Dichiarazione Lauro sulla riforma universitaria e agenzie di stampa (Senato, 23 dicembre 2010)
Università. Lauro (PdL): La riforma approvata sconfigge gli ultimi cascami ideologici del '68, chiudendo così la deleteria stagione dei baronati rossi e del familismo immorale. Ma il Ministro, nella fase attuativa, continui il dialogo con le rappresentanze studentesche.
In relazione all'approvazione definitiva, avvenuta in Senato, della riforma universitaria, il sen. Raffaele Lauro (PdL) ha dichiarato: "Questa riforma rappresenta soltanto il primo passo per l'affermazione, nelle università italiane, del merito e della serietà degli studi. Fondamentali risulteranno l'applicazione, tempestiva e rigorosa, della riforma, attraverso i decreti attuativi, e, prima della fine della legislatura, l'abolizione del valore legale del titolo di studio." "Questo importante risultato politico - ha aggiunto Lauro - segna una chiara vittoria del Governo Berlusconi, rinsalda la maggioranza e sconfigge gli ultimi cascami ideologici del '68, chiudendo così la deleteria stagione dei baroni rossi e del familismo immorale." "Il Ministro Gelmini continui, con piena disponibilità, il confronto con i giovani e punti ad un coinvolgimento attivo, nella fase attuativa della riforma, delle rappresentanze studentesche. Dialogare è un dovere, non una graziosa concessione, se si vogliono sconfiggere quelle frange violente dei movimenti studenteschi, che obbediscono a strategie pseudorivoluzionarie e che non hanno nulla a che fare con una università moderna e competitiva, sul piano europeo e globale."
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UNIVERSITA': LAURO (PDL), RIFORMA SCONFIGGE CASCAMI IDEOLOGICI DEL '68 =
Roma, 23 dic. - (Adnkronos) - "Questa riforma rappresenta
soltanto il primo passo per l'affermazione, nelle universita'
italiane, del merito e della serieta' degli studi. Fondamentali
risulteranno l'applicazione, tempestiva e rigorosa, della riforma,
attraverso i decreti attuativi, e, prima della fine della legislatura,
l'abolizione del valore legale del titolo di studio''. Lo sottolinea
il senatore Raffaele Lauro (Pdl), commentando l'approvazione
definitiva, avvenuta in Senato, della riforma universitaria.
"Questo importante risultato politico - ha aggiunto Lauro -
segna una chiara vittoria del Governo Berlusconi, rinsalda la
maggioranza e sconfigge gli ultimi cascami ideologici del '68,
chiudendo cosi' la deleteria stagione dei baroni rossi e del familismo
immorale."
"Il Ministro Gelmini continui, con piena disponibilita', il
confronto con i giovani e punti ad un coinvolgimento attivo, nella
fase attuativa della riforma, delle rappresentanze studentesche.
Dialogare e' un dovere, non una graziosa concessione, se si vogliono
sconfiggere quelle frange violente dei movimenti studenteschi, che
obbediscono a strategie pseudorivoluzionarie e che non hanno nulla a
che fare -ha concluso- con una universita' moderna e competitiva, sul
piano europeo e globale".
UNIVERSITA': LAURO (PDL), ORA IL '68 E' FINITO DAVVERO
(ANSA) - ROMA, 23 DIC - "Questa riforma rappresenta soltanto
il primo passo per l'affermazione, nelle università italiane,
del merito e della serietà degli studi. Fondamentali
risulteranno l'applicazione, tempestiva e rigorosa, della
riforma, attraverso i decreti attuativi, e, prima della fine
della legislatura, l'abolizione del valore legale del titolo di
studio". Così il senatore del PdL, Raffaele Lauro, ha commentato
l'approvazione della riforma dell'università.
"Questo importante risultato politico - ha aggiunto Lauro -
segna una chiara vittoria del governo Berlusconi, rinsalda la
maggioranza e sconfigge gli ultimi cascami ideologici del '68,
chiudendo così la deleteria stagione dei baroni rossi e del
familismo immorale. Il ministro Gelmini continui, con piena
disponibilità, il confronto con i giovani e punti ad un
coinvolgimento attivo, nella fase attuativa della riforma, delle
rappresentanze studentesche. Dialogare è un dovere, non una
graziosa concessione, se si vogliono sconfiggere quelle frange
violente dei movimenti studenteschi, che obbediscono a strategie
pseudorivoluzionarie e che non hanno nulla a che fare con una
università moderna e competitiva, sul piano europeo e globale".
(ANSA).
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