Agenzie di stampa su DDL Lauro abolizione valore legale titolo di studio (Senato, 3 dicembre 2010)
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UNIVERSITA': LAURO (PDL), DELEGA A GOVERNO PER ABOLIZIONE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO =
PRESENTATO DDL AL SENATO, SCELTA 'ENAUDIANA' PIU' EFFICACE DI
MILLE RIFORME PER RINNOVARE E RIQUALIFICARE SISTEMA
Roma, 3 dic. (Adnkronos) - Conferire al Governo una delega per
l'abolizione del valore legale del titolo di studio. E' quanto prevede
un disegno di legge, in un articolo unico, presentato stamane al
Senato, da Raffaele Lauro (PdL), facendo riferimento ad un ordine del
giorno a firma Grimoldi, accolto dal Governo il 9 gennaio 2009, presso
la Camera dei deputati, nel corso dell'esame del disegno di legge di
conversione del decreto-legge sul "Diritto allo studio, valorizzazione
del merito e qualita' del sistema universitario e delle ricerca", con
il quale il Governo si impegnava a superare "gradualmente" il valore
legale del titolo di studio.
"Le resistenze conservatrici, autoreferenziali ed
opportunistiche del mondo accademico, di fronte a qualsiasi tentativo
di riforma universitaria, confermate in queste ultime settimane di
scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini - ha evidenziato Lauro -
dovrebbero convincere il Governo e il Parlamento della necessita' di
abolire, al piu' presto, il valore legale del titolo di studio, che ha
trasformato i nostri atenei in autentici laureifici''.
''L' abolizione - ha spiegato - indurrebbe, al contrario, una
concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva importanza alla
qualita' della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al pezzo
di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la
frequenza delle scuole e delle universita' solo da parte dei ragazzi
veramente motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta
formativa''. (segue)
(Sin-Bis/Gs/Adnkronos)
03-DIC-10 08:47
ADN0101 5 POL 0 RTD POL NAZ
UNIVERSITA': LAURO (PDL), DELEGA A GOVERNO PER ABOLIZIONE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO (2) =
(Adnkronos) - Secondo Lauro non puo' nemmeno piu' ''valere
l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema
formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta
qualificazione in un mercato formativo fatalmente influenzabile, in
maniera esclusiva, da logiche economiche".
"La mia proposta dell'abolizione del valore legale del titolo
accademico - ha aggiunto Lauro - riprende l'impostazione liberale
einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione della societa' e del
mercato: si, lo Stato deve fare un decisivo passo indietro,
rinunciando ad un criterio che imporrebbe un livellamento dei sistemi
d'istruzione, limitando l'innovazione e la concorrenza, con
l'imposizione di schemi rigidi e di regole comuni applicate a tutti
gli istituti scolastici operanti sul territorio nazionale".
"L'acquisizione di un titolo di studio - ha concluso Lauro - non
puo' avere il valore di certificazione burocratica. Non e' il pezzo
di carta che, nel mondo reale, ovvero quello delle imprese e delle
professioni, orienta i criteri di selezione delle risorse umane,
semmai e' l'affidabilita' di quel pezzo di carta, ovvero la
reputazione ed il rating dell'ateneo che l'ha rilasciato. Solo cosi'
sara' possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei,
facendo entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un
circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale
ed economica del nostro Paese".
(Sin-Bis/Gs/Adnkronos)
03-DIC-10 08:57
Universita', Lauro (Pdl): Abolire valore legale titolo di studio
Roma, 03 DIC (Il Velino) - Con un disegno di legge, in
un articolo unico, presentato stamane al Senato, il senatore
Raffaele Lauro (Pdl) propone di conferire una delega al
governo per l'abolizione del valore legale del titolo di
studio, facendo riferimento all'ordine del giorno Grimoldi n.
9/1966/56, accolto dal governo il 9 gennaio 2009, presso la
Camera dei deputati, nel corso dell'esame del disegno di
legge di conversione del decreto-legge n.180 del 2008,
recante "Diritto allo studio, valorizzazione del merito e
qualita' del sistema universitario e delle ricerca", con il
quale il governo si impegnava a superare "gradualmente" il
valore legale del titolo di studio. "Le resistenze
conservatrici, autoreferenziali ed opportunistiche del mondo
accademico, di fronte a qualsiasi tentativo di riforma
universitaria, confermate in queste ultime settimane di
scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini, dovrebbero
convincere il governo e il Parlamento - ha dichiarato Lauro -
della necessita' di abolire, al piu' presto, il valore legale
del titolo di studio, che ha trasformato i nostri atenei in
autentici laureifici. L' abolizione indurrebbe, al contrario,
una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva
importanza alla qualita' della didattica. La mancanza,
inoltre, del ricorso al pezzo di carta per accedere al
mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza delle scuole e
delle universita' solo da parte dei ragazzi veramente
motivati, con un conseguente miglioramento dell'offerta
formativa. Ne' puo' valere oltre l'obiezione strumentale che
una liberalizzazione del sistema formativo comporterebbe
un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in
un mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera
esclusiva, da logiche economiche. La mia proposta
dell'abolizione del valore legale del titolo accademico - ha
aggiunto il senatore Lauro -, riprende l'impostazione
liberale einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione
della societa' e del mercato: si, lo Stato deve fare un
decisivo passo indietro, rinunciando ad un criterio che
imporrebbe un livellamento dei sistemi d'istruzione,
limitando l'innovazione e la concorrenza, con l'imposizione
di schemi rigidi e di regole comuni applicate a tutti gli
istituti scolastici operanti sul territorio nazionale.
L'acquisizione di un titolo di studio - ha coincluso Lauro -
non puo' avere il valore di certificazione burocratica. Non
e' il pezzo di carta che, nel mondo reale, ovvero quello
delle imprese e delle professioni, orienta i criteri di
selezione delle risorse umane, semmai e' l'affidabilita' di
quel pezzo di carta, ovvero la reputazione ed il rating
dell'ateneo che l'ha rilasciato. Solo cosi' sara' possibile
differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei, facendo
entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un
circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita
culturale ed economica del nostro Paese". (com/sbm)
031037 DIC 10 NNNN
UNIVERSITA', LAURO (PDL): DELEGA PER FINE VALORE LEGALE TITOLO STUDIO
(9Colonne) Roma, 3 dic - Con un disegno di legge, in un articolo unico,
presentato stamane al Senato, il senatore Raffaele Lauro (Pdl) propone di
conferire una delega al Governo per l'abolizione del valore legale del titolo
di studio, facendo riferimento all'ordine del giorno Grimoldi n. 9/1966/56,
accolto dal Governo il 9 gennaio 2009, presso la Camera, nel corso dell'esame
del disegno di legge di conversione del decreto-legge n.180 del 2008, recante
"Diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualità del sistema
universitario e delle ricerca", con il quale il Governo si impegnava a
superare "gradualmente" il valore legale del titolo di studio. "Le resistenze
conservatrici, autoreferenziali ed opportunistiche del mondo accademico, di
fronte a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in queste
ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma Gelmini, dovrebbero
convincere il Governo e il Parlamento - ha dichiarato Lauro - della necessità
di abolire, al più presto, il valore legale del titolo di studio, che ha
trasformato i nostri atenei in autentici laureifici. L' abolizione indurrebbe,
al contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva
importanza alla qualità della didattica. La mancanza, inoltre, del ricorso al
pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro, implicherebbe la frequenza
delle scuole e delle università solo da parte dei ragazzi veramente motivati,
con un conseguente miglioramento dell'offerta formativa. Nè può valere oltre
l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema formativo
comporterebbe un'esplosione di corsi privati dall'incerta qualificazione in un
mercato formativo fatalmente influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche
economiche". "L'acquisizione di un titolo di studio - ha concluso Lauro - non
può avere il valore di certificazione burocratica. Non è il pezzo di carta
che, nel mondo reale, ovvero quello delle imprese e delle professioni, orienta
i criteri di selezione delle risorse umane, semmai è l'affidabilità di quel
pezzo di carta, ovvero la reputazione ed il rating dell'ateneo che l'ha
rilasciato. Solo così sarà possibile differenziare il prodotto offerto dai
singoli atenei, facendo entrare le università in concorrenza tra loro, creando
un circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita culturale ed
economica del nostro Paese".
UNIVERSITA': LAURO "DELEGA A GOVERNO PER ABOLIRE VALORE LEGALE TITOLO"
ROMA (ITALPRESS) - Con un disegno di legge, in un articolo unico,
presentato stamane al Senato, il senatore del Pdl Raffaele Lauro,
propone di conferire una delega al Governo per l'abolizione del
valore legale del titolo di studio. "Le resistenze conservatrici,
autoreferenziali e opportunistiche del mondo accademico, di fronte
a qualsiasi tentativo di riforma universitaria, confermate in
queste ultime settimane di scioperi e di tensioni sulla riforma
Gelmini, dovrebbero convincere il Governo e il Parlamento - ha
dichiarato Lauro - della necessita' di abolire, al piu' presto, il
valore legale del titolo di studio, che ha trasformato i nostri
atenei in autentici laureifici. L'abolizione indurrebbe, al
contrario, una concorrenza tra gli atenei che darebbero esclusiva
importanza alla qualita' della didattica. La mancanza, inoltre,
del ricorso al pezzo di carta per accedere al mercato del lavoro,
implicherebbe la frequenza delle scuole e delle universita' solo
da parte dei ragazzi veramente motivati, con un conseguente
miglioramento dell'offerta formativa. Ne' puo' valere oltre
l'obiezione strumentale che una liberalizzazione del sistema
formativo comporterebbe un'esplosione di corsi privati
dall'incerta qualificazione in un mercato formativo fatalmente
influenzabile, in maniera esclusiva, da logiche economiche".
"La mia proposta dell'abolizione del valore legale del titolo
accademico - ha concluso Lauro - riprende l'impostazione liberale
einaudiana e la aggiorna rispetto alla evoluzione della societa' e
del mercato. L'acquisizione di un titolo di studio non puo' avere
il valore di certificazione burocratica. Solo cosi' sara'
possibile differenziare il prodotto offerto dai singoli atenei,
facendo entrare le universita' in concorrenza tra loro, creando un
circolo virtuoso, indispensabile alla ripresa della crescita
culturale ed economica del nostro Paese".
(ITALPRESS).
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