Una lettera del Presidente Francesco Pisciotta sull'emendamento al ddl prostituzione (4 maggio 2009)
Ho ricevuto stamane al Senato la lettera, che segue, del Presidente Onorario della Corte dei Conti, Francesco Pisciotta, relativa al mio emendamendo al ddl Carfagna-Alfano sulla prostituzione, che, in questa settimana, continua il suo iter nelle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia del Senato: "Roma, 13 aprile 2009 - Caro ed indimenticato Senatore,con l’emendamento di regolamentazione governativo della prostituzione, presentato al disegno di legge dei Ministri Carfagna ed Alfano, hai escogitato il vero rimedio, unico ed esclusivo, ai tanti delitti, agli innumerevoli stupri, alle varie perversioni scandalose che si sono verificate, in misura sempre crescente, maggiormente aggravate per il fenomeno immigratorio, per effetto della mai tanto criticata legge della Senatrice Merlin.
Non è vero quanto costei diceva sulla schiavitù delle donne nelle cosiddette case chiuse che, invece, erano delle pensionate giovani che guadagnavano, con il solo rispetto del controllo sanitario, secondo le prescrizioni del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza del 1931.Il sesso appena appena si può reprimere, quando si ha consapevolezza del rispetto dei principi religiosi e morali, ma in presenza di moltitudini di scarsa cultura, di tendenza ai soprusi, di voluttà alla prepotenza, della difficoltà di contrarre giovanili matrimoni, si svelano istinti un po’ bestiali che sovrastano ogni ragionevole censore.Mi auguro, non per me ultraottantenne, ma per la società, e particolarmente per la gioventù italiana, che tu possa insistere per l’approvazione dell’emendamento con la tenacia del Tuo carattere e mi dico sempre Tuo, affettuosamente, Francesco Pisciotta -
Cav.Gr.Cr. Prof. Avv. Francesco Pisciotta
Presidente On. della Corte dei Conti,
già Docente Universitario,
Revisore Ufficiale dei Conti,
Patrocinante in Cassazione,
Stella di bronzo C.O.N.I. al merito sportivo.
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