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Agenzie di stampa su DDL Lauro abolizione valore legale titolo di studio (Senato, 3 dicembre 2010)
Di Raffaele Lauro (del 03/12/2010 @ 10:29:29, in il commento politico, linkato 443 volte)
ADN0094 5 POL 0 RTD POL NAZ UNIVERSITA': LAURO (PDL), DELEGA A GOVERNO PER ABOLIZIONE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO = PRESENTATO DDL AL SENATO, SCELTA 'ENAUDIANA' PIU' EFFICACE DI MILLE RIFORME PER RINNOVARE E RIQUALIFICARE SISTEMA Roma, 3 dic. (Adnkronos) - Conferire al Governo una delega per l'abolizione del valore legale del titolo di studio. E' quanto prevede un disegno di legge, in un articolo unico, presentato stamane al Senato, da Raffaele Lauro (PdL), facendo riferimento ad un ordine del giorno a firma Grimoldi, accolto dal Governo il 9 gennaio 2009, presso la Camera dei deputati, nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge sul "Diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualita' del sistema universitario e delle ricerca", con il quale il Governo si impegnava a superare "gradualmente" il valore legale del titolo di studio. "Le resistenze conservatrici, autoreferenziali ed opportunistiche del mondo accademico, di fronte a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in queste ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini - ha evidenziato Lauro - dovrebbero convincere il Governo e il Parlamento della necessita' di abolire, al piu' presto, il valore legale del titolo di studio, che ha trasformato i nostri atenei in autentici laureifici''. ''L' abolizione - ha spiegato - indurrebbe, al contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva importanza alla qualita' della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza delle scuole e delle universita' solo da parte dei ragazzi veramente motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta formativa''. (segue) (Sin-Bis/Gs/Adnkronos) 03-DIC-10 08:47 ADN0101 5 POL 0 RTD POL NAZ UNIVERSITA': LAURO (PDL), DELEGA A GOVERNO PER ABOLIZIONE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO (2) = (Adnkronos) - Secondo Lauro non puo' nemmeno piu' ''valere l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in un mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche economiche". "La mia proposta dell'abolizione del valore legale del titolo accademico - ha aggiunto Lauro - riprende l'impostazione liberale einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione della societa' e del mercato: si, lo Stato deve fare un decisivo passo indietro, rinunciando ad un criterio che imporrebbe un livellamento dei sistemi d'istruzione, limitando l'innovazione e la concorrenza, con l'imposizione di schemi rigidi e di regole comuni applicate a tutti gli istituti scolastici operanti sul territorio nazionale". "L'acquisizione di un titolo di studio - ha concluso Lauro - non puo' avere il valore di certificazione burocratica. Non e' il pezzo di carta che, nel mondo reale, ovvero quello delle imprese e delle professioni, orienta i criteri di selezione delle risorse umane, semmai e' l'affidabilita' di quel pezzo di carta, ovvero la reputazione ed il rating dell'ateneo che l'ha rilasciato. Solo cosi' sara' possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei, facendo entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale ed economica del nostro Paese". (Sin-Bis/Gs/Adnkronos) 03-DIC-10 08:57 Universita', Lauro (Pdl): Abolire valore legale titolo di studio Roma, 03 DIC (Il Velino) - Con un disegno di legge, in un articolo unico, presentato stamane al Senato, il senatore Raffaele Lauro (Pdl) propone di conferire una delega al governo per l'abolizione del valore legale del titolo di studio, facendo riferimento all'ordine del giorno Grimoldi n. 9/1966/56, accolto dal governo il 9 gennaio 2009, presso la Camera dei deputati, nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n.180 del 2008, recante "Diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualita' del sistema universitario e delle ricerca", con il quale il governo si impegnava a superare "gradualmente" il valore legale del titolo di studio. "Le resistenze conservatrici, autoreferenziali ed opportunistiche del mondo accademico, di fronte a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in queste ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini, dovrebbero convincere il governo e il Parlamento - ha dichiarato Lauro - della necessita' di abolire, al piu' presto, il valore legale del titolo di studio, che ha trasformato i nostri atenei in autentici laureifici. L' abolizione indurrebbe, al contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva importanza alla qualita' della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza delle scuole e delle universita' solo da parte dei ragazzi veramente motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta formativa. Ne' puo' valere oltre l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in un mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche economiche. La mia proposta dell'abolizione del valore legale del titolo accademico - ha aggiunto il senatore Lauro -, riprende l'impostazione liberale einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione della societa' e del mercato: si, lo Stato deve fare un decisivo passo indietro, rinunciando ad un criterio che imporrebbe un livellamento dei sistemi d'istruzione, limitando l'innovazione e la concorrenza, con l'imposizione di schemi rigidi e di regole comuni applicate a tutti gli istituti scolastici operanti sul territorio nazionale. L'acquisizione di un titolo di studio - ha coincluso Lauro - non puo' avere il valore di certificazione burocratica. Non e' il pezzo di carta che, nel mondo reale, ovvero quello delle imprese e delle professioni, orienta i criteri di selezione delle risorse umane, semmai e' l'affidabilita' di quel pezzo di carta, ovvero la reputazione ed il rating dell'ateneo che l'ha rilasciato. Solo cosi' sara' possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei, facendo entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale ed economica del nostro Paese". (com/sbm) 031037 DIC 10 NNNN UNIVERSITA', LAURO (PDL): DELEGA PER FINE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO (9Colonne) Roma, 3 dic - Con un disegno di legge, in un articolo unico, presentato stamane al Senato, il senatore Raffaele Lauro (Pdl) propone di conferire una delega al Governo per l'abolizione del valore legale del titolo di studio, facendo riferimento all'ordine del giorno Grimoldi n. 9/1966/56, accolto dal Governo il 9 gennaio 2009, presso la Camera, nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n.180 del 2008, recante "Diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualità del sistema universitario e delle ricerca", con il quale il Governo si impegnava a superare "gradualmente" il valore legale del titolo di studio. "Le resistenze conservatrici, autoreferenziali ed opportunistiche del mondo accademico, di fronte a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in queste ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini, dovrebbero convincere il Governo e il Parlamento - ha dichiarato Lauro - della necessità di abolire, al più presto, il valore legale del titolo di studio, che ha trasformato i nostri atenei in autentici laureifici. L' abolizione indurrebbe, al contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva importanza alla qualità della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza delle scuole e delle università solo da parte dei ragazzi veramente motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta formativa. Nè può valere oltre l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in un mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche economiche". "L'acquisizione di un titolo di studio - ha concluso Lauro - non può avere il valore di certificazione burocratica. Non è il pezzo di carta che, nel mondo reale, ovvero quello delle imprese e delle professioni, orienta i criteri di selezione delle risorse umane, semmai è l'affidabilità di quel pezzo di carta, ovvero la reputazione ed il rating dell'ateneo che l'ha rilasciato. Solo così sarà possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei, facendo entrare le università in concorrenza tra loro, creando un circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale ed economica del nostro Paese". UNIVERSITA': LAURO "DELEGA A GOVERNO PER ABOLIRE VALORE LEGALE TITOLO" ROMA (ITALPRESS) - Con un disegno di legge, in un articolo unico, presentato stamane al Senato, il senatore del Pdl Raffaele Lauro, propone di conferire una delega al Governo per l'abolizione del valore legale del titolo di studio. "Le resistenze conservatrici, autoreferenziali e opportunistiche del mondo accademico, di fronte a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in queste ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini, dovrebbero convincere il Governo e il Parlamento - ha dichiarato Lauro - della necessita' di abolire, al piu' presto, il valore legale del titolo di studio, che ha trasformato i nostri atenei in autentici laureifici. L'abolizione indurrebbe, al contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva importanza alla qualita' della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza delle scuole e delle universita' solo da parte dei ragazzi veramente motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta formativa. Ne' puo' valere oltre l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in un mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche economiche". "La mia proposta dell'abolizione del valore legale del titolo accademico - ha concluso Lauro - riprende l'impostazione liberale einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione della societa' e del mercato. L'acquisizione di un titolo di studio non puo' avere il valore di certificazione burocratica. Solo cosi' sara' possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei, facendo entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale ed economica del nostro Paese". (ITALPRESS).