Lauro: il Piano Casa nella Penisola Sorrentina (Sorrento, 29 gennaio 2011)
ARTICOLO PER IL QUOTIDIANO METROPOLIS, A FIRMA DI RAFFAELE LAURO, IN USCITA SABATO 29 GENNAIO 2011, IN COINCIDENZA CON L'INCONTRO ISTITUZIONALE SUL PIANO CASA, CHE SI TERRA' A VILLA FONDI, IN PARI DATA, ALLE ORE 16.30, CON LA PARTECIPAZIONE DELL'ASSESSORE REGIONALE ALL'URBANISTICA, ON. MARCELLO TAGLIALATELA.
UN PIANO CASA PER LA PENISOLA SORRENTINA
di
Raffaele Lauro (*)
Sul drammatico problema della casa, specie per le giovani coppie, il Governo Berlusconi ha varato, tra il 2008 e il 2009, due programmi: il primo, contenuto nella manovra finanziaria 2008, e il secondo, che ha preso il nome di Piano Casa, con l'intento di rilanciare, in una fase di stagnazione economica, un settore chiave per la ripresa della nostra economia, come l'edilizia. In base all'accordo, poi, intervenuto in seno alla Conferenza Stato - Regioni ed Enti Locali (intesa del 31 marzo 2009), anche la Regione Campania, su proposta della Giunta Bassolino di centro - sinistra, con la legge regionale 19/09, approvò un Piano Casa della Regione Campania. Ma la legge presentava una serie di contraddizioni e negava la sua possibile applicazione alle aree con vincolo paesaggistico, cioè al 70% del territorio regionale. Al fine di riparare a questi clamorosi limiti, la Regione Campania, su proposta della nuova Giunta Caldoro di centro - destra, con la legge regionale 1/2011, ha modificato il testo normativo. Anche questo testo suscita alcune perplessità, ma appare di più agevole applicazione. Il nuovo articolo 2-bis della legge, infatti, si rivolge proprio alle aree sottoposte a vincolo paesaggistico e specifica anche i possibili processi amministrativi di approvazione delle pratiche edilizie e paesaggistiche. Degno di menzione, inoltre, è anche l'articolo 11-bis, che prevede la possibilità di delocalizzare gli immobili ricadenti in aree a rischio idrogeologico molto elevato o nella zona rossa a rischio Vesuvio, con una premialità edilizia per chi voglia eseguire l'intervento. Tutto ciò in perfetta linea con gli obiettivi generali del Piano Casa, che punta a costituire un patrimonio edilizio più sicuro per i cittadini. Questa legge Caldoro-Taglialatela rappresenta, quindi, il primo passo concreto per colmare l'enorme ritardo, cumulato dalla Regione Campania, rispetto alle altre Regioni italiane, soprattutto a causa della mancanza di idonei strumenti di programmazione territoriale. L'incontro istituzionale, da me promosso ed organizzato meritoriamente dall'Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, che si terrà oggi pomeriggio, a Villa Fondi, con la partecipazione di autorevoli parlamentari, nazionali e regionali, e, soprattutto, dell'Assessore Regionale all'Urbanistica, Marcello Taglialatela, aspira ad approfondire l'applicabilità delle norme alla Penisola Sorrentina, a chiarire i molti dubbi interpretativi e a definire gli strumenti di pianificazione regionale, ulteriormente necessari. L'area sorrentino-amalfitana deve poter godere di una nuova, necessaria ed inderogabile possibilità di sviluppo, anche in relazione alle più recenti concezioni della crescita territoriale, senza stravolgere le risorse paesaggistiche, ma corrispondendo, con intelligenza, alle esigenze familiari e sociali. Ciò anche per evitare il devastante stillicidio dell'abusivismo edilizio di necessità e non speculativo, con i conseguenti drammi, umani e familiari, collegati agli abbattimenti dei manufatti illegali, disposti coerentemente dall'autorità giudiziaria. Sappiamo tutti che la Regione Campania necessita di nuovi strumenti di pianificazione e, finalmente, di un piano paesistico, che sono in corso di elaborazione, ma non possono prescindere, in nessun modo, da una concertazione con le amministrazioni locali. La nuova pianificazione, come hanno fatto già molte regioni italiane, deve aprire la strada a moduli consensuali dell'urbanistica, finalizzati ad un'adeguata urbanizzazione delle aree e ad una qualità civile dei luoghi di vita e di lavoro, incentivando l'azione dei privati attraverso la concessione di diritti edificatori premiali. Queste legittime aspirazioni trovano un riferimento normativo nell'articolo 11 della legge 241/90, che consente alla Pubblica Amministrazione di concludere accordi con i privati, attraverso il principio di negoziabilità del suo potere discrezionale, anche per la materia di governo del territorio. Naturalmente sempre che un tale incontro, tra la volontà pubblica e quella privata, corrisponda, in primis, all'interesse pubblico generale. Questo innovativo concetto di operare della Pubblica Amministrazione è parzialmente richiamato nell'articolo 7 della legge regionale sul Piano Casa della Regione Campania. D'altro canto, alcune regioni italiane hanno già inserito questo concetto nella propria legislazione, cioè la possibilità di effettuare convenzioni urbanistiche pubblico-private. Si tratta ora di inquadrare questo principio generale anche nella legislazione urbanistica della Regione Campania.
(*) Senatore della Repubblica
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