Le nuove misure per la ripresa 2010 dello sviluppo economico (Senato, 14 maggio 2009)
Stamane, dopo un lungo e faticoso cammino parlamentare, è stato approvato, in seconda lettura, al Senato, anche per la personale e meritoria tenacia del Ministro dello Sviluppo Economico, on. Claudio Scajola, il DDL Scajola, A.S. 1195, recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia". Mi auguro che questo provvedimento, “strategico” per la ripresa 2010 dello sviluppo economico, sia rapidamente varato, in via definitiva, dalla Camera del Deputati. Il DDL, infatti, si inserisce in un quadro economico, particolarmente difficile per il Nostro Paese, in cui, alle forti sollecitazioni esterne, derivanti dalla situazione di crisi finanziaria, che ha destabilizzato il sistema economico e produttivo globale, si aggiungono i “nodi strutturali”, che ormai da anni appesantiscono il percorso di sviluppo del nostro sistema produttivo. I molti emendamenti, approvati al Senato, tuttavia, non hanno stravolto - anzi, in qualche caso, hanno arricchito - la ragione di fondo del provvedimento, che introduce, nel sistema produttivo, una “strategia di medio periodo”, intesa a favorire lo sviluppo economico e, in particolare, la competitività delle imprese, attraverso una razionalizzazione e una semplificazione della normativa nei settori interessati. Tre sono i principali ambiti di intervento:
1. le misure a sostegno della riorganizzazione produttiva, dell’innovazione, del trasferimento tecnologico, della reindustrializzazione e delle situazioni di crisi, tramite anche un riordino degli incentivi;
2. le misure per il rafforzamento del commercio internazionale e della internazionalizzazione delle imprese, nonché del contrasto alle violazioni della proprietà industriale, per tutela dei marchi e dei brevetti, e per la lotta alla contraffazione;
3. le misure di potenziamento del settore energetico, attraverso un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, all'efficienza e al risparmio energetico, nonché per la ripresa della produzione di energia nucleare.
Il provvedimento, inoltre, prevede ulteriori disposizioni, in diversi settori di intervento, quali: i consorzi agrari, le iniziative a favore dei consumatori e delle emittenti locali e, infine, in materia di editoria.
Questo DDL rappresenta, quindi, la base di partenza per lo sviluppo del nostro Paese nei prossimi anni.
Le misure adottate, ancorché complesse ed articolate, consentiranno al Ministero dello Sviluppo Economico di attivare un sistema di interventi, che potrà favorire lo sviluppo territoriale, con l’obiettivo di intercettare le nuove frontiere dello sviluppo tecnologico, consentendo alle nostre imprese di caratterizzare le proprie produzioni, fatte di creatività, di innovazione e di design, in un mercato globale.
Dopo il superamento della crisi, previsto per la seconda metà del 2010, si determinerà un nuovo modo di fare impresa che accentuerà le caratteristiche venute a determinarsi, nel corso degli ultimi anni. Tali caratteristiche saranno basate su un mix di industria e di servizi, che comporteranno una nuova conformazione industriale, fortemente incentrata su relazioni stabili, ma flessibili, all’interno di filiere produttive complesse, dove si svolgeranno attività industriali, sulla base di nuovi servizi e di nuove tecnologie. Tenendo conto di tale evoluzione, il provvedimento approvato facilita e seconda questo cambiamento, sostenendo comunque il sistema produttivo nell’attuale fase di difficoltà.
Vengono introdotte, in particolare, misure sulla disciplina e la configurazione giuridica delle reti di impresa che renderanno l'Italia un punto di riferimento in ambito internazionale, ponendo in essere uno strumento innovativo che, seppure attualmente limitato al territorio nazionale, potrà stimolare gli altri paesi europei a definire nuovi strumenti per la costituzione di reti transnazionali, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese. Allo stesso tempo vengono definite misure per contrastare i continui focolai di crisi che si diffondono sul territorio. In particolare, vengono disciplinate in modo chiaro le procedure degli accordi di programma, ed, al contempo, viene esteso il loro utilizzo a tutto il territorio nazionale. Tale strumento si è rilevato estremamente importante per intervenire nelle situazioni di difficoltà industriale. Sulla base delle esperienze accumulate nel corso degli anni, con questa misura si prevede di attivare nuovi investimenti per infrastrutture e nuove iniziative produttive per oltre 1 miliardo di euro. Sul fronte dell’innovazione vengono definite misure che vanno ad impattare positivamente sulle attività delle imprese per i prossimi anni. Da un lato, viene definita una profonda riorganizzazione dei centri pubblici di ricerca ed, in particolare delle stazioni sperimentali, con evidenti effetti positivi sulla riduzione della spesa pubblica e del loro utilizzo da parte del sistema produttivo. Dall’altro, con la modifica delle procedure di definizione dei progetti di innovazione industriale, si potranno ideare e realizzare nuovi grandi programmi tecnologici, in settori ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese. Volendo stimare l’effetto di questa misura, sulla base dei dati relativi ai primi bandi sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile, si reputa che, nei prossimi anni, si potranno avere ottenere investimenti in nuove tecnologie, per oltre 2 miliardi di euro. A queste misure si accompagnano anche quelle relative alla riforma degli incentivi, che, tramite una forte semplificazione e razionalizzazione degli strumenti in essere, renderà più agevole fare attività d’impresa. Con questo provvedimento, infine, sarà sicuramente consentito al nostro sistema produttivo, oggi in sofferenza, di affrontare agevolmente le attuali difficoltà e cogliere le nuove opportunità dell’auspicata ripresa del 2010.
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