Droga in Rai agenzie di stampa su dichiarazione del Sen. Lauro (Roma, 16 ottobre 2010)
RAI: LAURO (PDL), QUESTIONE DROGA SI AFFRONTI IN VIGILANZA (ANSA) - ROMA, 16 OTT - 'Un servizio pubblico radiotelevisivo, che vive prevalentemente di un canone versato dai cittadini, dovrebbe essere l'avanguardia nella comunicazione istituzionale della lotta alla droga e alla criminalita' organizzata, che, nel commercio e nello spaccio degli stupefacenti, trova la fonte principale dei propri sporchi guadagni. Senza contare quale devastante esempio diventerebbe la RAI, specie per i giovani e per le famiglie, flagellati dalla piaga della droga, se le sconvolgenti accuse mosse da Nino Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione RAI, dovessero corrispondere al vero'. Lo ha dichiarato il sen. Raffaele Lauro, membro della commissione di Vigilanza RAI e della Commissione Antimafia. 'Ho parlato a lungo stamane con il Presidente Zavoli, chiedendogli la convocazione urgente in vigilanza del Presidente Garimberti, del Direttore Generale Masi e dello stesso consigliere, per affrontare specificamente la questione-droga in RAI, perche' le affermazioni di Rizzo Nervo non possono e non devono passare sotto silenzio. Se corrispondesse al vero l'affermazione di Rizzo Nervo, secondo la quale, 'se si facessero i testi antidroga in RAI, i programmi non andrebbero piu' in onda, perche' si svuoterebbero i contenitori, soprattutto nel pomeriggio', cioe' nella fascia di maggiore ascolto, le misure minime da assumere, anche per iniziativa del Governo, in base alle clausole del contratto di concessione dovrebbero essere drastiche arrivando alla chiusura dei programmi individuati e all'espulsione dalla RAI di tutti i soggetti coinvolti. Anche per salvaguardare il buon nome dell'azienda pubblica e di quella parte maggioritaria degli operatori RAI che rappresenta un esemplare patrimonio aziendale di professionalita' e di correttezza. Se, al contrario, l'affermazione dovesse rivelarsi falsa o un'uscita insensata, il consigliere Rizzo Nervo dovrebbe rassegnare, senza indugio, le dimissioni dal CdA della RAI'. (ANSA).
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