Lauro (PDL), già Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura e, attualmente, membro della Commissione Antimafia, ha rilanciato la proposta, già presentata, a S. Antimo, venerdi scorso, nel corso di una pubblica manifestazione, al candidato Presidente della Provincia di Napoli del Popolo della Libertà, on. Luigi Cesaro. “Per garantire realmente legalità e trasparenza in tutti gli appalti e in tutte le nomine, della nuova Provincia di Napoli, sarebbe utile istituire, nell’ambito della Presidenza, un “Pool anticamorra”, con il compito, senza interferire sulle competenze amministrative, di un controllo finale, prima della fase esecutiva, sulla correttezza, non solo formale delle procedure, ma sull’assoluta certezza di non inquinamento, della criminalità organizzata, non solo negli appalti, nelle forniture e nelle nomine, ma anche nei sub-appalti. Una sorta di certificazione antimafia permanente, non cartacea e non burocratizzata”. “Il Pool – ha precisato Lauro – dovrebbe essere formato da un prefetto, un magistrato, un questore, un generale dell’Arma dei Carabinieri e un generale della Guardia di Finanza, tutti a riposo, dotati di altissima professionalità ed esperienza, e con incarico a titolo gratuito”. “L’apposizione di questo “timbro di legalità” – ha aggiunto Lauro – affidata ad una unità di controllo, rappresenterebbe uno scudo nella gestione degli affari pubblici per la nuova giunta provinciale, che gli elettori, dopo il fallimento del centro-sinistra, affideranno certamente alla coalizione del centro-destra, presieduta da Luigi Cesaro”. “Il futuro Presidente - ha concluso Lauro - dovrebbe inserire questa clausola obbligatoria di salvaguardia in tutte le deleghe affidate ai neo-Assessori provinciali, chiarendo che la violazione della clausola comporterebbe il ritiro immediato della delega. Solo così sarà garantito che le espressioni, legalità e trasparenza, siano calate nella realtà e non diventino solo una giaculatoria da campagna elettorale”.